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  1. #2561
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Riesco a colpire Drako agli occhi ma non mi aspettavo di riuscire ad infliggergli un danno così consistente, vedo il sangue scendere sulle sue guance fino alla bocca mentre urla per il dolore e si porta una mano al viso.



    Non mi fermo, so che non devo farlo anche se lo vorrei, e così riesco a colpirlo anche al ventre con facilità. Si piega in avanti per un attimo mentre mi allontano ma poi torna subito in posizione senza esitare, scattando nella mia direzione.



    Ammiro che sia riuscito ad individuare la mia posizione anche senza vista, sicuramente ha imparato a padroneggiare gli altri sensi in mancanza di quello mentre credo che io sarei totalmente persa senza vedere intorno a me, potrebbe essere utile allenarsi ad esempio al buio, o con gli occhi bendati, ma credo sia più probabile che qualcuno mi accechi costringendomi ad ingegnarmi, dopotutto sono già due volte in pochi giorni.



    Lo vedo spostarsi lateralmente per caricare un pugno con il braccio destro, non indietreggio perchè continuerebbe sicuramente ad avanzare, ma credo di poterlo evitare semplicemente abbassandomi per poi magari farlo inciampare ancora, ma proprio mentre schivo il colpo sento una fitta alla spalla dovuta ad un secondo pugno che ha caricato alle mie spalle con l'altro braccio. Mi rialzo di riflesso ma sento che quella stessa mano mi ha afferrata dopo avermi colpita, ed essendo molto più forte di me non riesco a liberarmi nonostante ci stia provando.



    D'istinto mi irrigidisco, pur sapendo che è lui, per il fatto di essere nuovamente bloccata nella stretta di qualcuno contro cui sto lottando, di essere troppo debole per sciogliere la presa ed allontanarmi per sfruttare la mia destrezza, quasi inizia a mancarmi l'aria ed il respiro diviene irregolare, sento l'ansia aumentare e l'esigenza di liberarmi in fretta farsi sempre più incalzante, forse troppo...devo riuscire a reagire subito, devo fare in modo che sia costretto a mollare la presa.



    Alzo nuovamente il ginocchio per provare a colpirlo, stavolta dove fa più male per avere la certezza di disorientarlo, e contemporaneamente provo a dare un morso al braccio con cui mi tiene bloccata così da liberarmi. Se dovessi riuscirci mi allontanerò di qualche metro da lui, ponendomi sulla difensiva.

  2. #2562
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti




    La ragazza non mi risponde. Ho offeso anche lei? Di nuovo?



    Santo cielo!!! Quando imparerò a tenere a freno la lingua?
    Forse dovrei... parlarle? Ehm... ma cosa potrei dirle? Dopotutto ho detto ciò che penso e non credo di aver usato un linguaggio scortese. Forse troppo diretto, eh. Forse sì. Ok, meglio allontanarsi definitivamente da qui.



    Mentre cammino verso la mia tenda, inizio a riflettere sulle parole di Elen.



    Io e... e...? Ma come caspita le è venuto in mente? Ma scherziamo?
    Quante volte mi ha vista inveire contro di lui? Quante volte ha dovuto usare il suo potere curativo su di noi dopo l'ennesimo scontro? Dopo che sono volate parole grosse e siamo passati alle mani di conseguenza?
    Arrivo davanti al tavolo e mi fermo un attimo.



    Dovrei mangiare qualcosa. Fare colazione, magari, ma ho lo stomaco chiuso.
    Le parole di Elen continuano a rimbombarmi nella testa. Perché? Perché sto dando importanza alle sue parole?
    Non è assolutamente vero. I suoi ragionamenti sono... sono... assurdi! Io non potrei MAI essere interessata ad uno come lui!!!! Basta, sarà meglio dormirci sopra. Perché perdo tempo con queste assurdità?!
    Cammino a passo spedito fino a raggiungere la mia tenda.
    Entro, sistemo il cuscino, e finalmente mi sdraio sul pagliericcio.



    "Forse sei tu che dovresti riflettere su ciò che ti ho detto..."

    Ma per favore! Su cosa dovrei riflettere?!
    Io e... e... lui?!
    Ultima modifica di valuccia85; 6th December 2015 alle 04:03

  3. #2563
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Drako Kalisi

    Arrivo nel punto scelto, carico il primo pugno e contemporaneamente il secondo con l'altro braccio. Quello destro va a vuoto, può essersi spostata, può aver solo arretrato, oppure... il braccio sinistro impatta contro la sua schiena, è l'unico colpo che va a segno, ciò vuol dire che Esperin si è abbassata. Dopo averla colpita stringo forte la presa, l'ho afferrata e non o intenzione di mollarla. Un colpo mi arriva dritto nel punto più sensibile, mi piego ancora, questa volta non riesco a resistere all'impulso, sento l'aria mancarmi nei polmoni ed una fitta pervadermi l'inguine, lo stomaco e le gambe... Ringhio, piuttosto che urlare, ma serro la mano con la quale la tengo ferma e stringo ancor più forte, persino quando sento i suoi denti penetrarmi la carne. Cerco di tenerla ferma quanto più possibile e carico un ennesimo pugno con la mano libera, il braccio si tende all'indietro e sento i muscoli contrarsi, i tendini tirarsi al limite. La mia espressione si tramuta in una smorfia tra il dolore e la determinazione, scaglio il pugno con tutta la forza che posseggo e quando arrivo al suo viso, almeno dove presumo che sia, mi fermo a pochi centimetri. "Se mi avessi rotto il dito della mano, avrei mollato per forza" le dico lasciando la presa su di lei, per poi portare entrambe le mani allo stomaco. "Ma vedo che hai imparato bene" rido forzatamente, perchè ora che mi sono fermato, tutto il dolore pare amplificarsi, sopratutto quello alla testa.

  4. #2564
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Riesco a colpirlo entrambe le volte, ma i miei tentativi non sono sufficienti per liberarmi ed anzi lo portano a stringere ancora di più la presa. Sento la frustrazione crescere assieme al nervosismo e quando lo vedo caricare un pugno dal basso contro il mio viso mi volto e socchiudo gli occhi pronta ad incassarlo per poi rispondere all'attacco ma...nulla. Riapro gli occhi e la sua mano è ferma a pochi centimetri dal mio viso "Se mi avessi rotto il dito della mano, avrei mollato per forza" mi dice lasciando la presa sul mio braccio e portandosi entrambe le mani allo stomaco, mentre io continuo a guardarlo stranita.



    Si è fermato, non mi ha colpita, perchè l'ha fatto? So che si è sempre comportato così, ma ora la situazione è diversa, siamo in guerra, io sono più forte e veloce di un tempo...non è necessario che si comporti in questo modo e soprattutto non mi è utile per migliorare. In battaglia nessuno si fermerà con me, nessuno avrà questi riguardi nei miei confronti, se fossi stata bloccata da un nemico sarei morta. "Ma vedo che hai imparato bene" ride forzatamente con una smorfia di dolore, e per quanto mi si stringa il cuore nel vederlo stare male, è altro a prendere il sopravvento "Non ho imparato affatto" gli rispondo d'istinto, arrabbiata, perchè sebbene sappia che queste sue parole sono sincere a me sembrano solo sciocchezze



    "Non sono riuscita a liberarmi e tu ti sei fermato nel colpirmi, non devi farlo, non ho bisogno di questo" aggiungo ancora, frustrata, ed è quello che penso, voglio che mi alleni come farebbe con un suo soldato, non come ha sempre fatto con me in questi anni, più per diletto che per prepararmi realmente ad uno scontro. Rompergli un dito, è vero...non ho minimamente pensato a questa possibilità, non mi è mai capitato, sarebbe bastato così poco e non mi è passato per la testa. "In battaglia nessuno avrà questi riguardi nei miei confronti, se fosse capitato in campo probabilmente sarei morta. No...non ho imparato affatto". Cerco di calmarmi, non mi va di discutere, non con lui in queste condizioni, devo...devo chiamare Elen, ha bisogno di essere curato così da recuperare la vista, non sopporto di vederlo con tutto quel sangue sul viso "Vado a chiamare Elen, torno subito".



    Inizio ad incamminarmi rapidamente e con ancora il viso contrariato, alzando lo sguardo noto Ryuk seduto su un ceppo dal quale probabilmente ha potuto osservare lo scontro e distolgo nuovamente lo sguardo scocciata, ci mancava solo lui a deridermi mentalmente per l'ennesima dimostrazione di debolezza ed incapacità.



    Vago per il campo alla ricerca di Elen ma non riesco a trovarla da nessuna parte, alla fine mi dirigo verso il lago e finalmente la trovo da sola e con lo sguardo perso nel vuoto. Mi sembra triste, ma non posso ora soffermarmi a chiederle se c'è qualcosa che non va, se dovessi però vedere che non è solo una mia impressione proverò a parlarle dopo. Mi avvicino a lei e le sorrido, prima di dirle "Drako ha bisogno di cure, ora lo accompagno in tenda, se puoi raggiungici" prima di salutarla e tornare rapidamente al campo dove gli vado vicina e mi offro di accompagnarlo in tenda in attesa dell'arrivo della ragazza, insieme ci incamminiamo attraverso il campo e quando arriviamo si siede sul pagliericcio mentre io con un panno umido inizio a togliergli tutto quel sangue dal viso, senza dire altro.



    *Azioni concordate

  5. #2565
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Drako Kalisi


    "Non ho imparato affatto" Mi risponde Esperin dopo qualche secondo di silenzio, la sua voce è sostenuta, non è il suo solito modo di rivolgersi, l'ho certamente innervosita con un trattamento che, probabilmente, pensa sia di favoritismo nei suoi confronti, ma non è così "Non sono riuscita a liberarmi e tu ti sei fermato nel colpirmi, non devi farlo, non ho bisogno di questo" Continuo a non parlare, perchè tutto quello che le potrei dire in questo istante, non le sarebbe d'aiuto, finirei con l'infervorarla ulteriormente "In battaglia nessuno avrà questi riguardi nei miei confronti, se fosse capitato in campo probabilmente sarei morta. No...non ho imparato affatto" E' cresciuta, è diventata veloce e per quanto non sia forte quanto me, non è assolutamente debole, c'è un'altra lezione che devo insegnarle, forse la più difficile e questa non necessita della forza fisica, ma di una grande forza d'animo "Vado a chiamare Elen, torno subito" Lascio che vada via, senza aggiungere nulla alle sue parole, mi siedo in terra per raccogliere le idee, inevitabilmente i miei ricordi si spingono lontano nel tempo trascorso, a quando anche io mi arrabbiai per lo stesso motivo, a quando urlai per rabbia ed a quando capii che cosa volevano insegnarmi. Avverto un forte vuoto al cento dello stomaco, che risale fin su la gola, vorrei riuscire a ricordare senza star male, ma ancora non ci riesco, nonostante tutto questo tempo. Sento nuovamente dei passi e riconosco l'energia di Esperin venirmi incontro, mi lascio portare attraverso il campo, fino a giungere in un luogo chiuso, che certamente è la mia tenda. Esperin non dice una parola, ma comincia a ripulirmi il viso incrostato di sangue, resto in silenzio anche io per qualche istante. "Hai ragione quando dici che in campo nessuno ti avrebbe riservato un trattamento particolare e sono il primo a desiderare il massimo impegno in allenamento, ma colpirti a cosa sarebbe servito? Ti avrei tramortita, magari saresti svenuta, eri già impossibilitata a combattere. Devi allenarti ed allenarti ancora per superare i tuoi limiti, ma quando un tuo alleato ha già evidentemente perso, infierire non serve a niente. Bisogna spingersi al limite quando si può continuare a combattere, perchè dopo la sconfitta c'è l'umiliazione e dopo l'umiliazione il rancore e la rabbia." Parlo con voce pacata e calma, desidero solo farle capire il mio pensiero, desidero farle capire cosa mi hanno insegnato due persone che per me hanno avuto un immenso valore "Come credi che io abbia portato tutti quegl'uomini al Castello? Tutte quelle persone che hanno scelto di schierarsi dalla nostra parte e che poi tuo fratello ha ucciso? Ho guardato in volto quei soldati, ho scelto se colpirli o meno, ho scelto se togliere loro la vita o se offrirne una nuova. Alcuni mi osservavano con aria sprezzante, pieni di sè, gonfi del nome che portavano, persone certe della propria posizione in guerra, altri... avevano gli occhi di chi chiedeva aiuto e non poteva fare altro che combattere. Scegliere se colpirli o meno mi è costata una forza che non puoi immaginare. Voglio che tu abbia quella forza Esperin, voglio che tu abbia la capacità di capire quando è il momento di colpire o di risparmiare e probabilmente non c'entra niente con quello che è accaduto ora, ma è una cosa che ci tenevo a dirti da lungo tempo, perché è l'insegnamento più prezioso che ho di Rickard ed è per questo che non ho intenzione di uccidere nè a Lantis e neanche ad Efrem" e di un'altra persona, di lei che mi ha insegnato quasi tutto quello che so.

  6. #2566
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Inizio a togliere il sangue dal suo viso premendo delicatamente col panno ed evitando gli occhi e le zone più delicate che potrebbero aumentargli il dolore e le fitte alla testa, piano piano il tessuto si impregna mentre il suo viso inizia ad essere più pulito anche se il sangue continua a fuoriuscire dalle ferite, ovviamente meno di prima. Restiamo in silenzio ancora per qualche istante, io contrariata per l'allenamento e lui non so neanche come, non ha risposto alle mie parole e non riesco ad interpretarne l'atteggiamento. "Hai ragione quando dici che in campo nessuno ti avrebbe riservato un trattamento particolare e sono il primo a desiderare il massimo impegno in allenamento, ma colpirti a cosa sarebbe servito? " sto per rispondergli che sarebbe servito a prepararmi a situazioni simili, alla crudeltà di uno scontro vero a cui obiettivamente non sento di essere ancora pronta, alla violenza di persone come Ryuk che riguardi simili non ne hanno, ma riprende a parlare e mi trattengo



    "Ti avrei tramortita, magari saresti svenuta, eri già impossibilitata a combattere. Devi allenarti ed allenarti ancora per superare i tuoi limiti, ma quando un tuo alleato ha già evidentemente perso, infierire non serve a niente. Bisogna spingersi al limite quando si può continuare a combattere, perchè dopo la sconfitta c'è l'umiliazione e dopo l'umiliazione il rancore e la rabbia." stavolta resto in silenzio continuando ad ascoltarlo, comprendo le sue parole, l'inutilità di infierire contro chi è già impossibilitato a reagire, la sensibilità di evitare di insistere per puro divertimento personale, per umiliare l'avversario, questo lo penso anche io, come però penso che che se fossi stata più preparata anche a questo magari ora avrei avuto meno difficoltà. Credo che dal principio si sia limitato con me, magari vedendomi ancora debole ed inesperta come quando mi allenava al Castello per puro diletto, non credo mi ritenga pronta come non lo credo io, o forse sono solo stata prevenuta. "Come credi che io abbia portato tutti quegl'uomini al Castello? Tutte quelle persone che hanno scelto di schierarsi dalla nostra parte e che poi tuo fratello ha ucciso? Ho guardato in volto quei soldati, ho scelto se colpirli o meno, ho scelto se togliere loro la vita o se offrirne una nuova. Alcuni mi osservavano con aria sprezzante, pieni di sè, gonfi del nome che portavano, persone certe della propria posizione in guerra, altri... avevano gli occhi di chi chiedeva aiuto e non poteva fare altro che combattere. Scegliere se colpirli o meno mi è costata una forza che non puoi immaginare." abbasso lo sguardo, non riesco a non condividere le sue parole nonostante sia ancora un pò indispettita, come a non notare per l'ennesima volta la sua somiglianza con mio Padre nel modo di pensare e di agire, nel modo di rapportarsi al prossimo e persino agli avversari, e quanto sia diverso da Lantis, da colui che quei soldati li ha uccisi strappandoli alle proprie famiglie senza alcuna motivazione valida.



    "Voglio che tu abbia quella forza Esperin, voglio che tu abbia la capacità di capire quando è il momento di colpire o di risparmiare e probabilmente non c'entra niente con quello che è accaduto ora, ma è una cosa che ci tenevo a dirti da lungo tempo, perché è l'insegnamento più prezioso che ho di Rickard ed è per questo che non ho intenzione di uccidere nè a Lantis e neanche ad Efrem"
    conclude infine, e mi viene istintivo sorridergli anche se non può vedermi, mentre con una mano gli sposto i capelli che si sono attaccati alla fronte a causa del sangue, liberandogli il viso per fargli prendere aria.



    La forza di scegliere se colpire o risparmiare, di valutare la persona oltre il combattimento, di vedere del buono anche in un avversario. Non so se riuscirò mai ad essere talmente abile e lucida da riuscire in questo, sicuramente è necessaria una grande esperienza che ancora non possiedo. "Grazie" gli dico con tono più calmo e dolce, abbassando la mano "comprendo quello che mi stai dicendo e lo condivido, spero un giorno di essere più lucida mentre combatto e di avere questa forza d'animo, di... essere alla sua altezza, di seguire il vostro esempio".



    Mi siedo più comoda accanto a lui, prima di riprendere a parlare "mi era sembrato che ti stessi limitando, che non volessi esagerare data la mia inesperienza, soprattutto all'inizio, come durante gli allenamenti alla Torre, e mi sono innervosita. Voglio migliorare, sento di potercela fare, ma devo allenarmi seriamente per riuscirci. Ora però ho capito" sorrido ancora e stringo la sua mano, spero che Elen arrivi presto per curargli queste brutte ferite agli occhi.


  7. #2567
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen

    <<A quanto pare non sai nemmeno tu cosa provi. Ti consiglio di fare chiarezza dentro di te. Sei un tantino... confusa...>>
    Non ribatto alle affermazioni di Niniel, sarebbe solo fiato sprecato, e la lascio andare verso le tende per poter rimanere un po' da sola.
    <<Drako ha bisogno di cure, ora lo accompagno in tenda, se puoi raggiungici>> Esperin sopraggiunge poco dopo e mi sorprende a fissare il vuoto <<Si, arrivo - rispondo apatica - subito>>
    Far chiarezza dentro di me, fosse facile in questo casino.
    La Principessa è già sparita dalla mia vista così mi affretto a raggiungere la tenda di Drako dove entrambi mi stanno aspettando, mi precipito sull'uomo e senza tardare ancora richiamo la magia rigeneratrice e la infondo sui suoi occhi sanguinanti quando mi accorgo che anche Esperin ha dei lividi alla spalla.
    <<Permetti?>> le domando atona per poi poggiarle il palmo sui punti dolenti mentre con l'altro continuo ad occuparmi di Drako.
    Quella confusa è Niniel, non sono io, come può dire che io non so cosa provo?
    Mi irrigidisco poi torno a concentrarmi sui pazienti <<Così dovrebbe bastare... - dissipo la magia e passo un panno bagnato sul volto di Drako per pulirlo dal sangue colato - Riesci a vedere?>>
    Una volta accertatami delle sue condizioni mi congederò con tono distratto e mesto <<Vi lascio parlare da soli, io vado...>> e raggiungerò il lago.

    Rigenerazione

  8. #2568
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Drako Kalisi

    "Grazie" Esperin mi risponde con voce pacata e mi sento immediatamente più rilassato, sono una persona che si irrita facilmente, nonostante provi a conservare una calma apparente, ma non sopporto la tensione, di qualsiasi genere sia, tra me e lei "comprendo quello che mi stai dicendo e lo condivido, spero un giorno di essere più lucida mentre combatto e di avere questa forza d'animo, di... essere alla sua altezza, di seguire il vostro esempio" Ho mille ricordi e mille insegnamenti che mi affollano la mente, Rickard è stato un faro dalla luce più intensa che io abbia mai visto, una luce che non accecava, una luce che si poteva guardare direttamente con gli occhi, ti riempiva l'animo e ti guidava come nessun altro "mi era sembrato che ti stessi limitando, che non volessi esagerare data la mia inesperienza, soprattutto all'inizio, come durante gli allenamenti alla Torre, e mi sono innervosita. Voglio migliorare, sento di potercela fare, ma devo allenarmi seriamente per riuscirci. Ora però ho capito" Abbasso la testa e cerco la sua mano con la mia per stringerla, è vero quel che dice, sono consapevole di averla trattata con i guanti di velluto, ma è una reazione istintiva che fatico a scollarmi di dosso, ci sto riuscendo anche se lentamente. "E' così Esperin, al Castello mi sono sempre contenuto, non sono mai riuscito ad allenarti come fossi al pari di un soldato e non me ne faccio una colpa. Cerco di essere corretto e gentile con tutti, ma sono veramente poche le persone che mi stanno a cuore e tu... sei una mia debolezza" pronuncio quest'ultima parola con tono basso "Ma sto imparando a trattarti per la donna e la guerriera che vali, non lo sto facendo solo perchè lo meriti, ma perchè serve a me stesso, la consapevolezza della tua forza sarà la mia" Vorrei continuare il discorso, ma dei passi mi interrompono, è Elen, è arrivata per curarci <<Permetti?>> Lascio che la sua magia confluisca in me, dalle sue mani ai miei bulbi, avverto una sensazione di calore intensa, un fuoco che non brucia, ma che ritempra e rigenera. <<Così dovrebbe bastare... Riesci a vedere?>> Apro le palpebre e mi ci vuole qualche istante per mettere ogni cosa a fuoco, le immagini assumono contorni sempre più delineati, fino a riuscire a distinguere ogni cosa nella sua interezza "Perfettamente, grazie Elen" <<Vi lascio parlare da soli, io vado...>> Ha uno strano atteggiamento, è mesta, direi giù di morale, non voglio farmi i fatti suoi, ma... "Elen? Se hai bisogno..." non termino la frase, ma le lascio intendere che sono a sua disposizione.

  9. #2569
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Esperin è troppo veloce, che palle! Drako è in difficoltà, la prende una volta sì ed una no e quelle volte dove la becca non affonda neanche il colpo, è troppo abituato a trattarla come la principessina di casa e per quanto io non provi un moto di soddisfazione, ed è strano, per averle spezzato la schiena, forse si dovrebbe sporcare le mani anche lui. Riesce perfino ad accecarlo con una mossa che mi è del tutto familiare, e brava la piccola Raeghar, noto che ci è voluto poco a far entrare un pò di Leithien in te.



    Mi vien da ridere, ma riesco a soffocare la risata appena in tempo, la ragazza mi passa accanto e mi riserva sempre degli sguardi così amorevoli... beh, nulla di nuovo, come nuovo non è il fatto che lei e Drako si rintanino nella tenda di lui, non mi sorprenderà se una volta sciolto questo matrimonio deciderà di convolare a nozze con lui, dopotutto... sono così... legati! Puah.



    Mi metto a sedere al tavolo



    da qui riesco a scorgere solo le loro sagome, non che abbia intenzione di spiarli eh, solo che non ho voglia di allenarmi, non ho bisogno di una bagno ed ho dormito abbastanza, quindi cosa ho da fare di meglio? Elen entra ed esce velocemente dalla tenda, li avrà curati entrambi, ora sono al massimo delle loro forze... tutti belli tirati a lucido.



    Prendo un piccolo tozzo di pane e cerco di lanciarlo alla ragazza che si sta allontanando verso il lago, ho mirato alla spalla, se si girerà le farò una linguaccia, magari si siederà a farmi compagnia.


  10. #2570
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Drako abbassa lo sguardo quando gli parlo e mi stringe la mano, ricambio il suo gesto con dolcezza ancora guardando quelle brutte ferite che ha agli occhi e sperando di vederle presto rigenerate, nonostante sappia di non dovermi sentire in colpa odio vederlo in questo stato. Probabilmente sta riflettendo su quanto gli ho detto, su quanto sia cambiata sia io che il mio modo di approcciarmi al combattimento in queste ultime settimane, soprattutto a quanto tutto sia accaduto così velocemente da lasciarmi ancora basita. E non parlo solo del combattimento, neanche della scelta di seguire i nostri ideali e di lottare per ciò in cui credo, ma proprio del mio modo di pensare e di vedere le cose, per quanto a causa di tutti questi cambiamenti ci siano mie reazioni a cui non riesco a dare un senso e una spiegazione. "E' così Esperin, al Castello mi sono sempre contenuto, non sono mai riuscito ad allenarti come fossi al pari di un soldato e non me ne faccio una colpa. Cerco di essere corretto e gentile con tutti, ma sono veramente poche le persone che mi stanno a cuore e tu... sei una mia debolezza. Ma sto imparando a trattarti per la donna e la guerriera che vali, non lo sto facendo solo perchè lo meriti, ma perchè serve a me stesso, la consapevolezza della tua forza sarà la mia" mi parla con tono calmo abbassando in alcuni punti il tono della voce e di riflesso stringo ancora un pò la sua mano per trasmettergli la mia vicinanza ed il mio affetto, so quanto tenga a me e so che darebbe la propria vita per proteggermi, come farei anche io per lui, come avrei fatto per Lantis.



    Non sono più arrabbiata, forse non lo sono realmente mai stata dato che non riesco con lui, è più forte di me, non posso rimproverargli il comportamento che ha tenuto alla Torre semplicemente perchè ero diversa da adesso, ma al mio cambiamento lui non ha assistito e se ne sta rendendo conto solo ora, non posso fargliene una colpa, stento a capirmi anche io in determinate occasioni, sento di avere molta confusione ancora in testa. Mantengo il contatto con la sua mano anche quando entra Elen nella tenda, la guardo per un momento in viso e resto stranita dal vederla così abbattuta e silenziosa, non è la solita ragazzina allegra e sorridente che sprizza energia e voglia di fare, sembra come...spenta.



    Mi chiedo se sia successo qualcosa, forse può avere bisogno del consiglio di un'amica, di una ragazza... non siamo poi molte qui al campo. Si offre di curarci ed ancora è di poche parole, atteggiamento di certo non da lei, e senza esitare sprigiona la propria energia curativa su entrambi. Sento in pochi istanti i lividi riassorbirsi e non fare più male al tatto, così come il colore della pelle tornare naturale e non più violaceo, anche se bado poco ad essi per accertarmi che Drako recuperi la vista senza problemi, come ovviamente accade "Grazie Elen" le dico con gentilezza, mentre termina di curarlo. Poi esce dopo che Drako le ha lasciato intendere di essere a sua disposizione nel caso abbia bisogno di qualcosa, deve aver notato anche lui il suo strano comportamento e quindi non è stata solo una mia impressione, l'avevo intuito anche al lago, spero non sia nulla di grave. Torno a guardarlo e gli sorrido con la sua mano ancora stretta, non ho ancora risposto alle sue parole e non voglio lasciar cadere così l'argomento, "Non hai motivo di fartene una colpa, non ero pronta" inizio a dirgli, tranquilla "e non mi riferisco alla forza o alle abilità, non ero pronta di testa ad essere allenata come un soldato, come lo sono ora".



    Ed è vero, se solo ripenso agli allenamenti passati ed a quanto li prendessi con superficialità, non riesco più a riconoscermi in quella ragazza, mi sembrano passati secoli. Probabilmente molto è dipeso anche da loro, dal modo in cui mi trattavano, da come mi tenessero sotto una campana di vetro, come una bambina... ma è sempre stato per il mio bene, non perchè mi ritenessero stupida o incapace, anche se finalmente ora ho capito di voler essere trattata diversamente, come una donna, e penso di aver dimostrato di esserlo in più di un'occasione. "Questa guerra ha cambiato tante cose, così come la decisione di lasciare la Torre, ma senza i tuoi consigli, così come quelli di mio Padre, di mia Madre e persino di Lantis quando..." mi fermo un attimo titubante, prima di continuare "quando ancora sorrideva..." abbasso lo sguardo, mentre stringo ancora la sua mano, parlare di Lantis mi fa troppo male "probabilmente sarei rimasta una pulce" concludo con tono più sereno, sorridendo e ripensando a quante volte mi apostrofava con questo nomignolo facendomi indispettire, a quelle risate insieme noi tre, anche da quei momenti sembrano passati secoli. Mi avvicino e provo ad abbracciarlo, poggiando poi la testa sulla sua spalla e chiudendo un attimo gli occhi "mi manca quel suo sorriso, vorrei tanto che non lo avesse perso" sussurro appena, non dovrei parlare di questo, non serve a niente, ma non posso parlare con nessuno di quanto mi sia costato lasciarlo, non mi capirebbero, chiunque qui lo vede solo come il mostro da annientare e so che è vero, ma c'è una parte di me che vive ancora in quei ricordi.



    "Voglio diventare più forte anche per lui" rialzo la testa sorridendogli ancora, voglio che percepisca la mia determinazione oltre a questo attimo di tristezza, perchè ho promesso di non piangermi più addosso e non voglio farlo, so che sto facendo la cosa più giusta e non ho alcun rimpianto "provo a raggiungere Elen, non mi piace vederla così, magari sarà più propensa a confidarsi con un'amica" gli dico infine, aspettando la sua risposta prima di uscire.


 

 

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