Esperin Raeghar
E' bello il cielo questa sera, le stelle brillano libere dalle nuvole e non tira un soffio di vento nonostante la stagione in cui ci troviamo, segno che probabilmente domani sarà una giornata calda e senza pioggia come oggi. Sto per prendere un altro sassolino per riprovare, perchè si, sono testarda e prima o poi riuscirò a farlo rimbalzare come dico io, quando qualcosa attira la mia attenzione.
Un fiore, un Ibiscus proprio come quello che ho appena sfilato dai capelli sta svolazzando sul pelo dell'acqua spinto verso di me probabilmente dal vento, un vento che ho appena constatato non esserci stato oggi, né nel pomeriggio né ora che è calata la sera. Si posa vicino ai miei piedi e lo prendo tra le mani delicatamente attenta a non rovinarlo, mentre seguo a ritroso la direzione dalla quale l'ho visto arrivare e noto Ryuk ancora steso che mi guarda con un sorriso appena accennato sulle labbra, prima di tornare a rivolgere lo sguardo al cielo.
Un sorriso spontaneo nasce sul mio viso dopo qualche istante di stupore nell'intuire che quindi è stato lui sia ora che oggi, ed anche se forse dovrei pensare al motivo per cui l'ha fatto o ribadirgli che non deve comportarsi in questo modo con me, soprattutto non dopo ieri e non dopo le parole di Elen, non riesco a non pensare che sia un gesto carino e che in fin dei conti non me ne importa il motivo, credo di essere stata chiara con lui, preferisco accettarlo per quello che è: un fiore molto bello, niente di più.
Non lo infilo tra i capelli stavolta anche se cominciava a piacermi, anche perchè tra poco andrò a dormire, ma mentre lo rigiro tra le mani continuo a pensare ai discorsi che mi passavano per la testa poco fa, poi torno a guardare Ryuk e ripenso a quel giorno in cui ha saputo della morte del padre, alla reazione che ha avuto, ho scelto di offrirgli il mio sostegno anche se eravamo in rapporti se possibile ancora peggiori degli attuali, ma fondamentalmente non ho capito fino in fondo il motivo di quella sua reazione, considerato l'odio profondo che mostrava nei suoi confronti, o forse me ne sono data una spiegazione legata al mio modo di vedere le cose, non al suo, come ho ammesso di fare spesso.
Probabilmente ora che è passato qualche giorno avrà le idee più chiare su quello che ha provato e...non dovrebbe interessarmi, in fin dei conti non sono affari miei, ma vorrei saperlo, capire se ho visto qualcosa quel giorno che non corrispondeva alla realtà. Mi ritrovo ad alzarmi ed a dirigermi verso di lui, probabilmente non mi ha vista dato che ha lo sguardo ancora verso l'alto, arrivo quasi accanto a lui e mi siedo "E' un bel fiore" gli dico soltanto, con un sorriso, per poi restare qualche istante in silenzio, non so se sia davvero il caso di affrontare questo discorso, ma potrebbe aiutarmi anche a comprendere meglio tutta questa faccenda di Aeglos che mi sembra una totale follia, capire i discorsi di Dahmer che mi appaiono così privi di senso, anche se mai li condividerò, capire cosa possa spingere una persona a compiere determinate scelte, sebbene indiscutibilmente sbagliate e riprovevoli.
"Posso farti una domanda..." gli chiedo, un pò titubante, in realtà non mi aspetto neanche una conferma, forse neanche una successiva risposta, non ha motivo di parlarne con me, come io di chiedere "avresti ucciso davvero tuo padre? La tua reazione... sembrava dire altro" resto ad osservarlo in silenzio, aspettando la sua risposta.