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Ci sono ancora tantissimi posti che vorrei visitare, anche le mie gite non sono state... spontanee... ho viaggiato per lavoro o seguendo mio nonno, ma tipo a Beslim Akosh non ci sono mai stato, dicono siano bellissima Gaearmir, la sua capitale"
Abbiamo una cosa in comune. La prima, forse. Wow... fatico a crederci. Chi l'avrebbe mai detto.
Resto in silenzio e subito inizio a lavorare con l'immaginazione: quando questa guerra sarà finita, sarebbe bello poter partire e girare il mondo. Visitare luoghi sconosciuti, confrontarsi con usanze diverse dalle mie, assaggiare pietanze mai provate. Che meraviglia.
Ovviamente non ho scelto il momento migliore per perdermi nei miei stupidi sogni ad occhi aperti, perché ora sembra decisamente a disagio. Non capisco perché, ma avverto una strana tensione nell'aria.
Da quando abbiamo iniziato a parlare, c'è sempre stata. Mista ad imbarazzo e disagio.
Saranno gli argomenti che abbiamo affrontato sinora, sicuramente spinosi, o... semplicemente dipenderà dal fatto che non siamo abituati a parlarci in questo modo... umano.
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Mica lo sapevi, non ho problemi a riguardo... cioè mi è parso logico che tu mi chiedessi. Mia madre non ha mai fatto parte della mia vita quindi non ho mai sofferto la sua mancanza... da piccolo la sua assenza, questo sì... ma sono giorni passati da tanto"
Non ha mai fatto parte della sua vita. Già.
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Un'altra cosa che abbiamo in comune..." proferisco di getto, in un sussurro, con un velo di tristezza nella voce.
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Mio padre mi ha voluto bene? Non so, mi ha smollato subito tra le grinfie di Ulfric... è decisamente un uomo strano... dovete in effetti ringraziare lui se vi ritrovate me al campo, che stronzo eh?"
Inizia a ridacchiare ed un sorriso nasce spontaneo sul mio volto.
Non volevo metterlo a disagio, ma la
sua risposta mi fa comprendere tante cose del
suo carattere.
Alla fine siamo, non l'avrei mai detto, più simili di quello che pensiamo. Entrambi senza una famiglia alle spalle, entrambi con un'infanzia difficile, entrambi con un vissuto... di cui non siamo certo fieri.
Boia della Luna. Non mi ha mai scandalizzato questo appellativo, né scoprire che in realtà ha ucciso molte persone. No. Ciò che mi ha infastidito è sempre stata la bugia. Il fatto che si è presentato per quello che non è.
Per aver recitato. Solo ora mi rendo conto che ha avuto i suoi motivi, ma le bugie... se c'è una cosa che non tollero, sono proprio quelle. Non che abbia finto con me, ma... con gli altri... Avrebbe dovuto rivelare subito chi fosse.
O forse... forse no. Del resto... chi sono io per giudicare? Sicuramente non sono meglio di
lui.
Perché mi sento così confusa adesso?
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Di molte non conosco nemmeno il nome, non saprei dirti se ho finito l'alfabeto... sai, ai tipi irresistibili come me capita di non ricordare"
Scoppio a ridere, sinceramente divertita. Riesce ad essere sbruffone anche quando è palesemente imbarazzato.
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Devi ammettere che ho gusto, sono stato sempre con donne molto belle, hai visto tu stessa Shayla..."
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Effettivamente hai buon gusto - replico continuando a sorridergli -
Anche se ammetto di non essere riuscita ad ammirare benissimo la tua conquista. Sai com'è... cercavo di evitare che mi pugnalasse..." aggiungo, mantenendo un tono scherzoso ed allegro.
Mi sento leggera adesso. Sto decisamente meglio.
La candela si è quasi consumata del tutto. Tra poco si spegnerà.
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Spero di esserti stato d'aiuto per la roba della battaglia..."
Mi metto a sedere e lo guardo leggermente imbarazzata.
Mi sei stato d'aiuto. Moltissimo. In un modo che nemmeno immagini.
Vorrei dirgli questo, ma... non lo farò.
Perché... perché... perché?! Perché ho un carattere di merda e se ammettessi una cosa del genere ad alta voce, subito dopo mi sentirei vulnerabile ed insicura.
Ho rivelato già troppo di me stessa per oggi. Basta così.
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...e per quanto riguarda la mia risposta quando Lysa mi ha affrontato... ero solo nervoso, sto cercando... di unire i lembi dello strappo che mi porto dentro"
La
sua ultima frase mi spiazza completamente. Si... si sta scusando con me?
Sembra nervoso... a disagio... ma mi sembra di percepire un imbarazzo diverso stavolta.
E'... è così... tenero.
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Un momento. Cosa? Che... che cosa ho appena pensato?
No. No. No. No. No e NO.
NON posso aver pensato questo. Non di
lui. Non ora. Non così.
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Figurati... - squittisco all'improvviso, mentre mi sento avvampare -
lo capisco benissimo. Cioè, è normale. Al tuo posto, certo, anch'io avrei reagito così, ci mancherebbe. Che poi è stata colpa mia, non avrei dovuto chiedere... a volte divento invadente senza nemmeno rendermene conto ed è assurdo se ci pensi, perché sono una persona introversa e molto chiusa, quindi non ti aspetti che una come me possa essere invadente, no? Insomma, da una persona introversa ti aspetti che non faccia troppe domande e che non parli a raffica come sto facendo io adesso. Perché sto parlando a raffica, vero? - sorrido totalmente imbarazzata -
Sarà meglio raccogliere i panni e portarli in tenda, perché sono anche molto disordinata oltre che invadente e logorroica e... vado"
Soffio sulla piccola fiammella, afferro la candela ormai spenta, mi alzo di scatto e mi allontano con passo deciso.
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Grazie per la chiacchierata!" affermo alzando la voce, mentre mi dirigo verso il bucato.
Ho il cuore che batte all'impazzata e mi sento... strana.
Che caspita mi prende?!