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  1. #1911
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Jarak

    Prima di rispondermi, Elen mi conferma che Alistair è ancora vivo.


    Probabilmente si sarà informata sul suo conto, non c'è niente di strano, lo avremmo fatto tutti al suo posto. Anzi, avrebbero... io ho aspettato anche troppo per scoprire il destino dei miei aguzzini. <<Non è colpa tua...>>, mi dice gentile, rivolgendomi uno sguardo che sottolinea le sue parole e conferma che ci crede davvero.




    Lo so, anche io ci credo, so che non è colpa mia... ma si tratta comunque della mia famiglia. È impossibile non sentirsi responsabili, o comunque coinvolti. <<Uhm... Un servo fedele ai miei genitori mi ha salvata quando ero ancora in fasce, ma ignoro le circostanze su come ci sia riuscito>>, continua pensierosa, probabilmente ignora davvero le circostanze della sua sopravvivenza. Non fatico a credere che qualcuno abbia avuto pena di una bambina, vi era gente decente al Castello, soprattutto tra i servi e i soldati semplici. Vorrei poterla aiutare... ma, se i miei calcoli sono esatti, sono passati circa dieci anni dalla mia fuga alla sua nascita. Troppo tempo perché io possa aiutarla a riconoscere le buonanime che l'hanno salvata.


    Elen mi comunica poi le motivazioni che l'hanno spinta a seguire Kalisi, le ha salvato la vita e si è ritrovata a condividere i suoi ideali. Sarei curioso di scoprire come è avvenuto il loro incontro, ma se non me ne ha parlato significa che non vuole condividere. Dice di non aver mai pensato alla vendetta... non fino ad ora, almeno. Ha senso, se riteneva che gli Urthadar fossero brava gente è normale che non nutrisse il desiderio di vendicarsi. <<Tu, invece, perchè sei qua? Per la tua famiglia?>>, mi chiede infine. <<No>>, sputo fuori, ma mi correggo subito. <<Sì>>, beh, non proprio. <<Non esattamente>>. Forse è il caso che elabori meglio la mia risposta. <<Sono stato vittima della Dohaeris marcia. Come te. E Drako vuole cambiare le cose>>. Abbasso lo sguardo. <<Non voglio vendetta. Non dovresti volerla neanche tu>>. La vendetta non porta da nessuna parte, Elen.

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  2. #1912
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    "Non ho sentito" Mi guarda con espressione seria, ma subito si scioglie in un sorriso, probabilmente voleva sdrammatizzate, pessimo tempismo, solitamente queste cose le faccio io, ma ora non riesco proprio ad accennare neanche ad un piccolo ghigno.





    Si avvicina a me e si siede, pur prendendo le distanze, ma è rimasta e mi sento... come dire... sollevato? Non so, è che tra tante persone è l'ultima con la quale avrei piacere ad intrattenere un dialogo, eppure la sua presenza non mi da poi così fastidio "Cerca di non muoverlo, almeno finché il sangue non tornerà a circolare regolarmente" Porto una mano al braccio e sollevo il telo, in modo da controllare se è tutto come dovrebbe essere. Stringo ed apro il pugno, i movimenti rispondono alla mia volontà, l'indolenzimento è scomparso, così come il colore è tornato normale "Sembra andar bene" "Cosa... pensi di fare ora?"



    Alzo lo sguardo verso di lei, ma non rispondo subito. dischiudo le labbra come a voler parlare ma non pronuncio alcuna parola "Non lo so... dovrei fare molte cose, ma sono le ultime alle quali penso ora in realtà" Prendo il ritratto di mia madre, poggiato precedentemente sul letto, e lo tengo in modo che anche Esperin possa vederlo, mentre l'osservo rilassando gli occhi, lasciando che si svelino, senza continuare a tenerli stretti in una fessura, sembra anche che il gonfiore stia lentamente diminuendo "Lei è andata via quando avevo sette anni, è stato mio Padre ad ucciderla..."




    Porto gli occhi verso Esperin questa volta "Io ero presente. Ho giurato a me stesso, in quello stesso istante, che prima o poi gli avrei riservato la stessa sorte ed avrei distrutto ogni cosa. Ma..." inspiro profondamente prima di riprendere parola "... ora che è successo, ora che è morto realmente, mi ritrovo spiazzato, non riesco a ragionare. Non mi ha reputato mai alla sua altezza e probabilmente aveva ragione. Sarà per questo che mi ha trattato in quel modo per tutta la mia vita, anche se non riesco a capire..." Ancora quel maledetto pizzicore agli occhi, ma ho bisogno di parlare per una dannatissima volta, ho bisogno di sfogarmi e sembrare un ragazzino che frigna, non mi è stato mai concesso, non m'importa di quello che penserà, probabilmente non capirà neanche, ma ne sento la necessità "... non capisco come si possa agire in questo modo col proprio figlio" Devo respirare profondamente e cercare di recuperare lucidità, Tywin Leithien non merita una singola lacrima che ho versato e probabilmente saranno le uniche versate nel suo ricordo tra tutti quelli che conoscono il suo nome. Chiudo le palpebre, portandoci sopra le dita in modo da massaggiare ed attenuare il mal di testa "Presumo... di dover reclamare ciò che è mio"


  3. #1913
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen Nárë Vanya

    Alla mia domanda se si è unito a Drako per ragioni familiari risponde di getto con un no, per poi correggersi subito <<Sì. Non esattamente>>


    Mi sembra confuso, come d'altronde lo siamo un po' tutti qui, ma cerca ugualmente di spiegarsi <<Sono stato vittima della Dohaeris marcia. Come te. E Drako vuole cambiare le cose - abbassa lo sguardo - Non voglio vendetta. Non dovresti volerla neanche tu>>


    Ammiro la sua pacatezza e la sua saggezza, la vendetta è un sentimento che corrodel'animo, ma forse lui non la vuole perchè quella nonostante tutto è la sua famiglia <<Capisco... Loro sono pur sempre tuo zio e tuo fratello... Vedrai, tutto si sistemerà, ora vinciamo la guerra e aiutiamo Drako a rendere Dohaeris un posto migliore.>> affermo convinta, sorridendogli <<Grazie per le tue parole.>>


    Mi avvicino a lui cercando di abbracciarlo, se rifiuterà mi scuserò imbarazzata altrimenti lo stringerò cingendogli le braccia dietro la schiena e appoggiandogli la guancia sul petto, sono conscia che lui non è abituato a queste cose, ma io ne ho bisogno e vorrei fargli capire la mia vicinanza, il mio sostegno.



    Ultima modifica di albakiara; 9th September 2015 alle 17:14

  4. #1914
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti


    Devon Balythòn

    Prima che chiudessi del tutto la tenda Niniel giustificò la visita, costernata... come se venirmi incontro fosse l’errore più grande della sua vita. Magari si aspetterà un irriverente reazione, ma quel che riceverà è solo un breve cenno di sorriso confortante: non è colpa sua, in fin dei conti il merito va a costei per avermi ridestato da una prolungata siesta che sembrava non avere alcuna fine. La ragazza mi riferisce di aver affrontato un allenamento con Jarak e, giustamente, non ne è uscita del tutto incolume: il ventre, retto dal palmo destro che in seguito ha scostato, ne sa qualcosa. Una parte di esso è lacerato malamente, di certo non è una lesione da trascurare, la carne sarà stata aperta dalla lama di un pugnale o qualcos’altro di tagliente. In questo caso la prima opzione è corretta, l’arma che ha adoperato l’uomo bendato contro Elen durante i preparativi per il Sinelux è proprio codesta. Non mi perdo in ulteriori preamboli riflessivi ed inspiro profondamente focalizzando il centro dei palmi. Il riposo guadagnato finora mi permette di concentrare al massimo l’energia interiore che porterà i soliti benefici a chi li subirà, inaspettatamente avverto il flusso di energia scorrere a gonfie vele riversandosi sui medesimi palmi, i quali accolgono delle minuscole e nivee irradiazioni che mano a mano s’ingrandiscono finchè ad un certo punto il colore di esse muta in un magnifico dorato, un dorato che ricopre interamente le fiammelle ormai evolute. Le mani sono caldissime, più del solito, che mi succede? Non dovrei preoccuparmi considerato il legame col mio elemento... eppure ho la netta sensazione che la rigenerazione si stia evolvendo un po’ alla volta. Non ci sono dubbi, il duo fiammeggiante non è più candido bensì ricoperto d'oro, anche il bagliore emanato è migliorato parecchio, comprese le dimensioni.

    Difesa e Recupero (Esperto):
    Rigenerazione (Avviene tramite tocco)
    - Rigenera ferite di media entità, quali ferite profonde non mortali, ossa rotte e danni medi da elemento.
    Proteggo le fiamme in avanti, a distanza ravvicinata del punto critico su cui operare, controllandole a mò di massaggio per tutto il tempo necessario. Intanto la ragazza si dimostra affabile, è intenzionata a stabilire un contatto verbale con me, chiedendo se mi sto trovando bene nella mia nuova dimora. Ho avuto sì poche occasioni ma intense nel discutere con l’intera fazione, ci sono individui con cui mi sto rapportando discretamente e individui con cui non ne voglio sapere, per l’irriverenza e pregiudizio che nutrono nei miei riguardi. Forse la colpa è anche mia, non dovrei giudicare di fretta e furia l’apparenza di una persona, se prima non ti prodighi nel conoscerla da cima a fondo. Anche se certi uomini come Dahmer, Ryuk e Zagarth si son dimostrati bisbetici resteranno comunque dei Reietti, magari riuscirò a scovare qualcosa di buono nelle loro particolari indoli. Mi accontenterei di una sola goccia di bontà, anche piccina picciò, per comprendere se nei loro cuori c'è spazio per il bene. Beh, come si dice: tentar non nuoce. Mi rendo conto di non aver dato un responso a Niniel, per quanto i nostri scambi di parole siano stati abbastanza rari direi che è una tipa apposto «Tralasciando alcuni tentennamenti iniziali, sto cercando di integrarmi come si deve. Forse non sono risultato abbastanza cordiale e disponibile a qualcuno ma del resto non posso lamentarmi...» dovrò lavorarci sopra sulla mania di rimanere sempre in disparte da tutto e tutti, è un peso difettoso che trascino alle spalle fin quando ero bambino, a volte mi sorprendo di come mi capacito nel dialogare tranquillamente senza badare all’impulso di scansare lo sguardo altrove o, semplicemente, allontanarmi come se nulla fosse «...e tu? Cosa puoi riferirmi su tutto ciò che è avvenuto, prima che mettessi piede nell'accampamento? Da quel poco che ho appurato le ultime due battaglie non sono state le prime a cui avete prestato confronto, immagino siano accaduti altri eventi di cui non ne sono a conoscenza e che, quindi, dovrei esserne informato...» mantengo un tono serio, sforzandomi di non cedere all’introversione. In attesa di quel che potrà espormi, lancio una rapida occhiata alle dorate fiammelle che frattanto si dissolvono in un fumo evanescente, così come sono apparse...

    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 25th August 2015 alle 20:46


  5. #1915
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Resto in attesa che Ryuk realizzi cosa gli ho chiesto, mentre continuo a chiedermi se abbia fatto bene a rivolgergli quel tipo di domanda in un momento come questo, forse avrei dovuto evitare, dargli tempo di metabolizzare il suo lutto. Alza lo sguardo incrociando il mio ma non risponde, credo non abbia ancora mai pensato, come è ovvio che sia, a ciò che implica la morte del Padre, sconvolto dal dolore di averlo perso in modo così improvviso. Prova a parlare, dischiude le labbra ma non vi esce alcun suono, fin quando alla fine riesce a dire qualcosa sforzandosi "Non lo so... dovrei fare molte cose, ma sono le ultime alle quali penso ora in realtà" annuisco di riflesso, lasciando cadere il discorso ed abbassando lo sguardo ad osservare le mie mani, non so come comportarmi quindi lascio che sia lui a condurre il discorso, se lo vorrà.



    Lo vedo prendere il ritratto di sua madre e mi volto a guardarlo, lo fissa inclinandolo in modo che possa vederla anche io e mentre segue i lineamenti della donna noto il suo viso distendersi, gli occhi prima chiusi in una fessura aprirsi nuovamente "Lei è andata via quando avevo sette anni, è stato mio Padre ad ucciderla..." torna a guardarmi, continuando a parlarmi di questo difficile ricordo "Io ero presente. Ho giurato a me stesso, in quello stesso istante, che prima o poi gli avrei riservato la stessa sorte ed avrei distrutto ogni cosa. Ma... ora che è successo, ora che è morto realmente, mi ritrovo spiazzato, non riesco a ragionare. Non mi ha reputato mai alla sua altezza e probabilmente aveva ragione. Sarà per questo che mi ha trattato in quel modo per tutta la mia vita, anche se non riesco a capire..." parla a fatica, con il viso chiaramente scosso, travolto da uno sfogo di cui certamente aveva bisogno e che è un bene possa esternare con qualcuno, anche se forse io non sono la persona più adatta. Fa un respiro profondo, prima di lasciarsi andare e pronunciare le ultime parole "... non capisco come si possa agire in questo modo col proprio figlio" continua a respirare profondamente mentre cerca di calmarsi, ed io resto in silenzio a metabolizzare le sue parole.



    Un figlio, che ama il proprio Padre ma che non è mai stato trattato come tale. Ora capisco un pò meglio la sua reazione, quella confusione e quelle lacrime che avevo visto in tenda, così come ora. Ha passato la sua vita ad odiarlo, a meditare vendetta per come l'ha trattato e per come ha trattato sua madre... ma infondo sperava ancora in un suo gesto, in una manifestazione di affetto o di stima che non ha mai ricevuto e che ora... non riceverà mai, e questo lo spiazza totalmente. Non è facile rispondere a queste sue parole, forse dovrei restare soltanto in silenzio... ma sento che non è giusto. Probabilmente non si sfogherà più come ora che ha appena saputo cosa è successo, probabilmente sentirsi dire quello che sinceramente penso in questo momento potrebbe aiutarlo. "Io...credo di comprendere la tua reazione Ryuk" gli dico, con la voce bassa, prima di tornare a guardarlo "Quando era in vita vedevi in lui il nemico a cui avevi giurato vendetta e questo ti dava la forza di celare il resto, di ignorare cosa desiderassi da lui. Ma ora che la vendetta ha perso valore, ti resta soltanto un Padre da piangere... ed è giusto che tu lo faccia, nonostante non si sia mai comportato come tale".



    Aspetto qualche secondo prima di continuare, ho paura di qualche sua reazione strana a queste mie parole "Ho visto la tua confusione in tenda, la tua rabbia nel constatare cosa la sua morte ti facesse provare. Ti sembrerò solo una stupida sentimentale, ma sono convinta che tu non debba vergognarti di queste lacrime perché... sono la tua più grande vittoria". Abbasso lo sguardo, forse sto andando troppo sul personale, ma sono convinta di quello che dico e non vedo perché tenerlo per me.



    Alzo nuovamente lo sguardo, nonostante tutta questa confidenza sia strana anche per me e chiaramente mi mette un pò a disagio, ma mantengo il suo sguardo riprendendo a parlare "Perché nonostante non ti abbia mai trattato come figlio, nonostante abbia goduto nel distruggere la tua vita, quella di tua madre e quella di chiunque altro, non è riuscito a renderti come lui, e l'umanità che hai lasciato trasparire con questa tua reazione lo dimostra. Questa è la tua vittoria su di lui, Ryuk, e devi esserne fiero" ok, l'ho detto, e lo penso indipendentemente da quello che Ryuk è o era, giudicando solo quello che ha mostrato oggi. Ha chiuso le palpebre, massaggiandosi gli occhi come a voler scacciare la spossatezza o il mal di testa, prima di riprendere a parlare "Presumo... di dover reclamare ciò che è mio" mi dice, come se ne stesse prendendo solo ora coscienza



    "Si... credo tu debba farlo al più presto" rispondo, confermando le sue parole ed incalzandolo nel farlo prima che qualcun altro che sicuramente sta mirando l'Adamantem provi a fare la propria mossa.

  6. #1916
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Jarak

    <<Capisco... Loro sono pur sempre tuo zio e tuo fratello... Vedrai, tutto si sistemerà, ora vinciamo la guerra e aiutiamo Drako a rendere Dohaeris un posto migliore>>, afferma con decisione, sorridendomi.


    Chiudo gli occhi, non è quello che intendevo, o almeno... non del tutto. Mio zio non merita alcuna redenzione, non rinnego la vendetta per il sangue che ci unisce, bensì perché le ho permesso di corrodermi per fin troppo tempo. I primi anni di esilio sono stati orrendi, sia perché non ero abituato a una vita del genere, sia per i pensieri che avevo, pensieri di morte, violenza... stavo perdendo me stesso. È questo che ci porta a fare la vendetta, permette alle nostre tenebre di inghiottirci se non la si affronta, ed ero talmente vulnerabile che un simile destino non mi sembrava affatto male. Mio fratello, d'altro canto... non lo conosco, ma si tratta comunque di un nostro nemico, Esperin ha tradito suo fratello per salvare il suo regno, non vedo perché io debba essere da meno. E comunque da come me ne stanno parlando sembra che la mela non sia caduta troppo lontana dall'albero, ma aspetterò le parole della Raeghar per farmi un'opinione. <<Grazie per le tue parole>>, la sento dire ancora. Apro gli occhi e annuisco, poi faccio per andarmene ma... Elen si avvicina... e apre le braccia?




    Rimango fermo come una statua mentre le porta sulla mia schiena e mi abbraccia, appoggiando la testa sul mio petto. Il contatto mi dà un fastidio immane ma non ho cuore di allontanarla, quindi sopporto a denti stretti sperando che non si accorga del mio disagio. Dopo qualche secondo buono mi stacco e cerco i suoi occhi. <<Non è più mio zio>>, le dico chiaramente, deve capirlo, <<E non sarà mai la tua famiglia. Ricordatelo sempre>>. La saluto con un cenno e lascio la tenda.



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  7. #1917
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    Ovviamente quando poteva capitare, Dahmer il fortunello, nella tenda del capo? Nel momento in cui sbatte per chissà quale ragione il pugno sul tavolo. Devo essere proprio il pupazzetto preferito di Raiden, immagino che nella sua stanzetta abbia il mio peluche. Il Gran Maestro dei maghi mi dice di non chiamarlo "capo"... mmm... forse preferisce maschione? O fatina? Su Dahmer, sii serio. "Va bene, Drako" dico sorridendo entrando nella sua tenda e prendendo posto dove mi indica. Ok, facciamolo.



    "Sono arrivate altre lettere?" domando riferendomi al suo pugno. Mi fido di lui, non mi farà del male, anzi sento quasi di voler essere d'aiuto. Che cacchio mi piglia quando ci sta lui? Sarà per il suo ruolo? "Comunque... forse non te ne importerà niente... ma mi sentivo di dovertene parlare. Sai che tipo sono... ma ho ripensato a quello che mi dicesti appena arrivai qui... sto... riflettendo molto su me stesso... soprattutto dopo che mio padre mi ha avvisato della morte di mio nonno Ulfrich... a quanto pare, Aeglos è stata attaccata dalla popolazione, hanno sterminato tutti... io... mi ha spiazzato questa notizia, conosci l'odio che avevo per lui. Sto cercando di mettere le cose apposto, pure con Elen... ci sto provando" dico abbassando lo sguardo.





    Sono dannatamente sincero, a parte la questione di chi è il vero colpevole della strage. Ma è vero che mi sento così. Confuso, nervoso ma a volte freddo, distaccato. "Lo so che per te sono una mela marcia senza speranza... ecco volevo solo dirti... che io credo nella nostra causa. All'inizio, volevo solo seguirti perchè così avrei ottenuto la mia vendetta... adesso, dopo l'Auspex... ho lottato e ho rischiato di morire... ma lo avrei fatto serenamente, perchè so che sei la persona giusta per guidare questo paese. Tu non permetteresti mai che altri bambini diventino come me, come Ryuk, come Zagarth... tu saresti equo. Lo penso davvero" gli confesso guardandolo dritto negli occhi. Non temo il suo sguardo, perchè sono sincero, sento che con lui posso aprirmi di più e col tempo vorrei tanto non aver più nulla da nascondere.





    Ora mi pare una cosa tanto chiara. "Per questo, proverò a fidarmi anche di Esperin... ma vorrei che tu mi dessi una garanzia... non voglio finire decapitato una volta che lei salirà sul trono" concludo serio come non lo sono forse mai stato. Non voglio morire, ora lo so. Voglio un futuro, voglio sperare in qualcosa in cui non ho mai osato sperare. Non voglio più farmi del male, sono stanco di subire le conseguenze della mia stupidità.

  8. #1918
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien


    "Io...credo di comprendere la tua reazione Ryuk" Esperin mi parla col tono basso e faccio quasi fatica a sentirla"Quando era in vita vedevi in lui il nemico a cui avevi giurato vendetta e questo ti dava la forza di celare il resto, di ignorare cosa desiderassi da lui. Ma ora che la vendetta ha perso valore, ti resta soltanto un Padre da piangere... ed è giusto che tu lo faccia, nonostante non si sia mai comportato come tale"



    Abbasso lo sguardo di riflesso, è vero... quello che sta dicendo è vero e lo ha capito nonostante tutto, nonostante non sappia quasi nulla di me, nonostante sappia forse troppo di mio padre, così dannatamente diverso dal suo "Ho visto la tua confusione in tenda, la tua rabbia nel constatare cosa la sua morte ti facesse provare. Ti sembrerò solo una stupida sentimentale, ma sono convinta che tu non debba vergognarti di queste lacrime perché... sono la tua più grande vittoria"



    A queste parole riporto gli occhi a lei, ma mi rendo conto che non mi sta osservando, le peserà molto parlarmi in questo modo ed in questo posto "Perché nonostante non ti abbia mai trattato come figlio, nonostante abbia goduto nel distruggere la tua vita, quella di tua madre e quella di chiunque altro, non è riuscito a renderti come lui, e l'umanità che hai lasciato trasparire con questa tua reazione lo dimostra. Questa è la tua vittoria su di lui, Ryuk, e devi esserne fiero" Mi si blocca il respiro, ripenso a quante volte ho odiato il mio modo di essere, quanto avrei preferito assomigliargli di più nel carattere oltre che nell'aspetto, a quest'ora non sembrerei un demente con gli occhi gonfi e sarei capace di gestire un posto come l'Adamantem, non avrei neanche incontrato Irina probabilmente e non avrei avuto Auron... "Ho provato ad essere come lui, ci ho provato in ogni modo e per un certo periodo ho creduto di esserci riuscito"



    Quello risalente all'abbandono di mio figlio, gli anni più bui di tutta la mia vita, non posso addossare colpe ad un Padre assente anche per quel periodo, scelsi di cambiare, scelsi di peggiorare e di annullare ogni rimorso potessi mai avere, ma avvicinandomi a lui le cose sono irrimediabilmente cambiate "Ma..." non sono costretto a dirglielo, non dovrei neanche, ma a che serve mantenere ancora questo segreto, ho scelto di fidarmi e voglio dimostrarglielo, perchè necessito che lei si fidi di me "... sono diventato padre anche io" Non c'è bisogno che specifichi cosa questo abbia comportato per me: l'inevitabile confronto confronto tra quello che provo io per Auron e quello che provava mio padre per me "L'ho tenuto nascosto a tutti, lo sanno in pochi, persino Auron, così si chiama, non conosce quale sia la propria discendenza, gli ho evitato ogni male alla radice, anche se ho sbagliato molto con lui. Ma è forte"



    Sorrido istintivamente ripensando alla scena di questa mattina: lui vestito da soldato, il colpo che mi ha inferto, il modo in cui mi ha chiamato "Si... credo tu debba farlo al più presto" Riacquisto la lucidità, le parole di Esperin, la presa di coscienza di questo mio essere diverso da mio padre, perchè sono migliore, il pensiero di mio figlio, del modo in cui mi guarda ed il desiderio di essere un padre presente per lui del quale essere fiero, mi danno nuova energia. Sono un maestro ora, sono il legittimo Lord dell'Adamantem. "E tu verrai con me. I miei uomini devono sapere chi sarà la loro nuova Regina" Mi alzo in piedi e le tendo la mano per aiutarla a fare lo stesso "Torniamo da Drako, devo parlargli"



    E così dicendo mi incamminerò verso l'uscita, non prima di aver accarezzato il gatto e tornerò al Glados con Esperin.

  9. #1919
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    "Ho provato ad essere come lui, ci ho provato in ogni modo e per un certo periodo ho creduto di esserci riuscito" mi risponde di getto Ryuk e resto con lo sguardo basso ad ascoltarlo, a pensare alle sue parole ed a quanto so del suo passato. Le sue scelte non sono assolutamente giustificabili e non ci sta provando, lo capisco dal tono della sua voce, sicuramente molto è dipeso dalla sua natura, dalla sua innata propensione alla violenza ed al sadismo, ma è innegabile per quanto lo consideri sbagliato e riprovevole e per quanto creda fermamente che esista sempre una strada differente, che in parte sia anche il disperato tentativo di un figlio di compiacere e rendere orgoglioso un Padre che non ha mostrato mai alcun tipo di sentimento, e che certamente poteva apprezzare più un...mostro senz'anima, che una persona in grado di trasmettergli amore.



    Questo non mi stupisce, Lord Tywin era un involucro vuoto incapace di provare altro se non soddisfazione nel godere del dolore altrui, soprattutto quando questo dolore generava profitto per i Leithien, era l'incarnazione di Raiden, uno strumento nelle sue mani per seminare caos e sofferenza nel nostro mondo e tutto questo... tutto questo ora è Lantis, mio Fratello. Ricaccio indietro questi pensieri, non devo più farlo, non devo lasciarmi andare a quei sentimenti che ormai non posso più ascoltare, ho preso la mia decisione e sono determinata nel portarla avanti ora più che mai, avendo finalmente preso consapevolezza che per lui non ci sia più speranza. "Ma... sono diventato padre anche io" alzo il viso di scatto incrociando il suo, sorpresa e perplessa per queste sue parole, temo di aver capito male... non è possibile, Ryuk Leithien non ha eredi, è risaputo.



    "L'ho tenuto nascosto a tutti, lo sanno in pochi, persino Auron, così si chiama, non conosce quale sia la propria discendenza, gli ho evitato ogni male alla radice, anche se ho sbagliato molto con lui. Ma è forte" mi spiega poi, e sorride istintivamente nel pronunciare le ultime parole, perso in qualche ricordo. Ryuk è padre... non avrei mai potuto immaginarlo. Quindi l'Auron di cui parlava in tenda con Drako, la persona che mi ha detto di voler proteggere da Lantis, la persona per cui sta facendo tutto questo... è suo figlio, lo stesso figlio che ha tenuto lontano da una vita come la propria, per evitargli la stessa sua sofferenza. Non so se è stata una scelta obbligata dagli eventi oppure se l'ha fatto semplicemente per proteggerlo da ciò che il suo cognome comporta, ma a giudicare dalle sue parole propendo per la seconda, e questo... è stato certamente un grosso sacrificio da parte sua.



    Avrà implicato che non l'ha visto crescere al suo fianco, non come può fare un padre col quale condividi lo stesso tetto, e questo è triste... una tristezza che mi sembra evidente anche dal suo tono. E d'un tratto mi tornano in mente quei giocattoli che ho visto nella stanza frontale a questa camera, quel cavallo a dondolo impolverato, così come tutte quelle statuine di legno... forse erano per lui, forse è vissuto qui, forse glieli ha costruiti con le proprie mani per fargli sentire la sua presenza, o forse no. Dice di aver sbagliato, non so perchè e non glielo chiederò, non ora... ma l'orgoglio che prova per lui è più che evidente dalla sua espressione, e penso riesca da solo a constatare quanto, ancora una volta, si stia dimostrando diverso da Tywin oltre che come persona anche come padre...ma non è necessario ribadirlo, credo ne abbia preso consapevolezza. So che non deve essere stato facile per lui dirmi queste cose, ma apprezzo il gesto, la fiducia che mi ha mostrato.



    Di riflesso sorrido anche io per un attimo, distogliendo lo sguardo perchè non so cosa aggiungere su una cosa tanto personale, anche se credo che il mio sguardo sia più che eloquente, fin quando non torna a parlare con più lucidità e determinazione. "E tu verrai con me. I miei uomini devono sapere chi sarà la loro nuova Regina" lo guardo sorpresa ma ancora prima di riuscire a replicare si alza aiutandomi a fare lo stesso "Torniamo da Drako, devo parlargli" aggiunge ancora, mentre io cerco di elaborare le sue parole.



    Non so se sia una buona idea andare con lui al Castello Nero, la sua presenza è sicuramente necessaria in questo momento, per reclamare ciò che gli spetta di diritto, ma la mia no... credo, oltre che l'idea di raggiungere quel posto mi mette angoscia. Ma forse non ha torto, non devo ragionare come Esperin ma come Raeghar... e come Raeghar in caso di vittoria sarò legittimata al trono, avrò ciò che mi spetta, ed avrò certamente bisogno della fedeltà dei suoi uomini, di un esercito che intimorisce persino Lantis e che attualmente è il nostro principale punto di forza. Resto in silenzio, seguendolo mentre dopo aver accarezzato il gatto esce dalla stanza raggiungendo il Glados, e lo attraverso con lui ritrovandomi nuovamente al Lacrima Mundi. Lo guardo incerta, per seguirlo poi da Drako.

  10. #1920
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Drako Kalisi

    "Va bene, Drako" Entra nella tenda con una sorta di sorrisino e prende posto dove gli ho indicato "Sono arrivate altre lettere?" Ha sicuramente notato il mio scatto col pugno sul tavolo, ma non è il momento di dirgli cosa ho saputo "Sì, ma ne parliamo alla riunione" Comincia poi a parlare "Comunque... forse non te ne importerà niente... ma mi sentivo di dovertene parlare. Sai che tipo sono... ma ho ripensato a quello che mi dicesti appena arrivai qui... sto... riflettendo molto su me stesso... soprattutto dopo che mio padre mi ha avvisato della morte di mio nonno Ulfrich... a quanto pare, Aeglos è stata attaccata dalla popolazione, hanno sterminato tutti... io... mi ha spiazzato questa notizia, conosci l'odio che avevo per lui. Sto cercando di mettere le cose apposto, pure con Elen... ci sto provando" Lo guardo senza particolare espressione, non mi fido di Dahmer, non mi fido dell'uomo che ha tagliato teste per anni con la soddisfazione dipinta sul volto, ma ho scelto di tenerlo qui, perchè tutti necessitano di una possibilità, anche l'ultimo tra gli uomini su questa terra, ma resto comunque consapevole del suo essere, le sue parole non mi colpiscono particolarmente. Resto ancora in silenzio ad ascoltare "Lo so che per te sono una mela marcia senza speranza... ecco volevo solo dirti... che io credo nella nostra causa. All'inizio, volevo solo seguirti perchè così avrei ottenuto la mia vendetta... adesso, dopo l'Auspex... ho lottato e ho rischiato di morire... ma lo avrei fatto serenamente, perchè so che sei la persona giusta per guidare questo paese. Tu non permetteresti mai che altri bambini diventino come me, come Ryuk, come Zagarth... tu saresti equo. Lo penso davvero" Mi ha preso per la nonna chioccia? Certamente non auguro a nessuno di sviluppare una personalità psicotica, violenta, dissociata, sadica, ecc. Ma non posso entrare in tutte le case del mondo, posso solo tentare di fare in modo che il mondo in cui vivono sia favorevole e positivo per loro, così come intendo fare con la caduta di Dohaeris. "Per questo, proverò a fidarmi anche di Esperin... ma vorrei che tu mi dessi una garanzia... non voglio finire decapitato una volta che lei salirà sul trono" Garanzie... "Esperin è l'unica della quale puoi fidarti ad occhi chiusi in questo campo" anche più di me "Ti garantisco che non verrai decapitato... se non mi prendi per il culo" A buon intenditore poche parole. "Puoi parlare quanto vuoi Dahmer, sai che non sono una persona che si basa sui dialoghi, ma sui fatti. Sono compiaciuto da questa tua... voglia di redenzione, ma non esisto solo io a Dohaeris e non ti coprirò le spalle in eterno" Se continuerà a sbagliare ne pagherà certamente le conseguenze, se non per mano mia, sicuramente interverrà qualun altro, se veramente è cambiato, non ha nulla di cui preoccuparsi, potrei comunque decidere di tutelarlo in ogni caso, vedremo. "Drako" Mi volto di scatto e noto Ryuk sulla soglia della tenda, con lui c'è Esperin"Dobbiamo parlarti subito e da soli" punta lo sguardo su Dahmer, probabilmente l'argomento richiede riservatezza. "Entrate. Dahmer va pure, se vorrai dirmi altro ne parliamo più tardi"

 

 

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