L'
uomo riesce a schivare il manichino, in un attimo inizia a corrermi incontro e subito dopo un dolore intenso mi colpisce al ventre.
Ho ancora l'
uomo davanti a me, quindi opto per l'unica soluzione possibile: in un istante lascio cadere
Earine a terra, sollevo entrambe le braccia e richiamo il mio potere, che comincia a scorrere velocemente nelle mie vene, per poi manifestarsi in due sfere d'acqua.
Il mio
avversario è vicino, quindi non dovrebbe riuscire a schivare il mio colpo, perciò punto a colpirlo in pieno volto.
Vorrei riuscire ad allontanarmi, ma improvvisamente mi sento bloccata. Abbasso lo sguardo e... maledizione!
Di nuovo quelle maledette sabbie mobili!!! Afferro
Earine, prima che sprofondi nella sabbia, ed oramai bloccata all'altezza del busto, osservo il
beota correre verso l'
uomo, quindi... ma sì, tentiamo.
Incocco rapidamente una freccia con l'apparente intenzione di scagliarla contro il nostro
vincitore, ma non appena il
beota si sarà avvicinato a
lui, cercherò di colpir
lo in pieno petto.
A prescindere dall'esito di quest'ultimo attacco, mi aggrapperò al manichino, ancora alle mie spalle, nel tentativo di usarlo per uscire da queste sabbie maledette. Una volta libera, assumerò una posizione difensiva, con
Earine nella mano sinistra ed una freccia, sempre pronta all'uso, nella mano destra.