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Non puoi parlare seriamente. Stai scherzando, vero?!"
Un uomo... un elfo, da quello che le sembra di vedere, dai lunghi capelli ramati.
Lo sguardo severo, l'espressione adirata... grida con tutto il fiato che ha in gola, esprimendo il suo dissenso e la sua rabbia.
Urla contro una donna, apparentemente indifesa, per poi iniziare a camminare avanti ed indietro, mantenendo lo sguardo incatenato a quello di lei.
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Non posso farlo. Non posso. Vorrei solo che tu capissi... che comprendessi le mie motivazioni. Non puoi ignorarle, è anche tua figlia! Come puoi solo pensare di... Che gli Dei ti perdonino..."
Lo sguardo è affranto, così come il suo cuore, ma continua a sostenere lo sguardo del marito senza timore.
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Credi che per me sia facile?! E' questo che pensi?!" replica, rivolgendole uno sguardo carico di disprezzo.
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E' anche mia figlia, ma sono un sovrano ed ho dei doveri che mi impongono di..."
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Questi doveri sono forse più importanti della tua famiglia?"
La donna abbassa lo sguardo e si porta una mano al petto, come a voler contenere il dolore che, oramai da qualche anno, ha invaso il suo cuore. Una sofferenza che pesa come un macigno, ma che, ne è consapevole, non può essere evitata. L'uomo, osservando l'espressione contrita, dipinta sul volto della moglie, si smuove a compassione: si avvicina a lei, la stringe in un tenero abbraccio e le sussurra all'orecchio...
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Avremo un altro figlio, se è ciò che desideri, ma, ti prego, il popolo... Abbiamo il dovere di..."
La donna solleva improvvisamente la testa, cercando gli occhi del marito per incatenarli ai suoi. Poi, con espressione palesemente disgustata, lo allontana con una spinta, costringendolo ad indietreggiare di un passo.
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E' NOSTRA FIGLIA, AMDIR!!! E' INSOSTITUIBILE ED UNICA PER ME, COME LO SONO I SUOI FRATELLI E SORELLE, OGNUNO DI LORO, E DOVREBBE ESSERLO ANCHE PER TE! COME PUOI SOLO PENSARE AD UN'ERESIA SIMILE? DOVRESTI VERGOGNARTI! ABBIAMO DEI DOVERI VERSO NOSTRA FIGLIA E..."
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DINA!*" tuona improvvisamente l'uomo, avanzando con sguardo severo verso la donna.
L'immagine si fa sfocata. Vorrebbe continuare ad osservare ed ascoltare ma i suoni le giungono ovattati e ciò che fino a poco fa riusciva a vedere chiaramente, adesso è estremamente confuso.
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La mamma ti proteggerà ad ogni costo e con ogni mezzo. Non permetterò a nessuno di farti del male. Vedrai... Niniel..."
Resta incantata ad osservare Carnil baciare dolcemente quella bambina, mentre le lacrime iniziano a solcare il volto della donna dai lunghi capelli rossi. Quella bambina... quella bambina è...
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Ti affido mia figlia, Isilme. Dei... proteggetela... Ve ne prego. E perdonatemi. Solo questo sangue sarà versato: un sacrificio che libererà la mia gente dalla malevola profezia..."
Con sguardo deciso, ma con gli occhi velati da una profonda tristezza, l'elfa afferra un pugnale per poi infliggersi un colpo al centro dello stomaco. L'espressione è dolorante, le lacrime iniziano a solcarle le guance.
Dopo pochi passi, raggiunge il grande albero, lascia cadere il pugnale a terra e si accascia lentamente al suolo.
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Perdonatemi figli miei. Perdonatemi se potete..." enuncia in un sussurro, prima di chiudere gli occhi.
Per sempre.
Un dolore lancinante mi riporta alla realtà, costringendomi a riemergere dall'acqua alla ricerca d'ossigeno.
Apro di scatto gli occhi e noto l'acqua tingersi di... rosso?! E' buio, ma la luce del Glados mi permette di intravedere qualcosa e sì... non mi sbaglio... Porto una mano al centro dello stomaco e...
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Questo è... sangue?!"
Esco a fatica dal lago, cercando invano di raggiungere le tende, ma crollo a terra completamente priva di forze, mentre il sangue continua a sgorgare senza sosta.
Come... com'è potuto accadere?! Io... io ho chiaramente visto lei... ho... l'ho vista... lei si è pugnalata... io... non riesco a capire...
Cerco di premere sulla ferita con tutta la forza che mi è rimasta, mentre osservo la pozza scarlatta estendersi a macchia d'olio, provo a gridare aiuto, ma le parole mi muoiono in gola.
Non riesco a capire cosa possa essere accaduto, so solo che mi sento stanca e sento tanto freddo... tanto freddo... non... non riesco quasi a tenere gli occhi aperti...
Ma devo rimanere cosciente... devo sforzarmi di rimanere cosciente...
*Fai silenzio! (elfico)