Esperin Raeghar
Mi guardo intorno, il vociare sembra essersi quasi calmato, credo che Drako abbia capito che questo gesto fosse davvero neces- "BASTAAAA!" -sario. Ok forse no...eppure ero sicura e tranquilla della sua reazione, mi sentivo così serena ed ottimista. Mi volto verso di lui e lo vedo totalmente fuori controllo e d'un tratto quel profondo senso di tranquillità e benessere sembra scomparso nel nulla.
L'abbiamo fatto davvero, abbiamo detto a Drako delle nozze così, davanti a tutti, con questi intorno a fare battute fuori luogo ed inopportune? Si, l'abbiamo fatto, anzi Ryuk l'ha fatto... è tutta colpa sua, come sempre, perchè non sa tenere la bocca chiusa nelle situazioni meno opportune!
Drako mi guarda con lo sguardo perso, poi con uno scatto d'ira si alza in piedi e sferra un pugno al centro del tavolo e questo si spacca in due, facendo cadere tutto ciò che vi era sopra a terra, di conseguenza anche io mi alzo balzando all'indietro, per evitare di restare ferita dal susseguirsi di schegge e ciotole, così come fanno anche Sage e Dahmer.
Lo guardo spaventata, non l'ho mai visto così arrabbiato, non nei miei confronti almeno, e non c'è dubbio che lo sia con me dato che il suo sguardo carico d'ira non si stacca dal mio "Ti rendi conto... DEL CASINO AL QUALE HAI ACCETTATO DI FAR PARTE?" mi urla contro, con la mano sanguinante ancora mezza sollevata rispetto al tavolo. Apro e chiudo un paio di volte la bocca incapace di reagire, mentre continuo a tenere gli occhi fissi nei suoi cercando di elaborare la situazione, quando poi lo sento abbassare il tono della voce e scusarsi. Resto ferma ancora qualche istante, mentre sento Sage reagire con freddezza chiedendo l'aiuto di un guaritore per Dahmer, e a queste parole riesco a ricompormi evitando di continuare a fissarlo come un'ebete.
Sage si sta occupando di Dahmer, quindi senza pensarci ulteriormente muovo qualche passo attorno al tavolo per arrivare velocemente da Drako, prendo un panno pulito nei pressi del pentolone e provo a prendere delicatamente la sua mano "Lo so cosa stai pensando" gli dico dolcemente, mentre tolgo un paio di schegge di legno rimaste conficcate nella sua mano e poi rimuovo il sangue con il panno "Ma io devo lottare contro Lantis con ogni mezzo a mia disposizione, sono venuta qui per questo, non per nascondermi dietro la tua protezione. Devo farlo, sento che è mio dovere, sento che mio Padre avrebbe voluto questo, e tu devi fidarti di me... so quello che faccio, mai come adesso" mantengo ancora delicatamente la sua mano nella mia, guardandolo negli occhi "Se vuoi possiamo parlarne in privato".
Lo so che vuole proteggermi, che vuole tenermi il più possibile lontano dai pericoli, ma io voglio essere in prima linea in questa guerra, non voglio fare più restare a guardare e lasciare andare avanti gli altri, l'ho fatto per troppo tempo e la situazione è degenerata, non permetterò che succeda ancora. "Metti un pò di pozione alla mano, temo sia rotta" gli dico ancora, guardando la sua mano rammaricata, poi senza aggiungere altro inizio a raccogliere le cose sparse a terra per riporle, cercando di rimediare a questo disastro e lasciandogli il tempo di elaborare le mie parole.