DAHMER GRAY
Ammazza che dormita, mi sono appapagnato sul mio pagliericcio... sarà passata qualche ora, la sera si è inoltrata nella notte. La tenebrosa e accogliente notte. Mi rimetto addosso la casacca, questo abito fregato a Ulfric è davvero comodo, devo cercare di non sporcarlo. Esco dalla tenda, dalla frescura dell'aria penso che sia più o meno mezzanotte. Così suggerisce anche la posizione della luna e... oh una stella cadente! Strano vederle in questo periodo dell'anno, di solito si fanno vive nei mesi del sole. Al momento, poi, sono talmente confuso che non saprei nemmeno cosa desiderare. La morte di Vicent? Diventare più forte per uccidere Vicent? Riuscire a vedere il dolore di Vicent quando scoprirà del massacro di Aeglos? Sicuramente non vorrei mai il mento di Vicent. Tra i due, il più bello sono sempre stato io, persino Selene apprezzava il mio aspetto. L'elfetta era sempre gentile con me, le facevo pena, voleva esaltare le mie buone qualità. Quelle le ha senz'altro provate durante quella lunga sessione in cui siamo stati soli, tre giorni davvero intensi... peccato averla dovuta uccidere. Occhio per occhio, dente per dente, cagnetta per Ripper. E' la giustizia, no? Come sarebbe stato giusto sacrificarmi all'Abgruntis. Oh Raiden, ancora con questo pensiero in testa, non riesco a scacciarlo. Dovrebbe scivolarmi addosso il racconto di mio padre sulle mie origini, ma non faccio che pensarci e questo stato di confusione e di inappetenza... quelle sue parole... oh per tutti i demoni dell'Abgruntis, sa sempre come incasinarmi la testa! Devo occuparmi di faccende più serie, altro che perdere tempo dietro queste scemenze: sia Ryuk che Esperin sanno del mio passato e nessuno dei due è un mio fan. Almeno Drako è un uomo d'onore, se dice che non parlerà non lo farà, ma il Leithien... e la cagnetta di razza ha dimostrato di avere la lingua lunga quanto il suo sedere, dato che non vede l'ora di sputtanarmi col capo. Immagino che questo significhi che non potrò continuare la mia recita ancora a lungo: peccato sia finito, mi sono divertito. Lo cerco nella sua tenda, dove gli dico: "Disturbo? Vorrei parlarti di una cosa". Sono appena entrato nella tana di uno sfalciatore di gambe nel cuore della notte: sono un genio!