Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

Master


Elwing perde 10 punti costituzione

DAHMER GRAY

Non so se Kalisi si è bevuto la mia sceneggiata, ne dubito anzi, ma almeno denoto che qualche presenza femminile nell'accampamento c'è: una ragazza dai capelli biondissimi, quasi bianchi, carina e molto giovane. Sembra proprio che lei mi abbia creduto. Chissà com'è cremisi il suo sangue... chissà quale inaudita bellezza susciterebbe ai miei sensi il vederlo scorrere sensuale sulla sua pelle di latte. Calma Dahmer, devi trattenere questi istinti. Kalisi è forte, lo so bene, nonostante in quella famosa finale... resta il cavaliere più forte di tutto l'accampamento, non potrebbe essere diversamente, solo pochi potrebbero tenergli testa e loro non sono di certo qui. Persino Ryuk si accuccia per bene al rombo delle parole dell'ex Dragone. Povero piccolo mastino, alla fine non riesce proprio ad abbaiare davanti ad un cane più grosso di lui. Il fatto che Drako mi indichi la sua tenda per passare la notte non vuol dire che due cose: una conferma del fatto che non si fidi di me e bhe... magari che gli piaccio. Chissà quante fanciulle piangerebbero al saperlo innamorato di me. Devo trattenere anche questi pensieri ridicoli, non è il caso di scoppiare a ridere in faccia alla bella fanciulla, proprio dopo aver fatto tutta quella commedia. La misteriosa pulzella mi aiuta, dopo il brusco accomodarmi di Drako, tendendomi la mano: piccola, fragile, tenera, calda manina indifesa. Un bel bocconcino che mi avrebbe donato ore e ore di intenso piacere nella mia sala di tortura. Le sorrido con fare da timidone impacciato e le sussurro un flebile "Grazie". Accalappio con disperazione tutto quello che vedo di commestibile: in effetti, sono affamato, ho girato nei boschi per giorni per trovarli. Mi guardo attorno mentre ingurgito il cibo: un tizio con un copricapo fatto di pelliccia di lupo, un altro con i capelli ricci e neri, lo stesso Ryuk e lo stesso Drako. Mi volgo verso la mia fanciulla e mi rendo presentabile pulendomi la bocca unta con la manica della mia casacca.
"Scusami, non è gentile ingozzarsi davanti ad una bella fanciulla ma morivo di fame... sono Dahmer Gray, figlio bastardo di Sir Caligus Dreth, ti farei un inchino se non mi facesse male la schiena" o se non fossi troppo pigro e menefreghista da farlo. "I seguaci di Kalisi sono... tutti qui?" chiedo un po' titubante. Mi verrebbe da chiederle cosa ci faccia una ragazza così giovane in mezzo a tanti maschi guerrieri, ma forse non sarebbe una domanda molto educata.

La freccia viene in parte carbonizzata. C'era da aspettarselo, in parte. Ottima mossa,Elwing.



"Sono solo concentrata...combattere mi innervosisce, specie se combatto contro delle amiche... caspita...sei proprio veloce, bravissima!"

"Posso capire come ti senti, ma credo che arrivati a questo punto non sia possibile fare altrimenti: dobbiamo allenarci con costanza ed essere pronte ad affrontare il nemico sul campo di battaglia. Non possiamo permetterci errori o sconteremo il fallimento con la nostra stessa vita. Non sappiamo ancora quando dovremo scendere in battaglia... sarà meglio farsi trovare preparate. Che dici?"

Detto questo socchiudo leggermente gli occhi e mi concentro per prendere la mira.



"Ah... - proferisco un attimo prima di scoccare un'altra freccia - Scusa per il ginocchio, grazie per il complimento e bravissima anche tu: veloce come un fulmine..." abbozzo un sorriso.



Freccia scoccata. Spalla destra. Quante saette, di seguito, riuscirà a lanciare?
Un buon metodo per addestrarci con la magia e continuare a mantenere una discreta distanza di sicurezza.

Earine: forma dormiente

Elen Nárë Vanya

Sarà la mia giovane età, l'essere cresciuta tra persone semplici o entrambe le cose, ma non riesco ancora a capire le persone e i loro comportamenti.
Sarò stupida e ingenua ma non riesco a capire il comportamento di Drako con Dahmer quando lo ha sollevato bruscamente sul ceppo o quando lo ha "invitato" a dormire nella sua tenda con un tono per nulla accogliente.

Ryuk ha sempre mostrato modi più rudi, ma Drako è così gentile e ospitale... Saprà cose sul suo conto che non ci vuole dire?
Io vedo solo un ragazzo sofferente, affamato e gentile visto che mi ringrazia per il mio piccolo gesto.

Dopo aver ingurgitato tutto ciò che ha trovato di commestibile in tenda si ripulisce come può con la manica, poi si scusa per i modi poco fini e si presenta.
<< Non dovete scusarvi e non occorre alcun inchino -sorrido per cercare di metterlo a suo agio - Io sono Elen Nare Vanya, bastarda per gli Urthadar>> sibilo a bassa voce le ultime parole.
<<Tra poco la cena preparata da Drako sarà pronta così potrai mangiare ancora e conoscere i compagni dell'accampamento: siamo giunti fin qui per ragioni diverse, ma siamo accomunati dal desiderio di riportare la pace tra i popoli...>> Gli prendo la mano e lo guardo intensamente negli occhi azzurri per infondergli il mio calore e la mia serenità <<Io sono qui da pochi giorni, ma ho conosciuto persone molto gentili... Spero ti troverai bene anche tu!>>

Aura di luce

Esperto – Si avverte un profondo stato di rilassatezza e ci si sente propensi positivamente verso lui.

È notte.

Ryuk Leithien

Dahmer, Dahmer, Dahmer… sarai un buon compagno di giochi, ti conosco poco, ma uno che si pavoneggiava di aver ucciso più persone di me, non può pretendere che io creda a questa sceneggiata, ma ti reggerò la parte, dopotutto mi servi anche tu, anzi… credo proprio che ti allenerò personalmente, così vediamo cosa mi tiri fuori bambolotto dai grandi occhi. Drako sa qualcosa che io non so… altrimenti non agirebbe in questo modo brusco, lui che è la sguattera dell’accampamento, altro che capo, si comporta come un grezzo senza maniere… mi piace. O sarà solo geloso di Elen… infatti prontamente piscia sul suo albero dagli occhi belli come un cane che segna il territorio, obbligandolo quasi a dormire nella tenda con lui. Beh Drako non ti ho mai visto con una donna… inizio a pensare che ti piaccia l’altra sponda, non voglio credere che il tuo biscotto sia immacolato. La piccola Elen è così ingenua, che sarebbe in grado di farmi venire gli scrupoli di coscienza, ma cosa dico… io non ce l’ho una coscienza! Muahauhauha… hem!
La colf Drako prepara la cena, ma qui intanto è calata la notte ed io necessito del riposo del guerriero, perché oggi IO ho combattuto ed ho VINTO, sì HO VINTO e lo ripeterò fino allo sfinimento, perché sì! Domattina potrò comunque concedermi qualche ora di sonno in più, aprirò gli occhi quando il sole sarà già bello che alto e sbadiglierò in faccia a quelli che verranno scelti per la prossima battaglia… anche se è meglio che io mi trattenga. Mi rivolgo a Dahmer non sa con chi avrà a che fare qui, meglio che lo aggiorni vah “Allora… qui siamo io, la piccola dolce Elen che si è già presentata a te, Grande Capo Seduto… non gli toccare il cappello mi raccomando! Poi c’è il nostro sfavillante ed immacolato Drako, la fata turchina di nome Larieth, la cavalla dai capelli verdi e una tizia con delle farfalle attaccate al corpo, sarà una strana malattia poverina… ma ha un bel culo, là le farfalle non ci sono, poi c’è il mio amicone Zagarth… ha un po’ le rotelle fuori posto e non parlare di cavalli avanti a lui” Credo che la stanchezza mi abbia tolto tutti i filtri che dal cervello portano alla bocca…
Un buon odorino inizia a diffondersi dal pentolone, Drako prende delle ciotole e le riempie fino all’orlo, per poi passarcele. Chissà che fine ha fatto Zagh… ho voglia di prenderlo in giro, probabilmente sta con le due tizie strambe ad allenarsi, o a fissare i loro sederi, la seconda ipotesi è la più probabile. Afferro una mela e la lancio in direzione del campo di allenamento, facendola passare oltre le tende, non miro in nessun punto preciso, ma attirerà la loro attenzione, magari con un po’ di fortuna gli casca in testa direttamente “A mangiareeeee” urlo per farmi sentire, se poi preferiranno continuare ad allenarsi, facciano pure. Mi siedo ed inizio la mia cena “Quindi… Dahamer come hai fatto a fuggire dalle guardie reali esattamente? E visto che eri al Castello… hai qualcosa di utile da dirci? Non so… magari informazioni che potrebbero tornarci utili, sono curioso!”

DAHMER GRAY

Elen, che nome soave, il nome giusto per un bocconcino da gustare durante una gita al Castello. Magari mentre si assiste ad una bella esecuzione, tra urla strazianti e schizzi di sangue dappertutto. A quanto pare, sono davvero in buona compagnia: una bastarda degli Urthadar. Mio padre è un Dreth, smidollato nell'anima e dai modi gentili, come quell'altro carciofo di mio cugino, quindi quando sono nato mi ha voluto rendere "partecipe" della famiglia e mi ha dato in pasto ai severi allenamenti di nonno Ulfric. Un Urthadar non avrebbe mai fatto una sciocchezza simile, infatti immagino che Elen sia stata per lo più ignorata dal suo augusto genitore. E' stata davvero fortunella. E' comunque Ryuk a rispondere alla mia domanda: a quanto pare i reietti contano più gente di quanto ne vedo ora a tavola. Drako serve la cena... è bizzarro osservarlo in questo ruolo, un uomo grande e grosso che avrei potuto scuoiare come un vitello se non fosse fuggito di prigione, a servirmi il pasto come una delicata donzella. Se fossimo al castello e lui fosse ancora mio prigioniero, getterei la scodella di cibo urlando "Questa è merda, vuoi che muoro!" ma mi tratterrò, soprattutto perchè Leithien mi pone delle domande piuttosto scomode. Non sono mai stato inseguito dalle guardie reali ma, ormai, la cavolata è detta e devo continuare a tessere la mia bugia.
"E' stato terribile Sir, ma per fortuna il mio potere della terra mi ha aiutato a farli cadere in trappola ed eliminarli... informazioni... non ne ho molte, a parte quelle che riguardano di un viaggio del Principe verso la Barriera di Adamantem assieme a Lord Tywin... che sarà lievemente irritato dalle notizie che sono giunte da Amarantis" gli dico con un ghigno abbozzato sul viso. Vivendo come bucolici ratti di foresta, scommetto che questi qua non sapevano di Lantis e di Adamantem. Vediamo, vediamo le loro reazioni.

Elen Nárë Vanya

Appena Drako serve la cena Ryuk e Dahmer, che sembra essersi ripreso, si siedono a tavola per cenare.
Io dovrei andare a cercare Larieth, ma sono troppo affamata, così prendo la mia ciotola e la mangio prima che si freddi ascoltando il racconto della spericolata fuga da palazzo di Dahmer.

<<Il principe quindi per ora non scenderà in campo?>> chiedo sorpresa quando ci informa del suo viaggio con lord Tywin verso la barriera di Adamantem.

La cosa positiva della notizia è che Ryuk non dovrà affrontare suo padre in battaglia, ma trovo alquanto strano che il principe Lantis non sia rimasto a difendere la sua famiglia visto soprattutto che la guerra e il mal contento dei popoli sono una sua colpa.
<<Temo però che anche senza la sua guida loro dispongano di cavalieri ben addestrati alla battaglia, mentre molti di noi non hanno mai tenuto un'arma in mano. -mi riferisco soprattutto a me- Sapete dirci qualcosa su chi combatte per i reali? Qualsiasi informazione potrebbe rivelarsi utile per studiare delle strategie o almeno per sapere da chi e cosa dobbiamo difenderci.>>
Prima d'ora non mi sono mai dovuta occupare tali cose, che nel mio villaggio erano riservate esclusivamente agli uomini, ma ora l'infanzia è finita e non posso più nascondermi dietro una gonnella.

Raheed T'Keelah




Kalisi mi tranquillizza: non c'è da preoccuparsi per il misterioso forestiero. Tuttavia, da come Ryuk e lo stesso Kalisi si rivolgono a lui, ne deduco che non devo fidarmi dell'uomo, proprio come avevo percepito fin dal principio. La fanciulla dai capelli d'argento si dimostra subito gentile e disponibile nei confronti del nuovo arrivato. Dovrò avere un paio di occhi anche per lei, questo individuo non ha l'anima pura, e lei, che forse è la più pura tra noi, rischia di rimanere ferita. Non posso permetterlo. Non deve succederle niente. Ormai ho perso tutto, non ho più nessuno a cui badare, nessuno da proteggere, ma lei è qui, sta bene, e farò il possibile perchè la situazione resti invariata. I presenti iniziano a servirsi, e io decido di unirmi a loro, mentre il resto del gruppo si sta allenando. Sono parecchio affamato. Mi siedo al tavolo e inizio a mangiare la mia razione di cibo.