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Apri le tue ali e libera la tua fantasia

Sentieri di vita 2

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Di , 24th November 2011 alle 19:30 (458 Visite)
Citazione Originariamente Scritto da dolceeris Visualizza Messaggio
Nostalgia 35 (prima parte) Anastasia se ne stava al parco. Il clima non era più gelido, ma c'era un leggero sole caldo che aveva preferito non perdere per distrarsi ma aveva deciso di non perdersi la notte. Era passato un'altro mese in cui non si erano visti, tutto era estremamente calmo e strano per Anastasia che aveva avuto un'infanzia molto movimentata, aveva ancora altro da dire a Martino della sua vita, aveva bisogno di abbracciarlo e di vederlo. Chiederli se stava bene e prendersi quel bacio proibito che lui gli aveva sempre rifiutato. Ma ogni volta che Anastasia si fermava davanti allo stabile dove lavorava Martino non aveva ne forza e ne coraggio di entrare, perché ancora le sue parole erano nella testa, perché provava ancora un senso di inquietudine quando pensava al suo passato. “...Cosi vissero felici e contenti” Martino chiuse il libro e guardo Peonia, “E' già finita?” chiese Peonia con la sua vocina acuta. Martino annui e ripose il libro, baciò il capo di Peonia e guardò il mare infrangersi contro gli scogli, sospirò pensando ancora ad Anastasia sapeva ogni sua mossa, il body gard non la lasciava per un'attimo. Ma ancora non riusciva a stare tranquillo che lei senza di lui fosse al sicuro. “Sign. Martino vuole un caffè?” chiese Maria. “Io latte” rispose Peonia assonnata. Maria sorrise alla bambina e rivolse uno sguardo malizioso a Martino che scosse il capo “No grazie” rispose infastidito. La donna era diventata stressante e petulante, eppure non riusciva a darsi per vinta, voleva Martino a tutti i costi ed in un modo o in un'altro lo avrebbe avuto. Martino diede Peonia tra le braccia di Maria e si incamminò verso il suo studio, come ogni giorno a quell'ora riceveva con impazienza notizie da parte di Anastasia. Martino si sedette sulla sua poltrona e guardò l'orologio spazientito. Il body gard stava ritardando ogni giorno alle sei era questo l'accordo, ma erano le sei e mezzo e non c'era ancora nessuna chiamata. Martino si accese una sigaretta. Il telefono finalmente squillo “Pronto” rispose Martino. “Dimentica la ragazza. Non è più tua” lo avvertì una voce maschile. Martino fece per rispondere ma l'interlocutore riattaccò. Martino restò per qualche minuto incredulo di quello che aveva sentito. Ingoiò un groppo di saliva amara, scosse il capo e aprì il primo cassetto della sua scrivania, ne estrasse una chiave, la guardò per qualche secondo incerto. Inserì la chiave nella serratura dell'ultimo cassetto e lo aprì, estrasse la sua berretta da tempo messa li a prendere polvere. Non poteva permettere che qualcuno facesse del male ad Anastasia, carico la pistola e si alzò, avrebbe ucciso tante e tante persone quella stessa notte.
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