Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

Devon Balythòn

Pare che l'uomo abbia ripreso ad esalare regolarmente il respiro.





Improvvisamente ho dei capogiri che vanno e vengono, segno che l'abuso del mio potere è più che evidente. Porto la mano sulla fronte, il sangue che circola all'interno è fin troppo pulsante... mi sento opprimere, non ce la faccio più. Prendo posto in un angolo del pagliericcio opposto, occupato da Drako, mi siedo e poggiando i gomiti sulle ginocchia copro il volto con le mani per poi strofinarlo energicamente, nella speranza che il malore se ne vada via al più presto. E' più forte di me, vorrei rimanere in piedi e sopportare il dolore finché non avrò terminato il mio compito... ma è tutto inutile.



Dolore che si trasforma in nervoso non appena le frasi di Ryuk, una coltellata dopo l'altra, giungono come un fiume in piena. Alzo lentamente il mio sguardo, furente, in direzione dell'uomo. Come può trattare così una povera fanciulla che cerca di rendersi utile per il bene di tutti? Oltre che deluso, il suo atteggiamento provoca in me un disgusto profondo.



Che schifo. Voi zoticoni non avete alcun rispetto per la dignità della gente, non avete alcun rispetto nei confronti dei vostri alleati! Se solo riuscissi ad avere pienamente il controllo di tutti i miei poteri, gli farò impartire la sofferenza mia e della ragazza! Drako starà sicuramente pensando malissimo, non oso immaginare. La reazione di Elen mi mette in pena, sono costernato per lei, ci credo che è rimasta di brutto... a tal punto che un involucro di fuoco prende vita dalle sue mani, il quale si estende dirompente in tutto il corpo. Dei, che le sta succedendo? Forse è meglio seguirla, non voglio che stia male per colpa di una stupida ingiuria, dopotutto non abbiamo ancora terminato il nostro lavoro. Faccio cenno a Drako che tornerò a breve, dopodiché mi allontanerò dalla tenda senza attendere un'eventuale risposta. Seguo di fretta e furia la sua traiettoria, ma è troppo veloce per me, sono costretto a richiamarla alzando la voce, sperando in tutto me stesso che mi senta...



«ELEN! Aspettami Elen...!»

Larieth Slagant

Apro gli occhi confusa, ma dove sono? <<Avete rotto le palle con questi modi di fare da santarillini del cazzo, se vi foste curati dei vostri affari ora non ci sarebbe questo caos, io e Dahmer avremmo concluso un allenamento duro e poi ci avresti guariti. Che cosa credi che in campo ti chiedano il permesso per attaccarti? Ti danno in buon giorno, buona sera e ti chiedono "allora, da dove cominciamo"? Eppure avreste dovuto capire che non dovete intromettervi in un diamine di allenamento, basta! Non me frega un accidenti di questi discorsi sull'amicizia o dei compagni di squadra, per me non valete niente, non siete niente, solo persone che combattono dal mio stesso lato della barricata e se mi attaccate alle spalle, di certo non resto a guardare. Ma tanto è tutto fiato sprecato, va a fare le treccine al tuo cavalluccio che è meglio>> La voce rabbiosa di Ryuk mi desta del tutto dal mio dormi veglia, ora ricordo tutto, devo essermi assopita, cerco di alzarmi, ma il forte dolore alle costole mi informa che nessuno mi ha ancora guarita.

La prossima volta mettiti un cartello attorno al collo con su scritto "è solo un allenamento" perchè il mio cervellino da poppante non lo riesce a distinguere e tu non sei mio padre, non puoi dirmi cosa devo o non devo fare!>> esclama Elen altrettanto arrabbiata per poi correre via avvolta dalle fiamme, seguita da Devon.

Alzo gli occhi al cielo esasperata, sono stufa di star sdraiata qui, non potevano farsi venire la crisi isterica dopo avermi curata?
Per fortuna Drako prende in mano la situazione caccia via i non feriti, esce dall'infermeria e torna con il sacchetto dei semi che aveva data a Elen con l'intento di preparare lui la pozione.
Mi volto verso Ryuk e noto che è stato guarito, tiro un sospiro di sollievo, non dico che non se lo sia meritato, ma di certo non riesco a gioire per quello che gli ha fatto Drako.

Ripenso alle sue parole che ho sentito quando mi sono svegliata, e se effettivamente mi fossi sbagliata? Se quello fosse stato davvero solo un allenamento e niente di più? Questo vuol dire che tutto quello che è successo è colpa mia, il mio carattere istintivo è riuscito ancora una volta a combinare dei casini.
<< Mi dispiace>> borbotto verso Ryuk << Non dovevo colpirti alle spalle, ma ho avuto paura per Dahmer, il mio intento era quello di fermarti e non farti arrabbiare di più, ma sai insomma la tua fama non è delle migliori e poi hai ammesso pure tu che hai perso il controllo>>

Ok come scuse fanno davvero schifo, sono orgogliosa e testarda e difficilmente ammetto di sbagliare, anche se in questo caso non sono convinta che il torto sia solo dalla mia parte, anche lui ci ha messo del suo.
<<Lo so che non te ne fai niente ormai delle mie patetiche scuse, ma ecco, mi sentivo di fartele comunque>> aggiungo veramente dispiaciuta.

Zagarth Sovengard

"Ora basta discutere, quelli che non sono feriti escano da questa tenda" "l'autoritario" si è incazzato, che novità. Lo vedo uscire furente dalla tenda, mi volto verso l'esterno e lo vedo entrare in quella di Elen per poi uscire poco dopo con uno zainetto, così da rientrare in infermeria. Che siano i semi di cui stavano parlando prima? Mi avvicino, sicuramente sbraiterà poiché non vuole nessuno in tenda eccetto i feriti, ma 'sti cavoli, quindi sono pronto ad un'eventuale risposta acida da donnetta mestruata. <<Che fai? Che è 'sta roba?>> gli chiedo atono, mettendomi di fianco a lui. Speriamo che sia roba buona! yehehehehe! Intanto, dietro di me, sento ancora parlottare. Iddio, ma a questi non gli si secca mai la gola?

DAHMER GRAY

Il tempo di appisolarmi che sento la voce di quel papero starnazzante che urla il nome della mia cagnetta, destandomi improvvisamente dal mio sonnellino.



Sto stronzo, ma le buone maniere non gliele hanno insegnate? Ah già, è cresciuto in mezzo ai barbari, mica tra gente raffinata come noialtri di Dohaeris.





Sto per uscire furibondo dalla tenda, ma una vocina angelica e un alone di luce dorata mi ferma. Mercur davanti a me... con le sue classiche parole, mi avvisa che qualcuno vuole vedermi. Vicent? Ancora Sir Urthadar? E' più plausibile il secondo: mio cugino vorrebbe ammazzarmi direttamente, non mi convocherebbe mai in una zona dove non è possibile usare la violenza. Che vorrà il Lord di Capo Tempesta? Novità su Elen? Bhe che potrei dirgli, che è bocciata in filosofia.



La vecchia Nan l'avrebbe sonoramente sculacciata... visione alquanto graziosa, quella del sederino della mia fanciulla tutto rosso rosso per gli schiaffoni. L'uccellino d'oro, che però non è dato sapere se è effettivamente maschietto, scompare nel nulla con quelle parole per me enigmatiche, che suonano tanto affascinanti. Non sto ancora al pieno della forma, ma al Valmorghuli non può accadermi nulla, quindi mi alzo e mi dirigo al Glados. "Rem tene, verba sequentur" dico sfiorando la luce incorporea del portale.



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Rispondo alla domanda di Elen abbozzando il mio solito sorriso.



"Molto meglio, grazie".



Sono davvero grata per ciò che lei e Devon hanno fatto per noi. Per tutti noi. Hanno un dono prezioso, meraviglioso e decidere di scendere in guerra e condividerlo con noi... trovo sia un gesto veramente ammirevole.
Rimango, tuttavia, decisamente infastidita dalle parole di Occhi di Falco: ma chi si crede di essere?!
Quello è il tuo dovere, guarirci e basta?!
Solo perché è più forte di noi, crede davvero di poterci mancare di rispetto in questo modo?
Evidentemente non si è abbronzato a sufficienza... fossi in Drako un'altra ripassatina gliela darei.



Poco dopo, tocca anche sorbirsi il discorso del beota. Stai tranquillo e vai pure in tenda: magari è la volta buona che dormi e smetti di sparare minchiate.



La reazione di Elen non mi sorprende: lei ha un animo molto sensibile e gentile, ma le fiamme... cosa le sta succedendo? Che stia incrementando i suoi poteri?



Devon esce dalla tenda, chiamandola a gran voce... e... ehm... sì, per carità... capisco tutto, ma... c'è ancora gente che ha bisogno di cure... non credo sia il momento migliore per abbandonare la tenda.
Drako ordina a tutti di uscire, cosa che faccio molto volentieri quando sento Larieth scusarsi con l'animale. Pure?! Dobbiamo pure chiedere scusa?!
Quello non era un allenamento, era un massacro! Una stupida scusa per dare libero sfogo ad una forma di violenza repressa o quel che cacchio era. Se ha dei problemi, li risolvesse altrove, cavolo.
Non basta temere i nemici... dobbiamo anche iniziare a sospettare attacchi interni? Boh.
Evidentemente l'unico neurone che hanno nel cervello dev'essere andato in letargo.
Bando alle ciance! Devo informare Elen del fatto che Drako ha deciso di usare quei semi... credo desideri essere presente all'esperimento. Esco dalla tenda e quando intravedo Devon, mi avvicino a lui, mi schiarisco la voce e dico...

"Devon... grazie ancora. Il mio nome è Niniel. Piacere di conoscerti - resto in silenzio per qualche secondo per poi aggiungere - Sai per caso dove si trova Elen?"

Se saprà darmi una risposta bene, altrimenti cercherò Elen per tutto l'accampamento e quando la troverò la informerò dell'attuale situazione in infermeria.