“Lantis Raeghar, possiedi un cognome che non ti spetta, questa guerra è scoppiata a causa dei tuoi soprusi. Mi hai ingiustamente trascinata innanzi al Giudizio con false accuse. Ammetti la tua colpa?” L’uomo tentenna restando col capo chino “Ammetti la tua colpa, Lantis?”
Incalza la donna e, a questo ennesimo richiamo, l’uomo alza il capo con gli occhi rossi e carichi di lacrime che ormai non ha più intenzione di trattenere “E’ così”
risponde lui con voce strozzata ed a questa vista, Reneè distoglie lo sguardo, cercando di non rispondere a quegl’ occhi, che la guardano in quel modo, con le stesse lacrime. “Efrem Targaryus e Lantis… Raeghar” non è ancora il momento di parlare di quel cognome che non gli appartiene, ogni cosa avrà il suo tempo. Reneè non distoglie la vista dal fratello, il dolore del tradimento è troppo forte, troppo doloroso, l'ultima cosa che si sarebbe aspettata al mondo.
“Vi condanno alle carceri, non vi sarà Giudizio per voi né per i vostri seguaci ed alleati, la guerra ha sentenziato da sé” E con un gesto della mano diretto punta il dito sui due uomini, gesto al quale rispondono immediatamente le guardie reali.
Tutti i ribelli e tutti i reali vengono condannati a scontare le proprie colpe dietro le sbarre, ogni uomo o donna che sia, al di là degli affetti al di là delle amicizie. Efrem viene scortato lontano dagli altri, così come Lantis, due celle isolate da ogni persona ed ogni cosa.
Reneè si solleva dal proprio posto ed indica i reietti affinché la raggiungano “Onore e gloria ai guerrieri reietti, ognuno di voi verrà ricompensato adeguatamente per gli sforzi compiuti. Vi ho guidati con l'aspetto di un uomo, col nome di Drako Kalisi, il cognome di un casata decaduta, di un umile fabbro, che mi ha permesso di arrivare dove sono ora."
"Ma questo è il mio vero volto, Reneè è il mio vero nome. Ysotta Martell, ex comandante delle guardie reali è mia madre ed il Re Rickard Raeghar mio padre, lui non ha mai saputo della mia esistenza fino a quando ho deciso di svelarmi la notte stessa in cui gli dei dell'Elisio l'hanno chiamato nel loro mondo. Benor Targaryus, padre di Efrem, mi ha cresciuta come fossi sua figlia ed io l'ho amato come fosse mio padre. Ma vi spiegherò ogni cosa a tempo debito.”
Si sofferma poi su Esperin, non riesce a reggere il suo sguardo, forse è ancor più difficile che con Lantis. Passa oltre ed incrocia gli occhi di Ryuk, poi quelli di Dahmer “Ryuk Leithien e Dahmer Dreth un regno giusto non può essere costruito su fondamenta marce ed i vostri soprusi non resteranno impuniti, tuttavia… riconosco il vostro legame alla causa ed il vostro grande contributo alla vittoria che ci vede vittoriosi qui, ora."
"Per tali motivi vi condanno all’incarcerazione per un tempo determinato che devo ancora valutare. Questo è quanto”
Esperin si rifiuta, stringe il marito a sé, ma Ryuk sa che la decisione è quella giusta, le bacia la fronte e le accarezza la pancia, prima di seguire i soldati assieme a Dahmer
Entrambi i guerrieri hanno il sorriso sul volto, al di là della condanna, al di là di ogni cosa, quando sarà tempo di lasciare le carceri saranno uomini nuovi con un futuro come lo hanno sempre desiderato.
Qui muore il vecchio regno, qui si spegne la vecchia Dohaeris, dalle macerie prenderà vita una nuova epoca.
Si vis Pacem para bellum, per una Dohaeris finalmente in pace.