Esperin Raeghar
Ho una confusione tremenda in testa e questo non fa che peggiorare l'emicrania che lentamente sta crescendo di intensità minuto dopo minuto, nonostante cerchi di razionalizzare quello che ho scoperto, di continuare a mostrarmi forte anche se una notizia dopo l'altra tutto ciò in cui credevo sta andando in mille pezzi, sento che le energie sono sempre meno assieme alla determinazione. Non posso credere che mia madre sia stata capace di una simile atrocità e non posso minimamente immaginare il dolore di Efrem che appena bambino si è visto strappare la sua famiglia senza una motivazione valida, probabilmente non sa neanche chi sia stato e per quale ragione, tutto questo è profondamente sbagliato e tra le altre cose potrebbe anche essere alla base del suo odio contro la mia famiglia, un odio che ora mi appare motivato a differenza di prima. Conoscevo la natura di mia madre così come quella di Lantis, ma tra le mura di Luna di Diamante ho vissuto un idillio familiare in cui ora temo di non credere più, nonostante l'amore per loro sia così forte, nonostante quei ricordi siano ancora così vivi nel mio cuore e nella mia mente. Ed in tutto questo caos, tra tutti questi pensieri sconclusionati, la mano di Ryuk che stringe di nuovo la mia mi trasmette una sicurezza che non mi sarei aspettata e che va oltre a quell'attrazione che ho provato in tenda e questo mi spaventa e mi turba ancora di più."Per quante cose tu possa essere all'oscuro, non ho dubbi sul legame che tua madre e tuo fratello avevano con te, sono stati una madre ed un fratello che hai amato e ti hanno amato a loro volta, questa è una certezza che nessuno potrà toglierti. " mi sorride e cerca di rinsaldare le certezze di cui stavo dubitando, so che ha ragione ed il senso di colpa mi investe in pieno per aver solo pensato di dubitarne. Nonostante gli sbagli, per quante cose possa scoprire su di loro o su mio padre o su Drako, resteranno sempre la mia famiglia, sempre parte di me, e questo non cambierà mai. Mi limito ad annuire ma non alzo ancora lo sguardo, non finché non riprende il suo discorso "Guardami... ho fatto di tutto in vita mia, ho commesso atti atroci di ogni genere, ma amo mio figlio, posso essere un pessimo uomo con chi mi circonda, ma un buon padre per lui e continuerei ad essere il peggior uomo del mondo se servisse a proteggerlo" stringe ancora di più la mia mano e resto in silenzio, ho nella mente talmente tanti pensieri ma non riesco ad organizzarli ed a formularne di conclusi, ho bisogno di affrontare con calma tutto questo, ho bisogno di accettarlo prima di tutto...ed ancora non riesco a farlo. Faccio un respiro profondo e torno a guardarlo, sta di nuovo sorridendo mentre risponde alla mia domanda, ma è un sorriso diverso, come se non avesse mai pensato realmente all'eventualità di sopravvivere a tutto questo e non lo considerasse possibile, è davvero sicuro della sua fine e posso comprenderne ora i motivi, Efrem è ovvio lo voglia morto, così come Drako... si è macchiato le mani del sangue di una persona che hanno amato con tutte le loro forze ed il mandante di tutto ciò... è stata mia madre, vorrei poterle urlare contro che ha sbagliato, che è stata una tremenda ingiustizia, chiederle se uccidere per un dubbio forse neanche confermato fosse davvero necessario. "Se non morissi, vorrei vivere a Faradorn, lontano dal regno, lontano dalla politica e dai diamanti, vivrei coltivando la terra e cercherei di convincere Auron di venir a vivere con me. Chissà, potrei crearmi una famiglia, avere altri figli... non lo nemmeno io" distoglie lo sguardo apparentemente imbarazzato, non pensavo sentisse questo bisogno di famiglia, non mi sembrava il tipo, per un attimo lo immagino a coltivare quel terreno che incornicia casa sua ed il fienile, assieme ad Auron e ad altri bambini, lontano dallo schifo che lo ha sempre circondato ed assieme ad una moglie che lo accetti per quello che è, e di nuovo mi sento una stupida e sento il bisogno di andarmene perchè quel nodo alla gola si fa più forte e non riesco più a parlare. "Sarai una buona Regina, Esperin. L'uomo che sceglierai sarà fortunato, spero che capisca tutto il tuo valore" cerco di sorridere ancora ma non so quanto possa risultare convincente, vorrei tanto non provare queste cose a cui non riesco a dare un senso, è tutto così chiaramente sbagliato che non dovrei neanche perdere tempo a rifletterci. Dovrei avere le idee chiare come sembra averle lui, dovrei pensare solo al mio nome, ai miei obiettivi ed al ruolo che ricoprirò dopo questa guerra, dovrei pensare a tante cose...tranne che a questo. "Grazie..." cerco di mostrarmi tranquilla mentre lascio la sua mano e le poggio entrambe a terra per tornare in piedi, anche se mi sento strana e non saprei neanche spiegare come "Spero che riuscirai ad ottenere la tranquillità che cerchi, assieme a tuo figlio". Mi porto in piedi e sento solo l'esigenza di andare al più presto lontano da qui "Ora... vado, si sta facendo tardi. Ciao Ryuk" un passo dopo l'altro mi allontano e torno a respirare, torno a sentirmi più tranquilla e lucida, intravedo Elen e la saluto prima di entrare nella mia tenda, ho bisogno di qualche minuto per fermare i pensieri. Questa guerra e ciò che è necessario fare per poterla vincere è l'unica cosa che ha importanza al momento, non Ryuk, non quello che ha fatto mia madre, neanche Lantis e quello che sta diventando. Devo pensare solo a diventare più forte e ad usare qualsiasi mezzo a mia disposizione per portare avanti la nostra causa, il resto si chiarirà col tempo, dicono che sia così e voglio crederci smettendo di farmi domande inutili. Resto pochi minuti in tenda, il tempo di sistemare le mie cose, poi inizio ad avviarmi verso il lago dopo aver deviato un attimo per la dispensa ed aver starnutito un paio di volte, spero che non mi stia salendo l'influenza.