Ascolto il
suo discorso con attenzione, totalmente rapita dalle
sue parole, mentre continuo ad osservarlo.
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Beh sbagli, devi aver paura della morte, il mietitore non è un tuo amico, se vuoi migliorare è perchè hai uno scopo da raggiungere, non credo che tu ti voglia allenare per puro scopo agonistico e se muori, beh... addio ad ogni cosa che ti sei prefissa nella tua esistenza. E' la paura, che ti insegna come restare in vita"
Ha ragione. Sono sbalordita, lo ammetto. Non avrei mai creduto che uno come
lui potesse proferire parole tanto sagge e vere. Deve sapere di cosa parla ed ammetto che ciò mi incuriosisce: come avrà vissuto quest'
uomo per diventare la persona che è adesso? Cosa può aver affrontato nel suo passato?
Quella furia cieca che ha letteralmente coinvolto tutti noi solo qualche ora fa... a cosa è dovuta?
Vorrei tanto rivolgergli queste domande, ma no... non devo. Sono la prima a non tollerare una simile invadenza, quindi non lascerò che la curiosità abbia la meglio sul buon senso e sul rispetto.
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Vorrei davvero aver paura della morte, credimi. E sì... ho un obiettivo ed attualmente non riesco a pensare a nient'altro. Forse avere degli obiettivi non è sempre cosa positiva... a volte... possono distruggerti - oh no! ci sono ricascata di nuovo, maledizione! ma cosa mi prende stasera?! -
Comunque... sono sicura che con il tuo metodo di allenamento... imparerò ad aver paura della morte. Questo è poco, ma sicuro..."
Mi porge di nuovo la bottiglia e mi invita a bere l'ultimo sorso. Non me lo faccio ripetere due volte e mando giù.
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Va bene, ma ad una condizione: smettila di frignare per la tua amica, anche se magari tenti di non mostrarlo, è chiaro dalla tua reazione alla riunione. E' un tuo punto debole e noi non vogliamo punti deboli vero?"
Per un attimo, ma solo per un attimo, una sensazione di euforia mi attraversa tutto il corpo. Ha accettato di aiutarmi negli allenamenti... non ci avrei mai sperato! Poi, tuttavia, l'euforia svanisce ed ora è il dolore a prendere il sopravvento. Le
sue ultime parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco.
Ha ragione. So che ha ragione, ma... io... non so come fare...
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Come? - domando guardando
lo insistentemente negli occhi, quasi a voler scovare una verità nascosta -
Come posso fare per non avere questo punto debole?"
La mia domanda è sincera, quindi spero di non ricevere una sciocca battuta per risposta. Vorrei comprendesse che questo è davvero un problema serio per me. So che sbaglio. So che non devo reagire alle provocazioni, so che non devo frignare, come dice
lui, ma... non so davvero come fare. Non ne ho la minima idea.
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So che la mia è una domanda indiscreta e ti chiedo scusa, ma... devo rivolgertela per poter comprendere come posso fare per liberarmi di questo punto debole. Nella tua vita... hai mai avuto a cuore qualcuno al punto tale da essere disposto a dare la vita per quella persona? Una volta che perdi qualcuno con cui hai un legame così forte... come fai a liberarti del dolore? Come fai a strapparlo via?"
Forse mi scoppierà a ridere in faccia, ma non mi importa. Se ha detto che devo liberarmi di questa mia debolezza, forse sa anche come posso fare. Forse anche
lui, in passato, ha dovuto convivere con un grande dolore.
Se sì... deve insegnarmi come fare per tenerlo a bada. Magari, chissà, addirittura trasformarlo in un punto di forza, piuttosto che in una debolezza. Forse... o forse non sarà in grado di fare tutto questo ed in quel caso... mi basterà allenarmi duramente con
lui, imparare a combattere e diventare più forte ed abile.