Afferro velocemente i panni dalla corda. Ormai dovrebbero essere asciutti. Sono asciutti? Sì, sono asciutti.
Non capisco perché il cuore continui a galopparmi in petto, perché sento le gambe tremare e mi sento... mi sento... strana.
Non è una sensazione spiacevole. Non come quando crollo a terra colpita da quei violenti spasmi. Ma allora... cos'è?
Cosa mi sta succedendo? Che sia un effetto collaterale di quell'orrenda visione che ho avuto? No, non può essere.
Era solo un sogno, dopotutto, che male può fare un sogno?
Allora cos'è? Perché mi sento così strana?
Parlare con
lui è stato... è stato piacevole. Incredibilmente piacevole. Inaspettatamente piacevole.
Abbiamo riso e scherzato insieme. Abbiamo parlato senza aggredirci, rivolgerci parole spiacevoli o gridarci contro.
Perché quell'ultima frase continua a rimbombarmi nella testa? Perché?
Non era niente di speciale, dopotutto.
E come ho potuto pensare che fosse tenero in quel momento? Come?
Cioè... non lo era. Assolutamente non lo era. Ok... forse lo era... solo un pochino, ma... non ha senso! Tenero?
Lui?
Ma quando? No, no, sarà stato un colpo di sole. Sì. Oppure quella pedata ha fatto più danni del previsto. Forse dovrei bere un sorso di quella pozione perché, forse, sto ancora male. Magari non sono guarita del tutto, certo.
Mi allontano dal laghetto a passo svelto. Non voglio assolutamente incontrar
lo. Non ora.
Che poi... io non penso quelle cose. Andiamo! Tenero? Io che penso una cosa simile? Ma quando mai!!!
Raggiungo la mia tenda e lancio gli abiti sul pagliericcio.
Devo fare qualcosa... tenermi occupata, certo. Piegherò i panni.
No, che palle! Vado a mangiare qualcosa! Certamente! A stomaco pieno si ragiona meglio.
Esco dalla tenda e sento il
nonno (nonno?! ancora?!) dire ad
Elen che ci sono delle uova, così entro in dispensa, afferro una ciotola, le posate e del pane.
Prendo una porzione abbondante di uova e mi siedo al tavolo.
"
Come va? Tutto bene?"
Buon cibo e buona compagnia. Non ho bisogno di altro. Sì... non ho bisogno di altro.