Era un pomeriggio assolato e tutto era pronto: il giardino, i vestiti, i gioielli, la musica...
Sembrava quasi di guardare una fiaba, una giovane ragazza che sposava il suo principe azzurro e che viveva per sempre felice e contenta: un matrimonio con un ragazzo intelligente, in gamba, "ciò che ti serve nella vita, davvero, così metterai la testa a posto e non farai follie come tuo solito!" le ripeteva sempre sua zia, l'unica persona cara che avesse mai avuto.
Non che fosse veramente sua zia: era solo la persona che l'aveva adottata la settimana dopo l'incidente. L'incidente...
Quel tragico evento che la veniva raccontato ogni qualvolta si lamentava dei debiti, della stanchezza, della fatica: "Ringrazia Iddio che sei sopravvissuta a quella volta...".
E ora, appena cinquantenne anche la zia se ne era andata. L'aveva lasciata sola. Sola contro il mondo, a lottare per sopravvivere...