Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

L'uomo mi guarda serio.



Spero veramente che non penserà che sono pazza, perché al suo posto probabilmente inizierei a pensarlo dopo tutto ciò che ho rivelato sinora.



"Credo che ormai sia evidente che tu sia legata in qualche modo a quella Tribù, quello che mi hai raccontato, i vari sogni e le visioni... l'oniromanzia, da quel pò che io sappia, funziona così: tu sogni o cadi in una sorta di trance e riesci a vedere squarci del futuro, oppure a comunicare con qualcuno, a trasmettere i tuoi pensieri. Ma come ogni tipo di magia, bisogna riuscire a svilupparla, forse sei solo all'inizio e non hai gli strumenti per approfondire la questione, nessuno che ti insegni materialmente cosa sia e come funzioni, probabilmente il tuo blocco è dovuto all'inesperienza o non so... non sono esperto, sto solo facendo supposizioni. Se non hai nessuno col quale confrontarti, hai una grande fonte di conoscenza nella zona neutra, i Saggi non si intromettono mai nelle questioni, tranne rari casi, ma sono certo che Irith non avrà problemi a rispondere a qualche domanda" conclude con un sorriso.



Oniro...che?
No, non posso crederci. Non è possibile. Questo è uno strano scherzo del destino, solo uno stupido scherzo! Come può una come me avere un potere simile? Finora ho a malapena avuto una vita ed ora sono addirittura in grado di... com'è che ha detto? Vedere squarci del futuro. Tutto questo è...



"Assurdo. Tutto questo è a dir poco assurdo..." bofonchio ancora sconvolta.

Ha detto anche che devo essere legata a quella tribù... ma come?! Come si spiega tutto questo?
Non ho mai avuto niente a che fare con loro e... adesso? Sono addirittura legata a loro in qualche modo assurdo e contorto che non riesco a comprendere.



Mi scoppia la testa!
E sia! Mi recherò in questa zona neutra e proverò a parlare con il saggio li... ehm... Irith. Non c'è altra soluzione od alternativa e non posso continuare a vivere così. Devo capire cosa mi sta succedendo, ad ogni costo.

"Seguirò il tuo consiglio - pronuncio a bassa voce - Ti ringrazio. Anche per non aver pensato che fossi pazza, ecco... - continuo accennando un sorriso - Quindi cosa devo fare adesso? Intendo dire... dovrò semplicemente recarmi nella zona neutra e lui mi riceverà?" concludo titubante.

Drako Kalisi

Osservo la ragazza, mentre mi sembra sempre più sconvolta "Assurdo. Tutto questo è a dir poco assurdo..." Non posso immaginare cosa si stia agitando nella sua testa e non so neanche se voglio saperlo, già bastano i miei di pensieri ingarbugliati. Le ho dato l'unico consiglio che potessi dispensarle, se non ha una famiglia alla quale rivolgersi, i Saggi potranno esserle certamente d'aiuto.
"Seguirò il tuo consiglio. Ti ringrazio. Anche per non aver pensato che fossi pazza, ecco... Quindi cosa devo fare adesso? Intendo dire... dovrò semplicemente recarmi nella zona neutra e lui mi riceverà?" Alzo un sopracciglio a questa domanda, mi sembra strano che non conosca la Valmorguli, è una realtà che fa parte del nostro mondo da non so quanto tempo, si narra dei Saggi in numerosi tomi e... vabbè, faccio prima a dirglielo "La zona neutra è accessibile a tutti, anche se non ci si è mai recati in quel posto, basta recitare una formula quando si tocca la superficie del portale: Rem tene, verba sequentur. Quando ti troverai dall'altro lato, avanza dritto avanti a te e varca la soglia dell'edificio, ti troverai ad osservare tre troni. Inginocchiati e chiedi udienza, ti basterà per farli comparire, così potrai parlare con loro." La osservo cercando di capire se ha colto tutto "Non dimenticare che è assolutamente vietato l'uso di magia, così come lasciarsi andare alla violenza. Ora ti consiglio di mangiare qualcosa e riposare. Quando ti sarai ripresa, sai cosa fare"

DAHMER GRAY

Esperin mi raggiunge al campo, ciarla su altre questioni e su come io sia stupido. Assottiglio lo sguardo: è davvero una cagnetta indisciplinata e impossibile! Purtroppo ho visto di cosa è capace, è maestra nella sua magia, ma l'elemento è l'acqua, almeno qualcosa dalla mia parte c'è. Mi invita a fare la prima mossa e... potrei propendere per un attacco suicida dritto alle sue tette. Morirei felice. Devo stare attento ai suoi fottuti cloni, inoltre è pure veloce, più veloce di me. Non so a forza come sta messa, utilizza una spada ad una mano che non mi sembra molto pesante, ma potrebbe essere ingannevole. Ha visto la mia claymore e ha visto le mie radici. Sa che sono uno stregone, ma non ha visto il pozzo. Devo usarlo con cautela, magari puntando all'effetto sorpresa. Bha inutile rimuginare, diamo il tutto e per tutto e cerchiamo di raggiungere l'obiettivo: quelle tette saranno mie! Inizio a correre velocemente, con tutta la velocità che possiedo, intorno a lei, a formare un immaginario cerchio dal diametro di 3 metri circa, con lei come punto centrale. Questo dovrebbe spiazzarla abbastanza, o comunque farla concentrare su di me che corro, ma nel frattempo, starò evocando la mia sabbia proprio sotto i suoi piedi e quel cerchio che ho tracciato, se tutto andrà a buon fine, diventerà un pozzo in cui le sprofonderà per metà del suo corpo. Dovrei riuscirci, non conosce questo mio potere, anche se Vicent potrebbe aver ciarlato troppo. Questo dovrebbe impedirle di usare le gambe e in quel momento, evocherò la mia Ripper: il raggio è di un metro e mezzo, la lama del mio spadone è più lunga, dovrei riuscire a tranciarle una mano di netto, la destra, con abbastanza facilità, ma meglio trattenersi e tentare di danneggiarle per lo meno i legamenti. Mi metterò subito in difesa qualsiasi siano gli esiti delle mie azioni d'attacco, ma la vedo dura. Quelle tette sono ancora molto lontane.

Esperto Sabbie mobili - Area di 5 metri di diametro, che si crea ai piedi del nemico, facendolo affondare lentamente fino a metà corpo.

Ripper Blade -> Forma passiva

Mi guarda sorpreso. Ovvio, ho detto un'idiozia.



Non sono mai stata nella zona neutra, ma ho letto tutto al riguardo.
Conosco perfettamente la "procedura", ma resto in silenzio mentre fa il suo discorso...



"La zona neutra è accessibile a tutti, anche se non ci si è mai recati in quel posto, basta recitare una formula quando si tocca la superficie del portale: Rem tene, verba sequentur. Quando ti troverai dall'altro lato, avanza dritto avanti a te e varca la soglia dell'edificio, ti troverai ad osservare tre troni. Inginocchiati e chiedi udienza, ti basterà per farli comparire, così potrai parlare con loro"



Faccio un cenno di assenso con la testa e resto in silenzio. Sono stata una stupida: presa dal panico e dall'incredulità ho fatto una domanda idiota. Bel lavoro Niniel. Così se non pensa che sei pazza, di sicuro ora penserà che sei cretina. Ottimo, davvero ottimo lavoro! Non hai solo avuto uno dei tuoi attacchi davanti a lui, non hai solo ammesso di fare sogni strani, sei addirittura riuscita a passare per l'elfa più ritardata e scema del creato.



Il beota sarebbe fiero di me: sono diventata cretina quasi quanto lui, adesso.

"Non dimenticare che è assolutamente vietato l'uso di magia, così come lasciarsi andare alla violenza. Ora ti consiglio di mangiare qualcosa e riposare. Quando ti sarai ripresa, sai cosa fare"

Sì, so bene anche questo. Ho letto tutto al riguardo e sono preparata sotto il punto di vista "pratico", è la parte emotiva che non so gestire. Che non sono mai stata in grado di gestire, probabilmente...
Vorrei dirgli che in realtà la mia domanda, oltre che profondamente stupida, era sbagliata: non ho bisogno di sapere cosa devo fare, vorrei... che qualcuno... mi dicesse COSA dovrò chiedere.
Sì, è ufficiale: sono un'idiota. Stare per troppo tempo a contatto con il beota deve avermi fatto male...
Forse ho paura di scoprire la verità. Sì, insomma... forse queste... visioni... mi spaventano. Forse non voglio sapere perché sono legata a quella tribù perché... la verità sarà dolorosa, me lo sento.
Tuttavia non posso tradire i miei principi adesso, non posso tradire me stessa: la verità prima di tutto. Sempre e comunque. E' sempre stato questo il mio principio morale e non lo abbandonerò adesso.
Non puoi vivere nella paura, Niniel. Coraggio.

"Grazie... davvero. Per... per tutto..." accenno un altro sorriso per poi alzarmi ed avviarmi verso l'uscita.

Mi volto ancora nella sua direzione e prima di abbandonare la tenda dico...

"Se possibile... vorrei che tutto questo restasse tra noi due. Almeno... finché non avrò le idee un po' più chiare..."

Esco dalla tenda e sì... sono ancora sotto shock. Non posso credere che tutto questo sia capitato a me.
Mi avvio a passo lento verso il lago: ho bisogno di stare un po' per conto mio e ragionare.



Pensa, Niniel. Pensa...

Esperin Raeghar

Dahmer non si fa pregare ed arrivati al campo accoglie la mia proposta ed inizia a correre velocemente intorno a me, credo a circa un metro e mezzo di distanza, formando un cerchio.



Lo guardo accigliata, cercando di capire cosa abbia intenzione di fare, stringendo saldamente la mia Fidelia con entrambe le mani. Ma non fa nulla, continua a corrermi intorno ed a guardarmi... inizia a farmi girare la testa, vuole attaccare o no?



Mi guardo un attimo intorno e mi connetto mentalmente agli oggetti presenti nel campo: i manichini, le armi, le rocce, il ciotolame vario sparso sul terreno, tutto diviene chiaro in peso e consistenza nella mia mente. Lascio confluire il mio potere sul manichino più vicino a noi, intenzionata a lanciarglielo contro per interrompere questa sua ridicola corsa, quando lentamente sento il terreno sotto i miei piedi perdere consistenza.



Non mi lascio sorprendere dal suo trucchetto, so bene che è in grado di generare il pozzo sabbioso tipico del suo elemento, mi aveva avvisato Gildas in battaglia.



Per cui, mentre le gambe affondano nella sabbia, resto immobile per non peggiorare la situazione e lancio il manichino che stavo manovrando con la mente contro di lui, mirando al centro del busto, così da farlo ribaltare a terra e smettere di correre.



Se la mia mossa andrà a buon fine, gli dirò ironica <<Vedi che ho ragione, stai sempre a girarmi intorno!>> ponendomi di nuovo sulla difensiva pronta a reagire al suo contrattacco.

Fidelia - Arma in forma dormiente

Scuola di Magia: alterazione ed illusione
Telecinesi - spostare oggetti o lanciarli con la forza della mente.

• Maestro - A piacimento in una vasta area qualsiasi cosa

Larieth Slagant

Zagarth cerca di schivare i miei colpi, ma io sono più veloce di lui, quindi riesco ad assestargli un pugno sulla mascella facendoli sputare sangue, come previsto.
Lo vedo poi piegarsi per riprendersi dalla mia ginocchiata allo stomaco, ben gli sta, così impara a darmi della ragazzina.
All’improvviso mi sento avvolgere da un inspiegabile senso di terrore, l’uomo mi guarda con aria truce, mentre il sangue gli cola dalle labbra, non riesco a reagire in nessun modo, sono totalmente bloccata dalla paura, sento il cuore martellarmi nelle orecchie, mentre il respiro si fa sempre più affannato, il volto di Zagarth si trasforma in quello di mio zio: << Finalmente ti ho trovato ragazzina, dammi il seme se non vuoi fare la stessa fine di tua sorella>>. Lo guardo spaventata con gli occhi sbarrati, cosa ha fatto a Talitha?. L’uomo continua ad avanzare sghignazzando minaccioso: << Dovevi sentire come urlava la mocciosa, peccato che sia morta subito, ma tu sei più forte, so che mi darai maggiori soddisfazioni>>
Mi sento afferrare per i capelli con forza e il suo pugno si schianta sulla mia bocca riempiendola di sangue. Devo scappare, fuggire di qua, non posso farmi catturare da lui.
L'uomo finalmente molla la presa dai miei capelli, io voglio solo che si allontani, l'istinto di soppravvivenza si impossessa di me, sento il mio potere esplodere prepotente mentre l’acqua scorre impetuosa, per poi uscire dai miei palmi senza il mio controllo, le sfere ruotano veloci sopra le mie mani: << Vattene via!!!!>> gli urlo addosso, lanciandogli le sfere contro.
Non resto a guardare se l’ho colpito o meno, ma mi giro di scatto e corro nella direzione opposta.

• Esperto Tempesta acquatica – Ogni mano genera una sfera di acqua dal diametro di un metro, le quali roteano in sensi opposti. Vengono lanciate contemporaneamente e quando colpiscono, stringono l’avversario in una morsa schiacciandolo e strisciandoci contro con forza. Provoca escoriazioni, danni da urto e contusioni

DAHMER GRAY

La meschina mi tira addosso uno dei manichini e vanifica il mio tentativo di ferirla ai tendini della mano: mi colpisce al ventre, mi fa smettere di correre e mi accascio in ginocchio, mettendomi una mano sullo stomaco. "Sarà che mi sono innamorato di te e non riesco a starti lontano" le dico sarcastico. Non spegnerà mai il mio ghigno, questo è certo. Sono di fianco a lei, a circa un metro mezzo di distanza. Mentre la sabbia si ritira nell'oblio, decido di agire in fretta: tenterò di colpirla con una falciata alle caviglie. Dovrà guardarmi e seguire la mia mossa, che eseguirò con tutta la prontezza e velocità di cui sono capace, e potrebbe essere quindi distratta su ciò che avverrà alle sue spalle. Le mie radici esploderanno con potenza dalle viscere della terra, rovi di rose per una cagnetta di razza come lei, e cercheranno di prenderle il busto e immobilizzarle le braccia. Se dovessi riuscire, stringerò con tutta la mia forza ma il mio obiettivo sarà non solo farle male, ma anche quello di distruggere la stoffa che ricopre il seno così da mostrarmelo in tutto il suo splendore. Potrebbe essere non solo una questione edonistica, ma anche un vantaggio interessante: pudica come sarà, con al puzza sotto il naso che si ritrova, avrà il coraggio di combattere mezza nuda?

Ripper Blade -> Forma passiva

Esperto - Abbraccio dell’Eden - le radici bloccano metà corpo o busto o gambe, stringendolo con forza, provocando danni da escoriazione

Ryuk Leithien

“Ryuk… Ryuk, svegliati” Aprii gli occhi di malavoglia, il prato era comodo e l’aria fresca della sera mi rilassava, avevo le braccia dietro la testa come fossero dei cuscini ed Irina aveva appoggiato il capo al mio petto, non avrei mai voluto andarmene. “E’ tardi…” Alzai il viso al cielo e notai la luna già alta sulle nostre teste, ci eravamo stesi in quella zona boschiva, dove nessuno ci avrebbe disturbati, volevano stare un po’ tranquilli, lontani da tutti, la nostra storia era appena iniziata e dal quel giorno in cui mi diede quel sonoro schiaffo, ci eravamo visti solo un paio di volte. Le avevo strappato altri baci, ma tutti casti, non osavo sfiorarla oltre il suo volere, temevo di offenderla e sapevo quanto questo fosse tremendamente facile. Poggiò una mano al suolo e sollevò il busto dal mio, ma non avevo voglia di andarmene, non ancora, portai una mano dietro la sua nuca e l’avvicinai a me, per poterla baciare ancora, ma quella volta con più foga. Con mia grande sorpresa non si ribellò, le nostre labbra erano unite in un contatto profondo, tanto che provai ad adagiarla al suolo, in modo da essere io sopra. Restammo in quella posizione non so quando tempo, ma la voglia che avevo di lei cresceva rapidamente, era una strana sensazione, non che non mi fossi mai eccitato, quello capitava con estrema facilità, ma quella sensazione di euforia ed il cuore in gola era qualcosa di nuovo al quale mi stavo lasciando andare con trasporto. La mano poggiata sul suo ventre, scivolò verso l’alto per insinuarmi tra i suoi seni, ma a quel tocco mi fermò e staccò le labbra dalle mie “Non ancora…” disse guardandomi negli occhi “E quando?” le risposi ancora preso dalla passione, cercando di impossessarmi del suo collo, mi voleva anche lei, ne ero certo, lo sentivo da come mi sfiorava, ma ancora si spostò “… quando sarò certa che non stai giocando con me” era seria, speravo che non avesse più dubbi sui miei sentimenti, ma evidentemente non era così “Dirò a mio Padre di noi, farò di te una donna onesta” pronunciai quelle parole senza pensarci, ma non me ne pentii, lo volevo sul serio, forse era la prima cosa che desideravo con tutto me stesso da quando… da quando mia madre non c’era più. Irina mi sorrise, intravidi una lacrima solcarle il viso e quella era l’unica risposta che desiderassi. Restammo ancora un po’ sul prato e solo dopo averla baciata ancora, tornammo ognuno alla propria abitazione.

“Che cazzo vado a ricordare!” La devo smettere di dormire troppo o le erbe di Deirdre stanno facendo ancora il loro effetto. Ormai il pagliericcio ha preso la mia forma, mi sono rilassato con la consapevolezza di poter restare qui all’accampamento, il mio piano ha funzionato, almeno in parte, non mi resta che impegnarmi per il resto. Mi sollevo ed inizialmente le gambe non hanno molta forza, ma tempo di abituarsi e riesco a camminare senza fatica. Distendo la schiena e sbadiglio rumorosamente “mmmH” Dovrei mangiare qualcosa. Quando esco dalla tenda mi dirigo dritto in quella dei viveri, dove prendo un bel cosciotto di cinghiale, seppur freddo, ma sarà buono lo stesso. Avanzo verso il campo di allenamento, dove intravedo Dahmer e la Principessina presi a giocherellare coi loro poteri ed a quando pare il ragazzo ha appena avuto un incontro ravvicinato col manichino. Mi siedo a terra in un angolo ad osservarli, non ho di certo intenzione di intervenire, al massimo mi farò quattro risate.