Esperin Raeghar
Ryuk appare visibilmente confuso e sorpreso mentre ascolta le mie parole e come dargli torto, tutta questa storia è ai limiti del paradossale e se non fossi stata mossa dalla determinazione nel collegare velocemente ogni particolare di cui sono venuta a conoscenza e mi fossi invece fermata a ragionare sulle implicazioni di questa verità per le nostre vite probabilmente avrei desistito o mi sarei data della pazza, ritenendo tutto semplicemente frutto della mia fervida immaginazione. Ed invece si è rivelato tutto vero e sono certa che c'è ancora molto altro che non sappiamo, primo tra tutti il motivo che ha spinto mia sorella a sparire nel nulla ancora una volta. Mi accarezza il viso con una mano e gli sorrido ancora, averlo vicino è rassicurante, mi fa sentire più forte. Mi parla con tono mesto, ricordando azioni compiute quando era ancora così diverso da ora, azioni che appartengono ad un passato che dopo oggi sente ancora più lontano, un passato impossibile da cancellare ma col quale imparerà a convivere cosciente di aver finalmente scelto una strada migliore, la stessa strada che lo ha portato da me "Quella notte... il mio soldato mi assicurò di averla uccisa, me lo disse con tono fermo, guardandomi negli occhi. Sono confuso, cosa può saperne tuo fratello? Era un bambino all'epoca e dubito che tua madre gliel'abbia mai confessato. Inoltre non capisco che c'entra Drako in tutto questo, ne saprà solo per sentito dire da Efrem. Comunque... parlane ancora con lui dopo la guerra, quando tutto sarà concluso, ce la faremo. E' tuo diritto saperlo." I suoi dubbi sono più che leciti come lo è la mia curiosità ed il mio desiderio di andare a fondo in questa storia, ed è quello che ho intenzione di fare dopo questa guerra, nonostante la promessa fatta a Drako. "Anche io sono ancora molto confusa e perplessa ma è tutto vero. Non so come abbia fatto a salvarsi, era poco più di una bambina, ma è pur sempre una Raeghar e non mi stupisce che sia riuscita a tenere testa ad un soldato Leithien, nonostante l'età" gli sorrido ironica alludendo neanche tanto velatamente a noi due, prima di riprendere a parlare "Magari ha avuto paura di confessarti di aver fallito ed ha preferito mentire, non mi stupirebbe neanche questo" e non avrebbe avuto tutti i torti, considerato che li ha uccisi tutti. "Efrem e Lantis non sapevano nulla, il primo era ancora convinto che fosse morta senza una ragione apparente mentre il secondo che fosse solo una vestale totalmente estranea alla nostra famiglia ed alle manovre politiche di nostra madre. Ma troppe cose coincidevano, nome, colore dei capelli, la voglia sul fianco ed i nei nell'occhio... ed infine Drako ha ammesso indirettamente con la sua reazione di sapere tutto, probabilmente anche molto di più, ma la sua reazione mi ha fatto desistere" i suoi occhi erano lucidi e la sua voce tremava, credo di non averlo mai visto in quello stato ed ho capito che insistendo in quella direzione lo avrei solo allontanato da me, non avrei mai voluto essere causa di una simile reazione ma d'altra parte non potevo neanche prevedere questo suo coinvolgimento, a quel punto tra l'inseguire un fantasma ed appianare le tensioni con lui in un momento così delicato la mia scelta è stata ovviamente scontata, almeno per ora. "So che è mio diritto sapere, come è diritto di Efrem e Lantis , ma non l'ho mai visto così turbato ed ho capito che non era il momento di insistere tra la guerra ed il resto, inoltre conoscendolo non mi avrebbe detto altro ed avremmo discusso ancora. Sapermi in battaglia domani sarà molto difficile per lui, non voglio che ci siano anche tensioni tra noi a peggiorare le cose. Terminata questa guerra, quando saremo più tranquilli, riprenderò il discorso e dovrà darmi tutte le spiegazioni di cui ho diritto. Ho ricollegato in poco tempo tutta questa storia, vedrai che riuscirò anche a trovarla... e tu mi aiuterai" gli sorrido più tranquilla accarezzandogli il viso per poi prendere il bigliettino che estrae dalla tasca e leggerlo incuriosita "Adele, è il nome di mia sorella, questo è il posto dove vive, è molto lontano da Dohaeris, ha sposato un duca. Ha i miei stessi occhi, incredibile, mi sono bloccato appena li ho visti. Sembra una donna felice, a quanto pare ho ragione... la maledizione del mio casato colpisce solo chi ne porta il cognome. Ti piace Fenner? E' il casato di mia madre, sarà il cognome che avrò, dopo che la casata Leithien verrà cancellata del tutto." la calligrafia di sua sorella è molto delicata ed elegante, Adele... sono davvero curiosa di conoscerla e sono contenta che gli sia sembrata una donna felice, come è felice Auron... non essere riconosciuti come Leithien è stata senza dubbio la loro fortuna più grande. Nonostante il sangue, nonostante queste iridi dorate così legate alla casata da cui provengono... sarebbe stata principalmente la vicinanza a Lord Tywin Leithien a schiacciarli e cambiarli dal primo momento in cui hanno aperto gli occhi, come è successo a Ryuk e Lumen. Il luogo dove abita deve essere davvero molto lontano da Dohaeris dato che non ne ho mai sentito parlare, lo obbligherò ad andarci non appena ne avremo modo, sono troppo curiosa di conoscere mia cognata. Quando mi parla del cognome di Rose che intende prendere dopo questa guerra gli sorrido ancora, condividendo in pieno la sua scelta "Vediamo..." fingo di pensarci su, anche se in realtà mi piace molto e mi piace che sia quello della madre, è come sentirla più vicina o abbracciare in pieno quell'unica nota positiva della sua infanzia che gli ha impedito di perdersi totalmente "Ryuk Fenner..." suona bene, mi piace. Piego un braccio dietro la testa sollevandola, con l'espressione pensierosa "Auron Fenner..." riconoscerlo come suo figlio sarà la prima cosa che farà appena sarà libero dal suo cognome, finalmente "Esperin Fenner..." ci penso un attimo, poi mi correggo "Esperin Raeghar in Fenner" così va meglio. Mi giro verso di lui sollevando il busto e poggiando le braccia sul suo petto per guardarlo negli occhi e sorrido divertita "Mi piace, Rose ne sarebbe orgogliosa."