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  1. #2941
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    Una lacrima scende sul suo viso e mi diventa difficile reggere la maschera del sarcasmo. Le sue parole mi colpiscono a fondo, avevo promesso di essere sempre me stesso... ma sento di non avere più la forza di essere quel demone mancato di Raiden. Nè la forza nè l'interesse. Mi lancia il fagotto col piede, lo afferro al volo. Seppellire il boia... non sa di cosa parla. In questo periodo ho forse capito che non mi è possibile anche se lo vorrei. "Se fosse una cosa piccola quanto il piede di un idiota, lo avrei già fatto" dico piazzando i miei occhi nei suoi. "Le mie sono colpe che non possono trovare spazio in una buca di terra. Senza mio padre, a quest'ora la mia testa avrebbe già ornato Aeglos... sono solo un sopravvissuto che non merita la fortuna che ha avuto" continuo abbassando il capo. Mi avvicino alla riva del lago, scavo una fossa abbastanza profonda con una pietra e ci metto il piede. La ricopro fino a creare un cumulo. Mi rialzo e riguardo Sage: "Lo so che non cambierà niente tra noi. Cosa potrebbe mai cambiare? Tuo cognato non può tornare in vita... sono un assassino, non so se hai mai ammazzato qualcuno, i conti tra noi torneranno patti solo quando uno dei due creperà" dico con schiettezza. Vorrei fuggire a questa realtà, vorrei distruggere questa logica. "Vorrei... vorrei ricominciare daccapo, cercando di seppellire il mio passato, ma appena ci provo c'è qualcosa che me lo rinfaccia. Vicent, Lysa, tu, Esperin... non sarò mai Dahmer, sarò sempre quel boia che tutti ricordano" affermo rassegnato. Pizzicano gli occhi, ma si asciugano in fretta. Ho giurato che non avrei mai più pianto quel giorno in cui uccisi Ripper. "Avevo un cucciolo di lupo, si chiamava Ripper, Ulfric non voleva che lo crescessi. Era l'unico amico che avessi mai avuto. Mi ordinò di ucciderlo. Preferii farlo io, cercai di non farlo soffrire. Ulfric lo avrebbe torturato. Lo uccisi io, ma avrei potuto fare una scelta diversa. Avrei potuto tentare di salvarlo, di proteggerlo. Ho sempre scelto la morte come soluzione ai problemi. Il Nord ti insegna questo" gli dico voltandomi le spalle. Il tono della voce è secco, con lunghe pause. Fisso il cumulo di terra, dovrei piantarci qualcosa. Cosa potrebbe mai nascere da un piede mozzato? Cosa potrebbe mai nascere da me? "Dovremmo tornare al tavolo, potrebbero decidere di fare ora la riunione" dico serio, tornando a guardarlo. Avrei voluto che fosse andata diversamente tra noi, Sage, mi sei stato simpatico da subito. Ma le cose non vanno mai per come dovrebbero andare.

  2. #2942
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Speravo che Niniel rispondesse ad Elen in modo... diverso, ecco, ma non me la sento di biasimarla. Siamo tornati solo da poche ore dalla battaglia e l'adrenalina è ancora tanta, il nervosismo è lecito, soprattutto se vengono toccati certi argomenti: spero che la maga riesca a capirlo, anche se si è limitata a porre una semplice domanda, per quanto scomoda potesse essere, e per questo potrebbe sentirsi attaccata. Torno a concentrarmi su Ryuk ma poi l'elfa rivolge una domanda proprio a noi due. "Occhio? Quale occhio? Di cosa parlate?", sembra che davvero non abbia la minima idea di quello che stiamo parlando, il che mi sembra alquanto... strano. <<Questo>>, indico il mio occhio sinistro, quello rosso, di un rosso talmente innaturale che mi pare davvero impossibile che non lo abbia mai notato. <<Non portavo la benda per nasconderlo. La portavo perché non sapevo che ci fosse. È... una lunga storia>>. Se vorrà altre spiegazioni, gliele fornirò senza problemi. Pensavo che ormai bene o male tutti fossero a conoscenza di questa storia imbarazzante, ma effettivamente ognuno di noi ha i suoi problemi di cui occuparsi e non è così inimmaginabile che Niniel non ne abbia mai sentito parlare. Anche se... l'occhio sta lì, l'ho coperto solo all'Elysium. Vabbè. La risposta sarcastica di Ryuk non tarda ad arrivare, però l'uomo torna subito serio e continua a pormi domande quasi con un atteggiamento da guaritore. "Ci vuole parecchio allenamento. La luce? Come reagisce? Vent'anni al buio possono averlo reso molto sensibile". Non ha torto, forse sono io che manco di pazienza. <<Credo norm...che fa->>, non riesco a finire la frase perché un forte pizzicore a entrambi gli occhi mi costringe a chiuderli, proprio mentre stavo osservando la mano aperta di Ryuk e gli stavo domandando cosa avesse intenzione di fare. Beh, ora la risposta mi sembra ovvia. Sbatto ripetutamente le palpebre, fatico a mantenerle aperte proprio per via del fastidio che sento, e presto il dolore si trasforma in lacrime. Ho gli occhi tutti umidi. <<Potevi avvisare>>, gli faccio notare, inizio a sentirmi come un paziente di un qualche erborista un po' pazzo. Una singola lacrima sfugge all'occhio destro e mi riga la guancia: la asciugo con la stoffa della manica, mentre il fastidio comincia a passare. <<Hai un buon controllo del tuo potere>>, mi viene istintivo dirgli, ricordando le vere e proprie folate di vento che gli ho visto creare durante gli allenamenti, tanto diverse diverse da questa. Sono stanco di parlare di me, mi sento a disagio, e comunque non risolveremo nulla con i suoi dispetti: devo solo aspettare la mattina per scrivere a Petyr, gli chiederò ogni libro sull'argomento che può trovare nelle biblioteche del castello, anche se prima dovrei capire bene quale sia, esattamente, l'argomento su cui dovrei informarmi. Non è nulla diffuso a Dohaeris, altrimenti Drako o qualcun altro ne sarebbe stato a conoscenza, quindi... magia esotica? Magia antica? Magia nera? All'improvviso mi torna in mente quello strano sogno, tanto vivido da essermi rimasto impresso nella mente: forse... forse dovrei rifletterci meglio.
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  3. #2943
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti




    Non bado alla reazione di Ryuk.



    Probabilmente mi sono spiegata male io ed ormai sono abituata ai suoi modi.



    "Sì, l'occhio l'ho notato... non farlo sarebbe impossibile - affermo leggermente imbarazzata. Non vorrei mai che potesse pensare che lo giudico per questa sua... particolarità. Poi proseguo - Scusate, mi sono espressa male."



    Osservo l'esperimento di Ryuk con vivo interesse, ma non riesco a comprendere cosa volesse verificare usando il suo potere in quel modo. Forse... una sorta di reazione?

    "Mi domandavo... - riprendo a parlare, mentre osservo la reazione di Valerius - Come mai... cioè... cosa... ecco... cosa è successo al tuo occhio?" domando tutto d'un fiato.

    Sono stata invadente, forse? Sì. Sono invadente. O forse no, dopotutto siamo compagni di fazione...
    No, no, sono stata invadente.



    "Ovviamente se vuoi dirmelo - mi affretto ad aggiungere - Non voglio essere invadente."

    Mando giù l'ultimo boccone e mi assale una sensazione di disagio...

    "Potresti farmi un riassunto, volendo. Per... per la storia lunga, ecco..."



    Che faticaccia! Non imparerò mai a parlare con disinvoltura con qualcuno. Forse non sono cambiata poi così tanto.
    Almeno in questo.
    Ultima modifica di valuccia85; 13th March 2016 alle 22:23

  4. #2944
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Quando la piccola folata di vento si dirige verso Valerius, vedo entrambi i suoi occhi reagire allo stesso modo: le palpebre si aprono e si chiudono ad un ritmo veloce, come quando qualcosa entra nell'occhio e pizzica. Le sclere si arrossano leggermente e mi scappa da ridere, ma in fondo ho valutato che non ci sono problemi legati alla reattività degli occhi, il suo sarà legato sicuramente all'abitudine <<Potevi avvisare>>



    Solo l'occhio destro lacrima, ma ci bado poco.Sorrido, anche perchè non avrebbe avuto lo stesso effetto, senza coglierlo di sorpresa <<Hai un buon controllo del tuo potere>>



    Da quando i miei poteri sono evoluti, riesco a destreggiarmi meglio col vento, non ho più difficoltà nel dosarmi ed a direzionare il tutto, sono più sicuro di me stesso in battaglia, anche se lo ero già di molto in precedenza. E' quasi l'alba, a giudicare dal colore del cielo, non devono mancare molte ore, ma la stanchezza comincia a farsi sentire, quel pisolino nel pomeriggio mi è stato utile. Esperin non è tornata, Drako non è tornato e tutto ciò mi mette in agitazione, vorrei poter controllare cosa sta facendo, sono preoccupato, anche se non dovrei, perchè non è affar mio, sono stato io a dirle di limitarci ai nostri doveri in fazione, che il matrimonio è solo un pezzo di carta, eppure me ne pento di più ogni momento che passa... sì, mi pento di come gliel'ho sbattuto in faccia, potevo adottare decine di altri modi per separarla da me, per mandarla via, ma conosco solo i miei modi, i più diretti e chiari che ci possano essere. Tutto quello che ho fatto in passato, tutto quello che sono mi sta chiedendo il conto da pagare nel momento meno opportuno, doveva succedere prima o poi. Si rifarà una vita, quando non ci sarò più, quando non ci saranno ombre su lei, perché se avessi deciso di arrendermi a ciò che provo, alla mia probabile morte, questo sarei diventato: una semplice ombra del passato. Cerco di allontanare questi pensieri da me, ma la preoccupazione è forte, decido dunque di alzarmi e salutare tutti "Mi faccio un giro"




    e di dirigermi al Glados. Quando arrivo al portale mi arrampico sull'albero che affaccia su esso e mi metto seduto su di un ramo, posso riposare qui, la luce mi sveglierà al suo ritorno.


  5. #2945
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    SAGE BLOODBORNE

    Dahmer prende al volo il fagotto con cui ho avvolto il piede di suo cugino e mi risponde:
    "Se fosse una cosa piccola quanto il piede di un idiota, lo avrei già fatto. Le mie sono colpe che non possono trovare spazio in una buca di terra. Senza mio padre, a quest'ora la mia testa avrebbe già ornato Aeglos... sono solo un sopravvissuto che non merita la fortuna che ha avuto"
    Mi guarda, poi abbassa gli occhi, infine scava una buca e sotterra l'arto, vicino al lago. Osservo in silenzio le sue azioni, con le braccia conserte, muovendo ritmicamente la gamba destra. E' come parlare con uno che sbuccia cipolle dalla mattina alla sera e non la smette di piangere, anche se Dahmer lo fa senza lacrime non vuol dire che non stia piangendo.
    "Lo so che non cambierà niente tra noi. Cosa potrebbe mai cambiare? Tuo cognato non può tornare in vita... sono un assassino, non so se hai mai ammazzato qualcuno, i conti tra noi torneranno patti solo quando uno dei due creperà."
    Se ho mai ammazzato qualcuno? Faccio un lieve sobbalzo e mi tocco di sfuggita la cicatrice che ho sulla fronte. E' successo da poco, c'era una ragazza e degli uomini stavano cercando di ... ho colpito alla testa uno di loro e credevo di averlo ammazzato per come ha urlato e per come sanguinava. Mi sono bloccato, ero disperato, e loro mi sono saltati addosso lasciandomi per fortuna solo questo regalino. Non ho voluto che nessuno mi guarisse, quando mi guardo allo specchio, ogni mattina, mi ricorda costantemente come stanno le cose.
    Scuoto comunque la testa, mentre lui mi parla, mi sembra sincero anche se non saprei dire fino a che punto, con lui è sempre un'incognita.
    "Vorrei... vorrei ricominciare daccapo, cercando di seppellire il mio passato, ma appena ci provo c'è qualcosa che me lo rinfaccia. Vicent, Lysa, tu, Esperin... non sarò mai Dahmer, sarò sempre quel boia che tutti ricordano"
    "Lo ricordano tutti perchè tu sei il primo che non vuoi dimenticarlo. Se non ti perdoni tu stesso, come pretendi che lo facciano gli altri?" - mi mordo la lingua, le parole vengono fuori da sole anche se non so perchè gli dico queste cose, non ha senso parlare di perdono. O forse si?
    "Avevo un cucciolo di lupo, si chiamava Ripper, Ulfric non voleva che lo crescessi. Era l'unico amico che avessi mai avuto. Mi ordinò di ucciderlo. Preferii farlo io, cercai di non farlo soffrire. Ulfric lo avrebbe torturato. Lo uccisi io, ma avrei potuto fare una scelta diversa. Avrei potuto tentare di salvarlo, di proteggerlo. Ho sempre scelto la morte come soluzione ai problemi. Il Nord ti insegna questo"
    La vita di Dahmer non è stata certo facile, ma non è una scusa per lavarsi le mani di ciò che è diventato. Sorrido, forse in modo più aspro di quello che vorrei, ma non posso farci nulla, non ho certo l'animo sereno in questo momento.
    "Anch'io ho un cucciolo" - dico all'improvviso - "adesso sarà cresciuto. E' un grosso cagnone peloso di nome Thor" - sospiro, quanto mi manca, quanto mi mancano tutti, ma sono qui per loro e devo continuare a tenere duro.
    "Dovremmo tornare al tavolo, potrebbero decidere di fare ora la riunione"
    "Hai ragione dovremmo andare e raggiungere gli altri. Un'ultima cosa" - gli dico avviandomi verso il tavolo - "Anche se ho davvero pensato di ucciderti il giorno che ho saputo cosa avevi fatto, non credo che sarebbe stata la soluzione giusta, anzi, come hai detto tu stesso prima, non cambierebbe niente. Se questa guerra dovesse finire bene per noi, allora si che mi aspetto un cambiamento da te, per ricostruire il mondo e curare le sue ferite e non per smettere di farlo soffrire con un colpo di scure."
    Ho un fastidioso nodo alla gola e deglutisco vistosamente, anche se ormai è inutile rimangiarmi le parole. Prima di venire qui avrei voluto davvero strangolarlo con le mie mani, ma poi ... "Dovrei smetterla di bere, mi fa dire cose stupide" - dandogli le spalle, aumenterò il passo per tornare al tavolo prima di lui.


  6. #2946
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Proprio come avevo pensato, Niniel ha ovviamente notato lo strano colore dell'occhio, però ignora la storia che vi è dietro. Mi chiede un breve riassunto e in effetti alla fine non c'è molto da dire, io stesso devo ancora scoprire quale sia la verità dietro a quel brutto ricordo di cui ero stato privato, quindi decido di fare uno sforzo e di raccontarle ciò che so, anche se comincio davvero a sentirmi a disagio e vorrei che l'attenzione si spostasse su qualcos'altro. Ma sarebbe da maleducati non rispondere, e se un giorno sarò davvero Lord delle Tempeste... beh, devo imparare anche a gestire situazioni come questa. Devo essere in grado di rispondere a domande scomode in ogni occasione. Poi forse l'elfa si sta impegnando per essere più socievole, e solo gli Dei sanno quanto io possa comprendere la difficoltà di aprirsi e parlare naturalmente con qualcuno, cosa che per gli altri potrebbe sembrare un'inezia... non ho intenzione di renderle questo percorso ancora più complicato. Ryuk improvvisamente si alza e dopo averci salutato si allontana dal tavolo, perciò colgo l'occasione per soddisfare la curiosità di Niniel. <<Tanti anni fa, poco dopo la mia fuga da Capo Tempesta, viaggiavo con una banda di briganti. Due gemelli molto giovani, un uomo più anziano, che si spacciava per un sacerdote, e uno della mia età>>. Faccio un respiro profondo, è strano parlarne. Non brutto, semplicemente... strano. Quell'avventura si è conclusa nel peggiore dei modi, ma ho anche molti bei ricordi legati a quell'esperienza. <<Per qualche mese andò tutto liscio. Ma una sera un membro del gruppo, Duncan si chiamava, uccise i gemelli e tentò di uccidere anche me>>. No... non voleva uccidermi. Aveva altri piani, me lo disse lui stesso, voleva farmi qualcosa perché ero... un Urthadar, ma Uovo lo ha interrotto prima di finire. <<In realtà non credo che Duncan fosse quello che diceva di essere. Quando mi attaccò si rivelò più potente di quello che pensassi, e i suoi occhi diventarono rossi>>. Riusciva a leggermi nella mente. Non me lo dimenticherò mai, era in grado di navigare nei miei pensieri a suo piacimento... fu tremendo. <<Sono sopravvissuto solo grazie al... al sacerdote, anche se credo che pure lui non fosse quello che sembrava... te lo avevo detto che era una storia lunga>>. Tento di sorriderle, probabilmente la sto solo mandando in confusione, ma d'altronde io stesso non ho ancora ben chiaro ciò che è successo. Spero solo... che... che stia... stia... capendo. Un dolore lancinante alla tempia mi toglie il respiro. Tutto diventa nero. Il volto di Niniel si trasforma nell'oscurità, diventa un'altra donna, una donna che non ho mai visto, di cui non ho alcun ricordo. Sì, lei andrà bene. <<Ferma>>, le ordino, senza impegnarmi troppo per spaventarla, dato che potrei ucciderla con un semplice movimento del polso. Le sto circondando il collo con la mano destra, è talmente esile che pollice e medio riescono a toccarsi appena sopra la sua schiena. Eppure nasconde un grande potere. <<Ma non capisco! Ho fatto qualcosa di sbagliato? Posso rimediare!>>, urla tra le lacrime, ma non otterrà una risposta. Non ha sbagliato niente, è stata perfetta, proprio come lo sono stato io: questi umani si innamorano troppo facilmente. Incateno i nostri sguardi ed è questione di un mero istante, il sangue invade le mie iridi e dà inizio al più grande miracolo a cui questa mortale abbia mai assistito. È stata scelta, dovrebbe esserne onorata, ma è troppo limitata per capirlo. Sollevo la mano sinistra e la poso sul suo occhio, mentre dei colpi di tosse violenti mi costringono a chiudere le palpebre, e quando le riapro ritrovo Niniel davanti a me, come se non fosse successo nulla, come se... non lo so, non so cosa ho visto. <<Sono riuscito a fuggire ma Duncan mi ha fatto qualcosa all'occhio. Non so cosa>>, le dico tutto d'un colpo, dato che mi manca il respiro. <<Scusa. Sono ancora debole>>. No, sono nel panico, è ben diverso, ma probabilmente l'elfa collegherà la mia espressione allo svenimento di prima, o almeno lo spero. Quello non era un sogno, dannazione, non sto dormendo! O forse sì? E quella voce non era mia. Dei... sto impazzendo. Ormai è chiaro. Sto impazzendo.
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  7. #2947
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Percorriamo rapidamente la distanza che ci separa dal Glados attente che non ci sia nessuno nei paraggi nascosto dai massi o dall'oscurità di questo luogo etereo ma ad un tratto vedo Drako accanto al portale ad aspettarci e la cosa che più mi fa rabbia è che fondamentalmente non mi stupisce affatto. Mi sento delusa e contrariata dal suo comportamento, mi aveva promesso di fidarsi di me, di rispettare il mio volere ed invece non ce l'ha fatta perchè per quanto possa dire il contrario mi considera ancora la sua Esperin da proteggere e non un'alleata che in questa guerra sta mettendo tutta se stessa, riuscendo anche ad ottenere risultati importanti per la fazione. Dovrei dirgli di smetterla di comportarsi così ma non è il momento e poi... mi guarda torvo, sembra teso, serio e realizzo che forse se è qui da molto potrebbe aver parlato con Efrem e saputo il motivo del nostro incontro, o anche solo averlo visto e non approvare a priori la mia scelta di chiamarlo senza informarlo. Sento una profonda angoscia e paura perchè non sopporto l'eventualità che sia venuto a sapere di mia madre in questo modo, dalle parole certamente cariche di odio di Efrem, avrei voluto affrontare il discorso con calma una volta tornata al campo, con più lucidità. Efrem è la persona che più ha sofferto per tutta questa storia ed aveva diritto prima di tutti di sapere cosa era successo alla sua famiglia, di ricevere le mie scuse per quello che mia madre ha fatto, ma avrei trovato il coraggio di parlarne anche con lui nonostante stia male solo all'idea, non glielo avrei certamente tenuto nascosto. Abbasso lo sguardo ed attraversato il Glados ci ritroviamo al campo, la luce del portale illumina per qualche istante l'oscurità che ancora avvolge l'accampamento ed il lago, finalmente siamo al sicuro "Siamo arrivati" dico ad Alinor sforzandomi di sorriderle, ma poi noto Drako cominciare ad avanzare in silenzio verso le tende e d'istinto mi avvicino provando ad afferrarlo per un braccio "Drako" lo guardo in volto, vorrei dirgli tante cose ma non saprei da dove iniziare, so che può aver saputo qualcosa di sconvolgente che lo sta distruggendo dentro come ha fatto con me, anche se la sua reazione non mi sembra quella che mi aspetterei davanti ad una simile scoperta. So che sarà deluso che io non sia andata a parlarne con lui prima di convocare Efrem, ma dovrebbe pensare anche che tradire la parola che mi ha dato è grave allo stesso modo e non mi ha dimostrato certamente fiducia, in ogni caso guardarmi in quel modo non cambierà le cose, ho anche io le mie ragioni "non ora" mi risponde secco, riprendendo a camminare verso le tende e resto ferma ed incredula per un momento, lo sguardo che mi ha rivolto...non l'ho mai visto così, con me. Dopo qualche istante mi ridesto e torno ad avvicinarmi ad Alinor "scusa... è stata una giornata pesante. Quando farà giorno ti mostrerò il campo, ora vieni che ti presento gli altri, vedrai che ti troverai bene... non come alla Torre" le faccio un occhiolino e la accompagno verso il tavolo mostrandole lungo il tragitto la disposizione dell'accampamento, per quanto possibile con la fioca luce delle fiaccole. "Ragazzi" richiamo l'attenzione degli altri, sono quasi tutti attorno al tavolo "lei è Alinor, è rimasta fino ad oggi nei Reali solo per riuscire ad ottenere informazioni, ha fatto molto per la fazione finché ha potuto... ora è una di noi a tutti gli effetti" le sorrido ancora e poi torno a guardare gli altri, manca solo Ryuk.


    *Azioni concordate

  8. #2948
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Tento di nasconderlo ai presenti, ma sono davvero, davvero spaventato. Mi concentro sui miei respiri, faccio così di solito quando vado nel panico, anche se non mi capitava da molto di avere un batticuore del genere e quindi sono confuso, oltre che terrorizzato. Trasformare quel gesto automatico che è di solito il respirare in qualcosa che ha bisogno della mia attenzione mi aiuta a distrarmi, a mantenere la calma e a recuperare la lucidità. In parte, funziona: il battito del cuore scompare dalle orecchie e quella sensazione di dolore allo stomaco si attenua, anche se non va via del tutto. "Ragazzi", la voce di Esperin mi fa voltare e la vedo avvicinarsi con un'altra ragazza, che non credo di aver mai visto prima. Non che la cosa mi sorprenda, sembra giovane, probabilmente è nata durante il mio esilio. Ciò che mi incuriosisce è il motivo che l'ha portata qui, al Lacrima Mundi. "Lei è Alinor, è rimasta fino ad oggi nei Reali solo per riuscire ad ottenere informazioni, ha fatto molto per la fazione finché ha potuto... ora è una di noi a tutti gli effetti". Non lo sapevo, penso lo ignorassero anche gli altri dato che lo sta dicendo a tutti, forse solo Drako ne era a conoscenza. Mi schiarisco la gola, che mi sento secca per lo spavento, e tento di essere gentile con la nuova arrivata. <<Ciao. Sono Valerius>>. Mi rendo conto che forse dovrei alzarmi, perciò lo faccio, e... beh, forse sarei dovuto rimanere seduto. <<Grazie>>, finisco col dirle, <<Per il tuo lavoro. Ignora l'occhio, lo so che è brutto>>. Bene... forse è il caso di far parlare anche gli altri. Torno a sedere, mi sento ancora un po'... turbato.
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  9. #2949
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti




    Quando restiamo da soli al tavolo, Valerius ne approfitta per raccontarmi la sua storia.



    Ora... giuro che ho ascoltato con attenzione, con la massima concentrazione, e che non ho proferito parola per tutta la durata del suo racconto, ma... non ho capito nulla. Cioè, qualcosa ho capito, ma... non so... è tutto molto confuso.



    Ed ora... sembra anche lui piuttosto disorientato. Che stia ancora accusando la stanchezza? A quanto pare sì, perché è questa la motivazione per questo strano atteggiamento, a detta sua.



    "Dovresti riposare un po'. La giornata è stata decisamente intensa e faticosa... hai bisogno di stenderti per qualche ora..."

    Eppure il ricostituente avrebbe dovuto già dare i suoi benefici, ormai. E' una ricetta molto potente, ma non sembra aver avuto il minimo effetto su di lui... che strano.
    Ne avrò bevuto a litri, in passato, praticamente ogni giorno.
    Quel periodo... sembra così lontano adesso, ma è una parte della mia vita che non potrò mai dimenticare e che mi condizionerà per sempre. Quanto vorrei che non fosse così... eppure...

    "Ragazzi"

    Oh, bene. Esperin è tornata, avrei proprio bisogno di parlar...



    "lei è Alinor, è rimasta fino ad oggi nei Reali solo per riuscire ad ottenere informazioni, ha fatto molto per la fazione finché ha potuto... ora è una di noi a tutti gli effetti"

    Alinor. Chi è Alinor?
    Una ex reale. Doppiogiochista.
    Ha fatto molto per la fazione. Davvero? Come? Perchè?
    Quali informazioni abbiamo ottenuto sinora? Quale vantaggio abbiamo avuto?
    Una di noi. A tutti gli effetti. Chi l'ha deciso? Quando è stato deciso?

    La mente inizia a riempirsi di domande, mentre osservo impassibile la reazione di Valerius che, come se nulla fosse, rivolge parole cordiali alla nuova arrivata.
    Sono io l'anormale qui? Vorrei veramente saperlo a questo punto.
    Possibile che non sia questa la prima reazione del mio compagno? Ovvero bombardare Esperin di domande?
    Non capisco. E' la mia diffidenza? Sono io, ripeto, ad essere "fatta male", oppure è normale non fidarsi?

    Mi alzo di scatto dal tavolo, rivolgo appena un cenno col capo ad entrambe, afferro la ciotola e la porto nella dispensa.

    Non riesco a capire. Siamo compagni di fazione, affidiamo le nostre vite gli uni agli altri... se c'era questo progetto in corso, se erano a conoscenza di tutto questo, perché non condividerlo con noi?
    Non avremmo MAI potuto compromettere la sua posizione alla Torre, siamo alleati.
    Per via di Lysa, forse? Ed allora questa Alinor non potrebbe essere come lei?
    Non potrebbe fingere di fare il doppiogioco con i reali, solo per farlo con noi in realtà?
    Inoltre... ognuno di noi mette in gioco la sua vita qui, per il bene della fazione, per un obiettivo comune e... ancora non si fidano di noi? Quindi è normale non fidarsi, giusto? Faccio bene, a questo punto, no?

    Pulisco la mia ciotola ed esco di nuovo dalla tenda.

    "Faccio velocemente una doccia. Vorrei lavarmi prima della riunione. Scusate."

    Sono delusa. Sinceramente delusa.



    Fatico molto a fidarmi degli altri, ho faticato tanto ad accettare lei qui ed ora... questo.
    Non mi piace per niente, ma a quanto pare il mio parere non è uno di quelli che conta qui.
    Forse sono sbagliata io. Non posso escludere questa possibilità, ma è più forte di me.
    Non posso che diffidare da tutta questa situazione.

    Una volta raggiunta la tenda, mi libero dell'armatura e mi infilo sotto l'acqua.
    Quanto vorrei lavare via anche tutti i miei dubbi e le mie preoccupazioni. E questa sensazione di delusione.
    Non capisco perché, ma pesa sullo stomaco come un macigno.



    NB. Perdonate Niniel. E' una scassa ma***i!

    Ultima modifica di valuccia85; 13th March 2016 alle 22:47

  10. #2950
    Master caotico L'avatar di SimsKingdom
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

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