Esperin Raeghar
Jarak sembra seguire perfettamente il filo del mio ragionamento, probabilmente stanno tornando alla sua mente tanti particolari del suo passato a cui finora non aveva dato peso. La sostituzione di Alistair, il temperamento di Aiden, i rapporti interni alla sua casata e soprattutto la sua posizione nei confronti di tutto questo. Le domande che mi sta facendo mi fanno ben sperare che abbia intenzione di affrontare di petto la questione, senza attendere che sia Aiden a farlo quando verrà a conoscenza della verità, in quel caso perderebbe il notevole vantaggio dovuto al suo ritorno inaspettato che Aiden non può in alcun modo aver previsto. <<Dipende da quello che succederà>>, mi dice e sembra sinceramente convinto delle sue parole, decido di non chiedergli altro, la decisione spetterà soltanto a lui ed indubbiamente non sarà facile da prendere.
<<Quando ho scritto a Drako, quando ho deciso di tornare e di combattere per lui, avevo in mente di aiutarlo solo con il mio pugnale. Il mio nome non importava. Ho cercato di dimenticarlo per tanto tempo. Non ho mai pensato che potesse essere un'altra arma>> inizia a parlarmi e mi appare visibilmente nervoso, comincio ad avere conferma di ciò che ipotizzavo e speravo, di ciò che il suo cognome può comportare per la nostra fazione, vantaggio che ha sottolineato anche Ryuk durante il primo incontro al lago. Un Urthadar, un Leithien ed una Raeghar... tutto questo mi sembra ancora così assurdo, così paradossale...eppure così provvidenziale per la nostra causa.
<<Ma poi sei arrivata tu. Chi non è cresciuto nel nostro ambiente ti vede solo come una spada in più, ma la realtà è che la tua presenza fornisce legittimità alla nostra causa. Con il tuo supporto abbiamo una seria possibilità di ricostruire Dohaeris secondo i nostri ideali. Di ricostruirla sotto la tua guida>> continua a spiegarmi, e quasi resto basita dal sentirlo parlare in questo modo e per così a lungo. Finora è sempre stato di poche parole, per lo più pacate ed indirette, ma ora... ora sembra avere una nuova forza, una determinazione che sta muovendo le sue azioni e le sue parole. <<Ryuk ha appena perso suo padre. Ma ha trovato la forza di reclamare ciò che è suo di diritto. E di aiutarci grazie al suo nuovo titolo. Tutto grazie al cognome che portate>>.
Sospira a lungo, ma è un sospiro forzato, quasi un singhiozzo o qualcosa di molto simile. Questo discorso gli sta richiedendo un grosso sacrificio, anzi... la scelta che credo voglia fare sta richiedendo un grosso sforzo, uno sforzo che forse neanche credeva di voler fare. <<Non posso continuare a rimanere passivo. La Terra delle Tempeste è ricca, ha molti soldati, è in una posizione strategica. I lord inferiori non sono meglio di chi li governa, ma rispettano la legge e il sangue. Molti supporterebbero la mia rivendicazione, se scoprissero che sono ancora vivo>> lo ascolto attentamente, condivido le sue parole così come l'importanza che avrebbe per noi controllare Capo Tempesta e strapparlo ad Aiden come abbiamo fatto con l'Adamantem. Ma comprendo anche la sua titubanza, il suo essere restio a tornare in un ambiente che odia, che l'ha quasi ucciso costringendolo a fuggire per buona parte della sua vita, e non mi sento in diritto in alcun modo di forzare o influenzare la sua scelta. <<Non so cosa fare, Esperin>> mi chiede infine, con lo sguardo vulnerabile e turbato di chi è sinceramente in difficoltà, e comprendo anche questo... ho passato giorni infernali prima di prendere la decisione di lasciare la Torre, giorni in cui continuavo a pensare e a ripensare a Lantis e a quello che stava facendo o stava diventando, ricordo bene il tumulto interiore che sentivo e che nonostante tutto sentirò sempre, sebbene lo abbia definitivamente accantonato per forza di cose.
"E' una decisione molto difficile Jarak" inizio a dirgli, comprensiva, mantenendo il suo sguardo "Capo Tempesta è sicuramente un territorio strategico che arrecherebbe grande vantaggio alla fazione, così come l'Adamantem, ma comprendo il tuo turbamento, è una decisione che devi prendere liberamente, valutando le conseguenze di entrambi i casi" gli sorrido sincera, voglio che capisca che non sto mentendo con lui. "Il mio cognome legittima al trono i reietti, è vero, ma io sono qui principalmente per gli ideali in cui credo e che i Raeghar hanno sempre rispettato, eccetto Lantis, e sono certa che questo non è stato dimenticato, così come non è stato dimenticato l'unico Urthadar che ha provato a cambiare la fama della propria casata.
La Terra delle Tempeste saprà di te in ogni caso, i reali stanno diffondendo ritratti di tutti i nemici incontrati in battaglia e se ti hanno visto probabilmente ci sarà anche il tuo viso affisso per le strade di Dohaeris, assieme a quello di tutti noi che ormai siamo apertamente schierati contro la Corona. Il quesito non è quindi se rivelare la tua identità o meno, quello accadrà ugualmente presto o tardi, quanto capire se preferisci lottare dall'esterno per distruggerli rinnegando ciò che eri, oppure se riprendere il tuo vero nome e reclamare ciò che ti spetta per diritto di nascita per sfruttarne gli innegabili vantaggi contro di loro, come stiamo cercando di fare io e...Ryuk. In entrambi i casi stai dimostrando grande coraggio" concludo, cercando di essere chiara e di trasmettergli con le mie parole tutta la mia determinazione.