PIOVE
PIOVE
Elen Nárë Vanya
Sono ancora raggomitolata a terra quando Esperin si avvicina a me e mi stringe le mani sorridente <<Ce l'hai fatta Elen! Hai scoperto il tuo terzo potere...puoi volare!>>
Vorrei avere la sua euforia e invece provo tutt'altre emozioni. Volare? <<No no, io quella cosa non la faccio più...>> dico ancora sconvolta.
Non voglio più pensarci quindi mi metto seduta e tampono la profonda ferita al fianco, ora che l'adrenalina è passata sento dolore ovunque.
Con le energie rimaste faccio appello alla magia rigenerativa che lentamente confluisce verso i palmi manifestandosi nel consueto luccichio <<Posso?>>
Col suo consenso poggio un palmo sulle sue ferite più gravi mentre l'altro palmo lo poggio sul mio fianco sanguinante affinchè il potere curativo agisca sui nostri corpi risanandoli.
<<Dici che prima ho volato? Non mi è piaciuto per niente e non saprei neppure ripeterlo...>> riprendo il discorso mentre ammiro le piccole fiammelle che seguono il passaggio delle mie mani sulle lesioni.
All'improvviso delle goccioline iniziano a piovere dal cielo, ma non me ne preoccupo e continuo le cure.
Azioni su Esperin concordateRigenerazione: Rigenera ferita di entità grave o mortale
DAHMER GRAY
Il lavoro per levigare il legno è assai faticoso oltre che di precisione, ho comunque coperto il cibo che era in mostra, così da non sporcare nulla.
Jarak mi fa notare che ci sono dei chiudi, un martello e noto persino un tornio. Bene, potrò fare le gambe tonde. Mi chiede il motivo della mia conoscenza con Sir Aiden... suo fratello.
Per la frase che gli avrò detto al lago o Esperin avrà fatto la pettegola? Lo guardo un po' sorpreso ma poi gli sorrido rassegnato: mi conviene dire la verità su questa storia. "Mi ha chiamato lui al Valmorghuli, mi ha proposto di dargli Elen in cambio di Vicent, mio cugino e ora Lord di Aeglos. Ma come puoi vedere Elen respira... Vicent anche. Ho rifiutato, so bene cosa fanno gli uomini come lui ai traditori come me. Sarò pure stupido, ma non sono un ingenuo: il mio destino è legato a Kalisi ormai, posso solo lottare con tutte le mie forze che vinca la nostra fazione, così non mi ritroverò la testa su una picca" gli dico con un mezzo sorriso.
"Sono stato ossessionato dal distruggere i Dreth per tutta la mia vita... quell'odio è ancora presente ma... è come se riuscissi a domarlo, ora che quasi tutta la linea principale del clan è stata annientata" ammetto con amarezza.
Non posso certo rivelargli che, in realtà, riesco a dominarlo perchè è già esploso proprio distruggendo suddetta famiglia. Che senso ha ancora il mio odio? Eppure c'è, o forse no, forse solo perchè da mollusco qual è, Vicent è sempre stato dalla parte del nonno nonostante tutto. Avergli strappato Selene è stato importante per me, ho definitivamente messo in chiaro le cose tra noi. Ho avuto le palle che lui non ha avuto. Dovrei ribadirgli la questione, dovrei dirgli che quel che ho fatto non è stato per lui, ma per Ripper, per l'indifferenza che mi ha sempre circondato. Per i Dreth e per come mi hanno trattato. Su mio padre, invece, ho ancora le idee confuse. A volte penso che dovrei chiudere con loro due, Ulfric è morto, hanno pagato col sangue... ma altre vote la mia sete è ancora insoddisfatta. La pioggia inizia a scrosciare fuori la tenda, la osservo con il pensiero da un'altra parte, come se stessi guardando in realtà qualcos'altro. Le quattro tavole con cui farò la piattaforma sono levigate, ora devo tornire le quattro gambe. Ricavo i quattro pali e ne sistemo il primo sul tornio, e inizio col piede sul pedale a farlo girare. Con uno scalpello che ho trovato, inizio la mia opera di arrotondamento. "Perchè gli Urthadar ti volevano morto? Reclamerai il diritto di primogenitura?" domando un po' a bruciapelo, mentre la lama dell'arnese inizia il suo lavoro.
Ripper Blade -> forma dormiente
SAGE BLOODBORNE
Sono stato a mollo un bel pò, l'acqua del lago è splendida e ne ho anche approfittato per fare un pò di bracciate e tonificare i muscoli delle braccia, del petto e delle spalle: una bella nuotata era proprio l'ideale!
Purtroppo inizia a piovere e, anche se la sensazione della pioggia che ti lava il viso è un qualcosa di unico, l'acqua del lago potrebbe attirare i fulmini, quindi decido di malavoglia di uscire dal lago.
Non c'è nessuno in giro ed esco di corsa dall'acqua coprendomi il davanti con entrambe le mani; infilo i pantaloni sul corpo ancora bagnato e mi sistemo i capelli ravviandoli con le mani.
Torno verso il tavolo e vedendolo desolatamente vuoto cerco con gli occhi gli altri occupanti del campo. Ma dove vanno a finire tutti ogni volta?
Mi avvio lungo il sentiero che costeggia le tende e sento la voce di Dahmer provenire dalla dispensa: "Perchè gli Urthadar ti volevano morto? Reclamerai il diritto di primogenitura?" - Questo posto è una sorpresa continua, ma sono tutti nobili qui? Sono solo io il poveraccio?
Mi affaccio e vedo il ragazzo intento ad armeggiare con una specie di tornio, con lui il vecchio Jarak e il suo nuovo e inquietante occhio. Mi affretto a distogliere lo sguardo, non voglio sembrare troppo curioso: "Scusate l'interruzione, fuori piove" - faccio cenno con la mano indicando fuori - "e io non ho ancora una tenda mia. Posso restare qui con voi?" - mi inginocchio accanto alle tavole levigate lisciandole con la mano: ottimo lavoro! - "Sei bravo Dahmer. Mi aiuteresti a calibrare meglio le mie frecce per renderle più veloci e letali?"
Esperin Raeghar
Elen non ricambia il mio entusiasmo, anzi appare sempre più confusa e frastornata. Nega di aver volato ed afferma di non voler ripetere mai più quell'esperienza e la guardo confusa non riuscendo a capire come possa rinnegare un simile potere che potrebbe risultarle utile in tantissime occasioni. Ma forse è solo una reazione istintiva allo spavento di essersi ritrovata sospesa in aria senza volerlo, probabilmente riflettendoci con calma accetterà il grande dono che ora possiede.
Mi offre le sue cure ed accetto ringraziandola, vedo delle fiammelle liberarsi dalle sue mani e poi dirigersi verso le mie ferite che istantaneamente iniziano a rimarginarsi, attenuando il bruciore ed il dolore. La ferita alla spalla è quella che impiega più tempo a chiudersi, dato che è molto profonda, ma il potere di Elen è molto forte, lo sento, e riesce quindi a curarmi del tutto in pochi minuti. <<Dici che prima ho volato? Non mi è piaciuto per niente e non saprei neppure ripeterlo...>> mi chiede ancora dubbiosa e timorosa
"Ti ho vista sollevarti in volo e restare sospesa a mezz'aria, certo che puoi volare, conosco bene questo tuo potere, è utilissimo" le dico con un sorriso rassicurante, consapevole però che non servirà a nulla, è troppo spaventata, dovrebbe volare nuovamente per superare lo shock iniziale.
Sollevo gli occhi al cielo quando mi accorgo che stanno cadendo delle gocce di pioggia, quei nuvoloni neri non preannunciavano nulla di buono ma speravo che non si scatenassero prima del termine della battaglia.
L'Abgruntis... la battaglia sarà nel pieno del suo svolgimento, è appena pomeriggio, è normale che non siano ancora tornati ma non posso fare a meno di stare in ansia. I reali avranno preso certamente Ryuk come obiettivo principale e di conseguenza anche Niniel, Lantis avrà dato disposizioni precise su di lui e...su di me, non ne dubito. E questa pioggia... dannazione, proprio ora! Non oso pensare all'eventualità che...no, non succederà, devo stare tranquilla, non deve neanche provarci a lasciarmi in questo casino lavandosene le mani in questo modo! Ma che sciocchezze sto pensando? Come se dipendesse da lui o lo facesse di proposito...basta, non ci devo pensare. Torno a guardare Elen, forse dovrei dirle di ripararsi, è quasi totalmente fradicia e lo sono anch'io, ma se Ryuk e Niniel possono affrontare una battaglia in queste condizioni e magari tornare vittoriosi beh... non dobbiamo lamentarci noi, ed ora è prioritario che prenda confidenza col suo potere. "Riproviamoci" le dico seria alzandomi in piedi e materializzando Lux che istantaneamente prende forma nelle mie mani. La stringo saldamente alzandola in alto e prendo poi Elen per un braccio, stringendolo con forza, prima di incatenare la mia mente alla spada e sollevarla verso il cielo con la telecinesi trasportando quindi in alto sia me che Elen, che non oppone resistenza forse per lo sconcerto, a circa sei metri di altezza.
"Vola Elen!" le dico poi, lasciando il suo braccio in modo che precipiti verso il basso e sia quindi costretta ad utilizzare il volo per non schiantarsi. Contemporaneamente però scendo anch'io sfruttando tutta la mia destrezza, così da afferrarla in tempo prima che si faccia male se non dovesse ricorrere al suo potere.
*Azione di Elen concordata
Lux - Arma in forma dormienteScuola di Magia: alterazione ed illusione
Telecinesi - spostare oggetti o lanciarli con la forza della mente.
- Maestro - A piacimento in una vasta area qualsiasi cosa
Elen Nárë Vanya
<<Ti ho vista sollevarti in volo e restare sospesa a mezz'aria, certo che puoi volare, conosco bene questo tuo potere, è utilissimo>> ascolto Esperin, ma sono ancora turbata per concepire le sue parole.
Piove e ci stiamo inzuppando quindi sarebbe meglio ripararci in tenda prima di beccarci un malanno, ma prima di riuscire ad alzarmi la principessa esclama <<Riproviamoci>>
Riprovarci? Uhm, no no... Magari un'altra volta... Scuoto il capo quando sento stringere con forza il mio braccio e prima di riuscire a realizzare il suo intento e opporre resistenza mi ritrovo sollevata molti metri da terra <<Vola Elen!>>
<<Non lasciaaaaar>> Ecco, mi ha lasciata e ora precipito.
Adesso mi ammazzo sfracellata, addio mondo crudele. Il suolo si avvicina inesorabile e io non so cosa fare, provo inutilmente a sbattere le braccia come per simulare un uccello, ma solo quando sono a poco più di un metro dal suolo scatta qualcosa nella mia mente e mi trovo sospesa a mezz'aria.
Non è possibile, riesco a levitare! Provo a muovermi per sollevarmi più in altro e a quanto pare la cosa è mentale, non fisica tramite l'utilizzo di ali.
Lentamente provo a sorvolare il campo costeggiando prima gli alberi per poi dirigermi verso le tende.
<<Sto volando!>> esclamo a Esperin che sta ancora levitando aggrappata alla sua spada, ecco spiegato come ha fatto a farmi questo brutto scherzo <<Hai visto? Sto volando... E sembra divertente!>>
Con un ulteriore sforzo di concentrazione mi sollevo ancora così da superare la mia tenda per raggiungere gli altri nella zona comune affinchè vedano il mio nuovo potere.
<<Jarak! Sage! Dahmer!>> chiamo quando li sento discutere nella dispensa, quindi mi preparo ad atterrare con una evoluzione aerea nelle vicinanze, ma qualcosa va storto e mi ritrovo a precipitare su di loro facendo cadere tutto il tendaggio <<Aiutoooooo>>
SBANG <<OUCH>>
Levitazione - volo
Esperin Raeghar
Tocco con i piedi a terra appena vedo Elen sollevarsi finalmente in volo <<Sto volando!>> mi urla mentre dagli alberi si dirige verso le tende <<Hai visto? Sto volando... E sembra divertente!>> aggiunge ancora dopo, allegra, per poi superare la sua tenda e dirigersi verso la zona comune.
Mi limito a farle un cenno di assenso con la mano, per poi distogliere stanca lo sguardo da lei. Mi porto una mano al viso stropicciandomi gli occhi, tirando poi indietro i capelli bagnati. Sono stanca e nervosa, sento di avere delle occhiaie inguardabili a causa del poco sonno di questi giorni, forse potrei provare a riposare un pò. Mi dirigo verso la mia tenda dopo aver richiamato Lux, non ho neanche fame quindi evito di passare per la dispensa dove vedo del movimento, non mi sento affatto di compagnia. Passo davanti la tenda di Drako e lo vedo ancora all'interno da solo, sembra assorto nei suoi pensieri, e proseguo avanti entrando nella mia.
Prendo un telo dal baule e mi asciugo i capelli ed il resto del corpo, per poi stendermi sul pagliericcio esausta, non vedo l'ora che questa giornata finisca.
Porto entrambe le mani dietro la testa, all'altezza del collo, così da farmi da cuscino ed evitare il prurito dovuto al fieno, e chiudo gli occhi cercando di liberare la mente.
Non voglio pensare a Drako e alla rabbia che prova per me, né a Lantis e a quello che sta facendo, né all'Abgruntis e a cosa sta succedendo o è già successo in battaglia. Non lo sopporto, non sopporto l'attesa, preferirei essere anch'io lì a combattere.
Jarak
Dahmer mi risponde col silenzio, perciò mi giro e lo vedo sorridermi triste, quasi rassegnato. Non so se si aspettasse una domanda del genere, ma anche se non me ne avesse parlato Esperin avrei comunque capito dai suoi commenti che ha dei trascorsi con mio fratello. Mi parla dell'occasione del loro incontro, ovvero quando è stato chiamato alla Valorghuli e hanno discusso di suo cugino e di Elen, specificando che ha rifiutato qualunque offerta gli abbia fatto perché è cosciente che ormai il suo destino è legato con un doppio filo a quello di Drako e al suo successo. Dice anche che i Dreth sono stati annientati e fatico a mascherare la mia sorpresa, non ne sapevo nulla, credo sia una cosa recente... ma non è stato Lantis, perché nelle lettere non vi era scritto nulla al riguardo e comunque la distruzione di una famiglia tanto potente da parte del re avrebbe fatto fin troppo scalpore. No, sono fedeli di natura, dev'essere successo qualcos'altro... qualcosa che ovviamente mi sono perso. Come sempre. Dovrei seguire di più la politica del regno, soprattutto se deciderò di... beh, se deciderò. Infine il bastardo ricambia con una domanda altrettanto scomoda, ovvero il motivo del mio esilio e se ho intenzione di reclamare ciò che mi spetta di diritto. Osservo le sue mani capaci che maneggiano la lama e il legno, si vede che sa quello che fa e ne sono lieto, magari avremo nuovamente un tavolo decente. Faccio per rispondergli ma preferisco rimanere in silenzio quando arriva Sage, che ci fa notare che fuori ha iniziato a piovere e chiede ospitalità nella tenda. Annuisco, ovviamente è il benvenuto anche se mi sento leggermente a disagio a parlare di certe cose davanti a una persona relativamente estranea, ma anche stavolta non riesco a parlare perché... perché la tenda crolla su di noi. <<OUCH>>, questa è la voce di Elen! Ma che... è caduta dal cielo? Tendo di liberarmi dai tendaggi e riesco a rivedere la luce, che mi raggiunge insieme alle gocce di pioggia che ormai scendono sempre più forti. <<Ma...>>, cerco Elen, poi guardo in alto, poi in basso, poi di nuovo Elen. <<Sei caduta?>>, le chiedo titubante, non riesco a capire che diamine sia successo. Mi avvicino poi a Dahmer e tento di aiutarlo a liberarsi, non vorrei che si fosse fatto male con le lame che aveva in mano. <<Stai bene?>>, gli chiederò atono, se accetterà il mio aiuto. <<Perché ero diverso>>, continuerò poi con il tono di voce un po' più basso, riferendomi alla sua domanda di prima. <<Ci sto pensando>>, ammetto sincero, abbassando lo sguardo verso il suolo. <<E...>>, rimango in silenzio, non so cosa dire. <<Non lo so. Ci sto pensando>>. Vorrei chiedergli... ma non so se è il caso... ma sì, tanto ormai. La gente ora cade pure dal cielo, chissenefrega. <<Hai mai voluto qualcosa in più?>>, chiedo a Dahmer, ancora sussurrando. Nel caos generale nessuno dovrebbe riuscire a sentirmi. <<Hai mai avuto il desiderio di ambire a ciò che dovrebbe essere tuo?>>. Cerco di incatenare i miei occhi nel suo grigio, voglio assicurarmi che sia sincero se vorrà rispondermi.
Our wills and fates do so contrary run
DAHMER GRAY
Ci raggiunge Sage, che mi chiede aiuto per le sue frecce e sembra apprezzare il mio lavoro sulle tavole. "Poi parla col capo, vediamo se c'è qualche tenda libera... o al massimo te ne costruisce una, ormai è bravissimo a montarle" dico con un po' di sarcasmo quando fa presente che non ha ancora un giaciglio.
Sorrido entusiasta per quanto riguarda le frecce e annuisco: l'armaiolo è un mestiere che ho sempre amato fare! "Certo, te le passo sulla mola e poi vedo di migliorarne il piumaggio" gli dico con un occhiolino.
D'un tratto, si sente la voce di Elen che urla qualcosa e la tenda ci crolla addosso! Ma che cazzo è successo? Le mani mi sono slittate sul tornio, accidenti, sono abrase e ho tendaggi dappertutto! Jarak cerca di liberarmi, io anche agito le mani quando vedo Elen con la faccia premuta sul cavallo dei miei pantaloni. Le guardo un po' perplesso e strofinandomi le mani doloranti esclamo: "Ehm non dovevamo rimanere amici?". Il mio tono è scherzoso e ironico, ma cerco poi di aiutarla a rialzarsi. Riesco a mettermi in piedi e mentre mi soffermo a fissare le ferite sulle mani, la voce di Jarak mi arriva all'orecchio, bassa, quasi impercettibile. Mi faccio serio d'un tratto, le domande che mi ha porto non sono sciocche. "Ad Aeglos c'è il diritto di primogenitura in linea maschile, mio padre è secondogenito, non sarei stato comunque io l'erede finchè Vicent è in vita... ma se ti riferisci a qualcosa di più... emotivo... sì, ho vissuto di pane e rabbia per l'indifferenza e l'odio che mi circondavano. Avrei voluto essere amato come lui... ma non era solo questo..." dico abbassando gli occhi. Mia madre voleva sacrificarmi all'Abgruntis... mio padre ha ingannato il fato perchè ciò non avvenisse. E' come una conferma di tutto ciò che Ulfric mi urlava tutti i giorni: non sarei mai dovuto venire al mondo. "La mia esistenza non era solo inutile e non desiderata... ma era la prova del peccato di un Dreth... non è facile liberarsi da una convinzione tanto radicata, ma ci sto provando... a vivere per me... solo per me... non in funzione dei Dreth" replico con il suo stesso tono di voce, ma immagino che per lo meno Elen possa sentirmi dato che mi è vicina. Eppure posso comprendere il discorso che fa Jarak, quella domanda era anche rivolta a se stesso. "Ma se fossi stato un figlio legittimo, se fossi stato primogenito e se sapessi di essere una persona migliore di mio fratello minore, una persona capace di rendere questo schifo un posto più sano... non ci penserei due volte a prendere le armi" gli rispondo infine guardandolo dritto negli occhi. Gli uomini fanno così, gli uomini si prendono ciò che è loro di diritto. Sarai uomo, Valerius?
Elen ed Esperin recuperano tutta la costituzione