The night is dark and full of terrors
Anno DXIII D.D
I mese delle foglie
II giorno di marte/ II giorno di mercurio
La notte è buia e piena di terrori… recita il motto di un’antica casata, ma chi lo inventò doveva trovarsi nei pressi dell’Adamantem, dove il cielo è più buio della notte nella sua ora più oscura e le stelle fuggono così come la luna si nasconde, vestendosi di nubi dense ed oscure. La neve che scendeva placida, lenta, non un fil di vento, solo il bianco candido del manto e delle montagne a fare da cornice al grande edificio dalle pareti nere. I gargoyle che immobili, ma dagli sguardi quasi vivi, ad osservarli bene, sembravano al pari di guardiani vigili e pronti a scattare nel caso qualche sventurato si aggirasse da quelle parti.
I passi pesanti di un uomo calpestavano il marmo viola e tanto scuro da sembrar nero, di un corridoio che si estendeva per diversi metri, prima di giungere ad una porta che tanto gli pareva la soglia della bocca dell’inferno e tutti i demoni ad urlargli nelle orecchie, erano nella realtà i quadri degli avi che lo puntavano con le iridi di tempera. Con la mano incerta bussò al pesante portale in legno ed una voce tuonò dall’altra parte, invitandolo ad entrare. Era seduto sulla poltrona, intento a leggere un libro, con la tazza di verbena fumante e solo fioche luci ad illuminare l’ambiente, gli occhi famelici sembrano riflettere i fiochi barlumi che lo circondavano, come quelli di una bestia che si nutre nella notte.
“Mio Signore” Il Mago Callien chinò il capo in segno di rispetto “Ho delle nuove da riportarvi ed una confessione, che spero gradirete”
Il Lord l’osservò come fosse un verme strisciante in cerca di attenzioni, era sicuro che interloquire col mago sarebbe stata una grossa perdita di tempo come sempre
“Ho agito senza avvisarvi mio Signore, in questo modo ho preservato la Vostra incolumità, come persona non a conoscenza dei fatti non avreste corso alcun rischio, Vi sono fedele e le mie azioni sono sempre state mirate al Vostro compiacimento”
Tywin alzò un sopracciglio, non capì dove l’uomo volesse andare a parare e qualche fosse l’argomento in corso “Prosegui” si limitò a rispondere atono.
"Ho avvelenato io il Re, ho fatto in modo che agisse per lungo tempo in modo che, se eventualmente, fosse venuto a galla, sarebbe stato troppo tardi per salvarlo ed ammetto che ho avuto la convinzione che non avrebbero mai scoperto cosa sia e come agisce. L’ho fatto per Voi Mio Signore, l’ho fatto perché so che lo desideravate in cuor Vostro, ma ora ho il timore che scoprano la mia identità ed in questo modo non potrei più servirVi, perdonatemi”
Il Lord rimase qualche secondo in silenzio a fissare il Consigliere, che restò in piedi come una statua di cera avanti a lui. Callien era stato al servizio dei Leithien per lungo tempo come alchimista e Maestro del conio, priva di rivestire lo stesso ruolo alla Luna di Diamante per i Raeghar, ma quella era stata più una scelta di convenienza per amministrare un patrimonio già conosciuto da qualcuno di affidabile, piuttosto che lasciare ogni cosa nelle mani di un qualunque.
“Non te l’ho mai chiesto, Callien.” Tywin rispose telegrafico con lo sguardo di chi cercava di trattenere l’ira “Cosa hai fatto e perché temi che lo scoprano?”
“Diversi anni fa, venni a conoscenza di alcune proprietà racchiuse nelle radici del grande albero dell’Abgruntis, il sangue dei bambini offerti a Raiden, filtrando attraverso la terra, ha bagnato ed irrorato il sottosuolo con l’essenza della morte, il male ancestrale e pregno di oscurità, in netta opposizione con la luce di noi maghi. Sono riuscito a trovare un modo per estrarre l’essenza di questa oscurità, con estrema difficoltà ed a filtrarlo in modo da ottenere un veleno al massimo delle proprie potenzialità. Se un mago lo avesse ingerito, il veleno avrebbe risucchiato l’aura opposta, se ne sarebbe nutrito espandendosi sempre più, fino a consumare letteralmente il corpo dall’interno. Non vi è cura, Mio Signore, almeno non c’è per ora, solo dei rischiosi riti di magia nera arcana, ormai persi nei millenni, potrebbero servire come rimedio per l’anima del Re, ma il corpo… quello è irrimediabilmente compromesso. La Septa… le hanno permesso di effettuare delle analisi a Re Rickard, non avrei immaginato che gliel’avrebbero mai permesso e… ed è riuscita ad estrarlo, sicuramente ha capito di cosa si tratta e come agisce”
Tywin rimase impassibile ad ascoltare ogni singola parola, ogni spiegazione e non mosse un muscolo, neanche involontariamente, neanche quando Callien menzionò la Septa ed i risultati delle analisi. “Non c’è nulla che porti a me, solo un piccolo errore, una negligenza, ma che verrà addossata a Taras, ho già pensato a tutto”
“Taras… quell’uomo è sempre stato fortemente ambiguo, non sono mai riuscito a comprarlo, anche se ha proposto mia nipote in sposa a Lantis, la sua è stata una mossa politica dettata per il bene del regno, quell’uomo non mi serve a nulla”
“Mio Signore, sono certo che farete in modo da salvaguardare gl’interessi di un vostro servitore che ha cercato di onorarvi in ogni modo, quando il Re perirà non vi saranno più ostacoli per questa immensa casata”
“Capisco… puoi andare, necessito di ponderare bene sulle notizie acquisite, farò sicuramente qualcosa nel caso il tutto venga scoperto… stanno certo!” Il mago, ancora tremante, chinò il capo e restò fermo per qualche istante, temeva che si scoprisse della sua implicazione nell’avvelenamento del Re, ma ancor più l’ira del Lord dell’Uragano.