Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

Esperin Raeghar

I graffi provocati dalle radici alle gambe bruciano terribilmente ma per fortuna nel momento stesso in cui vedo Lux trapassargli la spalla e tornare insanguinata tra le mie mani il suo potere svanisce e torno libera di muovermi. Impugno la spada e ne stringo maggiormente l'elsa quando noto che la sta osservando "Mio nonno Ulfric aveva un'ascia molto bella, eppure niente in confronto a questa spada... mi sarebbe piaciuto diventare un armaiolo... o un falegname..." inizia a dire come se si stesse perdendo nei ricordi "ed invece hai scelto di diventare il boia della Luna, questione di priorità?" ribatto con sarcasmo, infastidita dal riferimento ad Ulfric che considerato quello che ha fatto dovrebbe soltanto evitare, ma a quanto pare non vuole nascondersi dietro un finto affetto nei suoi confronti dato che subito dopo ammette di essere il colpevole di quella strage. "Che ne sai di quello che i Dreth mi hanno fatto? Ulfric meritava di morire, è stata la cosa migliore che ho fatto nella mia vita. Ho vendicato quel bambino che ha ucciso sotto le sue frustate. Ho vendicato la loro ignavia, ho vendicato tutte quelle notti che passavo a leccarmi le ferite. Ho vendicato il mio migliore amico. Ho vendicato Ripper. Non mi pento di aver preso la mia vendetta. Sono ben altre le cose di cui mi pento" esclama convinto e tutto d'un fiato mentre la mia rabbia cresce nel sentire queste sue giustificazioni che per me non hanno senso, soprattutto considerata la verità di cui mi ha parlato Vicent che per me ha molto più valore delle farneticazioni di un assassino. Lancia la spada verso di me ed è in quello stesso istante che scatto verso di lui, ancora prima che lui faccia lo stesso. Schivo la sua spada spostandomi verso destra, non ho difficoltà a farlo dato che sono molto più veloce, e lascio che il mio elemento ricopra la lama di Lux molecola dopo molecola, fino a renderla attiva "Ma che ne sa una mocciosa viziata di una cosa come la vendetta" quando dice l'ultima cazzata sono ormai vicina a lui e provo, in contemporanea al pugno che per distrazione mi colpisce alla guancia destra, a conficcare la lama attiva nel suo stomaco facendo forza col braccio nel colpirlo così da spingerlo per terra "Sono stanca di sentirmi dire che non so niente solo perché non ho un passato tormentato da raccontare" esclamo infastidita dalla sua battuta "Mi reputi una buonista o una santa, forse?" aggiungo ancora fissandolo negli occhi e facendo pressione con la pianta del piede all'altezza del suo collo, come a volerlo soffocare. Non sta parlando con una ragazzina che ancora pensa a giocare con le bambole, ho smesso da un bel pò ormai e farebbe bene a capirlo anche lui perchè se ancora respira è solo per suo cugino. "Ho ucciso la responsabile della morte di mio padre e se potessi lo rifarei altre mille volte senza un attimo di esitazione, la considero una delle cose più giuste che ho fatto nella mia vita assieme alla decisione di seguire Drako in questa guerra" e forse le uniche due, considerato che tutte le altre hanno portato solo a discussioni che avrei preferito evitare. "Ma tu...in cosa cerchi giustificazione per i tuoi gesti aberranti?" perchè è questo che sta facendo, nascondersi dietro giustificazioni che non reggono, responsabilità altrui che non possono portare a tutto il male che lui ha causato sia alla sua famiglia che a tanti altri innocenti per puro divertimento "In maltrattamenti e percosse dalle quali saresti potuto fuggire lasciando Aeglos e cambiando vita? Nella mancanza di un affetto che sei il primo ad aver calpestato perseguitando l'unica persona che te ne abbia mai donato? Nella morte di un cane, lupo o quello che era?" andiamo Dahmer, vediamo se davvero hai il coraggio di affermare ancora che sia stato tutto giusto e necessario, anche uccidere Selene dopo giorni di tortura solo per l'invidia malata che provavi per tuo cugino "È per questo che hai ucciso, stuprato e torturato? Distrutto famiglie intere... quella di Vicent, quella di Sage e di tutte le povere vittime del tuo sadismo e di quella maschera del cazzo che indossavi con perverso piacere?" sollevo il piede così che non crepi prima di avermi risposto ed estraggo la spada allontanandomi da lui.

Lux - Arma in forma attiva

DAHMER GRAY

"Non sono io che ti reputo una santa, lo fai già benissimo da sola... tutto ciò che invece fai tu è giustissimo, vero? E' tipico delle bambine viziate, questo" dico con difficoltà, mentre lei mi schiaccia la gola con il piede. Esperin molla poi la presa ed estrae la spada, una fitta profonda mi pervade dallo stomaco per tutto il busto. "Appena ti sei trovata davanti all'odio hai ceduto... io ci sono nato e cresciuto con l'odio. Sai mocciosa? Non è facile per un bambino scappare di casa, soprattutto se questa tua casa si trova ad Aeglos, lontana dal mondo e dalla civiltà, soprattutto se l'unico tuo mondo è quello e non ne concepisci uno diverso, soprattutto se sei un bastardo e devi servire la tua famiglia... la cosa peggiore non è che non ne sai niente o che non vuoi manco cercare di capire, ma che pretendi di capire benissimo" dico ancora ringhiando. Ha ucciso la responsabile della morte di suo padre... Re Rickard è stato avvelenato, ma non sapevo che fosse stata una donna. Ovviamente la sua vendetta è sacrosanta, la mia invece solo opera di un assassino. Bhe evviva l'obiettività, no? Provo a rialzarmi, ma quando mi nomina Ripper mi infurio come una belva. "Ripper non era un lupo qualsiasi! Era mio amico! L'unica creatura vivente che mi mostrasse affetto! Per un moccioso con un padre bastardo e una famiglia che lo usava da schiavetto può essere l'unica cosa che lo salva dalla pazzia! E io mi fidavo di Vicent! Ho rischiato la pelle per salvarlo da quella lupa che voleva sbranarlo, se non l'avessi attirata su di me, lui non avrebbe potuto ucciderla! Io ho resistito sotto le frustate e le umiliazioni per difendere quei cuccioli, lui invece... ci ha traditi" esclamo tra la rabbia e la disperazione, sputando del sangue sul finire. Sto dando voce ai pensieri senza dare una descrizione adatta ma non me ne importa. "Giustificazioni? Non ne ho, cosa potrebbe mai giustificare tutto il male che ho fatto? Niente. Prima della morte di Ripper non avevo mai fatto del male ad una mosca, dopo mi è sembrato che non avessi scelta e che io non fossi manco umano. Ulfric me lo ripeteva sempre che ero un demone, una vergogna. Dopo Ripper, mi è sembrato che non ci fosse altra vita per me. E adesso..." e adesso cosa, Dahmer? Cosa sei adesso? Cosa sei sotto il peso delle tue colpe, in preda alla sofferenza degli uomini? Non sei un demone, non sei un mostro, sei umano. Sei pateticamente umano. "Adesso potrei anche combattere per qualcosa di buono, provare a cambiare ma sarebbe inutile. Sarei ricordato sempre per ciò che ero. Basta vedere quello che pensi di me nonostante qui io abbia cercato di comportarmi bene. Potevo approfittarmi di Elen ma l'ho lasciata andare, perchè non mi sembrava giusto farla soffrire ancora. Il mio passato deve pesare solo su di me e su nessun altro" dico smorzando la voce. Qualcosa mi sarà entrata negli occhi, mi bruciano. "Se pensi che io sia ancora quel mostro di cui ti ha parlato quell'idiota di Vicent... allora ammazzami. Non hai fatto questo con la donna che ha ucciso tuo padre? In fondo, non sei migliore di me" dico provocandola. Mi sembra tutto così inutile: come potrei mai rimediare ai miei errori? Morire: questo sì che renderebbe felice un sacco di gente.

Ripper Blade -> forma passiva

Alinor Waters

Ryuk mi sorride di sbieco, non malignamente, ma è inquietante lo stesso.
"Oh... ti assicuro che la persona che odio di più in questo momento è me stesso, ma ho provato a prendermi a pugni da solo, non è divertente. Ma sì... potrei fingere che ci sia il bel faccione sbarbato di Lantis su questo manichino, dovrei piazzarci un bel ciuffo di capelli in testa e fargli la piega, sarebbe perfetto, meglio dell'originale" mi fa avvicinandosi. "Ebbene? Lady Waters... potresti pensarci tu a pestarmi, che ne dici?" aggiunge subito dopo aver evocato la sua falce. Mi metto subito in posizione di difesa, ma rapidamente sgancia un colpo dall'alto verso il basso che, pur rimanendo ferma, mi sfiora soltanto. Poteva tagliarmi in due il naso se solo avesse voluto e io non me ne sarei neanche accorta.
Appurato che è molto più veloce di me, salto con entrambi i piedi sull'estremità del bastone conficcando ancora di più, grazie al mio gentil peso, la falce nella terra.
Gli rivolgo un accattivante sorriso mentre rapidamente allargo le braccia. Dal centro del mio corpo, sento riaffiorare il mio potere, che come un fiume in piena mi attraversa completamente fino a giungere ai palmi delle mani ed assumere la forma di due sfere d'acqua rotanti.
Con tutta la forza che possiedo le lancio in opposte direzioni, ma ad un punto torneranno indietro creando un semicerchio aggirando così la falce ed incontrandosi all'altezza dei fianchi del Leithien.
Se riuscirò a colpirlo, dovrebbe farsi indietro e quindi lasciare a me la sua falce che provvederò a recuperare per poi lanciargliela contro subito dopo, all'altezza del petto.

Tempesta acquatica – Ogni mano genera una sfera di acqua dal diametro di un metro, le quali roteano in sensi opposti. Vengono lanciate contemporaneamente e quando colpiscono, stringono l’avversario in una morsa schiacciandolo e strisciandoci contro con forza. Provoca escoriazioni, danni da urto e contusioni.

Ryuk Leithien

Non male il sorriso di Alinor, sfrontata come la ricordavo. Salta a piedi giunti sul manico della mia falce, probabilmente per disarmarmi, anche se ci ha messo tutto il peso del suo corpo, rimane comunque un fuscello, potrei sbalzarla via come se si trovasse su di una giostra. Decido comunque di lasciare la presa e di rievocare Gina, così da poter combattere senza il suo ingombro. Resto fermo, conservando un sorriso di sfida, mentre mi scaglia le sue sfere d'acqua addosso, ricordavo bene il suo elemento, non che il suo cognome lasci spazio a dubbi. Ringhio per il dolore ai fianchi, quando sento la pelle scorticarsi ed il sangue che caldo comincia a colarmi lungo le gambe, niente mi aiuta meglio che un pò di dolore, mi tiene concentrato sull'allenamento ed il mio avversario, un avversario che non è per niente male e vabbè... ho la vista, che ci posso fare se è una bella donna ed ogni tanto mi casca l'occhio. Cerco di afferrarla per il polso destro, in modo da tenerla ferma e rapido concento il mio elemento nella mano libera, sento il vento diramarsi tra le dita ed accumularsi al centro del palmo. Mentre le terrò il polso fermo tenendola rivolta verso me, se ci sarò riuscito, scaglierò il vento alla bocca del suo stomaco, sarà come un pugno più potente del mio braccio e ne risentirà maggiormente, perché tenendola ferma non verrà sbalzata via. In ogni caso mi allontanerò di qualche passo da lei, tenendomi in guardia.

L’incantatore è in grado di incanalare la propria energia nella mano e plasmare il vento:
Esperto: Tornado – Si genera un vento impetuoso che sbalza via il nemico per cinque metri, causandone danni da impatto di media entità

Esperin Raeghar

Niente, Dahmer non capisce e ribatte affermando che io mi consideri una santa e che ogni cosa che faccio debba essere reputata giusta. Ho fatto tantissimi sbagli da quando sono qui e non ho problemi ad ammetterlo, ho fatto tantissimi sbagli quando ancora non sapevo come stessero le cose, avrei potuto agire diversamente ed impedire questo disastro se fossi stata meno cieca, ma non ne sono stata capace. Cerco di fare ciò che reputo giusto, questo si, e continuerò a farlo anche se agli occhi degli altri potrà sembrare sbagliato. "Non ho agito solo per odio, ho fatto quello che era necessario per proteggere la mia famiglia. E scusami se non ritengo minimamente paragonabile il mio gesto al tuo, ho reso giustizia a mio padre, al grande Rickard Raeghar non ad un...lupo, un animale, per quanto tu potessi ritenerlo tuo amico. Vicent ti mostrava affetto, ti considerava suo cugino e ti voleva bene, non ha saputo resistere alle frustate di tuo nonno? Era solo un bambino, entrambi eravate bambini. E' talmente grave da scatenare quello che hai fatto a Selene? Quello che hai fatto crescendo, quello che hai fatto ad Aeglos?" ribatto con rabbia mentre lo vedo cambiare espressione ed il suo discorso farsi sempre più confusionario, come se non fosse più certo di quello che vuole dire, o di quello che vuole farmi capire. Sputa sangue fissando il suolo, prima di tornare a parlarmi "E adesso...Adesso potrei anche combattere per qualcosa di buono, provare a cambiare ma sarebbe inutile. Sarei ricordato sempre per ciò che ero. Basta vedere quello che pensi di me nonostante qui io abbia cercato di comportarmi bene. Potevo approfittarmi di Elen ma l'ho lasciata andare, perchè non mi sembrava giusto farla soffrire ancora. Il mio passato deve pesare solo su di me e su nessun altro. Se pensi che io sia ancora quel mostro di cui ti ha parlato quell'idiota di Vicent... allora ammazzami" la morte non è poi l'ennesima via di fuga? Non sta dimostrando in questo modo di non avere, per l'ennesima volta, il coraggio di affrontare le conseguenze delle proprie azioni o di rimediare ad esse? Come nascondere le responsabilità del massacro di Aeglos, come nascondere il proprio viso dietro la maschera del boia, mentire piuttosto che dire: ho sbagliato, è stata colpa. Dice di non cercare giustificazioni e probabilmente è vero che si sta pentendo della strada che ha preso, ma poi afferma di non aver avuto scelta dopo Ripper, come se quell'evento avesse spento la sua coscienza e dato vita al boia, come se appunto non avesse potuto evitarlo. Finché non si ammette di avere determinate responsabilità che sono state frutto delle proprie scelte come si può pensare di essere cambiati, o di essere credibili? Se vuole davvero cambiare, se lo crede davvero, otterrà anche lui il suo riscatto ma non dall'oggi al domani. "Le persone non cambiano per due azioni buone in croce Dahmer e l'opinione che si ha di esse ancora meno. Se non hai le palle di affrontare le conseguenze delle tue azioni e vuoi farla finita conficcati quella grossa spada in gola e lasciati soffocare dal suo sangue, almeno starai zitto per un po’ e non sentirò sempre gli stessi discorsi" connetto la mia mente alla sua spada, lego ogni sua parte al mio volere e la lancio ai suoi piedi, senza colpirlo "Non sarò io a finirti, perché sarò anche una ragazzina viziata, ma so quando vale la pena sporcarsi le mani e quando no e con te… non ne vale la pena" gli dico infine, richiamando la mia arma e restando a fissarlo.

Lux - Arma richiamata

Scuola di Magia: alterazione ed illusione
Telecinesi - spostare oggetti o lanciarli con la forza della mente.

• Maestro - A piacimento in una vasta area qualsiasi cosa

DAHMER GRAY

"Pure tuo padre era solo un uomo... un uomo come tanti altri su questa terra... molti ti direbbero così... molti che sono così tronfi della propria verità che non si soffermano a vedere quanto quell'uomo fosse importante per te" le dico scuro in viso. E' inutile, sembra che parliamo due lingue diverse. "Ad Aeglos non avevo nemmeno un volto amico, ero solo con la mia disgrazia... Vicent era troppo impegnato a fare il figlio e il nipote perfetto... quando era a caccia con me, lo difendevo sempre perchè era più piccolo... ma poi tornati a Aeglos, tutto tornava come prima. Io il garzone delle cucine che gli portava la cena e lui l'erede di Winterhold. A nessuno importava di me, non lo dico per patetismo, è un dato oggettivo. Mi vedevano pieno di lividi e ferite e non facevano niente. Mia zia... quella... quella. Mai una volta mi ha teso la mano o pulito il sangue dal viso. Non esistevo per lei, per quel decerebrato cornuto del marito. Esistevo solo per la frusta di Ulfric. Esistevo solo... per Ripper, per i suoi occhi da cucciolo, per... non so se hai mai amato un animale, se un cane o un gatto ti abbiano mai guardato con quegli occhi carichi di fiducia e affetto. Sì, l'odio che ho provato è stato immenso, straziante... era solo un lupo per te, come per me tuo padre era un uomo come tanti. Ma lo vedo dalla tua rabbia quanto lo amavi, dovresti vederlo dalla mia quanto quel lupo fosse essenziale. Non vedo perchè un uomo debba essere più importante di un animale... io stesso penso di valere meno di un maiale" dico amareggiato ma serio. I miei occhi bruciano sempre di più, me li stropiccio ma il fastidio aumenta. "Selene... Selene era ciò che non avrei mai potuto avere. Un mostro, un bastardo come me non doveva nemmeno provarci a sognare di essere felice con una donna, di avere una sua famiglia come stava facendo Vicent. E così ho voluto trascinarlo nel mio inferno, insieme a me. Quel giorno la mia umanità è morta del tutto. Volevo... volevo bene a Selene. Mi strapperei il cuore dal petto per rivedere anche solo per un attimo il suo sorriso" continuo con la voce più smorzata. La vista mi si annebbia. Non capisco cosa mi stia succedendo. Gli occhi bruciano, la vista sfocata. Una lacrima calda che scende sul viso. Piango. Sto... piangendo. Con gli occhi sgranati e impauriti, sto letteralmente pisciando dagli occhi. Io... io non piangevo da anni. Da quella volta di Ripper. Piansi per lui e giurai che non lo avrei fatto per nessun altro. Selene... piango per lei. La guardo sarcastico, ma triste. "Sei contenta?" mormoro senza emozione. Mi asciugo velocemente la faccia, non voglio darle altra soddisfazione. Raccolgo la mia spada, sono tutto dolorante, perdo un sacco di sangue. "Pensi che io voglia morire, che io voglia fuggire? Non posso fuggire, lo so bene. Scenderò su quel campo all'alba, tu non mi conosci come pretendi di conoscermi. Non mi tirerò indietro davanti al nemico e davanti a quel che mi aspetta. Il mio peso è solo mio ed è stato difficile per me accettarlo... lasciare andare Elen. Voglio bene ad Elen, l'ho allontanata nonostante lei volesse starmi accanto e avere un futuro insieme... io l'ho protetta e sono felice di averlo fatto. Ma pensa quello che vuoi, continua a pensare ciò che vuoi, non devo dimostrarti niente. Quella maschera non esiste più, se morirò sarà come Dahmer Gray, guerriero di Kalisi, che voleva una Dohaeris migliore e guidata da un re saggio. Se non lo vedi, è un problema tuo, non mio" dico voltandole le spalle. Se non avrà altro da dirmi, mi dirigerò lentamente verso l'infermeria, magari reggendomi su Ripper come un bastone. Eppure... eppure prima della battaglia vorrei fare qualcosa. Non posso lasciarla in sospeso. Ho deciso: ora nella mia vita comando solo io.

Alinor Waters

Ryuk rievoca la sua arma ma viene colpito in pieno dalle mie sfere acquatiche. ..Perchè? Penso sia abbastanza veloce da poterle schivare. Che si sia fatto colpire di proposito? Che ce l'abbia davvero con sè stesso come ha affermato poco fa? A questo punto valeva la pena stare fermo..anche se non l'avrei mai colpito. M'infastidisce l'idea che possa non combattere nel pieno delle sue forze, perchè ho davvero bisogno di un duro allenamento, altrimenti avrei preso a calci quei manichini.
Fatto sta che il Leithien mi afferra il polso. Provo a divincolarmi, ma è inutile, è molto più forte di me. Lo conferma anche il colpo che ricevo allo stomaco, dopo aver sfoderato il suo elemento, il vento, come arma.
Sputo del sangue mentre mi piego a terra per il dolore. Cerco di resistere ma è dura. Stringendo i denti alzo di poco la testa intravedendolo mentre si allontana. Striscio verso di lui, a gattoni, cingendomi con una mano la pancia ancora dolorante. In quella mano, di nascosto, evoco Purifier, il mio pugnale.
Con un rapido scatto lo lancerò verso di lui, ma sarà solo un diversivo, poichè impegnato ad evitare il pugnale, dovrà distrarsi e così potrò scattare verso di lui e sferragli un pugno abbastanza forte all'altezza delle noci di cocco.
Dopodichè, se riuscirò o meno nell'intento, indietreggerò di qualche passo, rievocando la mia arma, pronta a difendermi nuovamente da un suo eventuale contrattacco.

Purifier - Arma in forma inattiva

Ryuk Leithien

E sbam... il vento si libera potente dal palmo della mano, fino a raggiungere l'esile corpo di Alinor. C'è da ammettere che incassa bene, sputa del sangue, ma non si arrende, soprattutto non spara frasi epiche a caso per fare la tipa ganza. E' a terra agonizzante, ma si solleva tenendosi la pancia con una mano, si avvicina strisciandosi a me e nel momento in cui la vedo scattare con qualcosa nella mano, che sembra essere un pugnale, mi sposto dalla traiettoria facendo un movimento veloce verso destra, ma è là che intravedo qualcosa a terra che brilla. I raggi del sole si infrangono su di una superficie metallica dal colore dorato, un piccolo cerchio che sembra proprio essere... un momento! Porto la mano alla tasca per... "AhhhAaaAAAH" mi parte l'acuto degno di un soprano, quando sento delle nocche schiacciarmi qualcosa tra le gambe: i miei amici più importanti, i miei compagni di viaggio, la mia ragion di essere ancora considerato uomo "Br...t...a s...ro...za" casco sulle ginocchia portandomi le mani ai diamanti di famiglia e stringo i denti, mentre i crampi risalgono forti allo stomaco. Mi ritrovo steso a terra in posizione fetale, con una mano a cercare di capire se sono ancora in grado di riprodurmi o meno, non che ne abbia l'intenzione, ma preferisco che sia tutto funzionale e dove deve stare, senza pezzi schiacciati o mancanti. Mentre allungo l'altra mano e cerco di prendere l'anello poco distante da me, nel frattempo, cerco comunque di intervenire su Alinor, in modo che non possa infierire sull'altro amico, nel caso le venga in mente. Cerco un collegamento mentale tra noi, lascio che le mie energie confluiscano attraverso il mio corpo fino a raggiungere il suo, in modo che risenta di tutta la forza dell'imposizione. Dovrebbe essere talmente doloroso da non riuscire a muoversi ed è allora che mi rimetterò in piedi e calcerò forte lateralmente al suo ginocchio destro in modo da romperlo.

Imposizione del dolore – L’incantatore si connette alla mente del nemico e crea in lui l’illusione del dolore, il corpo non subisce danni reali
Maestro: Genera forte dolore che pervade l’intero corpo del nemico: Difficoltà nel restare in piedi, forti tremori, nausea

Valerius Urthadar

Scuoto la testa quando Elen si scusa, non è colpa sua, è vero che avrebbe potuto usare un po' più di... tatto, ecco, ma la mia reazione rimane assolutamente ingiustificabile, soprattutto davanti a una ragazzina di 16 anni. Perché sì, la giovane maga avrà pure dimostrato di essere degna di essere trattata da adulta, ma ai miei occhi rimane ancora come un qualcuno da proteggere, non posso farci niente. Continua dicendomi che era la prima volta che incontrava Aiden e poi, evidentemente scossa, mi mostra il motivo del loro incontro: un ciondolo a forma di cuore, che apparteneva a sua madre. Sto per chiederle come può esserne sicura ma Elen mi precede e continua il suo racconto, parlando dell'atteggiamento di mio fratello e del fatto che gli abbia creduto. A quanto pare Alistair è morto ma dev'essere accaduto recentemente dato che Esperin mi disse che era ancora vivo... mi riesce impossibile non pensare a Petyr, non so neanche che tipo di rapporto li legasse, se vi fosse un minimo di affetto o se anche il suo stesso figlio avesse realizzato che tipo di persona era. Scriverò qualcosa al riguardo nella lettera che ho intenzione di inviargli. Ciò che attira tutta la mia attenzione adesso è ovviamente la notizia sulla morte di mia madre, ma anche il fatto che Aiden conoscesse la mamma di Elen... immagino che Alistair l'abbia uccisa dopo qualche anno di vita al castello. Evito però di chiedere, Elen è già abbastanza scossa. Sento però che qualche chiarimento sia necessario. <<Nostra madre era una persona molto cattiva>>, quell'aggettivo non racchiude tutta l'essenza di quella donna, ma non mi viene in mente altro e non è il caso di approfondire, <<Si è guadagnata il mio odio tentando di uccidermi, ma probabilmente ha reso anche la vita di Aiden un inferno. Non fatico a crederlo, ma non capisco perché abbia voluto darmi quel messaggio. Se per manipolarci, o perché... rimpiange ciò che mi è successo. Ma non ha senso. Se fossi rimasto a Capo Tempesta lui non sarebbe nemmeno nato>>. E' proprio questo che mi dà da pensare: considerare Aiden semplicemente come un nemico era più semplice, ma ora... non riesco a sopprimere quel pensiero, piccolo ma invadente, che anche lui sia una vittima in questa storia. Una vittima con delle grosse colpe, perché non dimentico cosa ha tentato di fare con Esperin, ma pur sempre una vittima. A meno che tutto ciò non sia ovviamente un suo piano proprio per instillarmi questi dubbi, per minare la mia volontà, e nel caso ci è riuscito perfettamente. Ho molto su cui riflettere. <<Se ritieni che fosse sincero, fa tesoro di ciò che ti ha detto su tua madre>>. Il resto... forse è meglio che se lo dimentichi.