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  1. #3131
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Resto fermo ad osservare come Esperin si riveste, la vedo diversa, felice, una felicità che dipende da me ed è strettamente collegata alla mia. Quando si avvicina e mi restituisce uno dei nostri tanti baci, dei quali non posso più fare a meno, sento qualcosa vicino le gambe e quando abbasso lo sguardo, mi rendo conto che il mio gatto si sta strusciando. Mi scappa da ridere quando nonostante tutto, annusa Esperin e poi se ne va con la coda alta, altezzosa come sempre, questi gatti sono così umani alle volte… sembra quasi gelosa di lei. Scendiamo le scale ed Esperin mi stringe la mano, un gesto che ricambio, accarezzandole il dorso del palmo con il pollice, mi dice di voler portare la gatta ed i suoi cuccioli con noi nella nuova casa, cuccioli che non ho ancora visto, e che vuole tanti gatti “Non li ho visti ancora, ma nel giardino i gatti sono sempre utili, voglio anche un bel cane grosso” usciamo dalla casa e mi guardo attorno, mi rendo conto solo ora di quanto fossi legato a questo luogo solo per l’idea della vita che mi ero prospettato di trascorrerci, l’avevo costruita in funzione di una famiglia, una famiglia che volevo farmi con una illusione, ma quel senso di appartenenza non lo avevo desiderato solo con Irina, è qualcosa che ho sempre voluto, quello che rappresenta questa casa lo tengo dentro me e lo porterò ovunque io vada, quello stesso senso di appartenenza, ora, è stretto alla mia mano destra. Arrivo vicino al carretto indicato da Esperin, ci sono quattro piccoli gatti, due bianchi, uno nero ed uno marrone, stanno tutti dormendo e la loro madre è già corsa a proteggerli, infatti punta Esperin con lo sguardo, prima di accovacciarsi di fianco a loro. La accarezzo ed abbassa il pelo, fino ad appoggiare la testa sul fieno che ha portato là per i suoi cuccioli “E’ molto territoriale, si abituerà a te e ti cercherà dimenticandosi di me. Dobbiamo trovare loro un nome” dico prima di portarla a me e stringerla. Resto fermo per qualche istante e la guardo, ricominciamo ad avanzare verso il Glados, ne sfioro la superficie con un certo senso di ansia e quando ci ritroviamo al campo è come se sentissi un peso al petto. Avanzo ancora di qualche passo, ma mi fermo e cerco di recuperare lucidità, la prima cosa che devo fare è parlare con Drako, al momento mi sembra l’impresa più ardua che io abbia mai dovuto affrontare, ma è quella per la quale mi sento più motivato.



    Tiro Esperin a me e la stringo alla vita, mentre lei alza le braccia oltre il mio collo “Sappiamo entrambi che non la penderà bene, sono fortunato se non cerca di tramortirmi appena apro bocca” non ho intenzione di fare la vittima, il mio passato mi perseguita ed è unicamente colpa mia, ma se c’è qualcuno che sa valutare le cose, oltre al proprio pensiero ed alla vendetta personale questo è proprio Drako, lo ha dimostrato più volte in passato, cosa che non credo riserverà anche a me, non per questo voglio nascondermi, anzi, dirgli la verità è la prima cosa che voglio fare



    “Gli dirò che non cerco il suo consenso, ma voglio solo metterlo al corrente, considerato il rapporto tra voi… a proposito: che ne dici di ridurre tutti quei fastidiosi abbracci, mh?” ho uno tono scherzoso, ma è vero che mi infastidiscono. “Andiamo” le dico ed ancora una volta la tiro per la mano aumentando il passo, voglio togliermi questa discussione al più presto.



    Quando entriamo nella tenda Drako è seduto al tavolo, alza immediatamente lo sguardo con aria interdetta, gli basta solo vedermi per assumere una espressione contrariata. Guardo Esperin per un istante e le stringo la mano, un gesto che già deve preannunciare il mio discorso al Gran Maestro



    “Io ed Esperin stiamo insieme” dico con voce ferma, guardandolo negli occhi “Il nostro matrimonio è partito come una mossa politica ed economica, ma ora è tutt’altro. Non abbiamo intenzione di lasciarci quando la guerra sarà conclusa. Non ti sto chiedendo il consenso per nulla, tu non sei suo padre, tu non sei suo fratello e neanche ne sei il tutore, ma sei ciò che si avvicina di più ad una sua famiglia e non ho intenzione di rinunciare a lei, che tu lo voglia o meno” mi osserva in silenzio, mentre io ingoio un groppone e stringo maggiormente la mano di Esperin, l’uomo per tutta risposta volta lo sguardo su di lei ignorandomi



    “Esperin? Che… che cosa vuole dire? Non voglio credere che tu ti sia fatta abbindolare da questo individuo, è un Leithien!” e questa volta volge lo sguardo a me, è carico di disprezzo, mi sta gridando quanto mi schifa solo puntandomi i suoi occhi inquisitori addosso “Se speri che le tue parole mi abbiano anche minimamente colpito, vuol dire che sei più stupido di quanto credessi. Non sarò io a poter decidere di questa unione, ma posso mettere fine alla tua vita ugualmente, se non l’ho fatto fino ad ora è per l’apporto che hai dato alla fazione e per tuo figlio, ma stai mettendo a dura prova la mia già precaria pazienza”

  2. #3132
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar



    Stringo la mano di Ryuk e lo guido fino al carretto dove l'ultima volta che ho raggiunto la colombaia, quando ho ricevuto la missiva di Alinor con la notizia della sua fuga imminente, ho trovato quei quattro bellissimi micetti assieme alla loro madre. Le avevo portato del cibo ed infatti accanto al carretto c'è ancora la ciotola ormai vuota, avevo anche provato a prenderli in mano scoprendo proprio in quella circostanza quanto fosse protettiva nei loro riguardi, quei graffi mi hanno dato fastidio per un bel pò. Continuo a sorridergli ed a stringere la sua mano anche quando conferma di volere dei gatti ed anche un bel cane, non riesco a spiegarmi come sia possibile sentirsi così felici parlando di cose così irrilevanti. Distolgo lo sguardo dal suo viso ed osservo la gatta guardarmi male nel tentativo di proteggere i suoi cuccioli e per un attimo abbandono il dispetto nei suoi confronti e mi ritrovo a provare una forte tenerezza, spero che si abitui presto alla mia presenza “E’ molto territoriale, si abituerà a te e ti cercherà dimenticandosi di me. Dobbiamo trovare loro un nome” quasi come se mi avesse letto nel pensiero Ryuk mi parla di lei per poi stringermi a sé ed io ricambio dandogli un bacio leggero sul collo "Dovremmo dare un nome alla madre intanto, non è possibile che ancora non ne abbia uno. Fammi pensare..." chiudo gli occhi ed inizio a scorrere mentalmente i nomi da gatto più comuni, ma non mi attira realmente nessuno di essi, il nome è importante in fondo, va scelto con... "Caccola!" mi scanso leggermente da lui e lo guardo perplessa "Caccola..." ripeto alzando un sopracciglio, come se pensassi di aver capito male, ma lui annuisce sicuro e non posso fare a meno di scoppiare a ridere "Va bene...ma gli altri li scelgo io."



    Sciolgo la stretta e rientro in casa per prendere del cibo e riempire la ciotola, poi con ancora la mano nella sua raggiungiamo il Glados ed in pochi istanti ci ritroviamo all'accampamento. Faccio qualche passo ma inizio a sentirmi un pò in ansia, a Faradorn era tutto così perfetto, così intimo, così nostro. Ora ci troviamo nuovamente qui, a scontrarci con le conseguenze di questa guerra, con la disapprovazione prevedibile e scontata di Drako, abbiamo da poco chiarito e superato le discussioni di questi giorni ed ora... “Sappiamo entrambi che non la prenderà bene, sono fortunato se non cerca di tramortirmi appena apro bocca”



    Ryuk mi stringe quasi come se avesse percepito il mio stato d'animo, mi lascio andare tra le sue braccia e porto le braccia oltre il suo collo, stringendomi a lui. Non sarà facile per me scontrarmi con la reazione di Drako, ma quello che ho ora è troppo importante per accantonarlo o per non affrontarne le conseguenze. Non ho alcuna intenzione di rinunciare a Ryuk, ai nostri progetti ed a questo senso di appartenenza e di completezza che provo quando gli sono vicina, come non permetterei né a Drako né chiunque altro di provare a tramortirlo "Capirà, prima o poi...capirà che con te sono felice e lo accetterà" non riesco ad essere del tutto sicura delle mie parole, ma è l'unica cosa che può fare, accettarlo, non ci sono molte alternative. “Gli dirò che non cerco il suo consenso, ma voglio solo metterlo al corrente, considerato il rapporto tra voi… a proposito: che ne dici di ridurre tutti quei fastidiosi abbracci, mh?” sorrido per la sua battuta sarcastica e mi limito a dargli un altro bacio, mi piace quando si mostra geloso anche se non ne ha proprio motivo.



    “Andiamo” mi sento prendere nuovamente per mano e trascinare, ormai è assodato che sia un suo vizio con cui dovrò imparare a convivere ma in questo momento sento la stessa fretta che ha lui di affrontare la questione e così accelero il passo fin quando non ci ritroviamo nelle tenda di Drako. Lui è seduto al tavolo e ci osserva da subito interdetto soprattutto quando nota Ryuk stringermi la mano, inizio a pensare a come affrontare il discorso, a come dirgli quello che c'è tra noi, magari parlandogli con calma di quello che “Io ed Esperin stiamo insieme” Dei...Ryuk! Devo ricordarmi di fargli promettere che sarò io a parlare d'ora in poi nelle situazioni delicate “Il nostro matrimonio è partito come una mossa politica ed economica, ma ora è tutt’altro. Non abbiamo intenzione di lasciarci quando la guerra sarà conclusa. Non ti sto chiedendo il consenso per nulla, tu non sei suo padre, tu non sei suo fratello e neanche ne sei il tutore, ma sei ciò che si avvicina di più ad una sua famiglia e non ho intenzione di rinunciare a lei, che tu lo voglia o meno” respira Esperin... Hai voluto perdere la testa per un uomo rude e diretto in grado di travolgerti e tenerti testa invece che per un soldatino di piombo impostato e noioso tra i tanti che avrebbe potuto affiancarti Lantis e che non avrebbe mai osato parlare a Drako in questo modo col rischio di farsi ammazzare? Ora non lamentarti se mostra la delicatezza di un elefante quando avresti preferito affrontare la questione con calma, tanto beh... la reazione di Drako sarebbe stata la stessa in ogni caso. Però Drako rappresenta molto per me ed anche se non mi lascerò condizionare nelle mie scelte tengo comunque molto alla sua approvazione, vorrei che capisse quanto Ryuk significa per me e che riuscisse a fare lo sforzo di accettarlo, nonostante quello che ha fatto in passato e l'odio che prova per lui. "Esperin? Che… che cosa vuole dire? Non voglio credere che tu ti sia fatta abbindolare da questo individuo, è un Leithien!” mi rivolge la parola dopo aver completamente ignorato il suo discorso "Drako..." inizio a dirgli, ma si volta nuovamente verso Ryuk con lo sguardo carico di disprezzo senza darmi modo di continuare “Se speri che le tue parole mi abbiano anche minimamente colpito, vuol dire che sei più stupido di quanto credessi. Non sarò io a poter decidere di questa unione, ma posso mettere fine alla tua vita ugualmente, se non l’ho fatto fino ad ora è per l’apporto che hai dato alla fazione e per tuo figlio, ma stai mettendo a dura prova la mia già precaria pazienza”



    Sento un fastidio crescente per le sue parole, un fastidio che mi fa tremare impercettibilmente tutto il corpo per un istante e stringere ancora di più la mano di Ryuk, ma mi sforzo di restare calma e di affrontare la questione pacatamente, voglio credere davvero che sia possibile spiegargli come stanno le cose, che sia possibile parlare "Drako ascoltami" ripeto ancora, richiamando la sua attenzione "E' una mia scelta, lo so che ti risulta difficile da comprendere e da accettare ma non mi ha né manipolata né raggirata, Ryuk non è più l'uomo che era prima di questa guerra, l'ha dimostrato a tutti in più di un'occasione" mantengo il suo sguardo, mentre il contatto con la mano di Ryuk e la consapevolezza di quello che abbiamo ora mi da la forza di esprimere a parole ciò che sento nonostante sia ben cosciente di cosa stia pensando Drako di me in questo momento "entrambi abbiamo provato ad opporci inutilmente a questo sentimento, è stato lui il primo a farlo, ma è qualcosa di più forte di noi ed ora che ci siamo trovati non ho più intenzione di rinunciare a lui. Sono felice Drako, felice davvero per la prima volta, e vorrei... che nonostante tutto tu lo fossi per me" parola dopo parola vedo la sua espressione dapprima rabbiosa lentamente addolcirsi e divenire più consapevole, anche se qualcosa mi dice che sia per il motivo sbagliato "Esperin, non metto in dubbio che quel che provi sia vero, sei giovane ed hai scarsa esperienza in queste cose, Ryuk ne ha manipolate tante, pensi che non riuscirebbe a farlo anche con te? E' un uomo adulto e.... insomma. E' chiaro che ti sta usando" stringo la mano libera in un pugno mentre l'altra rimane stretta a quella di Ryuk, le sue parole mi feriscono e mi infastidiscono terribilmente, mi sento come se mi stesse trattando da stupida o, come al solito, da bambina. E nonostante la rabbia sento una profonda tristezza e delusione, perchè sapevo che sarebbe stato difficile ma speravo che un minimo desse credito alle mie parole, che si fidasse di me "Anche io sono una donna adulta Drako, dovresti ricordartelo ogni tanto. Non sono una come tante e no, non sarebbe riuscito a farlo con me, non avrò esperienza ma ho un cervello e so come usarlo, so distinguere un sentimento vero da una menzogna. L'unica cosa chiara qui è che non ti fidi del mio giudizio"



    Si altera di nuovo, lo vedo chiaramente dalla sua espressione, si alza in piedi e continua a mantenere il mio sguardo alzando il tono della voce, mi sembra tutto così tremendamente sbagliato "Tu non hai idea delle menzogne che è capace di propinare pur di ottenere ciò che vuole, ti ha riempito la testa di farneticamenti sulla vostra futura vita insieme, non è vero? Di quanto tu sia diversa, di quanto tu lo capisca... cose che ha già fatto e detto a tante altre prima di te. E visto che lo conosci così bene, perchè non gli chiedi quante volte ha fatto questo gioco per portarsi a letto qualcuno. Io so a cosa sta mirando, lui ti vuole usare come scudo, ti sta piazzando tra me e lui in modo da assicurarsi di vivere dopo questa guerra" non lo sopporto più, non sopporto più il suo tono, le sue parole, le accuse che gli sta rivolgendo ed il modo in cui sta sminuendo quello che c'è tra noi. Capisco la sua difficoltà ad accettarlo, capisco l'odio che prova, capisco che lo sta facendo per il mio bene e che conosce il passato di Ryuk forse più di chiunque altro, capisco tutto... ma qui si tratta di me, del mio futuro e non del suo passato. Del futuro che ho intenzione di costruire assieme a Ryuk, della felicità che ho trovato assieme a lui, non ha il diritto di parlarne così, di trattarmi da idiota.



    Lui non sa, non ha diritto di intromettersi "Non ti permetto di parlarmi in questo modo, tu non sai niente di noi due! Non sai cosa c'è tra noi, come si è evoluto il nostro rapporto e cosa ci ha portati a scegliere di restare insieme. Non hai il diritto di giudicare! E' proprio per la sua consapevolezza di poter morire che lo stavo perdendo, che stava allontanando anche suo figlio per proteggerlo e sai che ti dico? Che non me ne importa nulla della tua approvazione, io so che il nostro legame è sincero e non ho bisogno di altro" esclamo con tono più alto, arrabbiata.



    Sento la gola secca ed il respiro alterato, sono nervosa e discutere con lui mantenendo questo tono mi sta facendo male, non avrei mai voluto arrivare a questo punto, non è affatto vero che non mi importa della sua approvazione ma non mi sta dando altra scelta, non mi sta lasciando il diritto di replicare, non mi ascolta e mi guarda come se fossi pazza, sono stanca... stanca di mantenere il suo sguardo, stanca di sentire come si rivolge all'uomo che amo, stanca di parlare con un muro, voglio solo andarmene da questa tenda. "Vuoi veramente che ti dimostri che mente?" insiste ancora, con quell'aria supponente che non tollero più, come se possedesse la verità assoluta arrogandosi il diritto di giudicare e calpestare un rapporto che non conosce affatto "non ho bisogno di alcuna dimostrazione, so che è sincero con me."


    *Reazioni e frasi di Drako concordate

  3. #3133
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    <<Dei...>>, sbuffo tra me e me quando termino di leggere l'ennesimo capitolo che si è rivelato completamente inutile. Sento che mi si sta fondendo il cervello, e la perenne sensazione di avere le tempie colpite da un martello di certo non mi sta aiutando. Un rumore fortissimo mi fa sobbalzare, a volte dimentico che la mia tenda è vicina al campo di allenamento, penso che qualcuno si stia allenando... come se mi servissero altre distrazioni. Inizio a sentirmi davvero frustrato, se avessi più tempo chiuderei i libri e me ne andrei a riposare, ma ormai è chiaro che si tratta di una corsa contro il tempo e che ogni minuto è prezioso. Perché oltre a scoprire la causa delle mie condizioni dovrò anche risolvere questo casino e, conoscendo la mia sfortuna, ho la vaga impressione che non sarà un'impresa facile. Probabilmente dovrò sacrificare qualcuno a Raiden con un pugnale creato dal metallo più raro e pregiato di questo mondo e solamente con la Luna calante in un mese caldo, o qualcosa del genere. Sbuffando ancora, giro distrattamente la pagina e di primo acchito non mi rendo conto di quello che mi trovo davanti, forse anche a causa della stanchezza. Noto subito però la consistenza diversa dei fogli, è come se fossero di un altro materiale più spesso e decisamente antichi, dato che sono più ingialliti degli altri che compongono il libro. Credo che siano stati aggiunti in seguito, sono... tre, e... non sono scritti in lingua comune. Mi sento un idiota per non averlo capito subito e incolpo la debolezza, ma è così: non riconosco nessuno di questi caratteri, non credo di averli mai visti in tutta la mia vita e... c'è altro, c'è... quando lo vedo, mi manca l'aria. Sul terzo foglio, sotto l'ultima parte di testo, vi è un disegno. Il tratto è leggero, probabilmente a causa degli anni, ma è evidente quale sia il soggetto ritratto: la parte superiore di un volto, dove sono prominenti due occhi con una pupilla quasi impercettibile e con un'iride molto estesa. Non è colorato, o se lo era le sfumature sono andate perdute, però c'è una linea che parte dall'iride sinistra e la collega a una parola annotata sul lato del foglio, che prima non avevo visto. È una parola che comprendo, perché è scritta in lingua comune e in una calligrafia che mi è familiare. Il cuore va a mille. <<"Rosso">>, sussurro, perché ho bisogno di sentirlo dire da qualcuno, anche da me stesso, per crederci. Mia madre. L'ha scritto mia madre. Controllo anche le altre pagine e trovo altre annotazioni, altri appunti che prima avevo tralasciato perché sono stati scritti con una mano fin troppo leggera. Si trovano tutti sui lati delle pagine e sono collegati ad alcune parole che non riesco a decifrare: vicino alla terza riga vi è un "Cercalo", poco sotto un "Quali? Cerca", poi circa 5 righe dopo leggo "In che senso? Mi serve quel testo". Le scritte continuano, sulla seconda pagina trovo un "Quanto tempo?", poi "Provare con Xerneas" e ciò che mi chiedo immediatamente è chi o cosa sia questo Xerneas, perché durante i miei anni a Capo Tempesta non ho mai sentito questa parola. Un'ultima annotazione, proprio sotto all'ultima riga, dice che "Questo potrebbe essere un problema. Devo trovare una soluzione". Sfoglio le pagine, torno indietro e le sfoglio ancora, e ancora, e ancora. Continuo a spostare lo sguardo sui vari appunti cercando di trarne un senso, ma ovviamente tutto ciò non serve a niente perché quello che cerco è racchiuso in quei caratteri che non ho alcun modo di decifrare. Però l'ho trovato, Raiden, finalmente ho trovato quello che stavo cercando! Devo... devo chiedere a qualcuno. Devo parlare con gli altri e scoprire se qualcuno conosce questa strana lingua. Dei, sono così vicino, non posso fermarmi ora.
    Our wills and fates do so contrary run

  4. #3134
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Drako Kalisi


    Esperin è totalmente andata, non la riconosco e sono stanco di discutere un giorno sì e l’altro pure. Non riesco a credere che si sia fatta abbindolare da questo abominio, da questo Leithien coi denti da squalo, schifo su schifo, come fa anche solo a pensare di riuscire a stare al suo fianco con quei modi che ha, con quegl’ occhi, con… ogni minima cosa che lo rappresenti. Non riesco a digerire la sua presenza in questo campo, figuriamoci se accetto che questo matrimonio sia vero, no… non riesco e non voglio immaginare quelle mani viscide che la stringono o peggio... "non ho bisogno di alcuna dimostrazione, so che è sincero con me." E’ cieca, non me lo aspettavo da lei, ma Ryuk ha dimostrato tante di quelle volte di non possedere un briciolo di coscienza, se non per suo figlio, chissà quante scempiaggini ha raccontato ad Esperin su di lui per farla cedere in questo modo. Io non accetto e non accetterò mai Ryuk Leithien, è ridicolo anche solo immaginare una cosa del genere. Sento un formicolio alle braccia e non so per quale forza divina io stia riuscendo a trattenermi dal prenderlo a pugni in bocca. Guardalo… con quella espressione costruita da uomo serio, che si schiera accanto la donna che ama, non fa una piega, non sorride neanche, quel diamine di sorriso che tanto odio e che ha sempre stampato in faccia. Ha persino lo stomaco di guardarmi negli occhi e conservare la testa alta come nulla fosse, mentre Esperin si fa avanti per lui. E’ questo che vuole, è questo quello che fa sempre, prendersi gioco degli altri e rischiare la loro pelle per i suoi scopi, non gli importa di nulla se non di se stesso. Sono certo che avesse già premeditato ogni cosa, il matrimonio e farla cadere ai suoi piedi per validare l’unione, tenerla dalla sua parte gli conviene troppo, piuttosto che affidarsi ad un mero contratto con due firme. Lo fisso negli occhi furioso e mi avvicino a lui di un passo, non si smuove così porto la mia destra al suo collo, stringo con forza ai lati per fargli male, ma in modo da permettergli di parlare. “Bene” esclamo mentre spalanco gli occhi e li incateno ai suoi, questa vicinanza mi infastidisce incommensurabilmente. Lascio che il mio potere si espanda, che le pupille si connettano e che la mia volontà divenga un ordine da seguire per lui “Ora tu risponderai alle mie domande senza mentire ed in modo diretto.” L’uomo mi fissa ed il modo in cui le sue pupille si dilatano è il segno che lo charme è attivo su di lui “Ammetti che ti stai prendendo gioco di lei? Ammetti che stai agendo solo per tuo interesse e che non ricambi i suoi sentimenti?” Resta in silenzio per qualche istante ed in questo secondo di silenzio leggo la verità, tutto ciò che pensavo era ve… “No, non mi sto prendendo gioco di lei, io amo Esperin e non ho intenzione di rinunciare a lei” le forze mi vengono meno nel braccio con il quale reggo l’uomo. Possibile che sia tutto vero? Possibile che il mio charme sia fallito o che lui sia in grado di porvi resistenza? No… non può essere così, non lo accetto. Lascio la presa su di lui e mi volto a guardare Esperin, non so cosa dirle, non riesco a proferire parola se non un semplice e chiaro “no…” ho bisogno di aria, devo… devo andarmene da questa tenda e così esco, lasciandoli entrambi alle mie spalle, mentre mi inoltro nel bosco a passo veloce

    Charme - Capacità di ammaliare e soggiogare la mente dell’avversario impartendogli un ordine (Non lo si può indurre a colpirsi da solo). Necessita di contatto visivo entro 10 metri

  5. #3135
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Una componente fondamentale del mio rapporto con Drako prima di questa guerra era la sua capacità di capire cosa provassi e di cosa avessi bisogno solo guardandomi negli occhi, sono sempre stata un libro aperto per lui anche quando non avrei voluto e grazie a questa sua capacità è sempre riuscito ad essermi vicino ed a comprendermi come nessun altro. Quando avevo qualche problema, quando sentivo la mancanza di mio padre durante uno dei suoi viaggi e la successiva malattia, quando discutevo con Lantis o semplicemente quando volevo sorridere e sentirmi meno sola oppure sfuggire per un pò dai miei obblighi di principessa, sapevo che lui c'era e che non avrei mai perso il suo appoggio ed il suo sostegno, è da sempre una delle persone più importanti della mia vita. Ma adesso rendermi conto che non mi sta ascoltando, che non si fida minimamente di me, che sta giudicando a priori la veridicità delle mie parole senza darmi modo di replicare, sentire addosso il suo sguardo, i suoi occhi che mi guardano come se fossi una povera vittima o come se avessi perso completamente la ragione, scatenano in me la reazione opposta alimentando l'ansia e la rabbia che sento.



    Non mi risponde e si volta rabbioso verso Ryuk, non capisco cosa abbia intenzione di fare e per un momento temo il peggio, che voglia scagliarsi contro di lui e colpirlo, ma avanza solo di un passo mentre lui, che per tutto il tempo mi è stato accanto mantenendo lo sguardo di Drako senza scomporsi per le sue parole di disprezzo, rimane fermo nella sua posizione. “Bene” spalanca gli occhi afferrandolo per il collo, capisco subito cosa abbia intenzione di fare e provo a fermarlo prima che possa utilizzare il suo potere su di lui “Ora tu risponderai alle mie domande senza mentire ed in modo diretto” provo a separarli, non voglio che lo faccia, che arrivi a manovrare le sue parole e la sua mente "Drako smettila, non hai diritto di farlo!" gli dico arrabbiata, ma non mi da minimamente retta e non si smuove nonostante i miei tentativi.



    “Ammetti che ti stai prendendo gioco di lei? Ammetti che stai agendo solo per tuo interesse e che non ricambi i suoi sentimenti?” chiede ancora furente mentre sento il nervosismo prendere il sopravvento, mi sento come se stesse violando qualcosa di nostro, di privato, come se si stesse intromettendo nel nostro rapporto e lo stesse deliberatamente screditando, anche se so che le sue intenzioni sono buone.



    “No, non mi sto prendendo gioco di lei, io amo Esperin e non ho intenzione di rinunciare a lei” la risposta di Ryuk arriva senza esitazione dopo pochi istanti, non avevo bisogno del suo charme per avere conferma dei suoi sentimenti, li leggo chiaramente nei suoi occhi quando mi guarda, quando mi stringe a sé e non ho alcuna intenzione di rinunciare a tutto questo. Drako lascia la presa su di lui e torna ad osservarmi sconvolto, non ho più le forze per replicare né per esprimergli il mio stato d'animo, sento solo gli occhi lucidi e concludo che alla fine forse è meglio che abbia agito così, almeno non potrà più negare che sia sincero anche se piuttosto che accettarlo probabilmente starà pensando a come abbia fatto ad opporsi al suo potere.



    “No…” il suo rifiuto arriva chiaro e deciso, non accetterà mai il nostro rapporto, non accetterà mai che lui ricambi davvero i miei sentimenti, non accetterà di vederci insieme, di sapermi con lui, di far parte di una famiglia dove è presente anche lui. Cosa dovrei dire? Cosa pretende che faccia ora che finalmente ho accanto l'uomo che amo? Entrambi sono la mia famiglia ora, non può pretendere che io rinunci a Ryuk, come non rinuncerei a lui.



    Si limita ad andarsene e sento una fitta al petto, mi manca l'aria qui dentro e d'istinto mi volto cercando Ryuk con gli occhi lucidi, porto la mano al suo collo in una carezza, Drako ha stretto troppo ed ha ancora il segno delle dita sulla pelle "stai bene?" gli chiedo prima di stringermi a lui, poggio la testa sul suo petto e sento qualche lacrima solcare le guance ma le asciugo subito con la manica dell'abito.



    Prendo poi la sua mano e mi sforzo di sorridergli, non voglio rovinare questa bellissima giornata che ha stravolto e reso completa la nostra vita "usciamo da qui...non voglio starci un minuto di più."

  6. #3136
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Una fitta alle tempie, gli occhi che fanno male con tutte le orbite, come se avessi appena ricevuto due pugni. E' come se riacquistassi nuovamente la padronanza della mia mente, Drako... Drako ha usato il suo charme su me per farmi confessare, credeva certamente che dalla mia bocca sarebbero venute fuori ben altre parole, le stesse che avrei potuto pronunciare innumerevoli volte riferendomi ad altre donne, ma non con lei. "stai bene?" Esperin porta le sue mani al mio collo, mi rendo conto solo ora che fa male anche quello, ma nulla di eccessivo, ci sono ancora i segni rossi della stretta, passeranno in poco tempo "Sì, non ti preoccupare" La stringo a me sorridendole, in modo da calmarla. Era prevedibile la reazione di Drako, non potevo aspettarmi di meno, anzi... credevo che mi avrebbe caricato all'istante, mi è andata bene, meglio di quel che credessi e questo charme è stato tutto dalla mia parte, non ho niente da nascondere, non più "usciamo da qui...non voglio starci un minuto di più." Ancora stretto a lei, muovo alcuni passi verso l'uscita della tenda ed intravedo delle patate sul tavolo, questo mi ricorda che non mangio dal giorno prima ed il mio stomaco comincia a brontolare "Siediti, ti cucino qualcosa" le dico accompagnandola al tronco che da le spalle alla tenda dei viveri, dalla quale prelevo un pò di formaggio e del pane "Puoi cominciare a mangiare un pò di questo mentre preparo lo spezzatino" le accarezzo la testa e le bacio la fronte, mentre i miei occhi cascano sulla sua collana, dove c'è il mio anello nuziale e l'altro... "E' di Drako quello? Ne aveva uno simile se non sbaglio" Le domando tranquillo, mentre comincio ad affettare la carne e metto l'acqua a bollire "Ho fatto caso ad una scritta al suo interno prima"

  7. #3137
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Ryuk mi conferma di stare bene, il rossore sta già svanendo assieme ai segni delle dita sul suo collo, mi stringo a lui e chiudo per qualche istante gli occhi prima di lasciarmi guidare fuori dalla tenda. Drako non c'è, deve essersi allontanato dal campo per sbollire la rabbia, non so neanche se sarà disposto a riparlarne... speravo che la discussione potesse terminare in un modo diverso ma in fondo so che era impossibile, il suo odio per Ryuk ha radici profonde, forse solo col tempo le cose potranno cambiare ma non ci credo più di tanto. Gli ho detto cose molto brutte, erano la rabbia e la frustrazione di sentirmi trattare come una stupida a parlare ma so che lo faceva per il mio bene, se in questi giorni non avessi conosciuto quel lato di Ryuk che nessun altro conosce probabilmente mi sarei data della stupida da sola. "Siediti, ti cucino qualcosa" mi accompagna verso il tronco che da le spalle alla dispensa e mi siedo mentre lo vedo portare sul tavolo del pane e del formaggio "Puoi cominciare a mangiare un pò di questo mentre preparo lo spezzatino" mi da un bacio sulla fronte dopo avermi accarezzato i capelli, gli sorrido e mi rendo conto che ogni piccolo contatto con lui mi fa stare bene, anche solo averlo qui vicino o vederlo prendersi cura di me. Prendo un pezzetto di formaggio ed inizio a mangiarlo distrattamente continuando a ripensare alla discussione di prima, non riesco a togliermi dalla testa l'espressione di Drako ed il fatto che abbia dovuto ricorrere allo charme invece che dare fiducia alle mie parole "E' di Drako quello? Ne aveva uno simile se non sbaglio" alzo lo sguardo su Ryuk che sta tagliando la carne e mettendo l'acqua a bollire, poi lo abbasso sulla catenina, prendendo l'anello di Drako tra le dita "Ho fatto caso ad una scritta al suo interno prima" rigiro la catenina tra le mani senza sfilarla dal collo "Si è di Drako, me l'ha donato in Neutra prima della mia fuga dalla Torre, l'ho chiamato quando ho scoperto di..." alzo lo sguardo e gli sorrido d'istinto, come sono cambiate le cose "dovermi sposare. Era il suo modo di dire addio alla persona che era prima di questa guerra" rigiro ancora l'anello, l'incisione è ormai quasi illeggibile ma la conosco a memoria "Luna di fuoco vestita" ripeto ad alta voce in risposta alla sua domanda, per poi spiegargliene il significato "Era la promessa di matrimonio di mio padre per...Ysotta" ed è proprio per lei e per quello che è successo che ho sbagliato a pretendere che accettasse la mia scelta, non lo farà mai. Lascio l'anello e mi alzo, andando accanto a lui e sorridendogli "Voglio aiutarti, dimmi cosa fare"

  8. #3138
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    "Si è di Drako, me l'ha donato in Neutra prima della mia fuga dalla Torre, l'ho chiamato quando ho scoperto di..." Osservo Esperin mentre si rigira l'anello tra le mani, lo guarda assorta con una espressione che non riesco a decifrare, forse un sorriso "dovermi sposare. Era il suo modo di dire addio alla persona che era prima di questa guerra" Le rivolgo un mezzo sorriso, ricordo quei giorni, il discorso che le feci su di una delle terrazze della torre, è cominciato tutto là, quando le parlato di Lumen e tutto il resto, quando abbiamo affrontato per la prima volta un discorso tra Raeghar e Leithien, un Lieithien che non voleva essere più tale ed una Raeghar col viso alto e fiero della propria casata "Luna di fuoco vestita. Era la promessa di matrimonio di mio padre per...Ysotta" La osservo stranito per un attimo, avevo idea che l'ordine di Margarete fosse stato dato per via di quella bambina e che fosse figlia di Re Rickard, ma credevo fosse stata il frutto di un errore ed invece ora vengo a sapere che avrebbe voluto sposare la madre di Efrem, quel ragazzino tanto amico a Drako... "Voglio aiutarti, dimmi cosa fare"si alza e si avvicina a me, mentre continuo a girare il mestolo nello spezzatino "Fai quello che sto facendo io" le indico il movimento rotatorio "Ho già condito, quando il sugo di addensa vuol dire che è pronto, lo capirai anche dal profumo" Le lascio il mestolo e porto la mano all'anello, me lo rigiro tra le dita e leggo la scritta al suo interno, mi domando perchè Drako possegga l'anello della promessa di matrimonio tra Rickard ed Ysotta, non vedo collegamenti tra loro. "Sei molto importante per Drako, altrimenti non avrebbe avrebbe reagito così, mi aspettavo di peggio in realtà, credo che si sia trattenuto per amor tuo. Comunque... ora sa tutto e non dobbiamo rendergli conto di altro" Le do poi un bacio leggerlo sul collo per poi lasciare l'anello "Il prossimo campo di battaglia sarà l'Adamantem... credo di non aver mai tenuto tanto a quel luogo quanto ora"

  9. #3139
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Esco dalla tenda e quasi inciampo, mi rendo conto che mi sto muovendo in modo molto goffo ma non riesco a controllarmi. Sono così vicino, tutto ciò che mi serve sapere e la soluzione ai miei problemi sono probabilmente racchiusi in questi tre fogli, ho bisogno di qualcuno che sappia tradurmi questa roba... oppure un incantesimo per rendere lo scritto comprensibile! Esiste? Non credo. Ma chiedere non costa nulla. Drako è sicuramente la persona che ne sa di più in fatto di magia e cultura, non solo per la sua esperienza ma anche per l'ambiente in cui è cresciuto, controllo la sua tenda ma ovviamente la trovo vuota e non lo vedo neanche in giro. Dev'essersi allontanato dal campo. Dannazione, proprio adesso? Mi guardo intorno, Ryuk ed Esperin sono al tavolo che parlano tranquilli... un momento: Ryuk ed Esperin? Insieme? Dopo quello che mi ha detto la principessa al lago? Mentre mi avvicino si scambiano anche qualche effusione, mi sembra chiaro che abbiano risolto i loro dissapori, finalmente una buona notizia. Beh, tanto vale chiedere a loro, sono anche dei buoni candidati essendo nobili ed avendo ottenuto per questo motivo un'educazione sicuramente superiore a quella di altri nostri alleati. <<Esperin. Ryuk>>, li chiamo tra un affanno e l'altro, non dovevo correre in quel modo per il campo. Mi avvicino al tavolo e vi lascio le tre pagine sopra, per poi appoggiarmi ad esso con entrambe le braccia, tentando di recuperare un po' di forze. <<Un momento>>, dico loro vagamente imbarazzato, anche se l'adrenalina non mi permette di soffermarmi su quanto sia ridicolo ma piuttosto mi fa pensare solo al fatto che, se riesco a trovare qualcuno che conosce questa lingua, sto per scoprire l'origine dei miei mali. Dopo non so quanti respiri profondi, recupero il fiato. <<Prendete in mano quei fogli e ditemi se ci capite qualcosa>>, forse un po' di gentilezza non sarebbe guastata, vabbè, <<State attenti perché sono molto antichi>>. Se non sapranno aiutarmi credo che andrò a cercare Niniel, magari è un alfabeto elfico di qualche sorta.
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  10. #3140
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    "Fai quello che sto facendo io" seguo il movimento del mestolo nel pentolone, devo limitarmi a girare il sugo quindi non dovrei fare danni "Ho già condito, quando il sugo di addensa vuol dire che è pronto, lo capirai anche dal profumo" gli sorrido annuendo e lo vedo prendere tra le mani l’anello per leggerne l’incisione, sembra perplesso ma poi torna a guardarmi negli occhi "Sei molto importante per Drako, altrimenti non avrebbe reagito così, mi aspettavo di peggio in realtà, credo che si sia trattenuto per amor tuo. Comunque... ora sa tutto e non dobbiamo rendergli conto di altro" mi da un bacio leggero sul collo mentre io gli sorrido ancora, sono contenta che ora sia tutto chiaro qui al campo e soprattutto tra noi due anche se la discussione con Drako mi ha lasciato l’amaro in bocca, so che era prevedibile e che tiene a me, ma non so come affrontare ora la sua disapprovazione e l’inevitabile tensione che ci sarà tra di noi. “Lo so, è solo che Drako rappresenta tutto ciò che resta della mia famiglia, tengo a lui e vorrei che riuscisse ad accettare che il mio futuro sarà accanto a te, che mi rendi felice” scaccio questi pensieri e gli do un bacio sulle labbra prima di sorridergli ancora, poi abbasso lo sguardo sul pentolone e giro un paio di volte il sugo mentre lui riprende a parlare con tono serio "Il prossimo campo di battaglia sarà l'Adamantem... credo di non aver mai tenuto tanto a quel luogo quanto ora" l’Adamantem, il luogo che non è mai riuscito a ritenere davvero casa sua, la fonte di quei diamanti che hanno condizionato tutta la sua vita ed il nostro Regno, ora assume un significato diverso: l’ultimo campo della cintura di Dohaeris, il campo decisivo se questa guerra non dovesse terminare a Candonga, il campo dove eventualmente si deciderà il futuro del Regno e di tutti noi. “L’Adamantem sarà decisivo se questa battaglia dovesse concludersi con la vittoria dei Reali. Credo che-”Esperin. Ryuk”, mi volto di scatto quando sento la voce di Valerius, lo vedo poggiare dei fogli sul tavolo con l’aria stravolta ed il respiro affannato, deve aver corso parecchio ”Un momento”, poggia entrambe le braccia sul tavolo mentre riprende fiato, resto a guardarlo sorpresa cercando di capire cosa stia succedendo, sembra estremamente interessato a quei fogli che ha portato con sé ”Prendete in mano quei fogli e ditemi se ci capite qualcosa. State attenti perché sono molto antichi” lascio il mestolo accanto al pentolone in modo che non cada a terra prima di rivolgere lo sguardo a Ryuk “vado a vedere” gli dico allontanandomi da lui ed avvicinandomi al tavolo, prendo con attenzione uno dei fogli e cerco di capirne la lingua, c’è qualcosa di familiare nel testo ma la carta ingiallita e rovinata non aiuta affatto. Sollevo gli altri fogli cercando di farmi un quadro più completo e noto che ai lati di alcune frasi ci sono dei commenti in lingua comune mentre nell’ultima pagina c’è il disegno di un occhio con una linea che porta ad un commento ben chiaro: rosso, come il suo occhio. Lo guardo confusa e sorpresa capendo la sua fretta ed esigenza di tradurne subito il contenuto, probabilmente in queste pagine è spiegato il suo problema, così cerco di sforzare i miei ricordi delle lezioni con la Septa sui linguaggi antichi ed ormai poco usati fin quando non riesco a collegare: il Saksa! Se non fosse per la serietà del momento mi verrebbe da sorridere ripensando a come ne sono venuta a conoscenza “Sono quasi certa che sia uno dei dialetti dei primi villaggi che si sono insediati ai confini di Dohaeris, il Saksa, ormai andato dimenticato. Non è neanche più oggetto di studio, ha la particolare caratteristica che il suono delle parole e la mimica facciale di chi lo parla siano, come dire, aggressivi, anche le frasi più tranquille o amichevoli sembrano insulti o minacce. Lo conosco superficialmente solo perché la nostra amorevole septa lo usava per spaventarmi quando ero piccola e non volevo fare lezione” guardo Ryuk e gli sorrido, probabilmente con lui non osava, era fiera di come l’aveva educato, al contrario che di me “prendo una pergamena per scrivere, proviamo a tradurlo.” Vado nella mia tenda e prendo il necessario per scrivere, tornando indietro prendo anche dell’acqua porgendone un bicchiere a Valerius che ancora non sembra essersi ripreso del tutto “Sediamoci, farò del mio meglio ma sarà una traduzione molto letterale, non ricordo tutti i costrutti” aggiungo rammaricata, spero che il risultato sia comprensibile. Parto dal primo foglio, la prima frase è virgolettata come se fosse un’introduzione al resto del testo, mi concentro su questa ed inizio a mostrargli lettere e strutture, così che capisca assieme a me il senso delle lettere e delle parole ed il rispettivo significato in dohariano. Quando termino di tradurre gli mostro il risultato…

    "L’uomo si agitava nella sua gabbia. Egli è stato perso nei suoi sogni di gloria. Poi l'uomo ha sfidato i suoi Padri e si è rotto le sue catene"
    Mh...” esclamo perplessa ma cercando di mostrarmi fiduciosa, in fondo più o meno il contenuto è comprensibile nonostante la forma scorretta, l’importante è questo “Direi che ci siamo…più o meno” gli sorrido e gli avvicino il foglio in modo che possa seguirne la traduzione prima di passare al resto del testo.


    *Traduzione concordata

 

 

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