Stai quieto, mio Dolore, stai calmo.
Invocavi la Sera: eccola, scende eun'atmosfera scura avvolge la città,
apportando agli uni pace, agli altri affanno.
Mentre la moltitudine vile dei mortali,
sotto la sferza del Piacere,
carnefice impietoso,
va a cogliere rimorsi nella festa servile,
dammi la mano, o mio dolore, vieni da me,
lontano da loro.
Vedi affacciarsi dai balconi del cielo gli Anni defunti in vestiti antiquati,
vedi sorgere dal fondo delle acque il radioso Rimpianto;
il sole addormentarsi moribondo sotto un ponte;
e come un lungo sudario strusciante a Oriente, ascolta, mio caro,
ascolta la dolce Notte che avanza...