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  1. #3331
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Ryuk appare visibilmente confuso e sorpreso mentre ascolta le mie parole e come dargli torto, tutta questa storia è ai limiti del paradossale e se non fossi stata mossa dalla determinazione nel collegare velocemente ogni particolare di cui sono venuta a conoscenza e mi fossi invece fermata a ragionare sulle implicazioni di questa verità per le nostre vite probabilmente avrei desistito o mi sarei data della pazza, ritenendo tutto semplicemente frutto della mia fervida immaginazione. Ed invece si è rivelato tutto vero e sono certa che c'è ancora molto altro che non sappiamo, primo tra tutti il motivo che ha spinto mia sorella a sparire nel nulla ancora una volta. Mi accarezza il viso con una mano e gli sorrido ancora, averlo vicino è rassicurante, mi fa sentire più forte. Mi parla con tono mesto, ricordando azioni compiute quando era ancora così diverso da ora, azioni che appartengono ad un passato che dopo oggi sente ancora più lontano, un passato impossibile da cancellare ma col quale imparerà a convivere cosciente di aver finalmente scelto una strada migliore, la stessa strada che lo ha portato da me "Quella notte... il mio soldato mi assicurò di averla uccisa, me lo disse con tono fermo, guardandomi negli occhi. Sono confuso, cosa può saperne tuo fratello? Era un bambino all'epoca e dubito che tua madre gliel'abbia mai confessato. Inoltre non capisco che c'entra Drako in tutto questo, ne saprà solo per sentito dire da Efrem. Comunque... parlane ancora con lui dopo la guerra, quando tutto sarà concluso, ce la faremo. E' tuo diritto saperlo." I suoi dubbi sono più che leciti come lo è la mia curiosità ed il mio desiderio di andare a fondo in questa storia, ed è quello che ho intenzione di fare dopo questa guerra, nonostante la promessa fatta a Drako. "Anche io sono ancora molto confusa e perplessa ma è tutto vero. Non so come abbia fatto a salvarsi, era poco più di una bambina, ma è pur sempre una Raeghar e non mi stupisce che sia riuscita a tenere testa ad un soldato Leithien, nonostante l'età" gli sorrido ironica alludendo neanche tanto velatamente a noi due, prima di riprendere a parlare "Magari ha avuto paura di confessarti di aver fallito ed ha preferito mentire, non mi stupirebbe neanche questo" e non avrebbe avuto tutti i torti, considerato che li ha uccisi tutti. "Efrem e Lantis non sapevano nulla, il primo era ancora convinto che fosse morta senza una ragione apparente mentre il secondo che fosse solo una vestale totalmente estranea alla nostra famiglia ed alle manovre politiche di nostra madre. Ma troppe cose coincidevano, nome, colore dei capelli, la voglia sul fianco ed i nei nell'occhio... ed infine Drako ha ammesso indirettamente con la sua reazione di sapere tutto, probabilmente anche molto di più, ma la sua reazione mi ha fatto desistere" i suoi occhi erano lucidi e la sua voce tremava, credo di non averlo mai visto in quello stato ed ho capito che insistendo in quella direzione lo avrei solo allontanato da me, non avrei mai voluto essere causa di una simile reazione ma d'altra parte non potevo neanche prevedere questo suo coinvolgimento, a quel punto tra l'inseguire un fantasma ed appianare le tensioni con lui in un momento così delicato la mia scelta è stata ovviamente scontata, almeno per ora. "So che è mio diritto sapere, come è diritto di Efrem e Lantis , ma non l'ho mai visto così turbato ed ho capito che non era il momento di insistere tra la guerra ed il resto, inoltre conoscendolo non mi avrebbe detto altro ed avremmo discusso ancora. Sapermi in battaglia domani sarà molto difficile per lui, non voglio che ci siano anche tensioni tra noi a peggiorare le cose. Terminata questa guerra, quando saremo più tranquilli, riprenderò il discorso e dovrà darmi tutte le spiegazioni di cui ho diritto. Ho ricollegato in poco tempo tutta questa storia, vedrai che riuscirò anche a trovarla... e tu mi aiuterai" gli sorrido più tranquilla accarezzandogli il viso per poi prendere il bigliettino che estrae dalla tasca e leggerlo incuriosita "Adele, è il nome di mia sorella, questo è il posto dove vive, è molto lontano da Dohaeris, ha sposato un duca. Ha i miei stessi occhi, incredibile, mi sono bloccato appena li ho visti. Sembra una donna felice, a quanto pare ho ragione... la maledizione del mio casato colpisce solo chi ne porta il cognome. Ti piace Fenner? E' il casato di mia madre, sarà il cognome che avrò, dopo che la casata Leithien verrà cancellata del tutto." la calligrafia di sua sorella è molto delicata ed elegante, Adele... sono davvero curiosa di conoscerla e sono contenta che gli sia sembrata una donna felice, come è felice Auron... non essere riconosciuti come Leithien è stata senza dubbio la loro fortuna più grande. Nonostante il sangue, nonostante queste iridi dorate così legate alla casata da cui provengono... sarebbe stata principalmente la vicinanza a Lord Tywin Leithien a schiacciarli e cambiarli dal primo momento in cui hanno aperto gli occhi, come è successo a Ryuk e Lumen. Il luogo dove abita deve essere davvero molto lontano da Dohaeris dato che non ne ho mai sentito parlare, lo obbligherò ad andarci non appena ne avremo modo, sono troppo curiosa di conoscere mia cognata. Quando mi parla del cognome di Rose che intende prendere dopo questa guerra gli sorrido ancora, condividendo in pieno la sua scelta "Vediamo..." fingo di pensarci su, anche se in realtà mi piace molto e mi piace che sia quello della madre, è come sentirla più vicina o abbracciare in pieno quell'unica nota positiva della sua infanzia che gli ha impedito di perdersi totalmente "Ryuk Fenner..." suona bene, mi piace. Piego un braccio dietro la testa sollevandola, con l'espressione pensierosa "Auron Fenner..." riconoscerlo come suo figlio sarà la prima cosa che farà appena sarà libero dal suo cognome, finalmente "Esperin Fenner..." ci penso un attimo, poi mi correggo "Esperin Raeghar in Fenner" così va meglio. Mi giro verso di lui sollevando il busto e poggiando le braccia sul suo petto per guardarlo negli occhi e sorrido divertita "Mi piace, Rose ne sarebbe orgogliosa."

  2. #3332
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER DRETH

    Le sue parole mi fanno davvero incazzare. Sto facendo i salti mortali per cercare di diventare l'uomo che voglio essere, quindi le sue parole sono assolutamente false. Sì, sono false, perchè sto affrontando tutto, con lui non mi sono tirato indietro mai. Come può dire una cosa del genere? "Coraggio? Stai parlando di una persona che non esiste più, non mi sono mai tirato indietro davanti al tuo odio o ai tuoi pugni! Così come non mi nasconderei davanti alle mie colpe!" esclamo stizzito. No, non volgerò mai lo sguardo davanti ai casini che ho combinato.

  3. #3333
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen

    <<Alto in ciel
    Oh canta usignol, canta usignol
    alto nel ciel
    Canta, usignol
    Oh canta usignol
    Canta
    Oh canta usignol

    Ohh canta usignol, canta in ciel
    >> canticchio tenendo in mano una manciata di semini che l'uccellino addestrato viene a becchettare. Seduta tra gli alberi osservo la luna alta nel cielo, un volto di donna che per un attimo mi da l'illusione di contraccambiare il mio sguardo: si è fatto tardi, ormai i Valerius dovrebbe essere tornato all'accampamento e noi potremmo riprendere il discorso da dove Mercur lo ha interrotto. Getto a terra gli ultimi semini rimasti e raggiungo le tende buttando uno sguardo ai piccioncini che ho lasciato soli al tavolo, la situazione non è come mi aspettavo: Dahmer e Sage sembrano litigare, ma non mi intrometto e proseguo alla ricerca di Valerius. Lo trovo nella sua tenda così scosto il lembo del tessuto e lo chiamo <<Disturbo? Se per te non è troppo tardi vorrei continuare il discorso di prima... - resto in attesa di una risposta - E' andato tutto bene?>> Cerco di capire dal suo sguardo la natura dell'incontro in neutra, potrebbe aver visto suo fratello e magari ha bisogno di parlarne con qualcuno.

    Nota: Valerius in tenda concordato con Pey
    nota 2: la voce di Elen è quella di Cenerentola, non di Genoveffa XD
    Ultima modifica di albakiara; 10th May 2016 alle 00:40

  4. #3334
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    L'entusiasmo di Esperin, a volte, è come una benda dal tessuto doppio che le preclude la vista. E' vero, le starei accanto se decidesse di cercare sua sorella, cosa che è del tutto intenzionata a fare, una donna che con tutte le probabilità mi odia come se io fossi il peggiore uomo sulla terra, non ne avrebbe neanche tutti i torti, ogni ragione è dalla sua parte, che cosa può saperne dell'ordine di Margarete, quello che ha visto irrompere in casa propria sono io, sono io che ho dato l'ordine di colpire sua madre con l'elemento che sovrasta il fuoco più di ogni altro e sono sempre stato io a cercare di uccidere Efrem, a sfregiarlo ed accecarlo, anche se non ho mai capito bene se ci vede bene o meno da quell'occhio. Ma come dirle no? Come potermi sottrarre alla sua richiesta, mettermi alla ricerca di una Raeghar che probabilmente è forte quanto suo padre, se non di più, una donna adulta che mi ucciderebbe volentieri, tutto questo per amore di Esperin? "Lo farò, sarà la prima cosa che faremo appena ne avremo l'opportunità" Le sorrido e continuo a farlo mentre scherza sul cognome di mia madre, lo associa al mio nome, al suo ed a quello di Auron, finalmente potrò riconoscerlo come mio figlio. "Suona decisamente bene" Mentre siamo ancora sul letto a sorridere, il familiare bagliore delle ali del messaggero mi portano a guardare verso l'ingresso della tenda ed è proprio là che lo trovo a guardarci, neanche fosse uno stalker. Pronuncia la solita formula, accompagnata dal nome di Esperin, a quanto pare le daranno residenza alla Valmorghuli prima o poi "Vai..." Le dico dandole una pacca sulla spalla "Io finisco di raccogliere le nostre cose" Lei si solleva e mi bacia, prima di allontanarsi con Mercur, altri cinque minuti sul pagliericcio non mi faranno male

    *post concordato

  5. #3335
    Mod cangiante L'avatar di Pey'j
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Il sole è ormai calato da qualche ora, ma le mie preoccupazioni non accennano a diminuire. Mi ripeto che è umano provare quest'ansia la notte prima di un giorno talmente importante come quello che dovremo affrontare domani, che è perfettamente normale essere divorati dal terrore di fallire, eppure nulla riesce a calmarmi. La verità, e solo gli Dei sanno quanta fatica mi costi ammetterlo anche solo a me stesso, è che non mi sento affatto pronto. Domani, qualunque cosa succeda, avverranno cambiamenti che non credo di poter controllare. Sono a tutti gli effetti il Lord delle Tempeste, comando eserciti e possiedo ricchezze... ma non sono stato in grado di stringere un accordo proficuo neanche con una donna che, per quanto ne so, non si è mai occupata di politica prima d'ora. Anche io sono del tutto inesperto, ma lei non è la sovrana di una grande regione del regno... io, al contrario, sì. Dovrei essere più preparato. Non si nasce Lord, mia madre lo diceva sempre e per quanto detesti ammetterlo in questo caso aveva ragione: un Lord viene formato, con gli anni e una solida educazione, con l'esperienza e, perché no, anche coi fallimenti. A me manca tutto questo. La mia educazione è stata bruscamente interrotta a metà e ora più che mai inizio ad avvertirne le conseguenze. Per non parlare della storia dei maleficarum, a volte me ne dimentico completamente ma ci pensano le fitte alla testa a ricordarmi che rischio di morire da un momento all'altro. Insomma, nella mia mente si fa spazio un pensiero negativo dietro l'altro mentre attendo che il sole sorga sdraiato sul mio pagliericcio, cercando di prendere sonno. Sonno che ovviamente non arriva. <<Disturbo? Se per te non è troppo tardi vorrei continuare il discorso di prima... >>, la voce di Elen mi coglie di sorpresa, perciò mi alzo e mi siedo un po' goffamente sulla paglia. Ha già infilato la testa dentro la tenda, quindi mi limito a farle un cenno con la testa per comunicarle che non disturba e che può entrare senza problemi. <<E' andato tutto bene?>>, mi chiede, riferendosi evidentemente alla mia visita alla Valmorguli dato che era presente quando Mercur è venuto a prendermi. Che dirle? Non è andata bene, no di certo, ma non potrei neanche dire che è andata male. È... andata, ecco. <<Ho incontrato Daphne Baratheon, la donna con cui ho combattuto all'Elysium. Mi ha parlato di Aiden e di come l'ha conosciuto, della sua famiglia e mi ha proposto una specie di... accordo, però non se n'è fatto nulla. Cose politiche, ti annoierei>>. Le sorrido e la invito di fianco a me sul pagliericcio, spostandomi un po' a lato per lasciarle più spazio. Inizio ad essere molto, molto stanco... ho la vista completamente annebbiata. <<Perdonami, ma...>>, stringo gli occhi e mi sforzo di ricordarmi di cosa stessimo discutendo prima, ma Dei, non mi viene in mente proprio nulla. Ho un vuoto totale. <<...non ricordo cosa ci stessimo dicendo>>. La guardo, un po' imbarazzato, tentando di nascondere la paura che provo al pensiero che si tratti di un'altra conseguenza della possessione del maleficarum.
    Our wills and fates do so contrary run

  6. #3336
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen

    Al cenno di capo di Valerius entro nella tenda <<Ho incontrato Daphne Baratheon, la donna con cui ho combattuto all'Elysium. Mi ha parlato di Aiden e di come l'ha conosciuto, della sua famiglia e mi ha proposto una specie di... accordo, però non se n'è fatto nulla. Cose politiche, ti annoierei>> mi siedo accanto a lui sul pagliericcio nel posto che gentilmente mi lascia <<Già, la politica... Che cosa noiosa!>> esclamo rispondendo al suo sorriso. Fino a ora ho evitato le faccende politiche, ma le cose dovranno cambiare, è proprio di queste questioni che vorrei parlare con lui <<Per un attimo ho pensato che tuo fratello avesse cambiato idea e che ti avesse voluto incontrare, ma mi sono sbagliata>>
    <<Perdonami, ma...>> contrae i muscoli degli occhi come per sforzarsi a mettere a fuoco le cose <<...non ricordo cosa ci stessimo dicendo>>
    Cerco di mascherare la mia preoccupazione, la stessa che ho avuto prima a tavola e la stessa che mi ha portata qui a parlargli <<Capisco, con tutte le cose a cui devi pensare ultimamente è normale!>> cerco di sdrammatizzare per poi tornare in argomento <<Oggi mi accennavi qualcosa circa il tuo occhio e mi stavi mostrando una pergamena... Magari si può fare qualcosa per la tua salute.>>

  7. #3337
    sim dio L'avatar di scarygirl
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Alinor Waters



    "Un cognome importante? Oh no, la leggenda narra che il mio bisbisnonno fosse soprannominato così perchè sopravvissuto ad un parto difficile. Ti risparmio i dettagli cruenti, ma puoi intuirlo da te."

    Così?..Così come? ..Annuisco, accennando un mezzo sorriso. Magari me l'ha pure detto il cognome e io non lo ricordo. "Sopravvissuto ad un parto difficile"...che cognome sarà mai?..Sage... ...Parto Cesareo?
    "Ehm.." ricordo poi di dovergli rispondere: "..no, ho un fratello gemello. Il suo nome è Abel." Pensavo lo sapessero tutti oramai, ma magari Sage Parto Cesareo è rimasto anche lui rinchiuso in qualche grotta e non sa niente.
    "Se solo fossi stato allievo di septa Deirdre, ti avrebbe già rimproverato per bene...e magari sarebbe anche andata oltre!" continuo ridendo. Un breve pensiero vola a lei. Chissà dove si trova..
    Ad un tratto, una voce: "Sento che l'amore è nell'aria". E' Dahmer che si unisce all'allegra compagnia. Neanche il tempo di chiedergli a cosa si riferisce che i due cominciano una sorta di battibecco. Strano, all'inizio mi sembravano due compari ma evidentemente hanno qualche conto in sospeso..
    "..Ragazzi.." dico tranquilla, cercando di calmare gli animi, ma se vorranno scazzottarsi li lascerò fare e magari mi unirò anch'io nella lotta. Un allenamento al chiaro di luna non può che farci bene!


  8. #3338
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    SAGE BLOODBORNE

    Non so bene come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto, la discussione è degenerata in un lampo, forse mi sono tenuto tutto dentro troppo a lungo ed alla fine sono sbottato per una sua frase sciocca. A questo punto è meglio andare fino in fondo e chiudere questa storia in un modo o nell'altro.


    "Coraggio? Stai parlando di una persona che non esiste più, non mi sono mai tirato indietro davanti al tuo odio o ai tuoi pugni! Così come non mi nasconderei davanti alle mie colpe!"
    "Ah si? Bene allora, non avrai problemi a venire con me. Adesso!" - lo afferro per un braccio e lo trascino al Glados, visualizzando la meta: la mia casa, la fattoria.


    E' completamente buio e la quiete che si respira mi fanno ricordare che in effetti nelle altre parti del mondo le persone normali a quest'ora dormono. Sto ancora trascinando Dahmer e siamo nei pressi del recinto quando all'improvviso un latrare insistente mi blocca: è sicuramente Thor che ha percepito il nostro arrivo.


    Contemporaneamente una silhouette seminascosta dall'oscurità si affaccia minacciosa brandendo un grosso e nodoso bastone.
    "Chi è là? Sono armata e pericolosa. E non sono sola. Fermi voi due oppure assaggerete questo"


    Sto per muovermi verso di lei, ma appena faccio un passo colgo il suo movimento fulmineo mentre cerca di colpirmi al volto.
    "Erin, per gli dei! Sono Sage" - vedo il bastone fermarsi a mezz'aria e contemporaneamente Thor corrermi incontro per farmi le feste.
    "Sage. Sei davvero tu?" - il pianto di un bambino inizia a sentirsi dall'interno della casa. Di mio padre nemmeno l'ombra, ha sempre avuto il sonno pesante il mio vecchio.


    *le azioni di Dahmer sono concordate con Mary


  9. #3339
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER DRETH

    Sage mi trascina via e insieme a lui oltrepasso il Glados, che con la sua luce blu, ci porta davanti lo steccato di una fattoria. E' buio pesto, dalle finestre spente del casolare si deduce che gli abitanti stiano dormendo. L'abbaiare di un cane irrompe nel silenzio attorno a noi: decisamente, la fattoria è abitata. D'un tratto, una figura scura ci sorprende, una ragazza bruna e snella ci minaccia con un bastone. La luna fa emergere dalla penombra due occhi nocciola e un viso assai grazioso, anche abbastanza incazzato. Sage riesce a fermarla in tempo prima che riempia di legnate e la chiama Erin. Erin... forse ho già sentito questo nome. Subito dopo un bel cagnone arriva a dare il benvenuto al ragazzo e così realizzo di trovarmi proprio alla sua fattoria, quella a Gaearmir. Siamo nella Terra delle Sirene, quindi, nel territorio dei De Lagun. E a vedere come questa fanciulla brandiva il bastone, è popolata da donne come Lady Cassandra. Improvvisamente, sento un formicolio spiacevole proprio alle parti basse: non mi fa bene pensare a quella donna. Sorrido al cane, deve mancare molto a Sage. Ridivento subito serio quando realizzo che questa ragazza potrebbe essere sua sorella. Sì, quando ci ha parlato della sua famiglia ha nominato sua sorella. Erin, la donna cui ho... ucciso il marito. Mi raggelo a sentire il pianto della bambina. Mi ricordo bene: Erin ha anche una bimba piccola.

  10. #3340
    sim dio L'avatar di valuccia85
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti





    In piedi, immobile, con gli occhi ancora chiusi.
    So perfettamente dove mi trovo. Ormai questi viaggi sono diventati talmente frequenti, che posso dire di essermi quasi abituata. Non avverto più la spossatezza dei primi tempi e tutti i fastidi ad essa correlati... no. In questo momento provo soltanto un enorme senso di disagio perché... perché tra non molto sarà di nuovo qui, davanti a me e... e non ho il coraggio di guardarla negli occhi. Non dopo ciò che le ho detto... dopo che...

    "Sapevo che saresti tornata..."

    La sua voce è sorridente e gentile. Come sempre.
    Dovrei voltarmi verso di lei, correrle incontro, sorriderle e stringerla in un abbraccio, ma... sono come paralizzata.
    La vergogna e l'odio che sto provando per me stessa... io... vorrei solo essere diversa... vorrei... essere migliore. Una buona figlia, una persona comprensiva, altruista e di buon cuore, ma con lei... con lei sono stata perfida e non merito di essere qui. Non merito di poter ammirare ancora una volta il suo sorriso, di perdermi nei suoi occhi e di abbandonarmi al calore del suo tocco. Non... non lo merito...

    "Quello che hai detto l'ultima volta - pronuncia con tono fermo, ma cordiale - era... beh... era vero..."

    Mi volto di scatto verso di lei. Il respiro affannoso ed il battito cardiaco accelerato.

    "NO. NON E' VERO! - pronuncio con enfasi - Ti prego... non dirlo. Ho sbagliato... io..."

    Mi rivolge un sorriso gentile ed inizia a camminare lentamente verso di me.

    "No. Per favore - enuncio in un sussurro, allungando un braccio verso di lei come nel tentativo di conservare la distanza che c'è tra noi, così da interrompere il suo cammino - Ho sbagliato. So di averlo fatto e so di essere stata... crudele. Hai dato la tua vita per me, hai dato ogni cosa. Hai sacrificato te stessa, la tua felicità, quella dei miei fratelli e delle mie sorelle... tu..."

    Le lacrime iniziano lentamente a solcarmi il viso, ma non mi sforzo nemmeno di mascherarle. In questo momento non mi importa di niente e di nessuno, voglio solo chiarire con lei. Voglio che sappia quanto le sono riconoscente, che comprenda che non ha messo al mondo una cattiva figlia, che avverta ciò che provo... per lei. Un sentimento che non avrei mai creduto di poter provare, che ho iniziato ad avvertire dal primo istante in cui l'ho vista e che, nonostante abbia cercato inutilmente di negare ed occultare, adesso preme per venire alla luce.

    "Perché? - domando con voce incolore, mentre cerco il suo sguardo - Perché hai fatto tutto questo per me?"

    Trattengo il respiro.
    Vorrei che questo momento non finisse mai.
    Mi tiene stretta, avvolta in un caldo abbraccio, mentre resto immobile, con lo sguardo incatenato nel buio presente alle sue spalle.

    "Sei mia figlia. Ti ho amata ancor prima che nascessi - allenta solo per un attimo la stretta, per poi cercare il mio sguardo - Perché non avrei dovuto farlo?"

    Mi stringe ancora. Più forte di prima. Affondo il volto nei suoi capelli ed un piacevole profumo di lavanda mi invade le narici.
    Il suo corpo sta tremando e mentre sfiora la mia guancia con la sua, avverto le sue lacrime mescolarsi con le mie.
    Mi aggrappo al suo corpo, ricambiando la sua stretta, mentre i singhiozzi ostacolano la mia normale respirazione.

    "Perdonami... mamma..."












    Ultima modifica di valuccia85; 11th May 2016 alle 18:08 Motivo: Aggiunto il logo e modificato il colore di Carnil

 

 

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