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  1. #2691
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Fa caldo oggi, troppo caldo, non sono abituato a queste temperature, piacevano molto a mia madre, lei veniva dal sud, dalla terra dove l’ho seppellita, mi sono sentito più sereno quando l’ho portata là, un mio regalo per lei che ha dovuto sopportare il gelo dell’Adamantem per anni. Ricordo che cominciai ad intagliar legna perché mi raccontava sempre che lo faceva la sua balia da bambina, ogni volta che c’era da ricordare un evento, piacevole o negativo che fosse, lo legava ad una piccola statuetta in legno, in modo da non dimenticarsene mai, quando lo sguardo ci si sarebbe posato sopra. Mia madre non sapeva come intagliare, ma ho imparato da solo con pazienza, chiuso nella mia stanza, consapevole che mio padre non ne sarebbe stato felice, niente lo avrebbe mai reso tale. Faradorn è piena di statuette, molte, anzi la maggior parte, sono legate a ricordi negativi, ma non ho intenzione di gettarle, non ho mai avuto intenzione di farlo, non voglio dimenticare niente. Quando decisi di chiedere ad Irina di sposarmi le preparai un anello in legno, un simbolo che si distaccava totalmente dai miei diamanti, con lei volevo essere un uomo diverso, un uomo che si voleva mostrare per quel che era e non per il cognome che portavo, mi aveva spiegato più volte che non le importava nulla dei diamanti, ero convinto che le sarebbe piaciuto molto, gliene avrei regalato uno migliore al matrimonio. Ma quando mio padre mi negò il consenso di sposarla, lo strinsi così forte nella mano da spaccarlo e tornai da lei con le schegge infilate tra le piaghe del palmo.
    “Che cosa hai fatto alla mano, Ryuk? Perdi sangue” si precipitò da me, aveva lo sguardo preoccupato, uno sguardo che nessuna donna mi aveva riservato e mi sentii meglio solo con la sua vicinanza. Aprii il palmo e le mostrai il contenuto “Era… un anello, per te” Si chinò per ripulire la ferita ed avvolgerla con un pezzo di stoffa preso dal suo abito. Raccolse i due pezzetti di legno e li guardò per qualche istante sorridendo “Per me?” abbassai lo sguardo, mi sentivo stupido, avevo programmato tutto come uno sciocco, sapevo fin dall’inizio che non avrei mai avuto il consenso di sposarla, ma credevo che sarei riuscito a contenere la rabbia, che le avrei fatto comunque la proposta ed invece mi ritrovavo col capo basso e quella sottospecie di anello di fidanzamento spaccato in due. “Con un po’ di colla tornerà come nuovo” sorrise infilandoselo nella tasca, per poi avvicinarsi a me ed abbracciarmi “Grazie, è stato veramente un bel pensiero il tuo” le accarezzai il volto e sentii l’esigenza di chiederle di sposarmi ugualmente, dovevo farlo, era la cosa giusta, la cosa che avevo desiderato dal primo momento in cui la vidi ad Amaranthis. Mi chinai su di un ginocchio e le presi la mano, lei mi guardò perplessa, ma lasciò che io gliela tenessi “Irina, non voglio mentirti, ho chiesto il consenso a mio padre per sposarti, ma lo ha negato, non ha preso minimamente la questione in considerazione, ma non me ne importa, non me importa niente di lui, so solo che ti voglio accanto a me, voglio poter guardare il tuo volto ogni giorno e stringerti la mano come ora. Sposami… sposami lo stesso, ce ne andremo da qui, saremo felici lontano da tutto questo
    Mi ritrovo nella destra il mio coltello per intagliare ed un pezzetto di legno, che avevo messo da parte, nella sinistra, sento il desiderio di intagliare qualcosa, ma non un ricordo recente, qualcosa del passato che mi è tornato alla mente da poco.

    Flash parte 1 di 3

  2. #2692
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Mangio senza fretta la carne accompagnandola con del pane, ho atteso qualche minuto che mi raggiungessero gli altri ma sono ancora in infermeria quindi credo che non abbiano appetito. Ho visto Drako lasciare la tenda di Niniel quindi a breve darà il via alla riunione, sono curiosa di sapere maggiori dettagli sui guerrieri scesi in campo soprattutto per capire se le altre due fazioni hanno schierato volti nuovi o se come noi stanno schierando persone che hanno già combattuto.



    Siamo rimasti in pochi dopo l'abbandono di Larieth e Zag, il tradimento di Lady Blackstone e l'improvvisa sparizione di Devon, ma è anche vero che ci restano poche battaglie da affrontare e siamo tutti abbastanza forti e preparati, sono fiduciosa anche perchè manteniamo ancora il nostro vantaggio e così deve restare.



    La prossima battaglia sarà decisiva, se perderemo vorrà dire che una delle due fazioni rivali riuscirà a pareggiarci e questo non deve assolutamente accadere. Voglio combattere nella prossima battaglia, non voglio restare qui ad attendere senza poter fare niente e credo che mi proporrò come volontaria, Drako ha potuto constatare che sono migliorata e che sono molto veloce quindi sarà d'accordo con la mia decisione. Svuoto la ciotola e la riporto in dispensa dopo averla lavata, nel pentolone c'è ancora un bel pò di carne per gli altri se dovessero avere fame, più tardi potrei anche chiedere ad Elen di preparare qualcosa insieme per risollevare l'umore generale...avrei proprio voglia di dolce, se non sbaglio a lei piace prepararli.



    Sono ancora sola e rivolgo lo sguardo alla tenda di Niniel, forse potrei andare a vedere come sta e magari portarle una di quelle medicine per l'influenza, le avevo trovate in infermeria e riposte nel baule in caso di evenienza, potrebbero farle bene se ha davvero la febbre o anche se è solo raffreddata.



    Torno così nella mia tenda prendendone una ed unendola ad un bicchiere d'acqua, raggiungendo poi la sua tenda, "Niniel.." la chiamo a bassa voce ma non mi risponde e decido di entrare ugualmente per accertarmi che stia bene. La vedo dormire profondamente, è coperta bene dato che Drako le ha appena rimboccato le coperte ma non sembra aver sentito la mia voce.



    Lascio il bicchiere ed il resto sul tavolo, sarebbe meglio se la prendesse subito ma non mi va di svegliarla dato che sembra dormire così bene. Poggio una mano sulla sua fronte, scotta leggermente ma non credo sia grave e resto vicino a lei per un pò controllando che il suo sonno sia sereno, così come sembra, per poi uscire e tornare a sedermi al tavolo in attesa della riunione.

  3. #2693
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Il pezzo di legno comincia a prendere forma, le scaglie che tiro via con la lama del coltello, scivolano in terra, formado un piccolo cumulo di corteccia, mentre il tozzo si spoglia tra le mie mani. la presa sul coltello è salda, mentre il polso si muove sapiente, quante volte ho sbagliato ad imprrimere forza e quanti tagli mi sono procurato, alcune cicatrici sono ancora visibili sul dorso ed il palmo, non ho mai chiamato curatori per ferite del genere, preferisco che siano indelebili, come i ricordi legati alle sculture. La mente vaga e questo periodo di guerra, inevitabilmente fa riaffiorare ricordi, tutto quello che sto facendo è per Auron, per mio figlio, ripeterei ogni singolo evento del passato, rivivrei ogni momento per lui, forse solo ora alcune cose acquistano un senso.

    "Irina... " la ragazza mi fissava negli occhi senza rispondere, la sua espressione era impassibile, non riuscivo a capire come potesse reagire così alla mia proposta di matrimonio, come potesse non dar cenno d'emozione dopo che le avevo appena detto di voler mandare tutto al diavolo per lei: l'Adamantem, il potere, mio padre. Forse era solo spiazzata, l'avevo colta alla sprovvista e non sapeva come reagire, mi posi domande su domande, ma finalmente intravidi una luce nei suoi occhi "Sì... sì, voglio sposarti Ryuk." Di slancio la strinsi a me, la stinsi forte, forse troppo visto che le smorzai il fiato e dovette battere la mano sulle mie spalle per farmi allentare la presa. La guardai negli occhi e mi persi, mi persi in quell'azzurro così intenso, che ogni volta si mescolava tra cielo e mare, mi sentivo come in apnea. Mi baciò, un bacio dolce, diverso... un bacio che divenne sempre più profondo, sempre più intenso. Portò le mani alla mia casacca e ne sciolse i lacci, avevo il petto che faceva quasi male, tanto il cuore era impazzito ed avevo il timore di spingermi oltre, di offenderla in qualche maniera, non aveva mai voluto concedermi altro che baci sporadici e quel contatto spense il lume della ragione, come una folata di vento che investe una debole fiammella. Mi liberò dalla casacca e fu lei stessa a portare la mia mano al suo abito, alla spallina che feci scivolare via con un gesto incerto, ancora titubante, ma quando mi sorrise, sentii che ogni barriera tra noi era finalmente crollata, che mi desiderava quanto la desideravo io stesso. La proposta di matrimonio era la dimostrazione d'amore più grande che potessi farle, finalmente aveva capito quanto valeva per me e che non stavo giocando. Quella notte giacemmo insieme, stretti l'uno nelle braccia dell'altra, abbandonati ai sensi, ai sapori, agli odori, ad ogni cosa che potessimo concederci. Fu solo la prima di una lunga serie di notti, non ne avevo mai abbastanza di lei, Irina mi cercava come non mai ed io mi sentii felice, felice come mai avrei pensato... ancora una volta grazie a lei.

    Flash - parte 2 di 3

  4. #2694
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    Drako esclude la possibilità che il coniglio abbia tradito, anche io trovo molto più probabile che sia scappato, era un vigliacco, l'ho deriso spesso per questo. Elen cura Sage e dopo Ryuk, anche lui malmesso... mi ha quasi ammazzato, sul campo non avrei avuto possibilità, ma qualcosa sono riuscito a combinare anch'io. Il capo chiede di nonno e di Niniel. Non posso dire dove si trova Jarak, gli ho fatto una promessa, spero che Elen non apra bocca, il vecchio ci teneva parecchio. L'elfa invece no la vedo da un po'... dove si sarà cacciata? Drako sta per indire la riunione ma ovviamente si preoccupa per Sage, che però dice di sentirsi abbastanza bene. E ci credo, le mani di Elen sono miracolose, questo è assodato! Il ragazzo chiede da mangiare e in effetti, ho fame anch'io. Incrocio le dita, quasi fino a farmele diventare blu: non la Princy, vi prego non lasciate sola la Princy davanti ai fornelli! Per fortuna, è Ryuk che armeggia col calderone: si mangia! Il Leithien svela che Niniel sta dormendo in tenda, anche da parecchio invero, la cosa è preoccupante. Di solito, è una persona parecchio attiva, è strana tutta questa pigrizia. Sarà malata? Gli elfi si ammalano? Con tutto questo amore per la natura, ho sempre pensato di no. Si propone di andare al Kratoning, ma sarà parecchio rischioso, il coniglio ne vale la pena? Bhe alla fine è uno dei nostri, se è crepato da qualche parte per un attacco di diarrea fulminante, dobbiamo prelevarne il cadavere almeno. Sage vorrebbe seguire l'uomo, sto per dire la mia e dire che li seguirò anch'io ma Esperin propone di recarci dai Saggi per sapere qualcosa. Alla fine si resta così, con Drako che si dirige al Valmorguli per chiedere di quell'incapace. La mia attenzione però è tutta per la carne in pentola: ho una fame da lupi! Al tavolo la Princy è tutta allegra, è strana questa cosa, abbastanza inquietante... oh... che finalmente avranno consumato? Non ho mai dubitato del valore di Ryuk, ma piegare una Raeghar non è mai un'impresa facile, soprattutto una come Esperin! Mi servo una ciotola abbondante di carne e mi siedo proprio di fronte a lei: sì, pare proprio allegra. Mangio in silenzio, mentre Esperin dimostra di aver imparato le buone maniere e svuota la sua ciotola, per poi andare verso le tende. Non mi importa, anche se avrei voluto domandarle se quel sorriso che ho intravisto mentre ero a terra era vero o ho avuto le traveggole. Mangio una seconda porzione, se Drako se ne torna con il coniglio finalmente potremmo iniziare la riunione.

  5. #2695
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Appena torno a sedermi al tavolo noto la presenza di Dahmer che ha appena svuotato una ciotola per poi servirsene un'altra, sembra avere molto appetito ma stranamente è più silenzioso del solito, non che la cosa mi dispiaccia.



    Fatico ancora molto a controllare l'istinto di urlargli in faccia quello che ho saputo e quello che penso di lui, ma col passare delle ore e dopo i discorsi fatti con Ryuk ieri ho deciso di controllarmi maggiormente, anche perchè non posso fare altrimenti... l'ho promesso.



    Sembra non avermi notata e forse è meglio così, ignorarlo è la cosa più saggia da fare, ma non mi sento granché saggia ultimamente...soprattutto dopo ieri.



    Sta continuando a mangiare come se fosse a digiuno da giorni, mi guardo intorno sperando che qualcun altro ci raggiunga così da dare inizio alla riunione ma sembrano ancora tutti tra l'infermeria e le tende, neanche Drako è ancora arrivato. Così prendo un bicchiere d'acqua e poi torno a guardarlo "Dahmer... non ti ho ancora chiesto come stai" gli chiedo curiosa più che altro di vederne la reazione, di sapere se mostrerà come credo un dolore palesemente finto per il lutto che ha affrontato o se avrà almeno la decenza di evitare, date le circostanze.



    Intanto vedo che ha svuotato anche la seconda ciotola "Lo stufato era buono, ma dopo la riunione vorrei preparare un dolce per tutti, spero che Elen vorrà aiutarmi" aggiungo rivolgendo lo sguardo verso l'infermeria dove intravedo ancora ferma la ragazza.


  6. #2696
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Ormai il pezzo di legno ha assunto la forma che avevo in mente, resto per un istante a fissare la statuetta con un sorriso che nasce spontaneo, mi resta solo da colorarla, ho giusto poche tempere qui, mi bastano del nero e dell’azzurro. Così infilo la mano nel cassettone e cerco i due barattolini, sicuramente saranno ormai secchi, non li utilizzo da troppo tempo, ma appropriarmi della stessa tenda che tempo fa è stata mia, si è rivelato più utile del previsto, anche solo per intrattenermi e non solo per gli abiti. Ricordo esattamente il momento più importante della mia vita, ricordo esattamente che non sapevo neanche cosa intagliare nel legno per immortalarlo per sempre, ma la verità è che non esiste alcuna statuetta per quel momento, ogni cosa mi sembrava banale, ogni cosa mi è sempre sembrata poco rappresentativa ed ho finito per custodire quell’istante unicamente nella mia testa, ma è stato così intenso che lo ricordo perfettamente come fosse accaduto pochi istanti fa.
    Trascorsero pochi mesi da quando Irina aveva accettato la mia proposta, dovevamo attendere ancora pochi mesi, forse quattro o cinque e finalmente la casa a Faradorn sarebbe stata pronta, sapeva che me ne volevo andare il più lontano possibile, ma non le avevo ancora accennato alla casa che stavo costruendo per il nostro futuro. Ci incontravamo ormai tutti i giorni e le notti che trascorrevamo l’uno accanto all’altra erano ormai costanti, come fossimo già sposati, nessuno al Castello Nero badava troppo alla mia assenza, anche perché non mancavo mai di farmi vedere di giorno da mio Padre, avevo retto la sceneggiata per tutto quel tempo, fingendo di aver accettato il suo diniego alle mie nozze, qualche volta mi ero persino fatto sorprendere mentre sfogliavo il libro delle casate. Una sera mi recai a casa di Irina, ricordo che vidi delle persone attraverso la finestra che dava sulla sua camera, oltre lei ed Elysa c’erano altre due donne, così entrai e non badai troppo ai formalismi, visto che lei era a letto, pensai che stesse poco bene e mi allarmai velocemente. “Ryuk…” Esclamò Elysa appena mi vide, aveva una espressione strana, il volto sbiancato e gli occhi lucidi, il verde dei suoi occhi era ancora evidente con quel contorno che si faceva sempre più rosso nell’osservarmi, ma dopo poco sorrise, anche se mi parve tremendamente forzato. “Lasciateci soli per favore” Mi voltai verso Irina, mentre le donne uscirono rapidamente dalla stanza, così mi accomodai sul letto accanto a lei, cercando di capire cose stesse accadendo “Se stai male posso chiamare i migliori guaritori del regno, non temere” Per tutta risposta prese la mia mano e la portò sul suo ventre, per poi poggiarci la sua sopra. Non capii, non riuscivo a collegare fino a quando non vidi i suoi occhi brillare “Saremo presto una famiglia” sgranai gli occhi incredulo, mi pietrificai all’istante, non sapevo come reagire, non sapevo cosa fare e per un momento rabbrividii con uno strano pizzicore alle gambe, probabilmente pensai di andarmene, ma non lo feci. Restai seduto accanto a lei con una presa di coscienza che si faceva sempre più forte: avrei avuto una mia famiglia con la donna che amavo, sarei diventato padre e mai e poi mai avrei permesso che i miei figli crescessero come me. “La nutrice ha detto che sono gemelli” non era raro nella linea di discendenza Leithien che ci fossero casi di parti gemellari, non me ne sorpresi troppo, anzi, la gioia che stavo provando raddoppiò, ero così felice che non riuscii a contenermi, scoppiai a piangere sembrando uno sciocco e la strinsi a me. Quella notte dormii con lei al mio petto e la mano sul suo grembo, anche se troppo presto, mi illudevo di riuscire a trasmettere ai bambini la mia presenza a far sentire loro quanto desiderassi conoscerli.
    La tempera sul pezzo di legno si sta assorbendo lentamente, così lo poggio sul cassettone in modo tale che i raggi del sole lo investano ed accelerino il processo, non dovrò toccarlo per le prossime due ore, alla fine ci vorrà solo un po’ di rifinitura, poi lo porterò a Faradorn tra gli altri miei ricordi, tra quelli belli, quelli che forse avrei dovuto dimenticare e quelli come questo, al quale non so ancora assegnare un significato preciso.

  7. #2697
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    Divoro anche questa ciotola, con lo stomaco pieno si ragiona meglio. Con la coda dell'occhio, noto che Esperin è tornata al tavolo, potrebbe essere l'occasione giusta per domandarle del sorriso ma la riunione credo stia per iniziare e mi dispiacerebbe che trovasse la scusa per evitare di rispondermi. Sorprendentemente, è lei a rompere il silenzio e mi domanda come sto: sollevo incredulo la faccia, fissandola in quegli occhi blu come l'elemento che domina. Dovrei risponderle che sono affranto dal dolore, chiunque lo sarebbe dopo aver subito un lutto così ma... non riesco a provare nulla. Non tanto perchè ne sono il carnefice, non tanto perchè quella era la mia vendetta contro tutto il male che mi hanno fatto, per tutto quello che sono diventato a causa loro ma... un lutto così... non è un mio lutto. In realtà, non era la mia famiglia, non la sentivo come tale. Ulfric è stato davvero un nonno per me? No, solo l'uomo che mi ha insegnato come stare al mondo a suon di frustate. Quegli altri due mi trattavano come fossi invisibile, esisteva solo il loro prezioso Vicent. Nessuno di loro era la mia famiglia, tutto sommato nemmeno mio padre ha agito da tale, se non a coprirmi le chiappe quando ho combinato dei guai. Ma lo ha fatto davvero per istinto paterno? Quel dubbio riaffiora di nuovo. Vicent... forse solo lui ho potuto considerare la mia famiglia. Ed è l'unico cui forse ho riservato la sorte peggiore. Anche se alla fine, qui al campo mi sento un po' in famiglia. Abbiamo i nostri ritmi, le nostre dinamiche... persino il coniglio mi manca. La guardo serio, non so perchè mi abbia posto quella domanda ma quel sorriso non penso di essermelo sognato. "Elen mi ha curato bene, mi sento in forma, tuo marito mi ha ridotto male... per tua somma gioia, se non ricordo male" dico fingendo di non aver capito a cosa allude e gettandole l'amo su quel sorriso. Mi irrita l'averle risposto così. Dovrei fingere come ho sempre fatto, dovrei dirle la classica baggianata perbenista sui fatti di Aeglos. Non ci riesco, sarà quella sua aura di maga del cazzo, non lo so, ma non ci riesco. "Per Aeglos non sono io quello di cui ti devi preoccupare... questo lutto è certamente di Vicent, non mio" apostrofo con decisione, non lasciando i suoi occhi. Quando parla di voler fare un dolce con Elen rilasso i muscoli facciali e le sorrido: "Tu ed Elen che fate un dolce... almeno non mancherà l'acqua per quando darete fuoco all'accampamento!". Ridacchio ma so che le mie parole su Aeglos l'avranno impensierita. La osservo attentamente, cercando di cogliere ogni cambiamento sul suo viso. So che ridevi, Esperin e so anche che non è da te: da cosa dipende questa tensione che sento?

  8. #2698
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Dahmer si accorge della mia presenza ed alza lo sguardo per osservarmi, sembra pensieroso ma non ci bado più di tanto anche perchè risponde subito alla mia domanda "Elen mi ha curato bene, mi sento in forma, tuo marito mi ha ridotto male... per tua somma gioia, se non ricordo male" mi dice serio, ed alzo un sopracciglio ascoltandolo e notando un velo forse di ironia, credo abbia visto quel mio sorriso durante l'allenamento, poco male.



    "Hai ragione, mi è piaciuto molto il vostro allenamento" gli dico sorridendo ancora, non sto neanche del tutto mentendo, solo omettendo in parte le motivazioni "Ryuk è letale, va tenuto in conto quando ci si allena con lui. E' una caratteristica che ha contribuito a farci vincere due battaglie, se non ricordo male" rispondo alla sua maniera, mantenendo il suo sguardo, so benissimo che ha capito a cosa mi riferivo e che sta solo deviando l'argomento, ed infatti subito dopo riprende a parlare



    "Per Aeglos non sono io quello di cui ti devi preoccupare... questo lutto è certamente di Vicent, non mio" afferma poi deciso ed almeno in questo è quasi sincero, quel lutto non è decisamente il suo... lui è stato la causa di quel dolore ed ha sempre desiderato spezzare il legame che sentiva con quella casata, parlare di lutto sarebbe ridicolo da parte sua anche se non sapessi la verità, anche se non fosse stato lui.



    Mi incupisco ripensando al dolore di Vicent... quanto vorrei che non avesse dovuto affrontarlo, non posso neanche immaginare come si sia sentito, come il mondo gli sia crollato addosso, spero che trovi nelle persone che gli sono accanto la forza per reagire. "Già. Il primo giorno qui mi hai detto di voler spezzare le tue catene. Ora che è successo... suppongo che tu ti senta finalmente libero" mantengo ancora il suo sguardo ma non sono né arrabbiata né nervosa, semplicemente credo proprio che sia questo che pensa, o che vorrebbe pensare, per quanto sia contorto ed a mio avviso inaccettabile.



    Conoscendolo ed avendo sentito parlare delle cose che ha fatto qui al campo e fuori, di come ha raggirato Elen con false promesse, del modo di comportarsi che ha avuto nelle settimane scorse mi sarei in realtà aspettata che mentisse, che addirittura si mostrasse abbattuto per tutta la situazione, per lo meno ha la decenza di non farlo, ne sono sorpresa. Decido di lasciar morire l'argomento, non posso intraprendere questa discussione altrimenti so già che non riuscirei a reggere troppo a lungo, ma per fortuna lui sorride e sposta la conversazione sul dolce che vorrei fare con Elen...meglio parlare di queste frivolezze, decisamente. "Tu ed Elen che fate un dolce... almeno non mancherà l'acqua per quando darete fuoco all'accampamento!" ridacchia continuando a fissarmi e mi sforzo di ricambiare con un sorriso



    "Potresti offrirti per assaggiare" ironizzo, per poi guardarmi intorno...ancora non sembra ora della riunione, si sta facendo tardi.

  9. #2699
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Osservo le statuette ancora per qualche istante, nonostante il sole sia forte, sono decisamente lente ad asciugarsi e non ho intenzione di restare seduto qui per due ore. Mi alzo e mi sgranchisco un po’ le gambe, ho terminato da poco un allenamento e non mi sembra il caso di farne un altro, quasi quasi mangio qualcosa, se gli altri hanno già pranzato, ci dovrebbe essere un po’ di rimanenza per me, ieri ho cucinato per un esercito intero. Esco dalla tenda ed alzo il capo verso il cielo, non vi è una nuvola, ma al contrario di quel che pensassi, mi sembra esserci una leggera brezza, anche se il sole è bello alto. Al tavolo intravedo Esperin e Dahmer, non ho tutta questa voglia di compagnia, soprattuto quella della ragazza, non che mi dia fastidio, ho solo un po’… non lo so, non mi va e basta. Mi avvicino alla tenda dell’infermeria e noto ancora Elen ferma, con Sage sul pagliericcio, forse vogliono rimanere soli… a questo punto non mi rimane che pranzare. Arrivo al tavolo e rivolgo un cenno del capo ad Esperin e Dahmer, senza soffermarmi troppo su di loro, prendo una bella ciotola per riempire lo stomaco, anche se ormai è freddo. Mi siedo e comincio a mangiare.

  10. #2700
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    "Assaggiare... è una minaccia? Mi vuoi proprio vedere morto, eh Esperin?" le ribatto sarcastico. Si è compiaciuta della mia sconfitta, scommetto si è pure eccitata a vedere il trionfo di suo marito, Ryuk mi dovrebbe ringraziare. Libertà, mi ricorda quel che le dissi tempo fa... dovrei sentirmi così, in effetti, anzi una parte di me si sente proprio così. Libero di diventare qualsiasi cosa, come se non fossi nulla. Ma il mio passato dimostra e testimonia tutt'altro. La vendetta su Aeglos mi ha portato molto appagamento, ma quel momento di euforia sta svanendo man mano passano i giorni e alla fine mi sto rendendo conto che non erano loro la causa dei miei mali. Io sono la causa dei miei mali... e sono stufo di esserlo. Forse lottare per Kalisi mi sta aiutando a capire che non è vero che non ho niente da perdere, che potrei essere persino più... umano. Che potrei persino costruire qualcosa di decente nella mia vita. In fondo, cosa trattiene un uomo dal diventare un mostro? Ciò che ha da perdere, ciò cui ritiene importante. Io non avevo niente di tutto questo ma ora... è ancora così? La butto sullo scherzo, non ho voglia di pensarci ora. Forse la testa non accompagna ancora quel tipo di pensieri. Le sorrido con un ghigno: "Sono un guerriero coraggioso, non indietreggerò mai davanti al mostro dell'Auspex. Hai la tua cavia, Esperin" esclamo con tono di sfida. Inutile, questo vizio di cacciarmi nei guai non me lo toglierò mai! Ryuk nel frattempo si è unito a noi, ci saluta con un cenno della testa e inizia a mangiare. "Ci sono notizie su Devon?" gli domando. Senza di lui, questa riunione rischia di non iniziare mai.

 

 

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