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  1. #1971
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti


    Devon Balythòn

    Inaspettatamente la celerità dei miei riflessi ha la meglio sulla donna che non ha previsto l’intervento: con un rapido movimento della mano sono riuscito a sfilarle quella dannata falce assetata di morte e scaraventarla in un punto indefinito dell’erba, cozzando con la lama su quest’ultima. Prima di recuperare il bottino perduto la signora in nero mi dedica una di quelle minacce scarsamente originali, quelle che si raccontano agli infanti se non ubbidiscono ai loro genitori. Fino a prova contraria, è lei la figura erronea della situazione: stava per trucidare un compagno che, nonostante l’indole spietata pari ad uno Stregone, possiede dei sentimenti e una volontà propria. Nemmeno gli individui più stronzi dell’intero universo meritano la dipartita, sono pur sempre delle persone in carne ed ossa che cercano di vivere la loro vita come meglio credono: chi a modo suo, chi seguendo la via della giustizia. Nel momento in cui sto prestando ascolto alla voce del pensiero, gli occhi mirano al cielo pronto a mischiarsi con i toni del crepuscolo, siamo su quel punto che segnala la fine della giornata... ciò significa che a momenti dovrebbe iniziare un’altra riunione: conoscendo le tempistiche, mi viene facile pensarlo. Concentrandomi sulla realtà mi rendo conto di ritrovarmi solo, quei due si saranno allontanati chissà dove, a discutere in privato sulla faccenda del Boia della Luna. Nelle circostanze la voce virile di Jarak comunica all’intero accampamento che la cena è servita, pronta per essere gustata con calma... oh buono, mi ci voleva proprio, lo stomaco sta reclamando CIBO già da prima. Avanzo verso il pentolone fumante dove ai tavoli posso notare un Elen estasiata dallo scambio di parole con l'uomo, se non erro il filo del discorso riguarda una leggenda dei Vanya che non ho udito per nulla... sarebbe stato bello sentire qualcosa di nuovo, mia Madre mi ha sì rivelato le nostre vere origini ma entro certi limiti. Non ho ricevuto alcuna delucidazione sul perchè ha sempre tagliato corto, mi ha praticamente esplicitato l'essenziale e stop. Se Elen potesse domandarmi qualcosa sui Vanya, non credo di esserle molto utile… ad ogni modo, sarò felice di informarle su tutto ciò che ho appreso in tenera età sulla storia della suddetta casata. Dopo aver rivolto un cenno di saluto ad entrambi, ritiro una scodella dalla dispensa e mi fiondo sul pentolone che emana un profumino tanto delizioso quanto familiare… stufato? Pancia mia fatti capanna…

    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 29th August 2015 alle 11:57


  2. #1972
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Dahmer recupera tutta la costituzione

  3. #1973
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti




    Il colpo va a segno. Osservo il manichino: la freccia è conficcata in quella che dovrebbe essere la sua testa, con la punta, ora che mi avvicino per estrarla dal legno, che fuoriesce dall'altro lato.



    Senza nemmeno rendermene conto, sono migliorata moltissimo con l'arco e ciò mi rallegra: è la prova che tanti allenamenti servono a qualcosa, che le mie fatiche vengono ripagate, seppur lentamente.



    Sono sicura che a breve riuscirò ad eseguire quell'esercizio senza troppa fatica. Non ancora, ne sono consapevole.
    Se provassi adesso fallirei, ma credo di essere sulla giusta strada. Sì. Ne sono assolutamente convinta.
    Stringo la freccia nella mano destra, mentre con il pollice della mano sinistra accarezzo Earine.



    Ormai è diventato un gesto quasi involontario, che eseguo senza nemmeno rendermene conto.

    -Quante ne abbiamo passate... vero?- penso mentre osservo il mio fedele arco - Quando c'era anche lei...-

    No. No. No. E no.
    Devo smetterla. Devo riuscire ad andare avanti.
    Devo concentrarmi unicamente sul combattimento e sulla guerra, non c'è spazio per la malinconia, per la tristezza, per il dolore. Sono sentimenti che non posso più concedermi. Non ora. Non qui.
    La rabbia. Insieme ad Earine è l'unica compagna che mi rimane. L'unica che mi fa andare avanti. L'unica su cui possa fare affidamento.
    Senza rendermene nemmeno conto, la freccia, che fino a pochi secondi fa stringevo saldamente nella mano destra, inizia a levitare nell'aria. La osservo con attenzione, ancora sorpresa di questo nuovo potere.



    -Forse apparteneva ad uno dei miei genitori. Come l'acqua. Chissà chi dei duei dominava questo elemento... forse mia madre? Sì, forse poteva essere lei a...-

    NO!

    La freccia inizia a roteare velocemente.

    NON E' IMPORTANTE. NON DEVE ESSERLO. PER NESSUN MOTIVO.
    BASTA NINIEL. BASTA!!!



    Muovo il braccio destro con rapidità ed in un attimo la freccia si scaglia contro il manichino, nello stesso punto in cui si era conficcata solo pochi minuti fa.

    Alterazione ed Illusione -Telecinesi - spostare oggetti o lanciarli con la forza della mente - Esperto - Nel raggio di 5 metri, può sollevare fino a 250kg di peso
    Solo che, questa volta, delle schegge di legno mi colpiscono in pieno volto, ferendomi sul viso.

    Non è importante. Nemmeno questo.

    Sollevo lo sguardo e... la testa del manichino è... ridotta in mille pezzi.
    Osservo la mia mano con stupore, mentre con l'altra stringo Earine ancora più forte.
    Posso farcela. Devo farcela.



    Ultima modifica di valuccia85; 6th September 2015 alle 01:28

  4. #1974
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    La vallata è ancor più bella di giorno, vivrei bene qui, non è poi così diverso da Faradorn. Il sole cala dietro le colline e la piccola cascina si perde quasi tra la vegetazione. Avanzo spedito, ma la voce di Esperin mi blocca "Ryuk..."Mi volto verso di lei, che vorrà dirmi? Insulti? in effetti è da molto che non lo fa.



    "Voglio chiederti scusa per come ho reagito prima. Hai preso la decisione di sposarti e di lasciarmi tutto in eredità per sostenere la causa in cui crediamo entrambi senza essere forzato da nessuno, e questo ti fa onore, hai mostrato un forte senso pratico che in questo momento è indispensabile, mentre io mi sono comportata da...stupida" Resta in silenzio, un silenzio che decido di non riempire, perchè sono senza parole. E' la seconda volta che mi dice che mi sto facendo onore e questa cosa mi spiazza non poco. Sto facendo tutto questo per Auron, non per me, non per lei, non per la fazione. Non dovrebbe... non dovrebbe parlarmi in questo modo "E' successo tutto talmente in fretta che... niente, non sono riuscita a razionalizzare, ma sono cosciente di cosa questo matrimonio rappresenti. Quindi..." rialza lo sguardo e punta negli occhi con quell'azzurro che mi provoca un senso di fastidio ogni volta, ma non distolgo l'attenzione, resto ancora in silenzio "...grazie. E non solo per l'Adamantem, ma anche per avermi aiutata a prendere la decisione di lottare per cambiare le cose invece che limitarmi a guardare" So che la sua parola non ha mai significato nulla a corte, quando c'era ancora Rickard, probabilmente si fidava ciecamente di lui, così tanto da essere sempre concorde nelle decisioni di lui, ma con Lantis... dubito che le abbia mai dato credito o che abbia anche solo valutato mai l'idea di metterla in prima linea nelle decisioni riguardanti il Regno. Lo dimostra il fatto che sia qui con me "Bene... andiamo?" Mi guarda e mi sorride, prima di indicare la cascina. Vorrei sorriderle di rimando e rispondere alle sue parole, ma non riesco a dire nulla, inspiro solo profondamente e socchiudo gli occhi per qualche secondo, come a voler raccogliere le idee. Chino poi il capo in segno di ringraziamento e m'incammino verso la cascina.



    Attraverso le finestre non vedo nessuno e la porta e chiusa, busso diverse volte e poggio l'orecchio alla porta, ma non sento rumori provenire dall'interno "Forse sta riposando. Auron..." Chiamo con voce moderata "Auron" ripeto ancora. "Ma come ti sei conciato?"

    una voce proviene alle mie spalle e quando mi volto lo trovo ad avanzare verso di noi. A giudicare dall'abbigliamento, solo un paio di calzoni ed il petto umido e sporco di terra, sicuramente stava coltivando l'orto, lo dimostra anche il fascio di finocchi che regge con la destra. "Uh... " alza un sopracciglio posando lo sguardo su Esperin, si pulisce la mano vuota sul fianco dei calzoni e gliela porge per un saluto formale. Auron? Che stai facendo? "Enchante mademoiselle" Questa volta sono io ad alzare il sopracciglio "Hem... niente, volevo che Esperin ti conoscesse" "Ma è un... immenso piacere conoscerti Esperin"

    Dopo averla squadrata si avvicina a me ed in uno scatto mi da un bacio sulla guancia. Mi pietrifico all'istante, sgranando gli occhi e resto in silenzio per qualche istante "Venite, entrate pure"

    Apre la porta e ci fa accomodare al suo interno.

  5. #1975
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    E' Sera

  6. #1976
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Jarak

    Elen mi ringrazia per il racconto, sembra aver apprezzato quel poco che so sui Vanya, avrei voluto dirle di più ma erano le uniche cose che mi ricordavo... sicuramente ho imparato altro, ma sono passati troppi anni e la mia memoria non è mai stata molto efficiente.




    Ricordo bene però le storie dei miei eroi preferiti, da ragazzo le lezioni della septa su quegli argomenti erano le mie preferite, o meglio... erano le uniche che seguivo con un minimo di interesse. Esbern Raeghar, Lucian Urthadar, Heinrich Dreth... gente onorevole, che se potesse vedere cosa sta succedendo al regno si metterebbe le mani nei capelli.


    Devon è il primo a raggiungerci per pranzo, anche se ormai il sole è calato e sarebbe più appropriato chiamarlo "cena"... spero che lo stufato non si sia raffreddato troppo. Rispondo al suo cenno di saluto e ascolto le parole di Elen. <<Dominatori di draghi... È curioso... Da qualche notte continuo a fare sogni ricorrenti sui draghi. Non ne ho paura, solo che non riesco mai a raggiungerli... Continuo a inseguirli volando, ma loro mi sfuggono sempre fino a quando non mi sveglio affaticata e demoralizzata. Secondo te significa qualcosa?>>, mi chiede ancora la ragazzina, senza però cuocere il pane sul forno che ho preparato apposta.


    Probabilmente è persa nei suoi pensieri e si è completamente dimenticata. Decido quindi di prendere le pagnotte e di poggiarle una per una sulla piastra improvvisata, mentre ragiono su come rispondere alla sua strana domanda. I sogni sono sogni, non mi sono mai posto troppi problemi sul loro significato, ma ammetto che è una coincidenza curiosa dato che si tratta di sogni ricorrenti e che in lei scorre sangue Vanya. <<Non saprei>>, le rispondo sincero, ha proprio sbagliato persona. <<Non me ne intendo>>. Metto a cuocere anche l'ultimo pezzo di pane e mi pulisco le mani sbattendole sulle gambe, per poi prendere posto vicino a Devon. <<Ma non credo nelle coincidenze>>, concludo serio, guardandola negli occhi. Ho visto così tante cose assurde in questi anni... si può dire che ho una mente aperta.

    Our wills and fates do so contrary run

  7. #1977
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen Nárë Vanya

    Le origini, le radici familiari sono una parte fondamentale di ogni essere umano, per quanto possano strapparti da esse non potranno mai privarti di quei legami, perchè sono parte di te e scorrono nel tuo sangue.


    Ora che so chi sono, ora che so chi erano i miei antenati, seppure la questione del primo Dominatore di Draghi possa essere solo una leggenda, sento in me una nuova forza, una nuova consapevolezza.
    Scorgo Devon avvicinarsi al pentolone e ricambio il saluto sorridendogli, ormai si è fatta sera e presto anche gli altri ci raggiungeranno per cenare, ma io sono ancora presa dai miei pensieri.
    <<Non saprei. Non me ne intendo>> mi risponde mettendo a cuocere il pane sulla piastra e prendendo posto vicino a Devon.


    Il pane, giusto... Ora non ho la testa per pensare a queste cose.
    <<Ma non credo nelle coincidenze>> conclude infine guardandomi negli occhi: non mi aspettavo certo una spiegazione, i sogni sono una cosa astratta di difficile interpretazione.


    Coincidenze o no ora quel drago che mi guarda e che sembra chiamarmi prima di volare via assume un nuovo significato.
    Distolgo lo sguardo da Jarak e lo direziono sulle mie mani che tendo davanti a me per evocarvi la mia spada: secondo quanto mi ha detto il servitore nella radura questa viene tramandata di generazione in generazione tra i Vanya, chissà quanto è antica.
    Appena la mia mente si connette allo spirito dell'arma questa compare, più velocemente del solito, in una fiammata che si indurisce e prende forma nella lunga lama metallica.


    La rigiro tra le mani immaginandola impugnata dai miei avi e sentendomi in qualche modo più vicina a loro, quando qualcosa richiama la mia attenzione: una strana incisione incandescente che non avevo mai visto prima.
    Assottiglio lo sguardo per leggere meglio gli strani simboli: +NDXOXCHWDRCHWDRCHDXORUN'

    Con gran stupore sgrano gli occhi... Che vorrà mai dire? Sarà una lingua antica?

    Evocazione spada in forma passiva
    CURIOSITA' - DIGRESSIONE STORICA: la strana incisione l'ho vista su una spada esposta nel museo a Londra nella mostra dell'800 anniversario della magna carta. (Mi ha colpita così l'ho segnata pensando al gdr XD).
    La nota nel museo diceva solo che quella spada è stata trovata nel fiume Witham e che probabilmente la scritta è una preghiera.
    Ultima modifica di albakiara; 13th September 2015 alle 19:31

  8. #1978
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Drako Kalisi

    E' già calata la sera, di Esperin e Ryuk non vi è ancora traccia, sono tentato di andare all'Adamantem e verificare di persona cosa sta accadendo, ma le ho promesso che mi sarei fidato di lei. Seduto sul pagliericcio mi giro e rigiro il bracciale di Rickard al polso, non me lo sono mai tolto da quando Esperin me l'ha regalato, significa molto per me, molto più di quanto creda. Non riesco a fare a meno di pensare a Lantis, non posso fare a meno di star male, perchè sì... lo odio, ma cancellare tutti questi anni insieme è impossibile, forse non l'odio neanche veramente, è solo la rabbia per ciò che è diventato e ciò che diventerà. Ha sempre covato quella oscurità, sin da quando era bambino era sempre circondato dall'aura pesante ed oscura, la sentivo bene, ma non come quella che si avverte dinanzi ad un Gran Maestro, qualcosa che si sente a pelle, che solo due persone profondamente legate possono capire. Quando è morta sua madre ho avvertito quel suo male crescere, ho visto i suoi occhi spegnersi giorno dopo giorno e quando ho pensato di agire nel suo bene, ho solo peggiorato le cose. Ora non c'è più niente da fare, è anche inutile che io ci pensi ancora, Lantis non mi riguarda più, è solo un uomo che rappresentata tutto ciò contro il quale lotto e tale resterà. Esco dalla tenda e sento un certo profumo, lo stomaco brontola di riflesso, così prendo un pò di cibo dal calderone e mi siedo al tavolo per mangiare tranquillamente. Aspetto ancora un pò per la riunione, magari quei due arrivano "Oggi, probabilmente, si unirà a noi un altro alleato" mi rivolgo ai presenti "E' un mago ed è un ottimo arciere" spero che il viaggio sia andato bene

  9. #1979
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Ryuk resta in silenzio, limitandosi a chinare il capo per ringraziarmi, e ci incamminiamo spediti verso la modesta cascina senza aggiungere altro. Continuo a chiedermi se mi abbia portata dal figlio, mi sembra una cosa troppo personale ma non saprei a chi altro pensare, mi ha parlato solo di questo particolare che coinvolge qualcuno nella sua vita. Non so neanche quanti anni abbia, se sia qui con la madre o con qualche altro parente, mi sento totalmente fuori luogo... ma forse sentiva solo l'esigenza di salutarlo prima di tornare al campo, magari non ha neanche pensato al fatto che la cosa potesse mettermi a disagio, quindi lo seguo senza esternare questo mio pensiero, continuando a mostrarmi gentile.



    Resto in silenzio, un pò stranita, mentre lui inizia a bussare alla porta poggiando anche l'orecchio contro il legno per sentire eventuali rumori provenienti dall'interno, sembra non esserci nessuno "Forse sta riposando. Auron..." lo chiama, confermando in questo modo i miei sospetti.



    Lo chiama ancora, mentre io a rivolgo lo sguardo altrove, osservando distrattamente la fitta vegetazione che circonda la cascina "Ma come ti sei conciato?" sento dire da qualcuno alle mie spalle, e voltandomi mi ritrovo davanti un uomo... Auron. Non c'è dubbio che sia lui, è quasi la copia del padre, seppure i suoi colori siano diversi, ma è grande, non so per quale motivo avevo la convinzione che fosse un bambino, mentre a vederlo direi che ha probabilmente la mia età, al massimo qualche anno di meno. Sembra aver coltivato la terra, per lo meno a giudicare dal fatto che ne ha dei residui addosso ed in mano ha qualcosa, degli ortaggi credo.



    Non dico nulla, restando in disparte, ma lo vedo alzare il sopracciglio notando la mia presenza "Uh... " esclama, per poi pulirsi sui pantaloni la mano libera e porgermela per un saluto formale "Enchante mademoiselle" mi dice, cogliendomi alla sprovvista con questi suoi modi, mentre io gli sto porgendo la mano nel ricambiare il suo saluto.



    "Hem... niente, volevo che Esperin ti conoscesse" aggiunge Ryuk, mentre io continuo a ritenere inopportuna e strana la mia presenza qui "Ma è un... immenso piacere conoscerti Esperin" replica l'altro, con quell'aria che ricorda inequivocabilmente i modi di fare del padre, "Piacere mio, Auron" rispondo, ancora stranita ed a disagio, vedendolo poi voltarsi per dargli un bacio sulla guancia.



    Ryuk accoglie il gesto spiazzandosi totalmente, non deve essere abituato a queste manifestazioni di affetto, credo... non ne ho idea, non so che genere di rapporto ci sia tra loro, ma sicuramente suo figlio lo considera un padre, e non è poco. "Venite, entrate pure" si affretta a dire Auron, sempre con quel sorriso allegro sul viso, mentre apre la porta e ci invita ad entrare con un gesto del braccio. Entro un pò titubante seguita dagli altri due, e mi ritrovo nell'interno della piccola cascina totalmente rivestita in legno. Auron chiude la porta alle nostre spalle per poi indicarci la cucina sulla sinistra, ma prima di seguirlo resto colpita dai numerosi ritratti che rivestono le pareti e le superfici della stanza. In tutti i ritratti sono presenti gli stessi soggetti, un uomo ed una donna chiaramente innamorati ed un bambino durante le varie fasce d'età. Quel bambino è Auron, lo riconosco, ma quell'uomo non è Ryuk e non è presente in nessuno dei ritratti. E' quindi stato cresciuto da altre persone, forse la madre con un altro uomo, oppure una famiglia adottiva che deve averlo amato molto, a giudicare dai numerosi gesti affettuosi che si ripetono nei ritratti. Sembrano brave persone, umili e dallo sguardo dolce e gentile, ed Auron sembra felice... proprio il genere di infanzia che avrebbe avuto al Castello Nero, già, la scelta di Ryuk mi è ora ben chiara. Distolgo lo sguardo dai ritratti, fissando per un momento Ryuk consapevole che questo implichi che non ha visto crescere suo figlio, ma distogliendolo poi anche dal suo, non dovrei vedere queste cose, sono troppo personali. Torno a guardare la porta d'ingresso, forse dovrei andare via e lasciarli parlare da soli, ma nel farlo l'occhio mi cade su un comodino sul quale vedo uno di quei cavallucci in legno che avevo notato anche a casa di Ryuk.



    Resto a fissarlo per qualche secondo, chiedendomi se le due cose siano collegate, ma poi distolgo lo sguardo nuovamente, seguendo gli altri due con passo incerto nella piccola cucina, dove c'è un tavolo anch'esso molto piccolo di cui un lato è attaccato al muro, quindi c'è posto per sole tre persone. Faccio un altro passo, ma non so come comportarmi, quando Auron ci invita a sederci e mi spiazza con la sua domanda, che mi rivolge con un sorriso e come se fosse la cosa più naturale del mondo "Allora Esperin? Sei la fidanzata di papà?". Lo osservo senza dire niente per qualche secondo, ancora in piedi, rendendomi conto di quanto sia fraintendibile la mia presenza qui, con lui e con questi anelli, soprattutto considerato che a quanto mi ha detto in pochi sanno della sua esistenza. Ciò che lega noi è un semplice accordo politico, una formalità di cui non so neanche se voglia parlare ad Auron, ma questa è invece la sua vita vera, suo figlio, i suoi ricordi, ed io mi sento totalmente fuori luogo, credo che non avrebbe dovuto portarmi qui. Con una mano scosto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, rendendomi però poi conto di averlo fatto proprio con la mano alla quale porto quell'anello "No, no" gli rispondo decisa, ritraendo la mano, per poi cambiare discorso "è molto accogliente la tua casa" gli sorrido, accomodandomi subito dopo.

  10. #1980
    sim dio L'avatar di XxRosy_99xX
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti


    Devon Balythòn

    Inizio a prendere posto in uno dei tronchi con la ciotola bella calda tra le mani che piazzerò sul tavolo quando una seconda fragranza deliziosa si mischia assieme allo stufato che mi giunge sotto il naso. Immagazzino estasiato la scia invisibile originaria da una piastra improvvisata accanto al pentolone che prima non avevo notato, è il pane che sta rosolando divinamente per mano dell’uomo bendato, che lo abbia impastato egli? Non credo, di solito sono le donne ad occuparsi nella preparazione di quel genere di cibo casalingo, suppongo sia stata Elen o qualcun'altra che abbia lasciato riposare le pagnotte, scordandosi poi di metterle a lessare sotto il comando del buon vecchio focherello attizzante. L’odore promette bene, sarei curioso di assaggiarne un pezzetto, che poi diventeranno due, tre e così via. Si vede che Devon non lascia nulla nel piatto, vero? A differenza dei miei fratelli, ognuno caratterizzato da gusti ben precisi, io sono sempre stato l’opposto: una buona forchetta, che sapeva accontentarsi di tutto ciò che gli capitava a tiro. Gustando il primo boccone di stufato, sento che i mille sapori di verdure miste esplodono con immenso giubilo su ogni angolazione del palato. Jarak, che nel frattempo è seduto al mio fianco, è riuscito ancora una volta a sorprendermi con le sue doti culinarie: dovrebbe insegnarci i trucchi del mestiere, a tutti quanti noi. «Mmh che goduria questo stufato... è la fine del mondo!» cerco di scandire bene le parole facendo cautela a non biascicarle per il boccone in processo di macinazione, nel mentre Kalisi ci raggiunge con una porzione di stufato che non tarda a consumare, rivolgendosi poi a noi tre che, quando meno ce l’aspettiamo, un nuovo rinforzo si unirà alla nostra causa: si tratta di un mago che ricopre il ruolo di arciere. Perfetto. M’incuriosisce l’ignoto elemento che domina, quale sarà? Vento? Fulmine? Terra? Non mi resta che attendere il suo arrivo per conoscere la risposta. Torno con gli occhi sui presenti, Elen sembra decifrare qualcosa di arcano su quella spada così identica, similare a quella di Lucynda… finendo l’ultima spazzolatura della ciotola mi avvicino alla fanciulla e inclino la testa in avanti sulla superficie della spada in modo da poter analizzare meglio la formula e… sussulto. Scorgendo quella bizzara formula a caratteri infuocati, mi ritornano in mente le parole di mia Madre… lei ne conosceva l’interpretazione, so che quell’incisione era abbastanza nota nelle sue obsolete generazioni, credo di saperne qualcosa a riguardo. Cerco con gli occhi la ragazza, alternando lo sguardo da lei all’incisione e dall’incisione a lei…

    Ultima modifica di XxRosy_99xX; 29th August 2015 alle 21:36


 

 

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