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  1. #1841
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Jarak

    "La furia della gente è cieca: condanna il giusto con la stessa crudeltà dell'ingiusto", mi risponde Dahmer, guadagnandosi con queste parole un'occhiata interrogativa.


    Questo ragazzo mi sopravvaluta, non sono portato per la filosofia, anche se credo di aver capito cosa intenda. Annuisco, spostando poi lo sguardo su Niniel che ci raggiunge e si preoccupa di cosa sia appena successo.




    È la prima volta che la vedo da quando siamo tornati dal Sinelux, mi sembra un po' scossa, ma forse è solo stanca... la festa di ieri deve averle reso arduo dormire. Dahmer le risponde e poi si allontana con Elen per parlare, dovrò discutere anche io con la maga, per vederci chiaro sul suo collegamento con gli Urthadar... la Raeghar mi ha accennato qualcosa, ma ho l'impressione che mancassero molti dettagli.




    "Allora... preferisci che ti chiamo Jarak o Valerius?", mi giro e vedo Ryuk seduto a tavola, con in mano un bel cosciotto di manzo. Se ha fame non penso che vi sia stata qualche vittima tra i suoi cari, meglio così. Rimango incantato, non so... non so sinceramente come rispondergli. Non sono più Valerius, pensavo di esserne sicuro, eppure... eppure non riesco a rinnegare quel nome completamente, ora che sono uscito allo scoperto. <<Jarak>>, affermo infine, <<Per ora>>. Preferisco non elaborare oltre e prendo posto davanti a lui, spostando le lettere in modo che non le sporchi con la carne. "Immagino che tu abbia parecchie domande da fare, ora che la verità è venuta allo scoperto. Se vuoi... " , la sua offerta mi coglie di sorpresa, anche se aveva già mostrato un atteggiamento diverso fin da subito. Ci rifletto per qualche secondo, ma in realtà è solo una la cosa che voglio sapere, quel dubbio che mi perseguita da quando ho rimesso piede a Dohaeris. <<I miei genitori>>, dico atono, <<Voglio sapere come sono morti>>.
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  2. #1842
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Jarak sembra perso nei suoi pensieri, almeno fino a quando non reclamo la sua attenzione con la mia domanda. Ho idea che ci stia pensando, forse la risposta non è così scontata come credevo <<Jarak. Per ora>>



    Per ora. Va bene e Jarak sia, mi piace anche di più di Valerius, è meno altolocato, con quella benda e capelli scompigliati non ha l'aspetto di un lord. Alla mia seconda domanda sembra non avere dubbi al riguardo <<I miei genitori>>



    col suo solito tono di voce, un tono fermo senza inflessioni particolari, sembra freddo, ma probabilmente non è abituato ad interagire con qualcuno <<Voglio sapere come sono morti>> Non necessito di fare mente locale, quel che è accaduto alla famiglia Urthadar è di dominio pubblico, non è di certo un casato di secondo ordine, quindi sono a conoscenza delle vicissitudini di maggior rilevanza susseguitesi tra le mura di quel castello. Sopratutto perchè mio Padre ama collezionare tomi, dove sono raccolti i nomi di tutti i membri delle casate più influenti, con date di nascita, morte ed eventi particolari, gli Urthadar figurano tra questi. Sono certo che se avessero dato i natali ad una figlia femmina, non avrebbe esitato a tentare di unire i casati. "Elissa e Parsival, se non erro"



    Addento un altro pezzo di manzo e dopo aver masticato un paio di volte mando giù il boccone "Beh... quella donna piaceva parecchio a mio Padre, la trovava affascinante, a me faceva solo accapponare la pelle, con quel suo modo di guardare. Comunque è morta circa sei anni fa, avvelenata."



    Sul tavolo c'è un un boccale di sidro mezzo pieno, non so a chi appartenga, ma è un peccato lasciarlo così, quindi lo tracanno e mi pulisco la bocca "Lui, tuo padre, è passato a miglior vita tre anni fa, credo. Malattia dicono" Sono ormai sazio, spero di non aver parlato con qualche rimasuglio di carne tra i denti "Quindi... sei tu il vero Lord Urthadar. Tuo fratello si atteggia con una coda di pavone più grossa di quella che è in realtà. Vi somigliate parecchio voi due, esteticamente intendo... ovviamente"


  3. #1843
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen Nárë Vanya

    <<Aspettami al campo di allenamento, devo prima fare una cosa... ci metterò poco>> Al campo? Avrei preferito nella mia tenda, ma annuisco lo stesso.


    Raggiungo il campo e lo aspetto per un po' in mezzo al prato, ma visto che tarda ad arrivare mi metto a sedere appoggiata a un manichino d'addestramento.
    Quanto ci mette? Lotto col sonno per rimanere sveglia, ma sento che sto per cedere e alla fine socchiudo gli occhi.
    <<Ho svolto molti mestieri, prima di giungere qui: ho lavorato nelle cucine, sono stato cacciatore, ho sudato nelle fucine e ho combattuto come soldato>> la sua voce mi sveglia di soprassalto, mi stropiccio gli occhi e vedo davanti a me il ghigno di un teschio.


    Lo guardo stranita e leggermente spaventata: non capisco il significato del volto dipinto a quel modo ne perchè mi voglia parlare del suo passato con tale urgenza.
    <<Ma indubbiamente, i miei talenti sono stati utilizzati in maniera eccellente per ciò che mi ha reso poi famoso. Ci tenevo a dirtelo di persona, perchè con te è iniziata la mia pantomima qui al campo: non sono quello che credi.>> Non sei quello che credo? Ora si che sono spaventata e i miei occhi non lo nascondono.
    <<O meglio, molta parte di me la conosci, non sono poi così bravo a fingere. Tipo quell'acqua che ti ho portato dall'Auspex: ci tenevo davvero a dartela.>> abbozzo un sorriso, mi ha fatto veramente piacere quel dono <<Non so perchè, sono domande che non mi pongo mai... io faccio le cose e basta, come mi vengono in testa. Almeno... sono sempre stato così, mosso al massimo da un sentimento di odio e vendetta, o dal piacere carnale che mi viene da determinate pratiche>> Determinate pratiche?


    Non capisco il suo tono beffardo, non capisco dove vuole arrivare... Perchè mi sta dicendo queste cose ora? Sono confusa, confusa e stanca... Sono appena arrivata da una lunga battaglia, sono sconcertata per le notizie di morte che giungono da tutta Doaheris e sono spaventata, sempre più spaventata dalle sue parole.
    <<Prima di giungere qui, ho lavorato come boia a Luna di Diamante... le teste sulle picche, l'esecuzione di Drako... avrei dovuto fare anche quella.>> Boia? Teste sulle picche? Esecuzione di Drako? No, è uno scherzo, è tutto un fottutissimo e pessimo scherzo, Drako non permetterebbe mai al suo aguzzino di rimanere tra le sue file.
    Rido, una risata forzata, a denti stretti... <<Sono anche dannatamente bravo nel mio mestiere, puoi chiedere a chiunque chi sia il Boia della Luna.>> Basta, lo scherzo è bello se dura poco <<Sono conosciuto così, con questa maschera pittata in faccia, che a te non dice niente sicuramente, ma è stata l'ultima cosa che molti hanno visto del mondo>>


    Dahmer parla e parla, fiumi di parole col medesimo tono beffardo, smetto di ridere, sbigottita. Non sta affatto scherzando, forse questa è la prima volta che si mostra per quello che è, e per farlo ha avuto bisogno di nascondersi dietro quella maschera.
    <<Ho iniziato a pensare, a riflettere su ciò che sono. Non so se questo dipende dalla routine, dal vivere con tante altre persone, da te... >> Da me? <<però succede... e questo mi rende confuso. Ma la nebbia si sta diradando e ho deciso di comportarmi da uomo. Eccomi, Elen, sono qualcosa che nessuno potrebbe mai amare e che infatti nessuno ha mai amato>> Lo guardo e dai miei occhi lascio trasparire tutta la mia delusione, lui invece sorride radioso con quei denti dipinti sulle labbra.
    <<Non piangere per me e non rammaricarti. Non merito niente, mentre tu meriti tutto>>
    Ascolto anche le sue ultime parole, parole che già mi disse prima di andare in battaglia, ma che ora hanno un significato diverso, un sapore diverso.
    Non piangere per me... No, non piangerò...Ora provo solo delusione.
    Mi alzo in piedi e lo guardo dura negli occhi <<Che vuoi Dahmer? Cosa ti aspetti ora da me? - rispondo fredda, con una freddezza che mi spaventa - Devo ringraziarti per avermi finalmente degnata della tua sincerità? Devo essere contenta per averti aiutato a scoprire finalmente chi sei?>>


    Sono arrabbiata <<Non impietosirmi con il fatto di non essere amato, perchè per essere amati bisogna prima saper amare e bisogna anche saper riconoscere l'amore in tutte le sue forme e sfaccettature.>>
    Si Dahmer, non è vero che nessuno ti ha amato... Perchè forse io l'ho fatto e sono stata solo una sciocca illusa. Come ho fatto a farmi ingannare così? Mi avevano avvertita, ma io non ho voluto crederci, ero come accecata da stupidi sentimenti.
    La sua presenza mi infastidisce per cui cerco di allontanarmi, ho voglia di rimanere da sola e piangere. Devo sfogarmi... Come ho fatto ad essere così stupida, così cieca, così ingenua?
    Ultima modifica di albakiara; 6th September 2015 alle 20:06

  4. #1844
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti



    Nomi. Quanti nomi. Sembrano non finire mai.



    Donne, uomini, bambini. Mentre leggo inorridita la lista della morte, i nomi iniziano a confodersi tra loro.



    Sono troppi... sono... sono tutti morti. Ed in un attimo realizzo tutto.

    "Il mio sogno. Non... non ci posso credere..."



    Ho davvero previsto questa tragedia?!
    Com'è possibile?! Come?!

    "Vieni da fuori il confine, no? Il Re ha sterminato ogni cosa che confinasse con Dohaeris... villaggi, donne, bambini... vedi se riconosci qualche nome da queste lettere..."



    Continuo a fissare i fogli, ma ormai non sto più leggendo. Mi sento persa, svuotata.
    Come se qualcosa avesse trascinato la mia anima altrove, abbandonando il corpo che ora è rimasto li.
    Fermo. Immobile.
    Io... io ho sognato tutto questo. Ho sognato morte, distruzione, disperazione.
    Perché?! Perché avere questo dono, se poi non ho potuto fare niente per cambiare le cose?!
    Quale terribile condanna è mai questa?
    Posso ancora udire le loro grida nella mia testa. Posso sentire il loro sangue, ancora caldo, scorrere tra le mie mani. Posso percepire l'odore di morte, di putrefazione. Posso avvertire il sapore salato delle lacrime nella mia bocca. E quelle immagini... quella devastazione, quel dolore... tutto è marchiato per sempre nel mio cuore, nei miei occhi e nella mia anima. Avrei dovuto fare qualcosa... io... avrei potuto aiutarli!
    Non tutti, ne sono consapevole, ma forse qualcuno... O perché, no? Anche tutti, certo!
    Avremmo potuto divulgare la notizia del terribile presagio che stava per abbattersi su di loro e tutte quelle persone ora sarebbero vive.
    In fuga sicuramente, ma vive.
    Anche se... a chi voglio darla a bere? Chi avrebbe mai potuto credere ad un sogno?
    Nemmeno io volevo crederci.
    Cosa... cosa siamo diventati tutti? Come si può distruggere la vita di centinaia di persone in questo modo? Come?!
    Ci paragonano alle bestie, ma in realtà dovremmo imparare da loro. Dovremmo... imparare...

    "Allora... preferisci che ti chiamo Jarak o Valerius?"

    Le parole dell'uomo mi riportano alla realtà ed in un attimo riprendo il controllo del mio corpo.
    Riesco a restituire i fogli, che poggio con delicatezza sul tavolo, prestando attenzione a non rovinarli.
    Come se, almeno con questo piccolo gesto, potessi prendermi cura di ciò che resta di loro.
    Perché non sono soltanto dei nomi su un pezzo di carta. No. Non sono solo questo.
    I nomi. Qualcuno l'ho riconosciuto, eccome.

    "Aspettami al campo di allenamento, devo prima fare una cosa... ci metterò poco"

    Il campo di addestramento. Io... ieri volevo allenarmi, giusto?
    Forse... forse dovrei... sì, credo che dovrei allenarmi.
    Forse se mi concentrassi su qualcosa, le loro urla di terrore cesserebbero.
    Non vogliono smettere... non... non vogliono...

    "Quindi... sei tu il vero Lord Urthadar. Tuo fratello si atteggia con una coda di pavone più grossa di quella che è in realtà"

    Urthadar?! Ma... ma che? Cosa?
    Resto imbambolata ad ascoltare lo scambio di battute tra i due per qualche minuto, ma ora... basta.
    Ora devo allontanarmi da qui. Mi allenerò. Certo. Devo pensare ad altro, focalizzare la mia attenzione su altri pensieri, su altre cose. Non posso continuare così o temo che potrei impazzire.
    Senza proferire parola, mi dirigo verso il campo.



    Mentre mi avvicino, tuttavia, noto la presenza di due persone. Una è Elen e l'altra... sembra... il beota?!
    Oh no. Possibile che non riesco proprio ad evitarlo in questi giorni?
    Se è lui. Il colore dei capelli, almeno, sembra... ma sì, credo proprio che sia lui.
    Ultima modifica di valuccia85; 5th September 2015 alle 18:00

  5. #1845
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Jarak

    "Elissa e Parsival, se non erro".




    Confermo i nomi annuendo, mi aspettavo che li conoscesse, i signori di Capo Tempesta non amavano passare inosservati. "Beh... quella donna piaceva parecchio a mio Padre, la trovava affascinante, a me faceva solo accapponare la pelle, con quel suo modo di guardare. Comunque è morta circa sei anni fa, avvelenata", mi parla tranquillo, mangia la sua carne e finisce il poco idromele avanzato.




    Veleno... se l'è portata via del comunissimo veleno. La grande, potente strega del tuono ammazzata dall'arma più subdola che esista. Riflettendoci meglio, direi che una tale dipartita è decisamente appropriata. "Lui, tuo padre, è passato a miglior vita tre anni fa, credo. Malattia dicono". Non mi sorprende che abbiano voluto eliminare mia madre, e non il vero Lord: era ben chiaro a tutti chi comandasse in quel castello. Non il Signore, non il suo erede, ma la moglie, una donna qualunque di un ramo cadetto poco importante degli Urthadar, una donna che dal nulla è riuscita ad avere tutto. Inutile chiedere chi l'abbia avvelenata, se lo sapesse me lo avrebbe detto, e comunque la lista dei nemici del casato è talmente lunga da avere l'imbarazzo della scelta. "Quindi... sei tu il vero Lord Urthadar. Tuo fratello si atteggia con una coda di pavone più grossa di quella che è in realtà. Vi somigliate parecchio voi due, esteticamente intendo... ovviamente". Lo ascolto in silenzio, se pensa che certe parole mi feriscano si sbaglia di grosso, i fatti hanno dimostrato che non ho più nulla da spartire con loro. Apprezzo però il tentativo di recupero. <<I nostri genitori erano lontani cugini>>, gli spiego, chiarendo il motivo della nostra, a quanto pare, forte somiglianza. <<Non sono un lord>>, guardo il tavolo, un poco in imbarazzo, <<Non sono mai stato nemmeno il loro erede, credo. Avevamo idee... diverse, sul futuro della dinastia>>. Risollevo lo sguardo, mi vergogno di aver mentito sulla mia identità, anche se lo ritenevo necessario, ma non di quello che ho fatto per meritare il mio castigo. <<Immagino che non abbiano voluto commettere lo stesso errore. Mio fratello è probabilmente una marionetta di nostra madre, anche dopo la sua morte>>.


    Provo pena al pensiero di un altro bambino nelle grinfie di quella donna. Tutti lo stanno descrivendo come una serpe, ma non sanno con chi ha avuto a che fare... per questo voglio parlarne con Esperin, penso possa aiutarmi a comprendere che persona sia, avendoci vissuto a stretto contatto per due settimane. Non lo giustifico... voglio solo capire. <<Ora che sai>>, incalzo, <<Potresti dirmi perché ti trovi qui, e non tra le fila di Lantis>>.
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  6. #1846
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Lady Blackstone



    La storia si ripete. Migliaia di vite innocenti spezzate dalla furia distruttrice di una bestia che detiene il potere. Lantis è assetato di sangue, di morte. Accecato dalla superbia, da quel potere che gli offusca la mente.
    L'odio che provo nei suoi confronti cresce a dismisura. Non doveva accadere di nuovo.
    La principessina scappa via, forse per paura di un linciaggio. La osservo mentre si allontana verso il lago e comincio a pensare che il suo ruolo tra i Reali era unicamente quello di giocare a fare la guerriera. Niente di più. Il massacro al tempio è accaduto quando lei era ancora al fianco del fratello, non ancora diventato Re, e ora che è qui con noi, Lantis ha compiuto un altro scempio. L'unico responsabile è lui, insieme ai suoi seguaci e i sottomessi che non si ribellano, abbracciando così la sua causa, la sua folle causa. Ma la principessina senza corona potrebbe anche recitare una parte, me ne accerterò.
    Stringo con forza l'asta della mia falce, ripensando a quanto è accaduto. Avrai quello che meriti Lantis Rhaeagar, che Raiden e la Morte mi siano testimoni.



    Maciullerò il tuo bel visino, taglierò in tanti piccoli pezzettini le tue mani curate, da donna. Quanto sangue sgorgherà dalle tue miserabili carni...Tutto lentamente...dovrai soffrire... molto lentamente.
    Un brivido d'eccitazione mi attraversa la schiena. Quello che mi blocca è sapere che lui è molto più potente di me e per vendicarmi dovrò faticare, dovrò raggiungere la sua potenza.
    Oggi ho compiuto un piccolo passo in avanti recuperando quel potere ormai assopito, ma non basta.



    Decido così di dirigermi verso il campo d'addestramento, dove nei paraggi si aggira Dahmer con una strana maschera dipinta in viso. Senza farmi vedere anche da Niniel che sembra andare nella stessa direzione, raggiungo le ultime tende, nascondendomi dietro una di queste e rivolgendo lo sguardo verso il campo.



    Insieme a lui c'è Elen, anche lei stranita per quella inusuale maschera. Ascolto parola per parola ciò che le dice, fino a quando non asserisce: <<Prima di giungere qui, ho lavorato come boia a Luna di Diamante... le teste sulle picche, l'esecuzione di Drako... avrei dovuto fare anche quella.>>. Spalanco gli occhi, incredula.



    <<Sono anche dannatamente bravo nel mio mestiere, puoi chiedere a chiunque chi sia il Boia della Luna.>> continua.
    Ad un tratto comincio a sentire le mie gambe tremare. Mi appoggio alla tenda, facendo attenzione a non essere vista. Un ulteriore aiuto me lo fornisce Dark Sister alla quale mi aggrappo per non cadere a terra.



    Il respiro diventa affannoso, i battiti del cuore aumentano velocemente, mentre la mia vista si appanna.
    Non può essere.
    Ultima modifica di scarygirl; 4th September 2015 alle 21:56


  7. #1847
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    Non caga fiamme per fortuna, ma esclama contro di me, senza versare una lacrima, accusandomi di volerla impietosire. Non ha compreso, o forse non appieno che per me quella parola non ha senso. Pietà: in tanti me l'hanno implorata, non l'ho mai concessa se non per infliggere un dolore ancora maggiore. E' comunque esaltante il suo sforzo, è evidente dai suoi occhi che dentro di lei qualcosa si frantumato. Elen è sempre stata una ragazzina leggera, sempre a cercare di trovare il lato positivo nelle cose, ma ora è palese il suo fallimento, il suo correre in un vicolo cieco. "Ma a me non importa, nè di essere amato nè di amare a mia volta" le dico freddamente, con nessuna emozione nelle iridi grige che ho ereditato da mio padre.





    La fanciulla va via, non può fare altro. Non la trattengo, non mi importa nulla di lei.





    O forse no è prettamente vero? Avrò sicuramente nostalgia dei nostri giochi. O dei suoi occhi che mi guardavano come fossi una persona migliore. Una cosa è certa: mi sento libero ed è una gran bella sensazione. Mi volto con l'intenzione di andare al lago per sciacquarmi questa ormai inutile maschera dal viso, quando intravedo Niniel. "Allora, c'erano altri tuoi amici in quei fogli? Ah già, immagino tu non abbia molti amici" le dico con sarcasmo.



    Forse menare un po' le mani non sarebbe una cattiva idea, ho bisogno di sviluppare meglio i miei poteri. Vediamo che mi risponde, dal vizio che c'è in questo campo, è capace che fugge anche lei a gambe spiegate.

  8. #1848
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen Nárë Vanya

    <<Ma a me non importa, nè di essere amato nè di amare a mia volta>> mi pugnala freddamente: non è quello che mi ha detto prima alla festa, ma prima era ubriaco e prima vivevo ancora nelle sue menzogne.


    <<Lo so... Ora ti è passata la sbronza...>> gli dico con voce spezzata mentre mi allontano dandogli le spalle.


    Cammino lenta e decisa fin quando sono nella sua visuale, poi corro veloce nella mia tenda e mi chiudo all'interno.




    Mi sento soffocare, non riesco a respirare...


    Vorrei urlare, piangere, ma non ci riesco, è come se tutte le emozioni fossero intrappolate in petto.
    Ultima modifica di albakiara; 6th September 2015 alle 20:07

  9. #1849
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    <<I nostri genitori erano lontani cugini>>
    Risponde Jarak con tono serio <<Non sono un lord. Non sono mai stato nemmeno il loro erede, credo. Avevamo idee... diverse, sul futuro della dinastia>>



    inarco un sopracciglio, queste sue parole non mi sono del tutto chiare, ma preferisco non indagare, tanto non me lo direbbe lo stesso <<Immagino che non abbiano voluto commettere lo stesso errore. Mio fratello è probabilmente una marionetta di nostra madre, anche dopo la sua morte>> Continuo a non capire, ma non do cenni di questa mia confusione, lo guardo come nulla fosse, seguendo il suo discorso<<Ora che sai. Potresti dirmi perché ti trovi qui, e non tra le fila di Lantis>>



    Sospiro pesantemente, dovevo aspettarmi questa domanda "Voglio cancellare il mio casato dalla faccia della terra: Mio Padre, mio zio e mia cugina Lumen. Sono certo che provvederanno a far fuori anche me alla fine di questa guerra, quindi... addio Leithien una volta per tutte"



    Parlo della mia morte come se fosse una cosa logica, della quale non mi preoccupo, in realtà non sono convinto di averlo detto per far scena, probabilmente è meglio che eliminino anche me, così può essere che quella fottuta maledizione sul mio cognome svanisca.



    "In ogni caso, se Raiden ci concederà la vittoria e la grazia per la mia vita, provvederò comunque a far decadere il casato e visto che Esperin è legittimata al trono, le offrirò in dono l'adamantem, così che il nuovo regno non debba campare sulle spalle di terzi"



    Bene... così ho messo in chiaro, a chi sta ascoltando, le mie reali intenzioni con quella culona della principessa, sarà una grassa Regina ricca da far schifo. Dov'è Esperin?

  10. #1850
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Jarak

    Ryuk fa un respiro profondo, l'ultima volta che gli ho chiesto i motivi per cui segue Kalisi ha evitato con maestria la domanda, ma la situazione era decisamente diversa.


    "Voglio cancellare il mio casato dalla faccia della terra: Mio Padre, mio zio e mia cugina Lumen. Sono certo che provvederanno a far fuori anche me alla fine di questa guerra, quindi... addio Leithien una volta per tutte", mi parla tranquillo, come se non comprendesse appieno il peso delle sue parole.


    O forse è esattamente il contrario, ci ha riflettuto così tanto che ormai non esiste nulla di più ovvio per lui. Lo guardo impassibile, avendo tradito il suo casato non era difficile immaginare che volesse ottenere un qualche tipo di vendetta, anche se non pensavo che il suo obiettivo fosse tanto radicale. "In ogni caso, se Raiden ci concederà la vittoria e la grazia per la mia vita, provvederò comunque a far decadere il casato e visto che Esperin è legittimata al trono, le offrirò in dono l'adamantem, così che il nuovo regno non debba campare sulle spalle di terzi", conclude, chiarendo in questo modo anche il suo interesse per la Raeghar e tutto ciò che la riguarda.


    Ha senso, il piano di Ryuk è molto basilare, ma proprio per questo potrebbe rivelarsi vincente: rimanendo l'unico della sua dinastia diventerebbe Lord, e in questo modo potrebbe rinunciare ai suoi ricchissimi territori e affidarli alla corona. Ma la corona giusta, ovvero quella che sarebbe sulla testa della legittima erede al trono se Lantis verrà detronizzato: Esperin Raeghar. <<Capisco>>, annuisco, come se stessi elaborando quello che mi ha detto. Non ho motivo di dubitare della sua sincerità, ho avuto modo di constatare che il benestare di Esperin gli interessa davvero, anche se solo perché gli serve che sia viva e vegeta per sedere sul trono. Non voglio indagare oltre... non oso chiedere il perché di tutto questo odio: ho ben presente come sono fatti i Leithien, avrà i suoi buoni motivi. <<Io non... non pensavo>>, dico sincero. <<Ti fa onore>>. Ripenso a ciò che ho detto quando Drako voleva cacciarlo... non ho assolutamente cambiato idea, lo ritengo ancora molto pericoloso. Ma ora credo anche io che debba rimanere: non perché è forte, non perché è un'arma contro i nostri nemici... ma perché, nonostante il suo carattere, anche lui merita di combattere per ciò in cui crede. <<Vado ad allenarmi>>, affermo un po' imbarazzato, come se potesse leggermi nella mente.


    Mi alzo dal tronco e mi dirigo verso il campo di allenamento, dove trovo Dahmer e Niniel, forse già impegnati in uno scontro. Evoco il mio pugnale e lo stringo forte nella mano destra, assumendo poi una posizione difensiva: gambe leggermente piegate, braccio sinistro rilassato lungo il busto, e braccio destro perpendicolare al busto, davanti alla bocca.

    Arma - Pugnale in forma dormiente
    Simmiller knife - Kajeet-Kivar
    <<Combattiamo>>, dirò, per farmi notare.

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