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  1. #3111
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen

    Rimasta sola nella tenda mi stendo supina sul pagliericcio a riflettere su ciò che mi ha detto Esperin, devo far chiarezza su tutte le emozioni contrastanti prima che mi logorino completamente. Rimango per un tempo indefinito ad osservare le ombre degli alberi che ondeggiano sul tessuto bianco intanto mi gusto la tavoletta di cioccolata, ritrovata la calma vado in dispensa e prendo il necessario per scrivere una lettera in risposta a Cullen.
    Ritorno in tenda seguita dalla rondine messaggera che dopo qualche volo in cerchio si posa su un ramo nelle vicinanze. Sorrido e resto ad ammirarla dalla finestrella prima di ispirare profondamente e intingere il pennino nel calamaio.
    Osservo il foglio bianco... Come incominciare? Uhm... "Caro Cullen" no no, solo Cullen. "Ho apprezzato molto il vostr..." no. Alzo gli occhi al cielo pensando alle parole adatte per esprimere la mia gioia nel ricevere il dono, ma anche la preoccupazione che tale gesto gli sia costato una qualche punizione, e non mi accorgo che qualche goccia di inchiostro cade sul foglio. Tampono la macchia meglio che posso, sporcandomi così le mani, e riprendo a scrivere.
    Ultima modifica di albakiara; 29th March 2016 alle 23:38

  2. #3112
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Sento chiaramente Drako irrigidirsi quando gli confesso di aver incontrato Lantis, posso comprendere cosa stia pensando, che il mio gesto l'abbia nuovamente deluso ma in questo momento non ho le forze neanche per rispondere o spiegargli ancora le mie ragioni, non riesco neanche a sollevare il capo e guardarlo negli occhi, ho solo paura che mi allontani anche lui. Invece torna a stringermi quando gli spiego come si è comportato e cosa mi ha detto e mi sento subito meglio tra le sue braccia, “Dobbiamo dimenticarci del Lantis che è cresciuto con noi, dimentica il fratello amorevole, come io sto cercando di dimenticare ogni cosa legata a lui. Inizio a pensare che non è vero che non è più in sé, probabilmente questo è il vero Lantis, quello che abbiamo solo intravisto in tutti questi anni e che ora riusciamo ad osservare in pieno volto. Non ti voglio mentire, sono stato molto deluso del tuo comportamento nel nascondermi di Efrem e lo sono anche ora per la tua incoscienza, ma ti capisco, non avresti dovuto, ma capisco cosa ti ha spinto a farlo” annuisco per le sue parole e resto in silenzio mentre ripenso a mio fratello, a come è cambiato negli anni ed a come è diventato ora, a cosa è stato capace di fare prima condannando a morte Drako e poi iniziando a devastare il Regno con le sue manifestazioni di forza, già dal giorno dopo il Giudizio con l'uccisione di quei soldati innocenti per poi dimostrare di aver perso totalmente la ragione la notte della mia fuga. Chi è in realtà? L'abbiamo perso negli anni o l'abbiamo iniziato a conoscere realmente solo ora come sembra pensare Drako? Mi ostino, forse invano, a voler credere nella prima possibilità, la quale implica che nonostante tutto potrebbe esserci ancora una speranza di riportarlo indietro, anche se l'unica luce che riuscivo a vedere per lui era Reneè ed ora si è spenta definitivamente.



    Mi rassicura sulle mie scelte, su Niniel e sul matrimonio, anche se in realtà le mie insicurezze derivavano più dal mio stato emotivo e dalla confusione del momento piuttosto che da reali dubbi che non sento affatto su queste questioni. Ma è quando gli racconto il resto, quando gli dico che so che Reneè è anche la donna che ama Lantis, che il suo atteggiamento cambia totalmente.



    Lo sento trattenere il respiro e mi ritrovo sollevata dal suo petto con lui che mi tiene ferma per le spalle e mi guarda sconvolto, resto come pietrificata ad osservarlo senza dire nulla mentre le sue mani stringono sempre più “Non fare mai più domande su Reneè, mai più!” è risentito, lo vedo chiaramente, ed anche se questo suo atteggiamento equivale ad ammettere che era al corrente anche di questo non riesco ad arrabbiarmi ma solo a sentire un altro colpo al petto nel vederlo rivolgersi in questo modo proprio a me. Perchè non capisce che dovevo sapere? Che era nostro diritto trovare un filo logico in tutto questo?



    “Ha scelto di allontanarsi, ha scelto di far perdere le sue tracce, rispettiamo la sua volontà, Esperin. Non vuole il trono, non vuole Lantis e soprattutto non voleva che Efrem sapesse che è ancora in vita. Ora basta, te ne prego. La situazione è già troppo complessa così com’è. La sua presenza ha creato troppi danni, anche solo menzionare il suo nome non fa altro che portare a conseguenze negative. Non parliamone più… te ne prego” lascia la presa sulle mie braccia e vedo le sue mani tremare, il suo viso arrossato e la sua espressione turbata ed abbasso lo sguardo mentre la verità delle sue parole mi sembra ora così chiara "Lo so..." gli rispondo con un filo di voce mentre lui riprende a parlare “Non lasciamo che altre cose si mettano tra noi, ormai mi sei rimasta solo tu. Non nascondermi più niente” resta in silenzio mentre io sento gli occhi arrossati e sul punto di cedere nuovamente alle lacrime, ma mi trattengo e cerco di rispondergli con calma, per fargli capire cosa mi ha spinta a portare avanti tutto questo "È mia sorella, Drako. Quello che restava della mia famiglia è stato distrutto da questa guerra e quando ho saputo di lei ho voluto...non lo so, conoscerla, saperne di più. Non potevo restare col dubbio che fosse sopravvissuta e Lantis doveva sapere di essere innamorato di sua sorella anche per rassegnarsi a non poterla avere, per smettere di tormentarsi. Mio padre avrebbe fatto lo stesso, avrebbe cercato di rimediare agli errori di mia madre, di ritrovare sua figlia" forse ho sbagliato, forse cercare una verità che tanto ormai non cambierà più le cose è stato solo un errore dei tanti che avrei dovuto evitare in questo periodo, ma basta... non ho più energie per pensarci.



    "Ma hai ragione, Reneè ha scelto spontaneamente di andarsene e di interrompere qualsiasi tipo di rapporto con noi, di lasciare Efrem, Lantis e... me, ammesso che sappia chi sono. Dopo anni è ormai chiaro che non abbia avuto ripensamenti, non devo pensare più a questa storia ed a lei." Provo ad abbracciarlo nuovamente, stringendolo tra le mie braccia con tutta la forza che ho "Non chiederò più niente, non mi interessa più niente, ormai è il passato"



    Chiudo gli occhi e poggio la testa nell'incavo del suo collo, sforzandomi ancora di non riprendere a piangere "Ora ho solo te, non andartene... resta con me."

  3. #3113
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Drako Kalisi


    Come ho potuto avere l'illusione di riuscire a nascondere certe verità, come ho potuto avere la pretesa di togliere gli affetti alle stesse persone a me care? Mi sono arrogato questo diritto nascondendomi dietro due promesse, quella ad Ysotta e quella a Margarete, ho persino calpestato i diritti di Rickard, lo stesso uomo che mi ha trattato come un figlio, nel sapere di essere diventato padre dalla donna che aveva amato tanto, che il figlio che credeva suo non è altro che una creatura devota al male, la stessa dalla quale non riesco a staccarmi nonostante le parole che ho rivolto ad Esperin, Lantis è ormai in balia della sua natura di figlio di Raiden, riesco solo a pensare che a sedare questo cambiamento sia stata la vicinanza di Rickard ed ora... dopo tutto questo, può essersi solo arreso."Lo so..." Mi risponde Esperin, è cosciente che la volontà della donna della quale parla è quella di restare volontariamente lontano, di non farsi vedere, di lasciare le cose come stavano prima che si venisse a sapere di lei "È mia sorella, Drako. Quello che restava della mia famiglia è stato distrutto da questa guerra e quando ho saputo di lei ho voluto...non lo so, conoscerla, saperne di più. Non potevo restare col dubbio che fosse sopravvissuta e Lantis doveva sapere di essere innamorato di sua sorella anche per rassegnarsi a non poterla avere, per smettere di tormentarsi. Mio padre avrebbe fatto lo stesso, avrebbe cercato di rimediare agli errori di mia madre, di ritrovare sua figlia" Mi ritrovo a riflettere sulle sue parole e l'eventualità di rivelarle un'altra verità: che l'uomo che crede suo fratello in realtà è suo cugino, figlio di una zia defunta e mai conosciuta se non per la fama della propria pazzia e di... di tutto ciò che simboleggia l'esatto opposto della casata Raeghar. Dovrei raccontarle di come suo fratello sia morto per mano di Tywin, della bugia di sua madre, della realtà nascosta per tutto questo tempo. Finirebbe con l'odiare anche sua madre, dopo aver saputo che è una assassina, questa è l'ultima cosa che deve sapere, nonostante io prometta in continuazione di dirle la verità in ogni caso, finisco sempre col far pendere la bilancia dal lato opposto "Ma hai ragione, Reneè ha scelto spontaneamente di andarsene e di interrompere qualsiasi tipo di rapporto con noi, di lasciare Efrem, Lantis e... me, ammesso che sappia chi sono. Dopo anni è ormai chiaro che non abbia avuto ripensamenti, non devo pensare più a questa storia ed a lei." A queste parole ho l'ennesima fitta al petto, sento gli occhi arrossarsi, vorrei lasciarmi andare e raccontarle ogni cosa e forse lo farò realmente, ma non oggi, lo farò quando questa guerra sarà conclusa, lo farò quando Esperin avrà il posto che le spetta "Non chiederò più niente, non mi interessa più niente, ormai è il passato. Ora ho solo te, non andartene... resta con me." L'abbraccio e questa volta non riesco a resistere all'impulso di versare lacrime, mi sento svuotato e riempito nello stesso istante, una sensazione di smarrimento ed una piccola corda a tenermi fermo, una presa precaria nel nulla. La stringo forte prendendola dalla schiena e affondo la testa sulla sua spalla "Resterò sempre accanto a te, come ho sempre fatto e sempre farò"

  4. #3114
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Rido… Rido con gli occhi che pizzicano e le guance in fiamme. Mai avrei immaginato che una lettera potesse riempirmi di gioia in questo modo. Queste parole, il loro senso, la sorpresa, l’amore che mi ha trasmesso, il calore che ho sempre cercato e che mi sono puntualmente negato, perché farlo ancora? Non voglio, non voglio negarmi più niente e al diavolo la guerra, al diavolo la morte, sono vivo, sono ancora vivo e non ho intenzione di vivere ancora un attimo privandomi di ciò che desidero. Rileggo ancora la lettera e mi ritrovo a tremare, persino le gambe, le ginocchia e tutto il corpo, sono in fibrillazione, sono esagitato, sono felice, sono un padre e sarò nonno… nonno, SARO’ NONNO! Avrò un nipote, devo ripetermelo perché quasi non ci credo, sono la persona più felice di questo mondo pieno di merda. Devo, devo andare da Esperin, devo stringerla, devo abbracciarla, devo baciarla, devo averla con me, devo dirle che non ho più intenzione di fare il coglione e che sono stato una merda, che la amo, che sarà nonna… no questo meglio non dirlo così, ma certamente lo sa già. Dei cosa ho fatto per meritare tanta gioia dopo tutto ciò che ho fatto? Ho ancora la lettera nelle mani ed esco dalla tenda, la cerco con lo sguardo nel campo, ma non la trovo, istintivamente mi dirigo verso la sua, ma la intravedo in quella di Drako come al solito… devo entrare? Forse è meglio attendere, anche se ho troppa agitazione. Si abbracciano, mi infastidisce, ma lo fanno sempre, lo hanno sempre fatto, nulla di anomalo



    Mi avvicino alla finestella, lui è di spalle, lei stretta a lui e "Ora ho solo te, non andartene... resta con me." Raggelo all’istante, mi fermo incredulo con gli occhi fissi su di loro, mentre ogni cosa si annulla attorno a me, vedo solo lei, non sento nient’altro che la sua voce ripetersi in un eco "Resterò sempre accanto a te, come ho sempre fatto e sempre farò" Mi sembra tutto così sbagliato, tutto tremendamente diverso dal solito, è come se mi si appannasse la vista.



    Dalla lettera di Auron credevo che Esperin fosse ben disposta ed invece eccola tra le braccia del suo paladino, stretta a colui che ha sempre amato, glielo si leggeva negli occhi, no… questa non è la Esperin che immaginavo, mi sono forse fatto delle illusioni, sono stato preso ancora in giro? No, lei non è una falsa approfittatrice, mi si sta ritorcendo nuovamente tutto contro, perché ho atteso troppo ad andare da lei, per l’ennesima volta mi ha dimostrato qualcosa ed io sono stato a guardare. Ho la netta sensazione che il cuore si fermi, sento un peso al petto che cresce e mi affossa, poi… un colpo, un colpo forte deciso che si espande nella cassa toracica, il gelo che si cristallizza e brucia, brucia come fuoco attorno al cuore e nelle vene, il braccio destro formicola, la mano trema, le dita si irrigidiscono e di colpo l’intero arto si circonda di ghiaccio ed in uno scatto di violenza colpisco con forza l’albero accanto a me con un pugno.



    Il tronco gela fino alla chioma, per poi spaccarsi a causa dell’urto e ricadere al suolo in un boato. Volgo lo sguardo ancora per un attimo nella tenda di Drako e senza pensarci mi dirigo al Glados, ho bisogno di calmarmi, ho bisogno di pensare. Arrivo a casa mia, a Faradorn, dove il sole pomeridiano illumina le colline verdi, entro in casa e mi dirigo al piano di sopra, fa freddo oggi, ho stranamente freddo.



    Accendo il caminetto e mi metto a sedere a terra con la schiena contro il letto. Quasi senza rendermene conto mi ritrovo l’anello nuziale nella mano, resto ad osservarlo come ipnotizzato, ho bisogno di staccare la spina per un attimo… solo… un attimo.



    Crystal Grave -congela tutto il corpo a contatto, causandone la paralisi ed ingenti danni da assideramento


  5. #3115
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Finalmente mi sento più calma e tranquilla, nulla potrà cambiare la realtà dei fatti ma sento che almeno con Drako è tutto come sempre, abbiamo appianato le nostre divergenze, se così si potevano chiamare, e voglio che non ci sia più alcuna tensione tra noi da questo momento in avanti, non voglio nascondergli più nulla né tenerlo all'oscuro delle mie intenzioni, qualsiasi cosa sarà necessaria la faremo insieme, parlandone prima tra di noi. Resto stretta tra le sue braccia mentre affonda con la testa nella mia spalla, mi lascio andare e socchiudo per un momento gli occhi per poi riaprirli quando lo sento parlare "Resterò sempre accanto a te, come ho sempre fatto e sempre farò" sorrido felice, sapere di averlo al mio fianco mi da forza, è l'unico mio punto fermo in questo momento, tutto ciò che resta della mia famiglia.



    Stringo le braccia attorno alla sua schiena e piego la testa di lato poggiando la guancia sulla sua testa ma è nel farlo che mi accorgo di un'ombra dietro il tessuto della tenda. Mi volto verso la finestrella ed intravedo Ryuk fermo a pochi passi di distanza, ha lo sguardo incredulo e... non so neanche cosa, forse arrabbiato, forse deluso, non riesco a decifrarlo né a capirne il motivo. E' comunque chiaro che sia io a provocargli questa reazione dato che continua a fissarmi e torna a farlo anche dopo aver colpito con un pugno violento un albero accanto a sé il quale si ghiaccia fino alla chioma prima di cadere a terra con un tonfo, spezzato a metà.



    Lo guardo incredula ed i nostri occhi si incrociano solo per un istante prima che si volti per allontanarsi in direzione del lago o del Glados e proprio in quell'istante Drako solleva la testa, probabilmente allarmato dal rumore "Cos'è stato?" mi chiede perplesso voltandosi verso la finestrella dalla quale ormai si vede solo la chioma congelata dell'albero a terra "Non lo so..." cos'è stato? Che gli è preso? Perchè si comporta in questo modo dopo avermi chiaramente detto che di me non vuole saperne niente? Possibile che...? "Ryuk ha abbattuto un albero..." aggiungo un pò titubante senza sapere cosa dirgli e cosciente di non potergli dire quello che penso davvero, creerei solo inutili discussioni tra noi che allo stato attuale delle cose non hanno più importanza "meglio che vada a controllare" mi dice leggermente scocciato mentre scioglie l'abbraccio e si appresta ad alzarsi. Annuisco alle sue parole senza prestare molta attenzione, ancora stranita per l'espressione ed il gesto di Ryuk a cui non riesco a dare un significato. Perchè dovrebbe essere geloso se non ha alcuna intenzione di legarsi a me? Perchè mi guardava in quel modo? Ho capito cosa lo ha portato a trattare le donne in un determinato modo e posso anche comprenderlo, ma questo no, non è giusto nei miei confronti. "A dopo" gli dico cercando di apparire tranquilla anche se sento un milione di sensazioni differenti agitarsi dentro di me: confusione, rabbia, sconcerto e... speranza? Di cosa poi, le sue parole non hanno lasciato spazio a fraintendimenti e quello che ho saputo mi ha confermato che a priori non cerca e non vuole provare determinati sentimenti, tra l'altro ormai non mi interessa neanche più, ho messo una pietra sopra a tutta questa storia. Esco dalla tenda ed entro nella mia, mi stendo nuovamente sul pagliericcio anche se mi sento agitata e nervosa ma tempo pochi minuti e mi alzo di nuovo, non posso fare finta di niente, non ce la faccio. Esco dalla tenda ed a passi veloci mi avvicino al lago ma non lo trovo da nessuna parte, probabilmente si è allontanato dal campo. Non ho molte alternative, posso sperare solo che si sia diretto a casa sua altrimenti dovrò attendere che rientri per chiedergli cosa diamine gli passi per la testa e darmi finalmente una risposta, oltre che dirgli che deve smetterla una volta per tutte. Attraverso il portale e mi ritrovo a Faradorn, non vedo nessuno e non sento alcun rumore, il portone in legno è chiuso quindi probabilmente non è qui.



    Decido comunque di entrare in casa e non trovo nessuno, mi accorgo della presenza della sua gatta addormentata su una sedia e salgo le scale che portano al piano superiore, mi rendo conto che è effettivamente qui solo quando vedo la porta della sua camera leggermente aperta e sento il crepitio della legna che brucia nel camino.



    Apro di più la porta ed entro nella stanza "Pretendo una spiegazione" gli dico quasi istintivamente, guardandolo per un attimo stranita quando mi accorgo che tra le mani, seduto per terra ai piedi del letto, ha il nostro anello. Quindi non l'ha lasciato alla valle, l'ha recuperato dopo che sono andata via. Perchè? Perchè non riesco a comprenderlo, perchè con lui è sempre tutto così dannatamente complicato?



    "Mi sono esposta con te, ti ho detto cosa provo e mi hai respinta nel peggiore dei modi, ridendo di me. Ora cos'altro vuoi? Perchè sembri geloso di me, perchè hai quell'anello in mano, perchè quando mi stringi sembri dirmi altro?" gli dico tutto d'un fiato, con un tono più alto del normale che esprime tutta la rabbia e la frustrazione che sento.



    "Non me lo sto immaginando, non sono stupida. Cos'è? Possessività? Qualche stupido atteggiamento da capobranco tipico di voi maschi? Non ti sei divertito abbastanza? Devi smetterla! Ti avvicini e mi travolgi, poi cambi idea e mi respingi, non riesci ad impegnarti seriamente e posso anche comprenderlo dopo quello che hai passato ma ora basta, devi lasciarmi in pace!" aggiungo ancora alterata, riprendendo fiato mentre continuo a guardarlo.

  6. #3116
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Il fuoco prende forma rapidamente ed il suo calore mi investe, è piacevole, mi ricorda quando da bambino mi addormentavo nel grande salone del Castello Nero, proprio sul tappeto accanto all'immenso camino di pietra. Resto fermo ad ascoltare il crepitio della legna, mentre sento il viso arrossarsi e le braccia prendere calore, forse sono troppo vicino, ma sto bene. Mi perdo ancora ad osservare l'anello nella mia mano, un pezzo di metallo che ho trafugato dalla sala del tesoro di mio padre, un cerchio con il suo gemello più piccolo ed aggraziato con tre piccoli diamanti incastonati nella striscia centrale, questo per me e l'altro per Esperin. Due anelli che all'epoca non avevano alcun valore, se non per dimostrare un legame prettamente legale tra noi, eppure non posso dire che qualcosa non si fosse già smosso in me quel giorno, quando lei entrò in questa stessa stanza, quando ascoltò le mie parole e venne con me avanti la salma di mio padre, Esperin è stata una presenza costante da quel giorno, qualcosa che non ero pronto ad accogliere e capire, qualcosa della quale sento di non poter fare a meno adesso. Avrei dovuto controllarmi prima, non avrei dovuto scagliarmi contro quell'albero, ho fatto troppo baccano, ho combinato un altro macello sotto gli occhi di tutti, sotto i suoi occhi, magari Drako starà invocando la sua Dea per maledirmi. In un modo o nell'altro perdo sempre il controllo delle mie azioni. Sento un rumore provenire dal piano inferiore, sarà la gatta che cerca qualcosa da mangiare, me ne sono occupato troppo poco in questi tempi, dopo le lascerò una bella scorta di cibo. Ma quei rumori diventano sempre più simili a passi, dei passi che conosco per andatura, passi che si avvicinano alla porta e nello stesso istante in cui la sento aprire, chino la testa verso il basso ad incollare gli occhi al pavimento. "Pretendo una spiegazione"



    Non mi smuovo, resto in silenzio, chiudo le palpebre e respiro profondamente, cosa devo dirle? Cosa devo fare arrivato a questo punto? Mentire ancora? A cosa servirebbe? Ormai non ne ho neanche più la forza, il danno è fatto, l'ho fatto bello grosso alla valle, come posso anche sperare che si sistemi tutto, quella frase che ha detto prima a Drako ha un significato molto profondo che include anche me, anzi... mi esclude del tutto. "Mi sono esposta con te, ti ho detto cosa provo e mi hai respinta nel peggiore dei modi, ridendo di me. Ora cos'altro vuoi? Perchè sembri geloso di me, perchè hai quell'anello in mano, perchè quando mi stringi sembri dirmi altro?"



    Stringo di riflesso la mano che contiene l'anello in un pugno alle sue parole. Il suo tono è alto, alterato, non mi volto a guardarla ancora, alzo solo il capo e rivolgo ancora gli occhi al fuoco, mentre sento la mascella contrarsi ed un senso di nervosismo farsi largo tra l'angoscia, l'agitazione si fa più forte ed il cuore prende ad accelerare



    "Non me lo sto immaginando, non sono stupida. Cos'è? Possessività? Qualche stupido atteggiamento da capobranco tipico di voi maschi? Non ti sei divertito abbastanza? Devi smetterla! Ti avvicini e mi travolgi, poi cambi idea e mi respingi, non riesci ad impegnarti seriamente e posso anche comprenderlo dopo quello che hai passato ma ora basta, devi lasciarmi in pace!" Senza rendermene quasi conto, un altro pugno vola diretto al pavimento, come uno scarico di tensione che è partito a prescindere dalla mia volontà. Mi volto verso di lei e la osservo carico di rabbia, una rabbia che non riesco a spiegare razionalmente, le sue parole mi hanno colpito, probabilmente ferito, perché non è assolutamente questo il motivo per il quale mi sono comportato in quel modo e forse ho preteso che lo capisse, perché forse mi rendo conto che non voglio sbagliare più. Mi alzo di scatto e mi avvicino di un paio di passi a lei "L'hai detto tu stessa che prendo decisioni per gli altri"



    Alzo la voce ed il respiro si altera, non so quanto io abbia alzato il tono, ma la gola graffia "Mi sono comportato così con Auron e l'ho fatto anche con te, perché non sopporto l'idea di lasciarti soffrire dopo la mia morte, perché se ti mostro quello che sento per te e che evidentemente non riesco a controllare quando ti stringo o quando ti abbraccio o quando semplicemente ti guardo negli occhi come in questo istante, ho il terrore che ti farò star più male in questo modo, che facendomi odiare" Ho un tremendo formicolio alle braccia ed alle gambe, una morsa allo stomaco e l'irrefrenabile impulso di azzerare le distanze tra noi. Avanzo ancora, nel tentativo di tirarla a me, di cingerla alla vita con un braccio e di portarle una mano dietro al collo per tenerle il viso a pochi centimetri dal mio "Guardami negli occhi Esperin, ti sembra che io ti stia prendendo in giro? Quando mi hai detto cosa senti, penso di aver ritrovato la pace per un istante, ho immaginato noi due dopo questa guerra, ancora insieme... a vivere un rapporto vero, felici e magari con dei figli, con Auron e..." la mia voce è calma, quasi con tono rassegnato, bassa...



    " e poi ho razionalizzato. Ho avuto più paura di un futuro che non avrei potuto concederti, che della lama di tuo fratello sul mio collo" Sospiro e sento gli occhi pizzicare, le guance bagnarsi e la voce strozzarsi mentre le dico la verità "Perchè ti amo... Esperin"


  7. #3117
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Quando termino di dare voce a pensieri carichi di nervosismo e rabbia per il suo comportamento sento il respiro alterato ed il battito del cuore accelerato, le mani tremano e sento una morsa al petto che diviene ancora più forte quando replica alle mie parole con un pugno sferrato contro il pavimento, ancora senza alzare lo sguardo su di me. La convinzione che non gli importi nulla del mio sfogo e delle mie domande è salda nella mia mente dopo i trascorsi di questi giorni, ma ancora più forte è la volontà di chiarire tutta questa storia per la mia sanità mentale della quale dubito sempre più a causa sua. Si volta verso di me con uno sguardo carico di rabbia che ricambio istintivamente mantenendolo col mio, sentendo però la mia determinazione cedere nel momento stesso in cui si alza e si avvicina di qualche passo a me "L'hai detto tu stessa che prendo decisioni per gli altri" il tono della sua voce è alto, come se stesse dicendo qualcosa di ovvio o come se si aspettasse che il suo comportamento mi fosse già chiaro, quando invece non lo è affatto.



    "Mi sono comportato così con Auron e l'ho fatto anche con te, perché non sopporto l'idea di lasciarti soffrire dopo la mia morte, perché se ti mostro quello che sento per te e che evidentemente non riesco a controllare quando ti stringo o quando ti abbraccio o quando semplicemente ti guardo negli occhi come in questo istante, ho il terrore che ti farò star più male in questo modo, che facendomi odiare" resto con lo sguardo incatenato al suo incapace di replicare mentre le sue parole si ripetono nella mia mente e si mescolano alle sensazioni avvertite con lui in questi giorni, ai discorsi fatti, alle parole di Valerius e di Auron, alla dolcezza di quella melodia che ha suonato per me, all'espressione che aveva alla valle quando mi ha parlato in quel modo, le sue lacrime, i suoi singhiozzi, il calore dei suoi abbracci e delle sue strette. E d'un tratto tutto acquista un senso, tutto trova un posto nella mia mente ed il modo in cui si è comportato mi appare ancora più stupido, sbagliato ed ingiusto ma almeno coerente con quello che sento quando sono con lui. Avanza ancora mentre io continuo a guardarlo con un'espressione mista tra il sorpreso, il consapevole e l'arrabbiato, mi tira a sé per la vita con un braccio e porta una mano dietro il mio collo avvicinando il mio viso a pochi centimetri dal suo, incatenando ancora una volta i nostri occhi mentre resistere ai miei impulsi e restare coerente diviene sempre più difficile.



    "Guardami negli occhi Esperin, ti sembra che io ti stia prendendo in giro?" lo guardo e mi rendo conto di averlo sempre saputo anche se mi ero convinta che fosse solo una mia illusione, i suoi occhi mi hanno sempre parlato allo stesso modo, anche alla valle, anche mentre mi derideva, ho solo smesso di crederci a causa delle sue parole oppure semplicemente avevo bisogno di sentirmelo dire per crederci davvero. "Quando mi hai detto cosa senti, penso di aver ritrovato la pace per un istante, ho immaginato noi due dopo questa guerra, ancora insieme... a vivere un rapporto vero, felici e magari con dei figli, con Auron e... e poi ho razionalizzato. Ho avuto più paura di un futuro che non avrei potuto concederti, che della lama di tuo fratello sul mio collo" sento gli occhi bruciare mentre ascolto le sue parole, una sensazione di calore sempre più forte mi avvolge e mi riscalda proiettando nella mia mente immagini a cui ho sempre cercato di non lasciarmi andare temendo di soffrirne troppo quando avrei dovuto inevitabilmente accantonarle. La possibilità di un futuro insieme, di poter vivere appieno quello che sento per lui senza dovermi più frenare, senza dover rinunciare a quello che desidero per quello che è giusto per me, arrivare a poter affermare che le due cose coincidano è qualcosa in cui avevo rinunciato a sperare, qualcosa che mi sembrava impossibile con lui, soprattutto dopo quello che mi ha raccontato. Il tutto è però accompagnato dalla rabbia per aver rischiato di perderlo e di dover rinunciare a questi sentimenti per una sua decisione, senza avere possibilità di replica o di scelta, così come è stato per Auron. Delle lacrime solcano le sue guance ed il suo tono diviene più basso, quasi rassegnato, l'ennesima conferma di quanto questa decisione gli abbia fatto male come quella di allontanare suo figlio. "Perchè ti amo... Esperin" credo di aver sentito il cuore fermarsi per qualche istante prima di riprendere la sua corsa, il fiato smorzarsi e le lacrime battere la mia capacità di trattenerle nel momento stesso in cui l'ho sentito ammettere di amarmi.



    Resto per qualche istante spiazzata, trattenendo il respiro, ho represso con tutte le mie forze il desiderio che fosse tutto vero che ora sento come se un macigno enorme si fosse dissolto nel nulla portando con sé tutta la tristezza e le convinzioni di questi giorni, un macigno che non aveva ragione di esistere, che ha creato lui stesso convinto di farlo per il mio bene quando invece non ha fatto altro che far stare male entrambi. Non so come reagire, non so cosa provare e d'un tratto tutte queste sensazioni si fondono insieme ed esplodono senza il mio controllo in una reazione istintiva "Sei uno stupido" gli dico con rabbia tra le lacrime, mentre con una mano mi ritrovo a dargli uno schiaffo.



    La stessa mano ne afferra subito dopo il viso per riportare i suoi occhi nei miei, raccogliendone una lacrima "Uno stupido a pensare che allontanarci sarebbe bastato a cancellare i nostri sentimenti per te. Uno stupido a supporre che Auron ti avrebbe dimenticato così facilmente. Uno stupido a credere che avrei permesso a mio fratello o a chiunque altro di avvicinarsi all'uomo che amo, di portarti via da me" la mano sale ad afferrarne d'impulso i capelli per poi avvicinare la sua testa e le sue labbra alle mie mentre il mio corpo aderisce al suo azzerando le distanze.



    Lo bacio con irruenza, un bacio che diviene sempre più intenso e profondo e che racchiude tutte le sensazioni che provo in questo istante, la felicità di sentirmi ricambiata, la rabbia per ciò di cui ci stava privando ed il desiderio incontrollabile di lui, di noi, di cancellare tutte queste tensioni e sentirmi finalmente completa accanto a lui.

  8. #3118
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    L'istinto è ciò che mi ha sempre guidato, non che mi abbia portato a grossi risultati, mi ha solo salvato la pelle in campo di battaglia, ma per quanto riguarda il personale è sempre stato un vero disastro, non che m'importasse realmente. In quest'ultimo periodo sembra che quella parte irrazionale di me si sia spenta, non saprei se esserne felice o meno, a quasi trentasette anni è quasi ora di cominciare a ragionare, ma, a quanto pare, prendere decisioni non è il mio forte, sopratutto se si tratta del bene altrui... bene altrui, avrei potuto ridere di me stesso per questa frase solo il mese scorso. Ed ora mi ritrovo a dichiararmi a cuore aperto ad una ragazzina: una splendida, forte, intelligente, giovane donna che mi ha fatto crollare senza neanche volerlo. La guardo col cuore in gola, come se stessi aspettando un responso di morte o di vita, la condanna o l'assoluzione, non riesco a capire nulla dai suoi occhi che mi osservano così da vicino, mi confondono e mi distraggono "Sei uno stupido" mi risponde con uno schiaffo al volto, un gesto che paragono all'ascia del boia sul mio collo.



    E' finita... andata. Ma proprio quando sto per allontanarmi da lei porta nuovamente la mano al mio viso e questa volta in una carezza a raccogliermi una lacrima. La guardo come se fosse il gesto di una donna abituata a prendersi cura di chi ama, il gesto di chi non ha timore di dimostrare ciò che prova e forse per la prima volta mi sento totalmente senza forze, arreso alla sua volontà



    "Uno stupido a pensare che allontanarci sarebbe bastato a cancellare i nostri sentimenti per te. Uno stupido a supporre che Auron ti avrebbe dimenticato così facilmente. Uno stupido a credere che avrei permesso a mio fratello o a chiunque altro di avvicinarsi all'uomo che amo, di portarti via da me" mi bacia, mi bacia con irruenza e sento ogni parte del mio corpo prendere fuoco, la stringo a me e porto le mie mani dietro la sua schiena per compattarla a me, sempre di più... sempre di più come se la vicinanza non fosse mai abbastanza.



    In un gesto la sollevo e l'appoggio contro il muro, mentre continuo a stringerla ed a ricambiare baci che prendono toni sempre più accesi, come qualcosa di lasciato in sospeso e che è impossibile tentare di fermare.



    Ogni centimetro del suo corpo, ogni lembo di pelle che percorro con le dita: dal collo al mento, dal ginocchio alla coscia, dal braccio al polso, è come se mi facesse tremare, una sensazione forte, una droga della quale non posso fare a meno, ne voglio di più.



    Mi volto con lei in braccio e l'adagio sul letto, mentre con la mano le sciolgo la cordicella alla vita, per poi gettarla a terra, così come faccio con i miei ed i suoi stivali. I palmi delle mie mani sono saldi sulle sue cosce in una risalita lenta, che passa sotto la gonna dell'abito e risale fino ai fianchi, fino al busto, fino a sfilarle il vestito.



    L'afferro con la mano dietro la schiena nel trascinarla più in alto sul letto, in modo che la testa si appoggi ai cuscini. Poi continuando a baciarla, senza staccarmi mai da lei, prendo la sua mano e la porto ai lacci del mio abito.

  9. #3119
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Mi abbandono totalmente tra le sue braccia ed alle sue labbra senza averne mai abbastanza, lo cerco con un desiderio che diviene sempre più travolgente man mano che il bacio aumenta di intensità e la sua stretta si fa più salda, fin quando i nostri corpi aderiscono perfettamente l'uno all'altro.



    Ogni suo tocco deciso sul mio corpo accresce la voglia di lui, sento la pelle bruciare sotto le sue dita e reagire al solo contatto mentre il respiro diviene sempre più pesante, le sue labbra scendono sul mio collo e le sue mani sulle mie cosce quando mi sento sollevare contro il muro, continuando a ricambiare un bacio che entrambi non abbiamo intenzione di interrompere. Stringo saldamente le gambe attorno ai suoi fianchi e le braccia attorno alle sue spalle, come se il contatto non fosse sufficiente, come a volergli dimostrare che desidero di più.



    Si volta tenendomi ancora in braccio e si avvicina al letto adagiandomi su di esso mentre con una mano scioglie la cordicella dell'abito



    Lo tiro per la maglia riavvicinando le sue labbra alle mie e continuando a baciarlo con passione mentre scivolo con la schiena sul copriletto e sento le sue mani risalire lungo le cosce fino ai fianchi e poi lungo il busto, il mio corpo freme di desiderio e distendo le braccia dietro la testa permettendogli di sfilarmi l'abito e gettarlo poi a terra, continuando a tenere i miei occhi fissi nei suoi. Con una mano mi afferra dietro la schiena trascinandomi più in alto sul letto fino a toccare con la testa il tessuto soffice dei cuscini, il suo corpo sopra il mio e come unica barriera solo gli abiti che ancora indossa e che con una mano mi invita a slacciare, continuando a baciarmi.



    Con gesti decisi lo libero dalle cinte lasciandole cadere a terra ed inizio a slacciare la sua maglia senza staccare le mie labbra dalle sue, le mani scivolano sotto di essa accarezzandone lentamente la pelle nuda, dai fianchi risalendo lungo il petto per poi scivolare dietro le spalle e la schiena portando con sé il tessuto della maglia ormai slacciata. Le mie labbra lasciano le sue per scendere a baciarne il collo e più giù sul petto mentre le mie mani lo aiutano a slacciare la parte inferiore dell'abito che raggiunge il resto sul pavimento. Risalgo con le braccia a stringerlo a me e con le labbra a riassaporare le sue, il suo corpo sopra il mio, il suo desiderio contro il mio ed il suo respiro sulla mia pelle annullano tutto il resto, ci siamo solo noi e questa stanza lontano dal mondo, liberi di lasciarci andare ad istinti che non abbiamo più ragione di reprimere.



    Riprendo fiato e con una mano accarezzo la sua guancia cosciente di essere per la prima volta esattamente dove e con chi voglio essere, di non aver bisogno di nient'altro se ho lui accanto. Con l'altra mano lo stringo a me e torno a baciarlo inarcando la schiena per far aderire ancora i nostri corpi e piegando le gambe per accoglierlo sopra di me, desidero soltanto che sia finalmente mio e che io sia sua.

  10. #3120
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien


    In poche ore sono passato dal non avere niente, all’avere tutto… tutto ciò di cui ho realmente bisogno, dei motivi per lottare e restare in vita, perché quando questa guerra sarà conclusa non mi arrenderò, guarderò negli occhi il mio boia e lo manderò all’inferno, perché non ho più alcuna intenzione di soccombere, voglio vivere, voglio finalmente vivere come ho sempre desiderato, come non ho mai potuto. E questo corpo caldo che risponde al mio, queste mani che si intrecciano ed i palmi che strofinano, non sono nient’altro che la promessa più grande, quella che ho cercato e che poi ho negato negli anni, quella che mi ha trovato nonostante mi rifiutassi al solo pensiero di un legame, la promessa di una vita assieme, una vita che vale la pena essere vissuta.



    Mi libera dai pesanti abiti che ricadono al suolo e si mischiano ai suoi, il crepitio del fuoco ed il barlume della candela sono le nostra musica e la nostra atmosfera, i sospiri che si fanno più forti, i tocchi decisi, il sangue che circola più velocemente, lo sento che corre in tutto il mio corpo e mi anima di un desiderio incontenibile. Stringo Esperin a me e bacio la sua spalla, un bacio lento, un bacio che ne assapora la pelle, la mano destra che scivola sul suo corpo, ne esplora le curve e le stringe con un fremito che si fa sempre più forte.



    Il bacio scende tra le clavicole, sulla pancia, fino ad arrivare al fianco, e le mani che scendono, accarezzano le cosce, ogni centimetro della pelle, devo conoscere ogni lembo del suo corpo e farlo mio, mio… perché Esperin è mia.



    Risalgo portando con me le lenzuola, mi adagio su di lei, tra le sue cosce e la osservo in viso restando fermo, le sorrido dolcemente prima di portarle una mano al viso ed accarezzarne la guancia, accarezzarle le labbra, è bella, mi riempie gli occhi di una bellezza rara, di un qualcosa che mi appaga, ma che non so spiegare a parole.



    Chiudo gli occhi ed appoggio la fronte alla sua, strofino lento su di lei, il mio corpo che accarezza il suo, fino a quando la faccio mia.



    Ancora fermo, uniti, la bacio ancora, la bacio prima lentamente, con ogni sentimento che si agita nel mio corpo, poi il fuoco, il desiderio divampa e tutto si fa più forte, più intenso.


 

 

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