Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

Ryuk Leithien

Resto a godermi la scena di questo piccolo scricciolo agonizzante, i suoi occhi mi trasmettono sensazioni inebrianti: paura… terrore, ciò di cui uno stregone vive, la stessa sostanza della quale siamo fatti. Appena concepiti le nostre madri convivono con il terrore di vederci nascere nel momento sbagliato, nel giorno sbagliato… neanche il tempo di guardare il frutto del loro grembo in viso, che ne sentono i vagiti smorzati sull’altare dei mai nati. Quante volte ho assistito a quell’atto efferato? Per quanto io possa definirmi una bestia, non ho mai goduto di quella visione, al contrario di mio padre, sembra sempre che voglia farsi il bagno in quel sangue nato impuro. Probabilmente ha desiderato che io fossi predestinato a quella morte, ma non gli è andata come sperava, la sua punizione è la mia vita. Elen mi osserva dal basso, cerca di alzarsi, sembra furente e… tremante, l’effetto della mia aura sta per dissolversi nel nulla, ma probabilmente è servita per smuoverla. Vedo il fuoco nei suoi occhi, è provata, stanca, ma carica ancora, non è poi così mammoletta come pensavo. Mi carica, le braccia in alto pronte a scagliare un fendente, la lama punta alla mia sinistra in alto… probabilmente il collo, questo non glielo faccio andare a segno, potrebbe farmi un po’ troppo male in quel punto e ci tengo a restare vivo… per ora. Cerco di anticiparla un minimo, giusto il tempo di provare ad afferrarle la gola con la mano sinistra, mentre con la destra cerco di non far andare in profondità il suo colpo, il quale, credo, riuscirà ad andare a segno per l’entità di una ferita media. Le fiamme che avvolgono la sua arma faranno il resto, conosco l’esito del fuoco sulla mia pelle, un dolce martirio che cauterizza la ferita, ma che intacca l’epidermide, un scricchiolio di carne bruciante e la conseguente puzza che pervade le narici. La presa sul suo collo sarà salda, il pollice premuto sulla trachea ad occluderla, non la lascerò fino a quando non sarà pronta per perdere i sensi e farà cadere la spada.

Ryuk - 10 costituzione (nel caso riesca il suo tentativo)
Elen - 10 costituzione

Drako Kalisi

Elwing è una pura di cuore, anche se diffidente… ma come darle torto. “Capisco i tuoi dubbi, ma se non provi a rapportarti agli altri non potrai mai giudicare obiettivamente, anche se… alcuni elementi lasciano a desiderare, ma ti assicuro, ancora una volta, che a nessuno di voi accadrà nulla. La tua famiglia adottiva hai detto? Sei dunque orfana? Perdonami è che…” devo scoprirmi anche io, se ho intenzione di farla sciogliere ed acquistare fiducia in me, non posso sempre far affidamento ai miei poteri, non lo trovo giusto, anche se in passato ne ho abusato. “…I Reali sono come una sorta di famiglia adottiva per me, sono cresciuto al Castello sin da adolescente ed il Re è stato la mia guida fino a quando…” ingoio un groppone amaro “… fino a quando ha potuto. Capisci cosa vuol dire per me combattere questa guerra? Non posso pensare di ucciderli, non… non posso, persino Lantis che è diventato un mostro, lo stesso mostro che ha portato la devastazione nei villaggi e nella sua stessa casa, Dohaeris.” Cerco di ricompormi al meglio, mi lascio andare troppo facilmente negli ultimi tempi “Sono felice che tu abbia deciso di condividere ciò che pensi, spero tu possa sentirti come a casa tua in questo luogo, da ora in avanti” Mi domanda ancora della mia salute, di ciò che è accaduto “Sarò sincero, non credo che qualcuno abbia voluto farmi del male, era come se… come se tutta l’energia che ho in corpo, avesse iniziato a bruciare, a divampare, qualcosa di troppo forte, al quale non sono abituato e non ho retto. Sono solo supposizioni… brancolo ancora nel buio, ma ciò che conta è che mi sono ristabilito, così posso continuare ad infastidirvi tutti con le mie domande” Le faccio un occhiolino d’intesa e continuo a mangiare “A proposito… qualcuno ha visto Raheed? Devo parlargli!”

Larieth Slagant

Dopo la mia dimostrazione Drako mi abbraccia, appoggio la testa sul suo petto e mi lascio stringere, respirando forte il suo profumo. E’ fiero di me, sono troppo felice, ho quasi paura che il mio cuore possa esplodere per la gioia.
Ho imparato ad allargare il mio scudo, ho scoperto un nuovo potere e lui è fiero di me, questa giornata non poteva andare meglio di così.
“E’ tempo che io metta qualcosa nello stomaco, per la tua gioia” afferma staccandosi da me, annuisco convinta, regalandogli il mio sorriso raggiante che riservo esclusivamente a lui.
Anch’io sono molto affamata visto che ieri sera non ho mangiato nulla, quindi dopo aver preso del formaggio e un paio di mele, mi siedo a tavolo con loro, non posso di certo lasciare che quella tipa mezza nuda gli gironzoli attorno da sola.
L’elfa esprime i suoi dubbi su Dhamer e infatti anche Drako conferma il fatto che il ragazzo non è tra le sue grazie, anzi, da quello che ho capito non deve aver avuto una vita semplice.
<< A me Dhamer è sembrato fin da subito un bravo ragazzo>> esordisco dopo aver dato un morso alla mela. << Pensa che è stato lui a prenderti in spalla e riportati nella tua tenda, e io non l’ho ancora ringraziato, anzi ero così preoccupata per te che l’ho cacciato dalla tenda in modo brusco, mi sa che dopo mi devo scusare con lui>>.
Più tardi dirò a Elen quello che ci ha raccontato Drako di Dhamer visto che tra loro c’è stato quel bacio, non voglio che si faccia male.
Elwing ci racconta del motivo per cui si è unita noi, io ascolto incuriosita, effettivamente me lo son chiesto più volte anch’io il perché è qui visto che fino ad ora ha mostrato scarso interesse per tutto.
La ragazza non è così male, anzi mi sembra molto simile a me come ideali, anche se io al contrario di lei tendo a fidarmi con maggior facilità peccando alcune volte di ingenuità.
<< Spero che tu riesca a fidarti anche di me Eldwing>> è importante essere uniti se vogliamo essere abbasanza forti per affrontare questa guerra.
Drako chiede di Raheed, non riesco a ricordare l'ultima volta che l'ho visto forse ieri sera era a tavola con noi. << Prima ho sentito delle voci provenire dal campo di addestramento forse si sta allenando con gli altri>> ipotizzo.

Elen Nárë Vanya

In un combattimento nulla è mai come sembra... Credi di avere la situazione in pugno e un attimo dopo ti ritrovi a penzolare inerme e priva di sensi.
La mia spada è a pochi centimetri dal collo di Ryuk: non voglio fargli troppo male, solo fargli capire che anche io sono forte.
Inaspettatamente lui mi anticipa e con la mano sinistra mi afferra per la gola.

Continuo l'attacco nella speranza che liberi la presa... Sento il contatto della lama sulla sua pelle, ma lui riesce a bloccare il colpo con la mano destra prima che essa penetri nella carne.

Un'odore acre di bruciato invade le mie narici, devo averlo ustionato gravemente, nonostante tutto non da segni di dolore nè di cedimento.
Con una mano continuo a far forza sulla spada, con l'altra, invece, affondo le unghie nel suo avambraccio sinistro.
Il suo pollice aumenta la pressione sulla trachea... Non respiro.
Vorrei dirgli di lasciarmi, ma la sua stretta me lo impedisce.

Il cuore mi scoppia nel petto e brividi freddi mi percorrono in tutto il corpo...
"Quanto durerà questa agonia?" Il mio sguardo di rabbia muta in uno sguardo di supplica.
Boccheggio... La vista si annebbia... Le braccia cadono molli sui fianchi... La spada scivola a terra.
Buio.


Pose di Ecli... grazie ancora!

DAHMER GRAY

"Insultare un guerriero è un onore che si conquista col sangue, forse qualcuno dovrebbe insegnartelo" dico guardandola dritto negli occhi. Ma non mi risponde, sembra che abbia lo sguardo perso nel nulla. Non so come interpretare questa cosa, ma di certo mi irrita. Se prova a fare qualche gesto improvviso, cercherei di darle un pugno in faccia. Nel frattempo, Ryuk ed Elen se le sono date di santa ragione: Leithien sta trionfando, ovviamente, e tiene la bella Elen per il collo. La vedo inerme, non reagisce. Sono preoccupato: spetta a me il privilegio di romperle il collo, dopo averle spezzato il cuore! Ryuk vuole rubarmi il divertimento: non glielo permetterò! Mi sgancio dalla falena catatonica e corro verso di loro: "Ryuk! Stai esagerando, Elen è svenuta! Lasciala andare!". Nel farlo impugno la spada e la punto contro di lui: no bello, Elen è la mia preda!

Ryuk Leithien

C’è quel momento in cui ti senti come un Dio, lo stesso momento in cui la vita di qualcuno dipende dalla tua volontà! Elen è totalmente inerme sotto l’azione della mia presa sulla sua gola, le fiamme che fino a pochi fa bruciavano la mia pelle, si estinguono lentamente, così come la sua mano lascia andare la presa sull’arma, la quale cade in terra. La osservo negli occhi, è come se potessi vedere quell’anima che vibra avvolta dal suo stesso fuoco, mentre scalpita e si spegne per la mancanza di ossigeno. Mi sento… mi sento pieno di vita quando sto per uccidere qualcuno, questa sensazione è inebriante. Spingo il pollice sempre più forte su quella gola, quasi lo sento cedere tanto che è sottile e delicato, è difficile fermarmi… perché? Perché farlo proprio ora sul più bello? E’ una ragazzina… cerco di ripetermi, ma ne ho uccise e stuprate a decine in vita mia, cosa ha di diverso? Niente… non ha nulla di più, per il quale dovrei lasciarla andare e allora perché sto esitando? Auron… maledetto tu sia, maledetto il giorno in cui ho deciso di lasciarti in vita, il pensiero di come potresti giudicarmi in questo momento, mi fa sentire… mi fa…
"Ryuk! Stai esagerando, Elen è svenuta! Lasciala andare!"
E’ Dahmer, mi volto verso di lui e solo in quel momento mi rendo conto che la mia mano sta sopportando un peso maggiore di quale istante fa, Elen…
Lascio la presa sul suo collo, facendola cadere in terra, ero già pronto a farlo… ma il ragazzo mi a ridestato più velocemente.
La osservo così indifesa, che cosa pensavo di fare? Inspiro profondamente.
“Abbassa l’arma, cavaliere senza cavallo” mi chino su di lei e la prendo in braccio, prima che Dahmer s’improvvisi il salvatore della situazione, non lo guardo, sa che non deve osare attaccarmi o quella spada gliela ficco su per il culo “Andiamo fringuello, ti porto in infermieria” m’incammino verso la tenda, passando accanto a Drako e gli altri “Non è niente…” rassicuro “… si è solo stancata troppo” Sono pieno di ferite anche io: quella alla gola è ancora bagnata di sangue e la spalla è totalmente bruciata. Passo oltre, sperando che questi non rompano le scatole. Arrivato in infermeria la poggio sul pagliericcio e le do qualche buffetto sul viso “Devi diventare più forte, non sono tutti stupidi come me…” Mentre attendo che si ridesti, cerco di ripulirmi le ferite alla meglio.

DAHMER GRAY

Non pensavo sarei mai giunto ad assistere a un tal spettacolo: Ryuk Leithien che lascia spontaneamente la sua vittima, senza ucciderla ma anzi, la porta persino in infermeria. Per Drako? Per la convenienza di essere in questa fazione? Convenienza... è l'erede dell'uomo più ricco e potente del regno... la sua smania di liberarsi di Lord Tywin è davvero così grande da fargli rinunciare a tutti gli agi di quella vita da nababbo? Quante fanciulle anche più indifese di Elen avrà trucidato, stuprato e torturato senza pietà? Eppure, con Elen sembra... delicato... per quanto uno come lui possa esserlo. Mi si sta rammollendo uno dei più grandi massacratori che la storia di Dohaeris rammenta? Facendo due conti, anche io in questi quasi due giorni non ho fatto altro che buone azioni: oddio, che l'aura da fatina buona del cazzo di Drako sia così efficiente? Diventeremo delle suorine nel suo monastero? No! Per tutti i demoni dell'Abgruntis, no! Calma Dahmer, non farti prendere dal panico: la donna falena l'avresti decapitata senza problemi e sarebbe stato divertente saltellare sotto lo zampillo di sangue del suo collo reciso. Oh che fantasia meravigliosa! Comunque sia, Ryuk prende in braccio la donzella come un impavido cavaliere e mi ordina di abbassare la spada: bhe lo farò senza indugi, voglio che Elen mi veda al suo fianco al suo risveglio. Si sentirà così indifesa, così impaurita... bene!
"Elen!" la chiamo vicino al suo capezzale "Mi senti?" la chiamo preoccupato. Non farmi scherzi bambola, ripeto che colui che deve distruggerti sono io!

"Insultare un guerriero è un onore che si conquista col sangue, forse qualcuno dovrebbe insegnartelo"



-Scherza... vero? Un guerriero? Questo qua? Francamente sembra solo un esaltato con manie di grandezza...- penso decisamente seccata.

Resto a fissarlo. Impassibile. Sembra alquanto irritato il tipo. Sono pronta a lanciargli contro un paio di sfere d'acqua nella speranza di colpirlo in bocca così da fargli andare un po' di acqua di traverso e non dover più sentire le sue frasi del cavolo od i suoi piagnistei, quando la mia attenzione è catturata da Elen.
Sembra... è svenuta? Occhi di Falco la tiene ferma per il collo.

-Sebbene apprezzi l'impegno di un combattente persino durante un allenamento... non avrà esagerato?-

"Ryuk! Stai esagerando, Elen è svenuta! Lasciala andare!"

-Oh, finalmente una frase con un minimo di senso...-

Tutti si allontanano rapidamente dall'accampamento e sebbene mi sorprenda la disponibilità di Occhi di Falco, ciò che nuovamente mi turba è sempre lui... D. Perché tutte queste attenzioni per Elen se la conosce appena?
Questo tipo mi puzza troppo.
Vorrei restare qui ad allenarmi, ma l'istinto mi dice che devo seguirli: lasciare quella povera ragazzina con quei due... non è proprio il caso. Fosse rimasta sola con Occhi di Falco... forse ancora, ancora, ma quel D. non mi piace per niente. Proprio per niente.
Mi dirigo velocemente verso la tenda...



"Mi senti?"

"E' svenuta. Credo che no... non riesca a sentirti. Non credi sia il caso di lasciarla riposare?"

Sono alle sue spalle, le braccia incrociate al petto.

-Non ti perderò di vista, tizio. Qualcosa mi dice che bisogna tenerti d'occhio...-

"Cos'è che volevi insegnarmi prima? Sono curiosa e sempre disposta ad imparare" affermo decisa.



Se questo pensa di farmi paura... si sbaglia di grosso. Ho incontrato troppi tizi strani nella mia vita per aver paura di uno come lui, ma starò comunque sempre in guardia...

"Mai sottovalutare il tuo avversario, Niniel. Non ha importanza se è debole o forte: non mollare la presa finché non sarai più che sicura che abbia esalato l'ultimo respiro."

Le parole di Cloak riecheggiano nella mia mente.

-I tuoi insegnamenti mi torneranno utili, lurido bastardo...- penso abbozzando un sorriso.


NB. Perdona l'attesa Mary, ma tra università e problemi a casa non riesco a collegarmi spessissimo. Perdona ancora l'attesa In questi giorni, almeno fino a martedì, sono un po' più libera, quindi posso assicurare aggiornamenti più frequenti. Chiedo ancora scusa