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  1. #3011
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Alinor si lascia trasportare in infermeria, non si dimena come pensavo ed è meno acida del previsto "Non lo so ancora. Probabilmente è il cognome che porti ad urtarmi i nervi." risponde sorridendomi di rimando, ma quando accenno ai suoi fianchi belli tondi vedo che carica una gomitata alla mia faccia, la quale mi sfiora chinando il capo istintivamente dall'altro lato "Io invece ti trovo meno aggressivo. Non dirmi che hai trovato la pace interiore grazie al matrimonio con Esperin.." Aggressivo... è questo che ho mostrato di me quando mi ha conosciuto, come darle torto, diciamo che lo sono ancora, ma è palese che io mi sia dato una calmata e che cerchi di reprimere certi moti, con alcuni qui al campo non mi viene facile. Ed Esperin... chino il capo guardando altrove quando Alinor la menziona, ma me la ritrovo in tenda a salutare con un freddo ciao... due ciao ai quali non replico, facendo finta di pensare ad altro, come alle cure che mi sta prestando una Elen insolitamente silenziosa, ma efficiente come sempre. "Grazie mille Elen!" "Grazie" le dico per poi uscire dalla tenda, anche Dahmer fa il suo ingresso e non è conciato bene, gronda sangue ed ha ferite molto evidenti, basterà un tocco della ragazza e tornerà come nuovo. E' presto per andare a dormire, mi sono appena allenato e c'è gente al tavolo, ma non ho voglia di compagnia, decido quindi di andare in tenda bagno e riempire la vasca... un pò di relax.

  2. #3012
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Continuo a tenere lo sguardo fisso sul bicchiere mentre lo faccio roteare verso destra e poi verso sinistra fin quando non mi scoccio e lo lascio sul tavolo poggiando il gomito sulla superficie di legno ed la testa contro il palmo della mano. Devo fare quattro passi, non riesco più a stare ferma qui senza fare niente ed inoltre continuo involontariamente a spostare ogni tanto lo sguardo verso l’infermeria e devo smettere di farlo. Sto per alzarmi quando sento la voce di Ally, non mi ero accorta che fosse uscita dalla tenda "Cos'è quel muso lungo? Tutto bene?" alzo lo sguardo su di lei e cerco di sorriderle in modo naturale, cosa potrei dirle? Che sto male, che in quelle lettere aveva perfettamente ragione, che non avrei mai dovuto legarmi a Ryuk considerato quello che sapevo di lui, che non avrei dovuto credere alle sue parole ed ai suoi atteggiamenti da quando sono al campo? E’ tutto vero, ho sbagliato ma non mi sento pronta a parlarne, voglio solo dimenticare tutta questa storia ed arrivare alla fine di questa guerra, sperando che domani gli Dei ci permettano di conseguire l’ultima vittoria di cui necessitiamo. “Si… sono solo un po’ stanca” che scusa banale, se la conosco bene non mi crederà minimamente. Mi sento tremendamente in colpa a mentirle nonostante quello che rappresenta per me ma non vale la pena affrontare il discorso, devo solo aspettare che mi passi. Mi ritrovo ad alzare di nuovo lo sguardo vero la tenda, non vedo più Ryuk all’interno ma sento comunque l’impulso di allontanarmi da qui così da non doverlo incrociare più del necessario, in fondo la sua tenda è proprio qui accanto “credo che andrò a fare un bel bagno per riprendermi un po’. Ho lasciato le tue cose in tenda sul pagliericcio, uno dei due è rivestito, puoi usare quello così starai più comoda. Inizia a sistemarti, ti raggiungo tra un pò così parliamo con più calma” mi alzo dopo averle dato un bacio sulla guancia ed averle sorriso, prendo poi un telo in tenda e mi dirigo verso il lago. Raggiungo la tenda e scosto il telo distrattamente per poi maledirmi quando alzando lo sguardo mi accorgo che era occupata proprio da Ryuk, qualcuno mi vuole male ormai è certo, almeno è vestito "Scusa, pensavo che fosse libera" abbasso lo sguardo e chiudo la tenda allontanandomi senza aspettare la sua risposta, devio quindi verso lo specchio d’acqua dall'altro lato dove butto il telo per terra e mi siedo poggiando il viso tra le mani. Si può essere più stupide di così?

  3. #3013
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Elen ancora una volta mi dice che secondo lei Aiden era sincero e posso solo fidarmi della sua parola, spero non si stia sbagliando, o forse spero di sì... boh, non lo so nemmeno io. <<E così Aiden non sarebbe mai nato se tu fossi rimasto a Capo Tempesta? Ora capisco molte cose...>>, alzo un sopracciglio, non capisco cosa intenda con questa frase ma ora come ora sono alquanto confuso e forse non è il caso di fare altre domande. Elen sembra essere d'accordo perché decide di troncare il discorso per dedicarsi ai feriti, probabilmente si sono allenati e hanno bisogno di cure urgenti. La saluto con un cenno, credo che abbia ragione, riflettere mi farebbe bene... ma la verità è che non ho proprio voglia di riflettere né di pensare a quello che ho appena scoperto, né ad Aiden, né ad Alistair, non voglio pensare a niente. E c'è solo una cosa che mi permetterà di rilassarmi e di svuotare la mente. Esco dalla tenda della maga e mi dirigo dritto in dispensa, dove trovo abbastanza facilmente una bottiglia ancora piena di idromele: ottimo, meraviglioso, è proprio quello che mi serve. Nella fretta non ho nemmeno visto chi c'è al tavolo quindi vi butto uno sguardo e vedo solo Alinor in compagnia di Esperin, che... sembra davvero... triste, abbattuta. Non penso di averla mai vista così giù. Dopo aver scambiato due chiacchere con la nuova arrivata la vedo allontanarsi e sono tentato di avvicinarmi e chiederle cosa la stia turbando, ma non vorrei disturbarla, perciò scarto l'idea e torno a dedicarmi al mio idromele. In realtà pure io vorrei rimanere da solo quindi mettermi al tavolo e scolarmi lì tutta la bottiglia non mi pare un'ottima idea... prima ho visto l'infermeria abbastanza affollata, quindi credo che al lago non ci sia nessuno. Esco dalla dispensa e cammino verso la sponda, tentando di nascondere l'idromele perché vorrei fingere di avere ancora una dignità, e con mia grande sorpresa seduta sulla riva trovo proprio Esperin. Che strano, non l'ho vista venire da questa parte, deve aver percorso un'altra strada. Sto per andarmene ma... Dei, ora sembra ancora più triste, con il viso tra le mani, forse sta addirittura piangendo. È difficile ignorare la stretta allo stomaco che mi provoca una visione del genere. <<Esperin>>, la chiamo dalle sue spalle, cercando di addolcire il più possibile il tono di voce per non farla spaventare. Probabilmente vuole rimanere da sola ma non posso andarmene senza essermi almeno assicurato che stia bene. <<Dimmi cosa è successo>>, le chiedo, accorgendomi solo dopo aver pronunciato quelle parole che forse avrei potuto essere più gentile. Ho ancora la bottiglia in mano, in bella vista... chissà che penserà di me.
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  4. #3014
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen

    <<Elen... potresti curarmi quando hai finito con loro?>>
    Annuisco ancora sovrappensiero mentre mi occupo di Ryuk e Alinor. <<Si anche io vorrei parlarti>> rispondo a Esperin, anche lei mi sembra turbata infatti lascia subito la tenda indispettita da qualcosa. Ormai è da un po' che la vedo così e vorrei aiutarla.
    Mi sforzo di sorridere a Alinor e a Ryuk quando mi ringraziano per le cure e realizzo che non so ancora nulla della battaglia che si svolgerà all'alba. Basta, non devo lasciare che i miei pensieri prendano il sopravvento distraendomi dall'obiettivo principale: la guerra.
    <<Chi scenderà in campo domani?>> domando mentre mi avvicino a Dahmer per controllare l'entità delle ferite.
    Ultima modifica di albakiara; 26th February 2016 alle 21:40

  5. #3015
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Il silenzio del lago riesce sempre a calmarmi ed a farmi guardare le cose dalla giusta prospettiva, anche se in questo momento non vedo soluzioni se non pazientare fin quando questa guerra non sarà finita e potrò allontanarmi da questo accampamento, penso comunque che piano piano sarà più semplice questa convivenza forzata, almeno lo spero, in fondo per lui è semplice ignorarmi e lo fa benissimo, questo aiuterà anche me. <<Esperin>> tolgo di scatto le mani dal viso e mi volto di spalle quando mi sento chiamare, ero talmente sovrappensiero che non mi sono accorta che qualcuno si stesse avvicinando. Valerius è alle mie spalle e sembra preoccupato, lo osservo per qualche istante e capisco che il motivo sono io, effettivamente non devo avere una bella cera al momento e trovarmi qui da sola seduta per terra con le mani al viso deve aver confermato la sua prima impressione, o forse avergliene data una ancora peggiore. <<Dimmi cosa è successo>> mi chiede con il suo modo di fare diretto, ne resto un attimo spiazzata e non rispondo soffermandomi ad osservare la bottiglia di idromele che ha in mano, probabilmente è una pessima giornata anche per lui. Alla fine farfuglio un "niente..." poco convinto per rassicurarlo mentre mi ritrovo a rigirare l'anello che ancora porto al dito, avrei dovuto toglierlo ed invece è ancora qui, l'ho dimenticato...in fondo neanche questo è importante, è solo il simbolo di un contratto che tra qualche giorno sarà spazzatura "si nota così tanto?" aggiungo poi rassegnata all'evidenza. E' palese che ci sia qualcosa che non va, mi stupisce che non me lo abbiano chiesto prima, che non lo abbia ancora fatto Drako al quale non sono mai riuscita a nascondere quello che provo, ma probabilmente è perchè c'è stata tutta questa tensione tra noi in questi ultimi giorni e perché l'ho tenuto all'oscuro di talmente tante cose che non saprà cosa pensare e me ne dispiace... a lui su questo non avrei saputo proprio cosa dire. Il punto è che ammetterlo a parole e dirlo a qualcun altro renderebbe la cosa ancora più concreta e non so se sono pronta a farlo, anzi non lo sono affatto, ma a quanto pare anche fare finta di niente non funziona. Valerius è discreto, non temo che possa parlarne in giro né giudicarmi, conosce me e Ryuk solo per quello che ha potuto vedere qui al campo, senza passato o nomi come riferimento, senza prese di posizione e mi chiedo se si sia accorto di qualcosa come sembrano aver fatto Dahmer ed Elen, meglio di no comunque anche perchè non c'è niente di cui accorgersi. "E' solo che... a dispetto della mia salute mentale, del giudizio e del buonsenso di cui sono sempre stata fiera..." continuo a rigirare questo maledetto anello, è iniziato tutto da quel giorno, non avrei dovuto seguirlo... non avrei dovuto sposarlo, al diavolo i Leithien e l'Adamantem "nutro purtroppo dei sentimenti complicati per un..." uomo che mi ha raggirata e presa in giro, che ha sfruttato i miei sentimenti per divertimento, che ha fatto una cosa talmente atroce che non riesco neanche a dirla ad alta voce "...un mostro" faccio un respiro profondo e lascio l'anello incrociando le braccia sulle ginocchia. Dei... l'ho detto davvero e suona tremendamente assurdo e sbagliato "scusa, non avrei dovuto parlarti di queste sciocchezze" ma che mi è preso? Ora penserà che voglia fargli le treccine e non ho nemmeno i capelli abbastanza lunghi da farne di decenti.

  6. #3016
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen

    In attesa di risposta faccio congetture sui possibili nomi, ormai siamo rimasti in pochi.
    Tampono con una pezza la ferita sanguinante e nel frattempo mi affido nuovamente alla mia magia, ora sono diventata più forte e il gesto mi richiede meno sforzo.
    Passo delicatamente la mano sulle varie ferite distratta dalle piccole fiammelle ondeggianti che con la loro danza cancellano ogni traccia del combattimento.
    Evito il più possibile di guardarlo negli occhi, non so ancora bene come comportarmi con lui, ma non voglio neppure che si accorga del mio disagio. Perché deve essere tutto così complicato? Ancora qualche giorno e la guerra sarà finita, ognuno prenderà la sua strada. Già, ma qual è la mia?

    -CURA-

  7. #3017
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Inizialmente Esperin cerca di evitare di rispondermi, farfuglia che non è successo niente ma è palese che mi sta mentendo, sia dal suo tono di voce sia dal suo atteggiamento. La osservo mentre gioca con il suo anello, a volte dimentico che lei e Ryuk si sono davvero sposati e che davanti ai miei occhi non vi è una ragazza come tutte le altre ma una Raeghar: la futura regina di Dohaeris, se gli Dei lo vorranno, e anche la lady dell'Adamantem. Eppure sarà difficile smettere di vederla come... beh, come Esperin. Come una giovane ventenne che ha perso tutto nel giro di pochi giorni e che è costretta sempre a nascondere le sue sofferenze per il bene della fazione, perché è uno dei nostri punti di riferimento e non ha la libertà di lasciarsi andare. Ma tutti abbiamo un limite, e lei sembra aver raggiunto il suo. "Si nota così tanto?", aggiunge poi, evidentemente stanca di continuare a mentire e io annuisco, cercando però di non farla sentire in colpa per aver tentato di dissimulare. "E' solo che... a dispetto della mia salute mentale, del giudizio e del buonsenso di cui sono sempre stata fiera...", continua a girarsi l'anello intorno al dito e ormai non credo più che sia un gesto casuale, "nutro purtroppo dei sentimenti complicati per un... un mostro". Ah... ah. Lo sguardo mi cade sull'anello, è palese che questo... mostro... sia Ryuk, le cose devono essersi evolute sotto i miei occhi senza che io me ne accorgessi. Come sempre, d'altronde. Ignoro le sue scuse e mi siedo vicino a lei, sull'erba umida, guardando la distesa d'acqua davanti a me. <<E... questo mostro>>, mi volto verso di lei, penso capisca che so di chi sta parlando, <<nutre dei sentimenti complicati per te?>>. Temo di conoscere già la risposta. Mi ricordo improvvisamente di avere con me l'idromele, e diamine, sono venuto qui per un motivo ben preciso: tanto vale unire le due cose. Porto il collo della bottiglia alla bocca e ne bevo un bel sorso, fino a quando non sento la gola bruciare. <<Penso che ci serviranno altre bottiglie>>, dico ad Esperin mentre le allungo l'idromele, cercando di smorzare la tensione.
    Our wills and fates do so contrary run

  8. #3018
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    "Io e Alinor" rispondo cercando di assumere un tono gentile. Elen mi cura, ma l'imbarazzo tra noi è ancora evidente. Le sorrido quando ha finito: "Grazie" mi limito a dire, ma sarebbero tante le cose che mi restano sulla lingua. E' meglio così, questa guerra sta per terminare, domani all'alba partirò per Candonga e non so nemmeno se tornerò. L'altra volta c'è mancato un pelo, ma questa volta sono fiducioso: come farebbe a divertirsi Raiden senza di me? Esco dall'infermeria per dirigermi alla mia tenda, avrei voluto scambiare due parole con Alinor, non so almeno per capire che tipo di guerriera è, ma meglio così, ho una cosa ben più importante da fare. Non potrò certo rimediare ai miei errori, alle scelte sbagliate che peseranno sempre su di me... ma qualcosa di buono per quel'idiota posso ancora farla. Questo forse significherà condannare a morte mio padre... Aeglos è sempre stata retta da un concetto di giustizia molto forte, nonostante con me non abbia avuto pietà... mio padre è un Dreth, avrà la giustizia a giudicarlo. Non sto tradendo l'unica persona che mi ha protetto nella vita, perchè l'ha ben detto che ero solo un'arma nelle sue mani. Come può una spada tradire, dunque? Forse sto di nuovo sbagliando. Sto consegnando la mente della disgrazia, ma dopo questa guerra, consegnerò anche il braccio. In tenda chiudo l'entrata, il freddo comincia a farsi sentire la sera, ma non è paragonabile ad Aeglos. Se ripenso al cognome scritto su quel documento, ci resto ancora incredulo. Vicent deve sapere.

  9. #3019
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    In fondo essermi liberata di questo peso con qualcuno mi ha fatto bene, probabilmente averlo detto ad alta voce mi permetterà anche di razionalizzare la cosa e di superarla, dato che è l'unica cosa che posso fare al momento. E' normale che sia ancora così in difficoltà, non devo farmene una colpa o considerarmi stupida e patetica, è passato appena un giorno e non posso pretendere di sentirmi già indifferente a lui dopo essere arrivata al punto di dirgli che me ne sono innamorata, anche se le sue parole sarebbero dovute bastare a farmi mettere una pietra sopra a tutta questa storia. Lo farò, ho bisogno solo di un pò di tempo e di non ritrovarmelo costantemente davanti come poco fa. Valerius mi osserva in silenzio, noto che guarda l'anello e probabilmente ha capito a chi mi stia riferendo, è l'unico tra l'altro a cui mi sono avvicinata così tanto qui al campo oltre Drako e non è difficile capire che stia parlando di lui. Si siede accanto a me e sposta lo sguardo verso lo specchio d'acqua, mi ritrovo così a fare lo stesso <<E... questo mostro>> torna a guardarmi poco dopo, non ne ha detto il nome ma è palese che abbia capito <<nutre dei sentimenti complicati per te?>> abbasso ancora lo sguardo limitandomi ad un "No" molto diretto, stringendo istintivamente le braccia attorno alle ginocchia e tornando a guardare il lago, ma poi aggiungo un "Non lo so..." che chiarisce meglio quello che sento e che mi manda in confusione. Non sarei mai arrivata a quel punto se non avessi creduto altro, non mi sarei mai esposta con lui considerato quanto mi sia costato accantonare tutti gli ostacoli che c'erano tra noi, il suo nome ed il mio, l'odio per la sua casata, l'odio che tutti compreso Drako nutrono per lui, la sua fama con le donne. Se non avessi avuto la certezza di non essere la sola a provare determinate cose, se i suoi occhi e le sue strette non mi avessero detto altro, non avrei perso così tanto tempo ad illudermi di altro e non mi sarebbe stato così difficile controllare determinate reazioni. "Credevo di si, altrimenti non sarei arrivata a questo punto. Ma io non sono molto" che imbarazzo, sto parlando troppo "esperta in queste cose". Resto un attimo in silenzio, prima di continuare il discorso, non è semplice per me parlarne o ricordare quei momenti alla valle "Comunque è stato molto chiaro nel farmi capire che mi sbagliavo, credo che non sia in grado di nutrire alcun tipo di sentimento per nessuno, se non per se stesso" neanche per suo figlio. Libero un altro respiro profondo tornando ad osservarlo mentre beve dell'idromele direttamente dalla bottiglia, mi chiedo cosa influisca invece in questo modo sul suo umore, lo vedo molto stanco <<Penso che ci serviranno altre bottiglie>> mi porge la bottiglia e mi ritrovo a sorridere del suo tentativo di smorzare la tensione che si è creata, la prendo tra le mani e la osservo per qualche istante perplessa "non ho mai bevuto...così" per terra, dalla bottiglia, qualcosa di così forte come l'idromele "al diavolo" non ho mai fatto troppe cose per etichetta e per paura del giudizio della gente. Porto la bottiglia alle labbra e ne bevo un bel sorso, forse troppo, il liquido brucia lungo la gola e mi ritrovo a tossire un paio di volte coprendo la bocca con l'altra mano prima di passare nuovamente la bottiglia a Valerius.

  10. #3020
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    L'acqua è inizialmente bollente, troppo calda per me, attendo che arrivi ad una temperatura sopportabile ed immergo la mano mentre mischio il sapone, non so neanche che roba è, non puzza di fiori almeno. Il collo è rigido e ci passo una mano per tentare di alleviare la tensione ruotandolo da destra verso sinistra un paio di volte, mi fermo solo quando non sento più i crack dei tendini. Sto per portare la mano ai pantaloni per sbottonarli, ma "Scusa, pensavo che fosse libera" mi volto di scatto riconoscendo la voce di Esperin, la quale non temporeggia e si allontana rapidamente. Resto fermo un paio di secondi, non so neanche perché, non ho intenzione di correrle dietro, ma... non lo so. Torno a sbottonarmi i pantaloni e dopo averli fatti scivolare a terra entro finalmente nella vasca e l'acqua mi ritempra immediatamente e sì, anche il profumo del sapone, anche se non ho capito ancora che cosa è... mi ricorda qualcosa, qualcosa che mi fa ridere, sono passati un mucchio di anni, ma certe cose non le rimuovi dalla mente tanto facilmente.
    Avevo sedici anni, uno sciocco sbarbatello che aveva appena iniziato a capire cosa implicasse realmente il proprio cognome, i rapporti con mio padre erano i soliti, neanche a dirlo, mia madre se n'era andata da meno di dieci anni ed in sua assenza mi distraevo come potevo al Castello Nero. Da poco avevo aperto gli occhi su qualcosa di interessante, solitamente quando non mi allenavo, trascorrevo il tempo a suonare o girovagare senza meta tra le montagne, ma ben altre colline cominciarono a suscitare il mio interesse. C'era una ragazza, Melania, era la figlia della cuoca, credo che avesse pochi anni più di me, ma diamine se era sveglia, sapeva bene come mettersi in mostra, non si vergognava neanche avanti la madre nel chinarsi più del dovuto quando serviva a tavola. A mio padre poco importava dove io lo andassi ad infilare, detto in maniera diretta, la madre di Melania, probabilmente, pensava che avrei concesso loro qualche favore monetario, non mi sembrava una donna da sentimentalismi, dato che più volte aveva provato a strusciarsi su mio zio, ma lui la guardava più come fosse un vacca da macello. Una sera avevo appena finito di consumare la mia cena, Melania mi aveva sfiorato le spalle col davanzale nello sporgersi a prendere il piatto sul tavolo e fu allora che decisi di darmi una mossa. "Mi concedo un bagno Con permesso, Padre" all'epoca avevo anche io un bel palo infilato nel deretano. "Preparamelo" dissi guardando la ragazza con occhi freddi, ma con un mezzo sorriso a tradire le mie intenzioni. Quando entrai nella sala da bagno c'era un profumo proprio come quello che sento ora, anche all'epoca non capii di cosa si trattasse, anche perchè ero distratto dalla ragazza intenta ad aiutarmi con la spugna. Me ne stavo steso con gli occhi chiusi nella vasca, lei era china con le ginocchia sul pavimento, mentre con una mano passava la spugna sulle mie braccia, imprimeva una certa forza nei movimenti, specialmente nel risalire al collo e scendere sul petto, ero abbastanza sviluppato per essere solo un adolescente, gli allenamenti davano i loro frutti. Le lasciai fare per qualche minuto e quando sentii il tocco ricadere più giù della pancia le afferrai la mano di scatto con la mia per fermarla, aprii gli occhi e girai il capo verso di lei, mi guardò con una strana espressione, forse spaventata, fino a quando la trascinai nella vasca privandola del resto degli abiti. Fu divertente... imparai tante cose da quella ragazza nei giorni successivi, la musica era stata velocemente declassata al mio secondo interesse.

 

 

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