Devon Balythòn
Sto per rialzarmi, quando noto con la coda dell'occhio Dahmer respirare più regolarmente in confronto a prima, senza risparmiarsi il finto ringraziamento con un sorriso altrettanto finto.
Il classico ragazzo bello in fuori e brutto in dentro. Non mi prendi per fesso, pecora nera. Ti pare che non me ne sia accorto della tua falsa cordialità? Continua pure a indossare la maschera dell'angelo infernale, ma sappi che i bastardi come te non avranno vita lunga.
Ok, calma Devon, ricordati dell'autocontrollo, fai buon viso a cattivo gioco... nonostante tutto. Rivolgo un'ultima occhiata a Dahmer, sorridendo falsamente, gli do poi le spalle e mi allontanerò da lui per rivolgermi ad Elen, replicando calmo alla sua domanda
«Va tutto bene. Non appena avrò terminato le cure più urgenti, mi dedicherò anche a te!»
Sarà meglio che mi metta a cercare gli altri, devo darmi una mossa con il mio lavoro. Nelle vicinanze scorgo le figure inermi dell'uomo bendato, aiutato da Drako, e infine una donna dalla chioma violacea mai vista prima, anch'essi hanno le loro gravi complicanze. Una morsa si fa strada nello stomaco non appena noto le... le loro gambe... di cui quelle della ragazza sono parzialmente riattaccate, quelle dell'uomo sono praticamente fuori uso, al loro posto presentano delle garze di stoffa imbrattate dal sangue parzialmente bloccato.
Mi occuperò di lui per prima cosa, Drako sta facendo il suo contributo con delle piccole sfere ardenti per cauterizzare la fuoriuscita copiosa del sangue. Bene, la missione del momento è la seguente: cercare a tutti i costi di riunire le gambe, prima che egli ci rimetta di brutto.
Mi accovaccio per lavorare meglio, rassicurando l'uomo con un
«Resisti, ci penso io!» mentre mi faccio coraggio nel pigliare il pezzo tranciato della gamba e rimetterlo nel suo punto d'origine, facendo altrettanto con l'altra che pare se ne stia andando del tutto, a poco a poco...