Devon Balythòn
Per un lungo lasso di tempo Niniel mi guarda strabuzzando gli occhi e rimanendo in silenzio, non replica alle mie domande, sembra assorta nei suoi pensieri o magari starà formulando qualcosa in modo da evitare ulteriori biascichii improvvisati. Dopo una manciata di secondi rompe il ghiaccio riferendomi che, tutto sommato, si ritrova nella mia stessa barca. So bene quanto possa essere complicato sforzarsi di risultare affabile agli occhi dell’interlocutore, soprattutto se non si è ben propensi al dialogo. Quanto alle informazioni da me richieste, acquisisco che la prima vittoria è stata aggiudicata per noi Reietti nell’ambientazione di Amaranthis, le altre a seguire sono finite nelle mani delle fazioni a noi avverse. D’un tratto cambia argomento, riferendosi all’aumento dell’efficacia dei miei poteri… sì, ultimamente avverto la mia energia rinnovarsi, il cambiamento estetico e l’efficacia della rigenerazione ne sono le prove concrete. Cercando lo sguardo della ragazza realizzo che in lei intravedo una sensazione disagevole seppur tenta invano di celarla con improvvisati sorrisi, non sembra in vena di riprendere il filo del discorso sulla guerra, anzi. La sua fermezza mi ha concesso di apprendere unicamente il succo dei fatti… ma mi va bene così, non voglio forzarla nel buttare altre frasi, è più che sufficiente. Sto per fare la mia mossa quando una voce esterna mi giunge chiara e tonda: Dahmer. Ha un bisogno imminente di rivolgermi la parola, da quando in quando gli interesso? Spero non voglia tirarmi altre stoccate, francamente non ho voglia di guastare un momento così tranquillo stando ad osservare quella bocca scaricatrice di bazzeccole. Dopo avermi dato alcune dritte sull’indole del ragazzo, Niniel spalanca la tenda incurante del mio ambiguo consenso, neanche il tempo di indossare gli stivali che non ho alcuna scelta, mi tocca udire i vari discorsi che si susseguono uno dopo l’altro, a partire da Dahmer che inizia ad atteggiarsi come un prevenuto sulla donna in maschera equipaggiata, la quale in tutta risposta afferma che il medesimo ragazzo è noto come il... Boia della Luna? Stento a crederci… l’apparenza inganna, nonostante ciò il suo è un aspetto fin troppo genuino per essere paragonato a un carnefice. Le sue maniere, però, vanno in malo contrasto e questo non può che confermare l’idea primaria che mi sono fatto. Mi sento in difficoltà, non saprei come reagire di fronte a questa messinscena, l'io è consapevole di non esserci coinvolto ma sentendo che la mia supposizione nel scovare un briciolo di bontà nel suo essere sia lontana anni luce... non oso immaginare. Sono tentato nel lanciare un’occhiataccia al diretto interessato, le mani tremano all’impulso di colpire quella faccia tosta che si ritrova, tuttavia m’impongo di rimanere coi piedi per terra e limitarmi solo ad un inspiro impercettibile per recuperare contegno. Se avessi ascoltato la voce dell’istinto, avrei finito di misurarmi ai livelli del provocatore stesso. No, non gli darò la soddisfazione di vedermi soffrire, non più. Guardandolo meglio è piuttosto conciato male, sapevo che fosse venuto a cercarmi solo per il mio dono curativo, che altro poteva essere altrimenti. Tossisco per richiamare la sua attenzione, sempre che ne abbia…