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  1. #2821
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Mi si sta facendo il culo freddo seduto qui terra e Wil... beh Wil non è esattamente di compagnia "Sei di poche parole amico"

    Batto un paio di volte il palmo sulla pietra... hem, sulla sua spalla. Beh.. mi si sta quasi aprendo lo stomaco, anche se non è ora di pranzo, l'alba è sorta da poco



    . Mi alzo dal suolo e mi accorgo di aver formato una conca nel terreno, magari ci tornerò e mi siederò nello stesso punto, diventerà la mia poltrona personale. "Beh Wil, a più tardi" Lascio la pietra dove sta e mi dirigo verso la mia tenda, magari potrei concedermi un pò di risposo sul pagliericcio, sempre meglio della lapide contro la quale mi sono accasciato stanotte. Un colpo di tosse attira la mia attenzione e quando mi volto, mi rendo conto che proviene dalla tenda di Esperin.



    Mi fermo un attimo osservandola attraverso la finestrella, è stesa nel letto, sotto le coperte, ma ha un braccio fuori, deve aver preso freddo. Decido di non badarci e di passare oltre, è mattina, presto l'aria si riscalderà e si sentirà meglio, ma è un nuovo colpo di tosse a fermare i miei passi. Digrigno i denti scocciato da me stesso e dall'impulso di andare a controllare il suo stato, non dovrei dopo quello che è accaduto al lago ed il modo in cui me ne sono andato, ma non ci penso una seconda volta e scosto il drappo per entrare nella tenda. "Esperin?" Parlo a bassa voce, se sta dormendo non voglio svegliarla, preferisco che non mi veda qui. Non mi risponde e decido di avvicinarmi di più a lei, la vedo con la fronte sudata ed il viso rosso, quando le poggio la mano sulla fronte sento che scotta ed il suo respiro è un pò affannoso, deve avere la febbre.



    Prendo un lembo del lenzuolo e glielo porto sulle spalle, non deve prendere altro freddo e con un panno le asciugo la fronte, non deve essere troppo alta la temperatura, ma potrebbe peggiorare, meglio curarla subito. Mi reco in infermeria, dove però incontro Sage e Drako, non sono ridotti benissimo, ma mi limito solo a far cenno loro con un segno del capo, per poi prendere qualche erba officinale e dell'acqua.



    Esco nuovamente dalla tenda e mi dirigo in quella di Esperin, sono certo non mi abbiano visto entrare e preparo un infuso da farle bere. Mi siedo accanto a lei e provo a sollevarle la testa e la ragazza apre gli occhi per qualche istante, ma è molto stanca, probabilmente anche confusa "Bevi un pò di questo e ti sentirai meglio" fa come le dico e chiude nuovamente gli occhi, così l'aiuto a sistemarsi meglio nel letto. Dovrebbe far effetto presto, ma mi accerterò che stia meglio, è il caso di restare qui. Mi avvicino al tronco e mi appoggio al tavolo, magari riposo un pò anche io.

    *azioni su Esperin concordate

  2. #2822
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Appena rientro al Lacrima Mundi mi rendo conto che i miei compagni sono tutti riuniti intorno al tavolo ad ascoltare Kalisi, segno che mi stavo perdendo la riunione. Prendo posto senza dare troppo nell'occhio e vengo informato della scelta di Drako: saremo io e Niniel a scendere in battaglia all'Elysium, quell'angolo di Dohaeris dove la natura primeggia su ogni altra cosa e gli elfi venerano i propri dei. Credo che la donna sia contenta e orgogliosa di poter difendere un territorio così sacro per lei, mentre io... io sono solo soddisfatto della scelta: se il Dragone ci sta affidando la sorte di uno degli ultimi campi della cintura di Dohaeris significa che si fida di noi. Al Sinelux mi è andata bene, forse troppo bene, complice la probabile inesperienza di quel guerriero ribelle... ma temo che stavolta non sarò così fortunato. Ho trascurato gli allenamenti, sono successe troppe cose che mi hanno tenuto distante dalle armi e ho paura che subirò gli effetti di questa cattiva decisione domani. Terminato l'incontro mi alzo dal tavolo e senza farmi notare mi dirigo nella mia tenda, ho bisogno di pace e tranquillità, sia per riflettere sulla discussione con Petyr sia per potermi preparare al meglio allo scontro. Esercitarsi col pugnale ora sarebbe inutile e anzi controproducente, quel che è fatto è fatto, posso solo sperare che le mie attuali capacità e una lunga notte di riposo mi consentano di portare a casa un'altra vittoria. La mattina giunge in fretta e quando è ora di alzarsi non ho alcuna difficoltà a svegliarmi, sono davvero pieno di energie, non mi capita spesso di sentirmi così fresco e riposato e ho intenzione di approfittarne quando sarò all'Elysium. Direi che non c'è molto altro da fare, dovrei uscire dalla tenda e recarmi al Glados, ma c'è qualcosa che mi blocca... un pensiero fastidioso che non riesco a scacciare dalla testa. Mi guardo intorno, senza cercare nulla di particolare, solo per controllare in che condizioni sia la mia visione... e non posso fare a meno di notare che il mio cervello non si è ancora completamente abituato all'avere due occhi a disposizione. La visione è lievemente confusa, nulla di troppo invadente nella vita quotidiana, ma che potrebbe rivelarsi un problema durante una battaglia. Non ho ancora combattuto da quando ho perso la benda, probabilmente è una preoccupazione senza senso ma continuo a pensare che se avessi ancora un solo occhio mi sentirei molto più tranquillo. Quindi lo faccio, senza neanche rifletterci troppo, afferro la benda che ho lasciato sul pagliericcio e la indosso sull'iride rossa. Esco dalla tenda e vado verso il portale, già attivato da Kalisi, e lo attraverso, mentre realizzo che questa volta non ho nemmeno considerato l'idea che potrei non tornare.

    Our wills and fates do so contrary run

  3. #2823
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Sono ancora ad occhi chiusi quando sento la sudorazione aumentare ed abbasso leggermente la coperta voltandomi di lato nel letto, non avverto più quei brividi di freddo ed anche il mal di testa è leggermente diminuito, finalmente sento il respiro più regolare e la pelle più fresca. Non so quanto abbia dormito ma avverto i raggi solari riscaldare l'aria quindi deve essere passata l'alba già da un pò, eppure non ho alcuna voglia di alzarmi ed ancora mi sento debole e spossata. Ho ricordi confusi della notte appena trascorsa, so che sono stata male perchè ho faticato a prendere sonno e quasi mi lacrimavano gli occhi per il mal di testa e la tosse continua, ma poi è venuto qualcuno che mi ha fatto bere qualcosa ed ho dormito meglio, crollando in un sonno profondo... potrebbe anche essere stato solo un sogno o un delirio da febbre, eppure mi sembra che fosse Ryuk e che in parte sia stata anche la sua presenza a farmi sentire meglio. Porto una mano al viso stropicciandomi gli occhi e scacciando questi pensieri ma quando li apro resto sorpresa di vedere proprio lui in tenda, seduto sul tronco con la testa poggiata sulle braccia sul tavolo ed una tazza poco distante, la stessa con cui credo mi abbia fatto bere quella roba per far scendere la febbre. Deve essersi addormentato dopo avermi curata, è rimasto qui con me e mi viene naturale sorridere coprendo però le labbra con la coperta. Resto a guardarlo per un pò prima di decidermi a parlare "...Ryuk?!" provo a sollevarmi a sedere sul letto ma nel farlo sento un forte giramento di testa e porto l'altra mano sulla fronte restando un attimo ferma ad occhi chiusi per cercare di riprendere l'equilibrio "non mi ero accorta che fossi qui..." torno a distendermi, continua a girarmi tutto e chiudo nuovamente gli occhi "sembri stanco...dovresti andare a riposare" e dovrebbe starmi lontano considerato quello che mi ha detto al lago, forse sarebbe la cosa migliore per entrambi, ma spero che resti qui con me "grazie...per quell'infuso" lo guardo in viso e gli rivolgo un sorriso.

  4. #2824
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    E' triste, decisamente triste, quest'alba è sorta proprio nel momento più inopportuna, per illuminare ancora di più i suoi occhi tristi. Mi sento un po' in colpa, anche se è una sensazione indefinita, so di non aver fatto una scelta sbagliata, sento che ciò che ho detto è giusto. Giusto soprattutto per lei. Sospiro profondo, il suo silenzio mi attanaglia le viscere. Se piange che faccio? Do un'occhiata giù: almeno nessuno può vederci, nessuno può accusarmi di averla ferita crudelmente. Sono stato crudele? Non penso, o almeno credo di aver scelto le parole più... più delicate. La guardo e i muscoli del viso si distendono, gli occhi fermi in quel broncio, in quell'innocenza che mi ricordano tanto lei. Se solo fossi stato più maturo, più uomo... lei sarebbe viva... io forse non sarei il mostro che sono. Sciocchezze, mostri ci si nasce. Ormai me ne sono convinto. Ho scelto di agire in quel modo, di violare la bellezza di Selene, di prendermi tutto di lei, la sua anima, la sua verginità, la sua innocenza, la sua vita. Un'altra Selene qui accanto a me, ma una scelta diversa. Una scelta di cui non mi pentirò. Forse una delle poche cose buone che ho fatto nella mia vita. Annuisco a ciò che dice, ne posso avvertire quasi la sofferenza, la difficoltà in quelle sue poche parole. Accetto di scendere dall'albero, resto in silenzio ma vorrei dirle qualcosa. Sarebbe inutile, lo so... non sarebbero comunque le parole che vuole sentirsi dire. Meglio il silenzio, sì. In silenzio mi sarei dovuto ritirare da Selene, in silenzio avrei dovuto lasciare Aeglos, fuggire, ma era così difficile all'epoca, volevo così tanto essere un Dreth. Non ho mai desiderato tanto una cosa come quella di essere un Dreth, di avere una famiglia. Dopo di lei, sono diventato un cane sciolto, senza regole, senza morale, senza dignità. Ora, però, con Kalisi, con i reietti, con questa guerra... con Elen e con i bisticci con Niniel... mi sembra quasi di sentirlo... quel calore di famiglia. Le parole di Esperin mi risuonano ancora nelle orecchie. Si sbaglia, decisamente. Come si può desiderare il caldo quando si è al gelo, senza conoscere l'esistenza del caldo? Vedevo Vicent, vedevo com'era la sua vita. So cos'è una famiglia, so cos'è l'amore. Conoscevo tutte queste cose per riflesso. Ma ora lo specchio si è rotto e sono qui, con l'affetto di Elen in una mano e il piacere di stare qui al Lacrima Mundi nell'altra. Come un battito debole nel silenzio del cuore. Nel buio di Raiden. Dovrei dirle la verità, ma per quello non penso sarò mai pronto. Non penso sarò mai pronto per dire ciò che ho fatto a Selene. Non ho mai voluto accettarlo di mio, mi sono dato sempre un sacco di giustificazioni. Penso tutto ciò che ho detto a Vicent, non era amore secondo me ma sono sempre stato cosciente che l'ho fatto solo per me stesso, per il mio odio cieco, per l'amore che mi bruciava nel petto. Invece, non erano affari miei. Era libero di illudersi di amarla. Erano liberi di farsi del male. Se l'avessi amata davvero, avrei dovuto lasciarla andare. Avrei dovuto fare come con Elen. Le sorrido dolcemente, come se volessi accarezzarla, proteggerla. "Ce la caveremo, andrà tutto bene" le dico mestamente. Poi faccio una faccia buffa, ho bisogno di alleggerire un po' l'atmosfera. "Ehi sei tu la maga spara aure di luce, mica io" borbotto fintamente offeso, chiudendo gli occhi, Ne riapro uno, per sbirciare la sua reazione. Qualunque essa sia, le sorriderò amichevolmente e le dirò: "Vado a fare un sonnellino, sono stanchissimo". Mi dirigerò in tenda, dove proverò a chiudere un po' gli occhi. Chissà se i miei demoni mi lasceranno dormire tranquillo.

  5. #2825
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Questo tavolo è scomodo e sinceramente inizia a farmi male ovunque: il sedere, la schiena il collo. Ma preferisco non andarmene, almeno fino a quando mi sarò accertato che Esperin stia meglio. Resto con il capo poggiato ad un braccio, mentre sono riverso sul tavolino e la tazza appena usata accanto a me, fuori dalla tenda non vola una mosca e devo dire che questo silenzio comincia a conciliarmi il sonno "...Ryuk?!" Alzo la testa di scatto sentendo la voce di Esperin e mi volto ad osservarla



    Si è svegliata e cerca di alzarsi, vuol dire che si sente un pò meglio, sono sollevato, non è proprio il momento di ammalarsi. Mi guarda con una strana espressione, come se fosse così strano trovarmi nella sua tenda, a vegliare sul suo sonno... dopo quello che ci siamo detti qualche ora fa, dopo quello che è accaduto la scorsa notte proprio accanto quel letto e solo Raiden può sapere quanto ho desiderato spingerla su quel talamo e trascorrere la notte con lei."sembri stanco...dovresti andare a riposare"



    Sorrido osservando il suo viso "Non sei messa meglio di me" rispondo ironico ma con tono gentile. "grazie...per quell'infuso"
    Si siede, ma sembra che la testa le giri ancora molto, dopo una forte febbre, seppur passeggera, è comprensibile.



    Si stende nuovamente ed io decido di avvicinarmi a lei, così prendo il tronco sul quale sono seduto e lo trasporto accanto al letto. "Stai ferma, devi ancora recuperare ed abituarti. Credo che tu sia stata molte ore a letto" mi dispiace vederla così, sì... è strano che io affermi una cosa del genere, ma è molto provata, sarà stato ciò che le ho detto su sua madre, misto a tutto il resto e... sì, anche al freddo che comincia a sentirsi, ma non posso a fare a meno di sentirmi in colpa per troppe cose e la prima di tutte e che non riesco ad uscire da questa tenda



    Sospiro e resto in silenzio per un pò, restando a guardarla. Sembra il momento giusto per dirle molte cose, ma cosa esattamente? Non lo so neanche io, ed io che resto senza parole è un evento più unico che raro. "Mi dispiace..." potrei farle l'elenco delle cose per le quali mi sento in colpa, ma credo che calerebbe la notte e non mi va di ripensarci "... un pò per tutto" Per come l'ho trattata in zona neutra, per il modo in cui mi sono rivolto a lei a Faradorn, per le decine di derisioni, per ogni volta che le ho riservato i miei soliti trattamenti, per averle detto di sua madre in maniera forse troppo diretta, per averla baciata nella mia tenda contro il suo volere e per come l'ho allontanata ieri notte al lago



    "Quando sono tornato dalla battaglia dell'Abgruntis, sono andato in un bordello" le dico tutto d'un fiato, ripensando a quando si è infervorata per il segno del rossetto sul collo, un'altra delle cose per le quali farmi perdonare, avrà pensato che l'ho tradita, anche se sposati solo su carta, ed è vero... volevo farlo, ma c'è stato qualcosa che mi ha bloccato e solo ora riesco capirlo "ma non è successo niente, la verità è che non ci sono riuscito. Scusami anche per averti lasciato pensare il contrario... mi vergognavo" cerco di sorriderle, anche se ora mi prenderà per scemo, ma preferisco dirle come stanno le cose.

  6. #2826
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Ryuk ironizza sulle mie condizioni con un sorriso spontaneo sul viso prima di avvicinarsi e sedersi sul tronco accanto al letto, ricambio il sorriso e resto sdraiata con la coperta a coprirmi un pò, non so se sentirmi in imbarazzo dopo quello che è successo qui dentro o al lago...ma la verità è che quando lo guardo e mi sorride in quel modo mi sembra tutto estremamente naturale e semplice. "Stai ferma, devi ancora recuperare ed abituarti. Credo che tu sia stata molte ore a letto" annuisco alle sue parole mentre la testa smette finalmente di girare per il pessimo tentativo di alzarmi, probabilmente tra pochi minuti andrà meglio, guardo fuori dalla finestrella e mi accorgo che effettivamente devo aver dormito per un bel pò di ore, mi sento decisamente meglio. Lo sento sospirare ma non si allontana e resto in silenzio senza sapere cosa dire, sembra come se voglia parlarmi di qualcosa e lo guardo a mia volta incuriosita dalla sua espressione e dai suoi comportamenti totalmente incoerenti con quanto mi ha detto al lago. "Mi dispiace...un pò per tutto" mi sorprende con questa sua frase che sembra sincera, so che si riferisce a tante cose ed a nessuna in particolare, cose da farsi perdonare ne ha tante ma anche cose per le quali sono io a doverlo ringraziare ed in questo momento... mi sembra come se di tutto quello che è stato non mi interessi più nulla. Mi fanno piacere le sue parole ma non rispondo perchè non so effettivamente cosa dirgli, mi limito ad accennare un sorriso prima di distogliere lo sguardo dal suo. "Quando sono tornato dalla battaglia dell'Abgruntis, sono andato in un bordello" torno nuovamente a guardarlo, stavolta con un'espressione diversa che non riesco a celare. Sono cosciente che non mi riguardi, che il nostro matrimonio sia solo una formalità e che nessuno dei due sia tenuto ad essere fedele all'altro, eppure sapere che è stato in quel posto appena qualche giorno fa mi da il voltastomaco e non capisco perchè venga a dirmelo, lo avevo già capito da sola ed era abbastanza evidente da come ho reagito "ma non è successo niente, la verità è che non ci sono riuscito. Scusami anche per averti lasciato pensare il contrario... mi vergognavo" mi sorride e continuo a guardarlo con la stessa espressione perplessa di prima ma dentro di me non nego di sentirmi sollevata che non mi abbia tradita, anche se non l'ha fatto per me, anche se è stata probabilmente solo una questione fisiologica, anche se tra noi non c'era ancora niente e forse non ci sarà più niente, è una reazione stupida... come stupida mi sento ogni volta che reagisco in maniera totalmente illogica, esagerata o infantile quando si tratta di lui. "Non sei tenuto a darmi spiegazioni Ryuk" gli rispondo distogliendo lo sguardo dal suo, perchè è forse la cosa più ragionevole da dirgli dopo le sue parole di ieri...anche se sono invece contenta che lo abbia fatto.

  7. #2827
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Esperin cambia espressione quando menziono il bordello e dopo tutto quello che è accaduto tra noi, la capisco. E' sorprendente come riesce a modellare il mio umore in base al suo e la cosa mi mette in difficoltà. "Non sei tenuto a darmi spiegazioni Ryuk" mi viene istintivo stringerle la mano quando vedo che abbassa lo sguardo, è come se avessi sviluppato un istinto di protezione nei suoi riguardi senza neanche volerlo. A volte le parole sono superflue, a volte sono di troppo… con Esperin mi ritrovo in una situazione di mezzo che mi confonde. La verità è che sto bene con lei, come ieri notte al lago quando l’ho stretta, quando l’ho baciata… come se fosse qualcosa di naturale, qualcosa sul quale non c’era bisogno di riflettere. Mi ritrovo ad osservarla, probabilmente dovrei dire molte cose, dovrei dirle che mi sono arreso… che solo qualche ora fa ho ragionato sul da farsi, che sono stato combattuto, ma che la mia volontà è venuta meno nel momento stesso in cui sono andato via, che nonostante io le abbia detto che “è sbagliato” io sono un casinista che non fa mai nulla di buono e probabilmente mi sono solo illuso di poter prendere una decisione, questo errore va commesso. Le accarezzo il viso, mentre le stringo la mano, non scotta, quella brutta febbre se n’è andata velocemente per fortuna



    “ Stai meglio” sorrido ripetendo il gesto di ieri avvicinandomi a lei per poi baciarle la fronte, è fresca, sì… sta decisamente meglio “vorrei portarti in un posto, vieni con me” mi alzo dal tronco che mi ha fatto da sedia e le porgo la mano per aiutarla ad alzarsi. Mi guarda per qualche istante perplessa e sento il bisogno di tranquillizzarla, l’ultima volta che ho fatto così, si è ritrovata a pronunciare un discorso avanti ai miei soldati e poi con un anello al dito “Fidati” Sorrido gioviale e per un istante mi rendo conto che i miei denti suscitano la reazione esattamente opposta a quella che voglio trasmetterle, così serro le labbra, ma lasciando il sorriso. Mi incammino verso il Glados e quando sfioro la superficie, penso ad un luogo dove non mi reco da molto tempo, un posto che mi è molto caro dove mi rifugiavo da piccolo, la mia oasi di tranquillità in alto tra le montagne a Sud di Dohaeris, un luogo isolato, ma sicuro e tranquillo. Quando la luce azzurra del portale ci investe, faccio un passo avanti ed il panorama che ci ritroviamo avanti è ancor più bello di come lo ricordassi “La valle del fuoco e del ghiaccio”



    le dico perdendo lo sguardo in lontananza. Delle alte montagne verdeggianti di estendono avanti a noi, come una catena che si perde a vista d’occhio attorno, ci ritroviamo in alto, molto in alto, ma ci affacciamo su di una grande vallata, uno spazio aperto ricoperto dalle foglie brune degli alberi, gli stessi che ci circondano in questo istante.



    Il marrone, il rosso e l’arancio si mescolano ai colori dell’alba, è tutto così… perfetto, come se ci trovassimo in un dipinto.



    “Si dice che all’inizio dei tempi i primi draghi abitassero nelle grotte di queste montagne, volavano per questa valle… grandi e maestosi, sputando fuoco e ghiaccio. Mia madre mi raccontò la leggenda che narra di questo posto, che se fai silenzio puoi ascoltare ancora il riecheggiare delle loro ali, rimasto intrappolato nella valle tra le montagne”


  8. #2828
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Resto distesa ripensando alle sue parole, al fatto che nonostante non fosse obbligato si è comunque sentito in dovere di parlarmi di quel giorno, e lo sento stringere la mia mano in silenzio quando abbasso lo sguardo, mi accarezza il viso e mi resta vicino così come ha fatto in queste ore che sono stata male, senza dirmi altro ma lasciando che siano i suoi gesti a parlare. Mi sento meglio e non solo per la febbre, mi sono sentita meglio non appena l'ho visto entrare in tenda per prendersi cura di me, non appena ho sentito la sua voce, la sua vicinanza... ed in quel momento mi sono arresa a tutto questo, al desiderio di vivere questa cosa con lui senza pensare più a quello che potrebbe sembrare giusto o sbagliato agli occhi degli altri. Chiudo gli occhi stringendo ancora la sua mano, temo che possa andarsene da un momento all'altro vedendo che la febbre è ormai scesa e non ho voglia di restare sola, sto bene quando è con me. “ Stai meglio” mi da un bacio sulla fronte e gli rivolgo un sorriso appena accennato, aprendo gli occhi lentamente qualche istante dopo per tornare a guardarlo "Si...mi sento meglio." Vorrei dirgli tante cose ma non saprei da dove iniziare, vorrei ringraziarlo per essere venuto qui, per essermi stato vicino, chiedergli se davvero pensa che tutto questo sia sbagliato o se la sua presenza qui vuol dire che ha cambiato idea. Mi guarda ancora qualche istante in silenzio, i suoi occhi anche stavolta sembrano confermarmi altro e lo stesso fanno le sue parole poco dopo “vorrei portarti in un posto, vieni con me” si alza dal tronco e mi porge la mano per spronarmi a seguirlo, scosto la coperta e resto per qualche istante perplessa e titubante ad osservarlo chiedendomi dove voglia portarmi, mentre mi aiuto con la sua mano a scendere dal letto.




    La mia perplessità è legata a quello che mi ha detto ieri, al fatto che passando del tempo con lui sono certa che non riuscirei a stargli lontana e se non è quello che vuole forse dovrebbe lasciarmi stare. “Fidati” mi dice accorgendosi forse della mia indecisione e sorridendomi tranquillo, per un momento intravedo i suoi denti ma subito dopo serra le labbra mantenendole comunque piegate in un sorriso.



    Ricambio il sorriso annuendo ed abbasso un attimo lo sguardo ignorando la cosa, quei denti mi ricordano quella parte di lui che ho tanto odiato ma che ormai appartiene al passato, non voglio più pensarci. Infilo gli stivali e senza pensarci ulteriormente lo seguo verso il Glados per poi attraversarlo insieme, ci ritroviamo così davanti ad una vallata circondata da alte montagne, un luogo silenzioso e tranquillo incorniciato da alberi che sembrano fare a gara a chi abbia più sfumature, anche complice l'avvicinarsi dell'inverno.



    Gradazioni di rosso, giallo e marrone si mescolano tra loro ravvivando il paesaggio e creando un gioco di colori molto suggestivo, è meraviglioso. “La valle del fuoco e del ghiaccio” mi spiega, perdendosi poi ad osservare in lontananza. Stringo la sua mano e muovo qualche passo per guardare meglio portandolo con me, il crepitio delle foglie sotto i nostri piedi è l'unico rumore che disturba la quiete di questo luogo.



    "E' meravigliosa" sorrido allegra, tornando a voltarmi verso di lui che riprende a parlarmi della sua storia “Si dice che all’inizio dei tempi i primi draghi abitassero nelle grotte di queste montagne, volavano per questa valle… grandi e maestosi, sputando fuoco e ghiaccio. Mia madre mi raccontò la leggenda che narra di questo posto, che se fai silenzio puoi ascoltare ancora il riecheggiare delle loro ali, rimasto intrappolato nella valle tra le montagne”



    Lo ascolto affascinata da questa leggenda e provo a chiudere gli occhi restando in silenzio con ancora la mano stretta nella sua, resto in ascolto, ma l'unica cosa che sento è il battito accelerato del mio cuore dovuto alla sua vicinanza. Riapro gli occhi e gli sorrido imbarazzata, mi sento tremendamente stupida ma anche perfettamente a mio agio assieme a lui



    "Mi piace molto, venivi qui con lei?" distolgo lo sguardo e con una mano freno la caduta di una foglia che diretta al suolo si stava posando sulla mia spalla, resto ad osservarne i colori per un momento prima di lasciarla cadere, per poi tornare a guardare lui.

  9. #2829
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Quello che mi è mancato di più in questi anni è sicuramente la tranquillità e non intendo un semplice momento sospeso nel tempo, dove potermi dedicare a me, di svago ne ho avuto molto e di vario genere, ma ogni cosa era fine a se stessa. Quel che mi mancava in realtà è sentirmi in pace, come se non avessi bisogno di null'altro. Mi rendo conto che Esperin mi tiene la mano ed è proprio questo contatto che mi trasmette questa sensazione, la sua presenza, il suo tocco ed il suo sorriso, sorriso che finalmente rivolge da un pò di tempo anche a me.





    Sto bene, finalmente bene... al di là di tutto, al di là della guerra."Mi piace molto, venivi qui con lei?"



    Porto lo sguardo alla sua mano che trattiene una foglia, ce ne sono diverse che continuano a cadere attorno a noi, piccoli frammenti colorati che planano fino ad adagiarsi su di un tappeto di foglie multicolore. "No..."

    rispondo rammaricato, con il tono della voce che si fa più basso, le stringo la mano e perdo nuovamente lo sguardo cercando di scrutare oltre le montagne "Io e mia madre non potevamo muoverci liberamente insieme e, a dirla tutta, so di questo posto e della leggenda che ne parla, perché lasciò un libro al riguardo sul mio letto... non avrebbe potuto raccontarmelo, anche se mi piace pensare che l'abbia fatto con la sua voce e non attraverso parole scritte" Mi riferisco alla sua lingua mozzata, al fatto che mi padre gliela portò via. alterno lo sguardo tra lei e la valle ancora



    "Quando sono venuto qui la prima volta ho pensato che non ci fosse un paesaggio più bello, mi sarebbe piaciuto molto portarla con me. E' la prima volta che ci vengo con qualcuno a dire il vero, è sempre stato il mio personale rifugio dalla realtà. Tu non hai un posto del genere anche tu? Un posto che reputavi il tuo fortino e che magari hai lasciato nel tempo? Solitamente succede così quando si diventa adulti... si vede che non sono mai cresciuto!" Le stringo la mano e le sorrido, mi perdo ancora per qualche istante nei suoi occhi che brillano di una luce tutta loro in questo luogo e con questa luce



    cerco poi di avvicinarla e stringerla a me in un abbraccio, ho il forte impulso di tenerla stretta, qualcosa che ormai ho scelto di non negarmi... anche se c'è ancora quella parte di me che non accetta tutto questo, la stessa parte che sto forzando per rinchiudere in una gabbia in un angolo della mia mente.

  10. #2830
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Continuo a guardarmi intorno affascinata dal paesaggio che ci circonda, le luci dell'alba rendono i colori ancora più caldi e le foglie che lentamente cadono dagli alberi formano a terra un soffice tappeto colorato. Sento che Ryuk ricambia la stretta della mia mano e mi meraviglio di come questo momento possa apparirmi così perfetto nonostante sia così semplice, ormai sono irrimediabilmente andata, inutile negarlo. "No..." dopo un attimo di esitazione risponde alla mia domanda su sua madre, il tono della voce è più basso ed il suo viso si intristisce, mi rendo conto subito del motivo del suo stato d'animo, forse avrei fatto meglio ad evitare di riportargli alla mente determinati ricordi. Stringe di più la mia mano, cosa che faccio anch'io tornando ad osservarlo con un leggero senso di colpa.



    "Io e mia madre non potevamo muoverci liberamente insieme e, a dirla tutta, so di questo posto e della leggenda che ne parla, perché lasciò un libro al riguardo sul mio letto... non avrebbe potuto raccontarmelo, anche se mi piace pensare che l'abbia fatto con la sua voce e non attraverso parole scritte" mi avvicino ancora un pò e poggio la testa sulla sua spalla mentre le dita della mano si intrecciano alle sue per stringere ancora più saldamente la sua mano.



    Ricordo cosa mi disse di sua madre, cosa Tywin le fece per impedirle di esternargli il proprio affetto, non riuscirò mai a comprendere come si possa essere così spietati "Tua madre è riuscita a trasmetterti tanto amore pur non potendolo dimostrare con gesti e parole, doveva essere una donna molto forte e speciale" non aggiungo altro, non ci sono in realtà parole adatte in questo momento, voglio però che senta la mia vicinanza "Quando sono venuto qui la prima volta ho pensato che non ci fosse un paesaggio più bello, mi sarebbe piaciuto molto portarla con me. E' la prima volta che ci vengo con qualcuno a dire il vero, è sempre stato il mio personale rifugio dalla realtà." torno a guardarlo negli occhi e gli sorrido, mi fa piacere sentirgli dire queste cose, mi fa sentire...speciale, diversa dalle altre, ma probabilmente se non mi sentissi già così per lui ora non sarei qui.



    "Grazie di aver portato me" poggio nuovamente la testa sulla sua spalla e chiudo per un momento gli occhi, vorrei che restasse tutto semplice come mi appare ora. "Non hai un posto del genere anche tu? Un posto che reputavi il tuo fortino e che magari hai lasciato nel tempo? Solitamente succede così quando si diventa adulti... si vede che non sono mai cresciuto!" mi stringe a sé in un abbraccio e mi lascio totalmente andare tra le sue braccia ancora una volta. Porto le mani dietro la sua schiena e risalgo verso l'alto accarezzandolo, mi piace sentirlo vicino, sentire il suo calore ed il suo profumo, mi fa sentire bene ed al sicuro.



    "Credo di non averne mai avuto bisogno" rispondo sinceramente, in fondo è la verità, non ho mai avuto la necessità di evadere dalla realtà a cui appartenevo e mi sento quasi in difetto a parlarne con lui che invece ha vissuto esperienze così difficili fin da bambino "in realtà non credo di aver mai avuto qualcosa di esclusivamente mio prima di questa guerra" ho ricevuto tanto amore dalla mia famiglia, un amore che ricambierò sempre al di là di qualsiasi cosa, ma ho preso consapevolezza di me stessa e mi sento Esperin, non la figlia, la sorella o la principessa, solo da quando ho preso in mano la mia vita lasciando la Torre. "Forse potrei cercarne uno ora" torno a guardarlo negli occhi allentando la stretta dell'abbraccio e gli sorrido ancora.


 

 

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