Quel giorno, dopo l’ennesima lezione della Septa sulla storia di una a caso tra le tante casate più influenti del Regno, percorsi rapidamente i corridoi di Luna di Diamante che separavano la biblioteca dalle stanze private di mio Padre per fargli visita prima che partisse per l’ennesimo viaggio attraverso il Regno, sarebbe stato via per due settimane e sapevo che avrei sentito un vuoto tremendo al Castello in sua assenza, come ogni volta.
Quando arrivai mi accinsi a bussare ma la porta si aprì prima che la mia mano toccasse il legno, la abbassai e mi ritrovai davanti Drako che stava uscendo dalla stanza, probabilmente lo aveva raggiunto per le ultime disposizioni prima della partenza “
Drako…” mi limitai a dire per salutarlo, colta di sorpresa, e credo che arrossii pur sforzandomi di rivolgergli uno dei miei soliti sorrisi.
Erano passati pochi giorni da quella notte in cui lo raggiunsi in camera ed ancora faticavo a nascondere l’imbarazzo davanti a lui nonostante avessi deciso di fingere che il suo charme avesse cancellato ogni ricordo di quel mio gesto, come sarebbe stato se prima di andare non avessi scritto tutto sul mio diario. “
Pulce, ciao” mi salutò lui con un sorriso gentile, non era cambiato affatto nei miei confronti e gliene ero grata, non avrei sopportato di vedere atteggiamenti differenti da parte sua o di vedere cambiare il nostro rapporto, soprattutto non me lo perdonerei oggi che riesco finalmente a dare un significato a ciò che provavo realmente per lui.
Mi disse che mio Padre era all'interno e che sarebbe partito poche ore dopo e si congedò per raggiungere Lantis ed i suoi soldati, lo seguii con lo sguardo per pochi istanti e poi mi voltai ancora leggermente a disagio verso l’ingresso della stanza intravedendo mio Padre seduto sul letto ad osservarmi con attenzione. “
Papà!” lo salutai allegra per poi sorridergli ed entrare chiudendo la porta alle mie spalle e scacciando quei pensieri, ero certa che presto avrei superato l’imbarazzo ed in ogni caso non ero realmente pentita di averlo fatto, ero ancora molto sicura dei sentimenti che pensavo di provare per Drako e lo sarei stata ancora per molto tempo.
“
Esperin… entra pure” mi disse lui guardandomi in un modo strano, riuscivo a scorgere nei suoi occhi un misto di tenerezza e dissenso a cui però non riuscivo a dare un significato, pensai che probabilmente fosse in ansia per il viaggio che stava per intraprendere o perché si stava allontanando dal Castello in contemporanea all'ennesimo attacco dei Bruti al Nord, anche se non era cosa così rara e non si era mai lasciato turbare da simili disordini.
“
Non voglio rubarti troppo tempo, so che hai molte cose da sistemare prima della partenza, volevo solo salutarti e dirti che sentirò la tua mancanza” aggiunsi sedendomi accanto a lui ed abbracciandolo per qualche istante, sentii subito la sua presa rassicurante e salda attorno alle mie spalle e la sua mano accarezzarmi dolcemente i capelli "
Ed io sentirò la tua, figlia mia" mi disse, per poi restare qualche istante in silenzio prima di allentare la presa per guardarmi negli occhi, il modo in cui mi guardava, l'affetto che i suoi occhi lasciavano trasparire costantemente...mi mancano in modo indescrivibile, li conserverò sempre nel mio cuore.
"
Conosco quello sguardo Esperin, lo ami?" mi chiese senza scomporsi, con tono calmo e rassicurante, non voleva farmi sentire in imbarazzo ed in effetti, nonostante la sorpresa e l'incredulità iniziale, non ne sentivo affatto, mi sembrò quasi naturale affrontare quel discorso con lui, come accadeva di ogni argomento.
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