C'è una lucciola, una lucciola sul lago
Che brilla, brilla sulle acque...
C'è una lucciola, una lucciola sul lago
Che scintilla, scintilla nella notte...
Dormi dormi mio tesoro
Che la lucciola illumina i tuoi sogni
E tu al buio, al buio mai sarai.
Il sole risplende tiepidamente sulle torri argentee del Castello di Diamante. L'arsura dei mesi del sole è già un ricordo e le foglie sugli alberi perdono il loro verde vigore e si abbandonano al giallo di una soave caduta. Eppure, a dispetto di tutto, il cielo è sereno sulle terre di Dohaeris. Il giardino del castello è sgombro, stranamente deserto.
Il principe Lantis è solo, sembra incantato dalla statua che troneggia sul piccolo laghetto immerso nel prato fiorito del palazzo. E' un angelo, rappresenta sua madre Margarete. Quella è la sua tomba, una malattia se l'è portata nel mondo dei morti quando egli era poco più di un ragazzo. Egli l'amava, era il suo sangue. Non c'è niente di più sacro per un Raeghar del sangue. Una lacrime vorrebbe scendere calda sulle gote dell'uomo ma il suo cuore freddo le ghiaccia sul nascere. Lantis, il nobile e potente principe di Dohaeris non è più in grado di piangere da quando sua madre non c'è più, quando a diciott'anni l'ha vista spegnersi tra le sue braccia. Eppure nel cuore quel dolore lo attanaglia ancora.
Una giovane donna, in abiti regali e passo soave, si avvicina al possente cavaliere. Gli sussurra dolcemente, gli sorride del sorriso di una sorella amorevole. La principessa Esperin avvisa il suo regale fratello che tutti lo attendono nella sala del trono. Quella notte qualcosa di funesto è accaduto. I venti della guerra soffiano più violenti che mai.
Lantis: "Ricordi la filastrocca della lucciola? Quella che nostra madre ci cantava prima di addormentarci"
Esperin: "Sì, tu l'adoravi"
Lantis: "Lei era la mia lucciola e quando è morta, dentro di me quella luce si è spenta. Ho cercato di essere il figlio che ella amava, ho cercato di riaccendere quel barlume dentro di me. Ma oggi, con il tradimento di Drako, smetto anche di provare a riaccenderla. Dohaeris ha bisogno di me, ha bisogno di una guida per ripristinare la pace... non mi tirerò indietro. E' il mio dovere. Il dovere del sangue".
Esperin: "Lantis... sono certa che si tratti di un complotto o un malinteso, Drako è cresciuto insieme a noi, ci ha insegnato a combattere, non può aver fatto quello di cui lo accusi... e Lumen... ti prego, come puoi credere a quell'intrigante"
Lantis: "Lumen? Ti sembra forse che Drako sia stato condannato per quell'accusa? Guarda" dice mostrando con la mano il lato del castello occupato dalle guardie "sono quelle teste i motivi per cui Drako è colpevole". Indica alla sorella, tra l'amarezza e la furia controllata, le teste dei soldati che ha dovuto mettere sulle picche. Quei soldati, un tempo nemici di Dohaeris, erano stati accolti dal Primo Cavaliere nelle fila dell'esercito.
Esperin: "Oh Lantis, è stato un atto così... crudele e che tu hai frainteso, ne sono certa"
Lantis: "Drako organizzava il suo esercito personale proprio qui, dove la nostra famiglia, nostro padre, che lui ha anche osato nominare al processo, lo ha accolto come un figlio. Era un fratello per me, terre e titoli non gli sarebbero mancati mai... sorella... sei la persona più importante della mia vita eppure non avrei titubato un attimo a dare a lui la tua mano, nonostante non fosse di nobili natali. Ecco come mi ha, ci ha ringraziato! Inserendo dei ribelli, dei nemici nel nostro esercito!"
Esperin: "Nostro padre avrebbe voluto così"
Lantis: "Nostro padre è un debole! La sua bontà non è adatta ad un re... un re deve essere prima di tutto giusto! Quegli uomini, capitanati da Drako si sono approfittati della sua bontà, avrebbero organizzato un golpe... spiegami allora, come mai da cavaliere quale ritiene di essere, non ha accettato la sua condanna? Si è persino fatto imprigionare... ti pare onorevole per un cavaliere che serve la corona, fuggire dalle galere? Prendere parte ai ribelli? Ribelli capeggiati da uno squilibrato che lui stesso ha portato tra i soldati di Dohaeris? Avrebbe potuto lottare per la sua sentenza, invece l'ha accettata e poi è fuggito"
Esperin: "Drako ha cercato di difendersi al processo ma tu..."
Lantis: "Si è difeso solo dall'accusa di Lumen, non ha portato fatti in tribunale, solo parole... le parole se non sono accompagnate dai fatti sono vuote e inutili. Io vedo un quadro molto chiaro davanti a me: Drako ha cercato in ogni modo di organizzarsi delle truppe fedeli solo a lui, che lo hanno visto come il salvatore. Con quelle truppe voleva conquistare il trono... non ci è riuscito e quindi si è unito ai ribelli, è fuggito insieme a loro. Per di più, il capo dei ribelli, Efrem, è stato proprio addestrato da lui tra queste mura... chissà da quanto complottavano insieme"
Esperin: "Capisco i tuoi sentimenti, ti senti tradito e deluso ma Lantis... Drako non farebbe mai tutto ciò, ha sempre lottato per il regno... la tua amarezza ti rende cieco"
Lantis: "Temo sorella che l'amore che provi per lui renda cieca te, che non vedi una cosa tanto evidente" e con la paura in viso posa le mani sulle spalle di lei "sei l'unica persona cara che mi resta al mondo... nostro padre... i medici sono pessimisti... non tradirmi anche tu"
Esperin: "Non potrei mai tradirti, voglio solo che su Dohaeris regni la pace"
La principessa guarda suo fratello entrare nel palazzo e la tristezza ammanta il suo volto. Si sente già nell'aria, trasportato dal vento, l'odore della morte.