Devon Balythòn
Apro gli occhi di soprassalto, la visuale è inizialmente offuscata ma diviene nitida in una manciata di secondi. Cos'è successo? Ricordo di aver sfogato la frustazione su quel ragazzo dalla testa verde... verde quanto la rabbia che nutrivo nei suoi riguardi.
Quello stronzo non ha ancora finito con me, la prossima volta non mi tirerò indietro nel pareggiare i conti. Provo a muovere la testa, ma il risultato è un dolore piuttosto lancinante: sento la gota avvamparsi... avvamparsi a causa di un ceffone datomi dal tizio bendato. E' stato lui a destarmi, seppur con le maniere forti. Certo, la guancia fa un male cane... ma non lo prendo come un gesto offensivo, nel mondo c'è di peggio. Lo interpreto più come... un aiuto, una lezione di vita su come rafforzare la resistenza fisica. Non massaggierò il punto debole, non utilizzerò del ghiaccio per alleviare la sensazione focosa, non farò nulla. Approfitterò di codesto malore per cominciare ad abituarmi a tutte le sofferenze che la guerra ci offre. Metto i piedi giù dal pagliericcio, continuandomi a ripetere come un mantra
- Non è niente, non è niente! - quando, a poco a poco, l'infermeria si svuota. Tutti sono diretti al tavolo, mi conviene seguirli se non voglio ritardare come al solito. Mi precipito sul pentolone e prendendo una ciotola la riempio di stufato,
dopodiché giro i tacchi e prendo posto in uno di quei tronchi... preferibilmente distante da tutti.
Gusto con calma la mia cena, assaporando le verdure impregnate di brodo.
Mmh... è ottimo, davvero squisito, ci voleva proprio qualcosa di caldo. Il tizio bendato sa destreggiarsi meglio di me nel cucinare. Terminata la cena automaticamente l'attenzione slitta dal piatto ai volti dei presenti: chi si abbuffa, chi rimane in silenzio, chi discute su cose non proprio attinenti al momento, quali l'arte della gastronomia e del cucire
. E' bello notare che l'atmosfera precedente non era la migliore di tutte, c'era una tensione incredibile che vaneggiava in aria... e adesso, ogni agitazione è stata placata. Questa non sembra più una comitiva di zoticoni, ma... una famiglia. Quel genere di famiglia che il fato mi ha strappato dalle mani con tutta la violenza inimmaginabile, lasciando una cicatrice profonda che nemmeno la Rigenerazione suprema può guarire. Appoggiando la causa di Drako, un barlume di speranza ci sarà. Non la classica speranza che tratta l'argomento di sostituire il capo di fazione con mio padre, mia madre, i miei fratelli e sorelle, ma riguarda tutt'altro: mettere un punto e ricominciare da zero, con un nuovo stile di vita. Che io non sia ben accetto o viceversa nell'accampamento non fa alcuna indifferenza, non saranno le influenze sociali a farmi cambiare idea.
Nessuno m'impedirà di diventare più forte. Nessuno...