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  1. #3391
    Super Moderatore L'avatar di polliciotta
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    SAGE BLOODBORNE

    Sento un bel pò di trambusto che mi spinge ad uscire dalla mia tenda, saranno tornati i guerrieri?
    Il cuore mi fa un balzo nel petto, la tensione è alle stelle dal momento che si tratta della battaglia decisiva: le vite di tutti noi, il nostro destino e quello delle nostre famiglie dipendono da questo ed ho paura di scoprire la verità.
    Vedo Esperin trasportata in braccio da Ryuk, Niniel che si prodiga nelle cure, c'è anche Drako ...
    Resto in disparte non voglio essere d'intralcio e poi non mi sembra che la situazione si così tragica, Ryuk mi sembra illeso. Un mezzo sorriso compare sul mio volto, potrebbe essere vero, i reietti potrebbero aver vinto la guerra, la mia famiglia potrebbe essere salva!!!
    Mi tremano le gambe mentre mi avvicino, vedo anche Elen e Dahmer, poi Esperin si solleva dal pagliericcio, beve ed esclama che abbiamo vinto.
    Abbiamo vinto!!!
    Provo ad abbracciare chi mi capita a tiro, mentre le lacrime trovano da sole la via d'uscita e presto mi trasformo in una fontana.
    Ascolto in silenzio il discorso di Drako, sono fiero di essere in questa fazione, sono fiero di avere come compagni queste persone, tutti loro, nessuno escluso.
    Il Gran Maestro si congratula coi vincitori e sto per farlo anch'io quando ... “Aspetti un bambino…”
    Beh, gli sposini si sono dati da fare di brutto! Quando sento il tonfo mi giro anch'io come gli altri nella direzione del rumore e vedo Ryuk a terra, svenuto.
    Mi precipito su di lui e cerco di svegliarlo con un paio di schiaffi ben assestati, con me ha sempre funzionato: "Ehi, amico, tirati su. Per te il peggio è passato, è lei adesso che dovrà sopportare il peso di una bella vacca grassa!"
    Spero di non perdere per sempre l'uso delle braccia.


  2. #3392
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Abbiamo vinto... Ryuk scuote la testa ancora scosso quando gli chiedo se sono stata colpita ed anche le ragazze mi confermano che avevo solo una ferita mediamente profonda alla spalla, quindi il mio svenimento non ha il alcun modo alterato il risultato finale. Riesco a stento a trattenere la gioia e l'euforia mentre vedo anche gli altri lasciarsi andare ad abbracci e lacrime liberatorie, anche Drako quando ci raggiunge appare visibilmente commosso e felice, finalmente è finita... non del tutto certo, domani sarà una giornata impegnativa ed Efrem e Lantis non si daranno certamente per vinti, ma abbiamo armate potenti dalla nostra parte, tra le più temute del Regno, non riusciranno a toglierci ciò che ci spetta ora che ne siamo legittimati. Inizialmente i Reietti erano considerati alla stregua di popolani rozzi e villani senza alcun diritto di alzare la testa o di reclamare alcunché, abbiamo lottato a lungo tutti insieme, loro ancora prima che io mi unissi alla fazione, abbiamo dimostrato il nostro valore ed ora eccoci ad un passo dalla conclusione, ad un passo da quel trono e dal giorno che segnerà finalmente una svolta nella storia di Dohaeris. Drako si complimenta con tutti, parla con commozione ed orgoglio, parla a uomini e donne che hanno rischiato come lui la propria vita per una causa comune e giusta ed è determinato, la stessa determinazione che leggo negli occhi di tutti, non ci fermeranno ne sono sicura. “Sono fiero di te” mi abbraccia e mi lascio andare alla sua stretta, sono felice per le sue parole e per l'esito della battaglia, sono felice di essere tornata da lui e che Ryuk sia qui con me, è andato tutto bene, gli Dei sono dalla nostra parte. Scioglie l'abbraccio e resto sorpresa dalla sua espressione, è confuso, incredulo, ha gli occhi sgranati e continua a fissarmi senza parlare, non capisco e sto iniziando a preoccuparmi ma poi la sua espressione muta ancora, leggo nuovamente la commozione per la vittoria e mi tranquillizzo, almeno in parte “Aspetti un bambino…” alterno lo sguardo confusa tra la sua mano ferma sul mio ventre ed i suoi occhi velati di commozione, senza realizzare sul momento quello che ha appena detto. Sono pietrificata, con gli occhi sgranati e le labbra semiaperte come a voler dire qualcosa che invece muore in gola, mentre mille pensieri collidono tra loro nella mia testa. Io... Io e Ryuk aspettiamo un bambino, il nostro sangue, il frutto di questo sentimento che quasi da subito si è dimostrato più forte di noi. Una piccola vita sta crescendo dentro di me, un piccolo mago di cui Drako ha percepito l'aura, ed io sto per diventare madre... io che fino a pochi giorni fa non pensavo seriamente neanche al matrimonio, io che mi sento ancora figlia più che madre, io che non ho la minima idea di come crescere un bambino, di come educarlo. Tutto intorno a me si annulla, non sento più niente, non riesco a muovermi e mi accorgo che sto piangendo, forse è paura, forse è perché non mi sento pronta, forse è perché non è il momento ed avevamo deciso di fare le cose con calma... ma poi realizzo che al di là di tutto la mia è soltanto gioia e che sto anche sorridendo. È perché abbiamo vinto, perché questo bambino crescerà in un mondo migliore anche grazie ai suoi genitori ed all'uomo che chiamerà zio, è perché se oggi avessimo perso la guerra non saremmo morti solo noi ma anche lui, perché in battaglia avrei potuto perderlo e non avremmo neanche saputo della sua esistenza... ed istintivamente mi ritrovo a portare la mano al ventre guidata da un istinto protettivo che non pensavo mi appartenesse ma che ora sento forte più che mai, proteggerò sempre e ad ogni costo il mio bambino, la mia famiglia. Cerco Ryuk con lo sguardo ma lo vedo disteso a terra, era già pallido per lo spavento che gli ho causato e credo che non abbia retto alla forte emozione per la scoperta del bambino, sorrido ancora, non riesco a farne a meno, sarà di nuovo papà. I nostri sogni per il futuro non sono più un'utopia, con questa vittoria e con questa gravidanza si è trasformato tutto in realtà sotto ai nostri occhi. Siamo noi tre, siamo quello che volevamo essere, nel mondo che sognavamo per i nostri figli, ce l'abbiamo fatta davvero e mi sembra ancora tutto un sogno. Sage lo sta schiaffeggiando per farlo rinvenire mentre scherza sul peso che metterò su nei prossimi mesi, mi ritrovo ad abbassare lo sguardo sulla mano ferma sul mio ventre, sorridendo ancora, avrò un bel pancione. "Se sarà maschio lo chiameremo Rickard" mi rivolgo commossa a Drako ancora accanto a me mentre le lacrime continuano a bagnarmi le guance, torno a cercare Ryuk con lo sguardo, voglio abbracciarlo, voglio leggere nei suoi occhi la mia stessa felicità ma io...io non riesco a muovermi, sento le gambe tremare ed il cuore battere all'impazzata, la salivazione azzerata e l'aria mancarmi nei polmoni, sono felice come non lo sono mai stata e terrorizzata allo stesso tempo.

  3. #3393
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    E' notte

  4. #3394
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Lo sguardo di Drako su di me mi lascia senza parole, sentirmi orgoglioso di me stesso, essere l'orgoglio di qualcun altro... è qualcosa al quale non mi abituerò mai, ma ammetto che è una bella sensazione, forse troppo, non la so gestire. Questa guerra è giunta dove volevamo, manca poco, un ultimo sforzo, il quale non sarà certo da poco, ma se siamo arrivati fin qui non molleremo di certo per l'ultima difficoltà, siamo più motivati che mai. Esperin si è ripresa e Drako la guarda ancora con quel modo che ho imparato ad accettare, le stesse maniere che riserva a lei, lo accetto, ma non è che mi riempie di piacere nel vederli stretti. E poi c'è qualcosa che mi lascia sospeso, un gesto... una frase... riesco ad intuire cosa sta per dirmi Drako ancor prima che le sue labbra pronuncino le parole: "aspetti un bambino". Resto pietrificato nell'osservare quella mano sul suo ventre, dovrei dire qualcosa, ma è come se ogni forza nel mio corpo stesse combattendo contro se stessa, avvampo, una forte fitta allo stomaco, la gola che si occlude ed un sorriso, un momento prima che i miei occhi si chiudano contro la mia volontà.

    "Ehi, amico, tirati su. Per te il peggio è passato, è lei adesso che dovrà sopportare il peso di una bella vacca grassa!" Sorrido ancora inebetito ancor prima di aprire gli occhi, le guance bruciano e solo in un secondo momento realizzo che qualcuno mi sta prendendo a schiaffi. La mia mano scatta verso il polso di Sage e lo blocco prima che possa darmene un altro "Non prenderci gusto" gli dico mentre mi sollevo dal suolo e gli do una pacca leggera sulla spalla. Guardo Esperin e non riesco a trattenere la commozione, ecco... ecco Ryuk Leithien, voglio che mi vedano tutti, non mi nasconderò, non voglio negarmi niente che mi renda felice, niente orgoglio, niente facciata dura, niente di tutto ciò che ero. Sono e voglio essere unicamente un uomo che ama sua moglie ed il bambino che verrà, niente diamanti, niente casato e niente castello, niente Gina se me lo chiederà, se per essere così devo mostrare le mie lacrime, così sia, piangerò come una fontana. Mi siedo accanto a lei e la stringo a me, mentre poggio una mano sulla sua pancia, non riesco a dir nulla, ma sono certo che qualsiasi cosa io dica non renderebbe a pieno ciò che provo, ma Esperin questo lo sa, ormai non abbiamo più bisogno di parlare o di urlare.
    Istintivamente guardo verso Drako, il suo sguardo non è più quello di prima, ci guarda in maniera seria, non è accigliato come al solito, piuttosto è pensieroso, ma non voglio rovinarmi questo momento, lo lascio con le sue turbe personali, che non sono di certo le mie. "Vado in tenda" Esclama, ma non rispondo, continuo ad accarezzare la pancia di Esperin, mentre le lacrime di gioia non si arrestano, assieme al mio sorriso.

  5. #3395
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Valerius Urthadar

    Elen ha lasciato la mia tenda da qualche ora ormai, e da allora ho ripetuto più e più volte il discorso che abbiamo avuto nella mia mente, chiedendomi se non sia stato troppo impulsivo, troppo emotivo e poco... beh, poco Lord. In realtà non mi pento della mia offerta, nonostante il vincolo matrimoniale di Alistair non riesco a non vedere Petyr e, di conseguenza, me stesso come usurpatori di un titolo che non dovrebbe essere nostro. Elen merita di vivere nelle terre che un tempo appartenevano alla famiglia di sua madre e soprattutto merita di governarle, se non per il nome che porta, almeno come ricompensa per tutti i sacrifici che è stata costretta ad affrontare a causa di questa guerra. Non sono un stolto, so che si tratta di una ragazza che, nonostante il suo sangue, a differenza di Petyr non è cresciuta in una famiglia nobile e non ha idea di cosa significhi governare, comandare, farsi rispettare... ma imparerà, se non con il mio aiuto con quello di qualcun altro. Perché... non sono sicuro di poter andare avanti ancora per molto: ormai sono costantemente in affanno, il mal di testa si è trasformato in spossatezza perpetua e, per quanto mi costi ammetterlo, anche solo camminare mi provoca fastidio e fatica. Ma dovrò ancora combattere, dovrò affrontare un assedio... ce la farò? Se bastasse la forza di volontà potrei affrontarne dieci, di assedi. Ma purtroppo non è abbastanza. Forse dovrei parlare con Drako, spiegargli la situazione, e... e cosa? Chiedergli di non farmi combattere? Nascondermi dietro le mie stesse armate, come un codardo? Neanche per sogno. Se devo morire combattendo... così sia, so che Petyr sarà in grado di gestire le conseguenze della mia dipartita. L'urlo di Ryuk ha lo stesso effetto di uno scossone violento alle spalle: mi alzo bruscamente dal pagliericcio, cosa di cui mi pento pochi secondi dopo, e mi precipito fuori dalla tenda, barcollando, ansimando, cadendo. Sì, cado a terra dopo appena due passi, come un sacco di patate, come un bambino che sta imparando a camminare e non riesce nemmeno a rimanere in equilibrio. Fortunatamente riesco a mettere le braccia avanti a me appena in tempo per attutire la caduta e proteggermi il viso. Mi rialzo in piedi, non senza fatica, e continuo il mio tragitto verso l'infermeria, dove sicuramente troverò Ryuk ed Esperin: infatti non ci sono solo loro ma praticamente tutti, manca forse solo Alinor, e al mio arrivo corrisponde l'uscita di Drako dalla tenda. Ripenso al fatto che forse dovrei parlarci, discutere di questa storia dei maleficarum, ma la confusione dovuta al ritorno dei guerrieri ha subito la meglio. Mi rendo conto solo ora, come se non fosse ben chiaro fin dall'inizio, che questo è l'ultimo ritorno. L'ultima battaglia. La guerra è finita, e... potremmo aver vinto. Il cuore mi batte all'impazzata, forse più forte di quanto il mio corpo ormai provato sia in grado di sopportare, perché gocce copiose di sudore cominciano a cadermi dalla fronte e a rifugiarsi nel colletto dell'armatura. Si tranquillizza, però, quando varco la soglia e vedo Ryuk ed Esperin seduti vicini, intimi l'uno con l'altro, lui con il viso rigato dalle lacrime e lei... anche lei piange, però la sua espressione è strana rispetto a quella dell'uomo, che sembra colma di gioia. Gioia? Gioia. Allora... <<Abbiamo vinto>>, affermo, anche se in realtà si tratta di una domanda indiretta ai presenti. Penso che siano già stati curati, sia Niniel che Elen sono qui, sposto lo sguardo sui loro volti e anche su quello di Dahmer e Sage, poi ancora Ryuk, Esperin, Niniel, Elen, Dahmer, Sage, Ryuk, Esperin. I miei alleati, i miei compagni. Mi siedo sul pagliericcio vuoto, sopraffatto da tutto questo, dalla nostra vittoria, dalla loro presenza. <<È finita>>... no, non è ancora finita. L'assedio. Come dobbiamo organizzarci? <<E ora?>>, chiedo, confuso più che mai. Devo elaborare ciò che è successo. <<Siete vivi. Dei... bene. Siete vivi>>, aggiungo subito, incredulo: ci metto un po' a realizzarlo, non sono affatto lucido.
    Our wills and fates do so contrary run

  6. #3396
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    La notte al Lacrima Mundi è sempre splendida, con il firmamento che si specchia sulle acque quiete del lago. Mi devo essere rimbambito sul serio per pensare a queste cose ma per la prima volta nella mia vita posso dirmi felice. Felice, pieno di speranza per il futuro. Non ho il tempo però di bearmi di questa mia condizione o di parlarne con Niniel che sento la voce di Ryuk urlare a squarciagola il nome di Elen. La battaglia dell'Adamantem è finita. Mi sento il cuore in gola, non riesco a pensare, come se tutto si fosse bloccato. Seguo Niniel in infermeria, non credevo di poter mai assistere ad una scena del genere. Esperin Raeghar, il mostro dell'Auspex è sdraiata sul giaciglio. Svenuta. Ad occhio è croce sembra ferita. Ryuk sembra molto agitato, io resto all'ingresso della tenda, defilato, non voglio ostacolare le guaritrici e... non saprei cosa dire per consolare lui. Cioè Ryuk Leithien non è un uomo che va consolato, è un uomo forte, sprezzante eppure ora non mi sembra così invincibile come sempre. Avremo perso? Con Esperin su quel pagliericcio, francamente poco mi importa. Niniel compie la sua magia, c'avevo visto bene che era ferita. Mi mordo il labbro, mi strappo persino una pellicina. Tra noi le cose non sono mai andate bene, ma ammetto che non mi piace vederla in quello stato. E' parte di questa famiglia, è parte dei reietti. Una di noi. Elwing non è mai stata una di noi, tutto sommato, troppo silenziosa, troppo schizzinosa, troppo per i fatti suoi. Esperin invece è una di noi a tutti gli effetti. Guardo tutta la scena con apprensione, fino a quando Niniel non esclama qualcosa e finalmente Esperin si risveglia. Prendo una boccata d'aria, sono sollevato. Anzi, ancora più felice dato che abbiamo vinto! Come altro poteva finire la battaglia? Drako ha schierato i nostri due guerrieri più forti! E ora... ora ci aspetta l'assedio. Drako fa il suo discorsone, qualche minuto per essere contenti ce lo possiamo decisamente concedere! Ma poi eccolo, ligio al dovere che ci ricorda di cosa accadrà all'alba: dovremo rivendicare il Castello e non sarà una cosa facile. Poi ci lascia tutti di stucco, devo dire che come sa fare lui i colpi di scena nessuno mai: Esperin aspetta un bambino. Sarà svenuta per questo e non per la ferita? Un bambino... guardo d'istinto Ryuk, sta per diventare padre e deve essere una sensazione molto bella. La cosa mi mette ansia se penso a come reagirei io... non sono decisamente pronto per famiglia e pupi, ma dopo quello che è successo, sento come se quelal strada per me potrebbe essere aperta. Ryuk è così forte, così maturo, vorrei anche io avere la sua... sbatto la mano sulal faccia quando vedo l'uomo cadere. Bhe come biasimarlo? Fino ad un paio di settimane fa era uno dei guerrieri più spietati, crudeli e temuti di Dohaeris e ora... ora ha moglie e figlio. In fondo, io avrei reagito pure peggio, tipo correndo via e urlando, per poi nascondermi da qualche parte in preda all'ansia. Sage cerca di ridestarlo coi suoi modi, ma mi sa che vuole morire giovane. Mai offendere una donna incinta, soprattutto se è il mostro dell'Auspex. Questa cosa la so persino io. Per fortuna di Sage, Esperin sembra avere giustamente la testa tra le nuvole: bene amico, non si muore nemmeno oggi. Anzi, guarda in un modo strano Drako. E'... dolce, serena e quando dice che chiamerà suo figlio come suo padre sembra... sembra come se non sia più qui tra noi ma altrove, in avanti, in un tempo futuro che noi non possiamo ancora vedere. I suoi lineamenti mi sembrano persino più dolci: l'ho vista arrabbiata, imbarazzata, offesa ma mai così. Mai così piena di premura. Sono questi gli occhi di una madre? Accenno un sorriso: quel bambino è fortunato, tanto fortunato. Ryuk torna tra noi, è felice e sembrano davvero una famiglia perfetta, che cancella ogni cosa di malvagio che si celava nel suo passato. Succederà anche a me? Non so, mi è solo venuto mal di testa. Il nonno non sta messo meglio di me: mi sembra confuso pure lui. Esco fuori e sollevo la testa al cielo: chissà cosa vedono le stelle sul mio destino da lassù. Rientro subito: "Se avete bisogno di una culla, potrei costruirne una io" dico impacciato. Non so nemmeno io come reagire, troppe cose insieme e poi, mi sembra pure stupido pensare ad un futuro che forse io non vedrò. All'alba, durante l'assedio, potrei pure lasciarci le penne.

  7. #3397
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Resto ferma con l'espressione inebetita mentre continuo a sentire le gambe tremare ed il cuore martellare nel petto, attorno a me si alternano reazioni di stupore e gioia per la notizia mentre Drako in risposta alle mie parole diviene più taciturno, non riesco però a dare retta a nessuno di loro, è come se fossi totalmente estraniata da tutto, continuo soltanto a ripetermi che presto diventerò madre, che avremo un bambino e che non credo di essere in grado di crescerlo e di educarlo, che è successo tutto troppo velocemente e mi sento totalmente spiazzata e spaventata. Poi ad un tratto Ryuk mi stringe tra le sue braccia e sento le sue lacrime mischiarsi alle mie, vedo nei suoi occhi la stessa gioia che provo io per questo bambino, vedo l'uomo di cui mi sono innamorata e che non ha più paura di esternare i propri sentimenti, che non deve più nascondersi dietro una facciata per paura del giudizio altrui o chiudersi in se stesso a causa di traumi che appartengono al passato. Sorride portando una mano sulla mia pancia ed accarezzandola ed in questo preciso istante sento tutte le mie paure dissolversi, tutti i dubbi sull'essere in grado o meno di occuparmene, sull'essere pronta ad affrontare tutto ciò che una gravidanza comporta, non ho paura più di niente... siamo insieme e tutto il resto verrà in modo naturale, come è successo a noi due. Drako se ne va, il suo tono ed il suo sguardo sono mutati ancora nel momento in cui Ryuk si è avvicinato a me, so che nonostante la commozione per aver percepito l'aura del mio bambino e l'amore che sente per me continua a non approvare la mia scelta ed il nostro matrimonio e mi dispiace, ma questo momento è solo nostro e non voglio rovinarlo con pensieri negativi, voglio vivere appieno questa gioia improvvisa ed inaspettata dopo il rischio corso in battaglia, quello svenimento è dipeso sicuramente dalla gravidanza ed avrebbe potuto comportare altro di molto peggio. Lo stringo ancora di più mentre anche le mie lacrime continuano a venir fuori senza sosta, fin quando Elen non ci salta letteralmente addosso abbracciandoci contemporaneamente con la sua solita euforia "Scusate..." afferma subito dopo imbarazzata, ritraendosi, mentre io scoppio a ridere divertita asciugando qualche lacrima "Questo è un dono degli Dei, assieme alla vittoria... sono felice per voi, sarete degli ottimi genitori" aggiunge poi con gli occhi lucidi per la commozione, ha legato molto con me ma anche con Ryuk ed è evidente da come ci guarda, è sul punto di piangere anche lei "Ce la metteremo tutta, grazie Elen" le rispondo per poi avvicinarla a me e darle un bacio sulla guancia. Anche Valerius raggiunge la tenda ed intuisce della vittoria, si siede visibilmente travolto dalle emozioni sull'altro pagliericcio e ci osserva <<È finita...E ora?>> lo guardo per un istante, ha il viso pallido e spossato, questa guerra ha provato tutti noi ma purtroppo so bene che la sua situazione è ben più grave, dopo lo sforzo comune di domani la sua personale battaglia continuerà ancora, sono certa che non si arrenderà fin quando non troverà una soluzione e ce la farà, come ce l'ha fatta quella notte di anni fa a Capo Tempesta <<Siete vivi. Dei... bene. Siete vivi>> torno a guardare Ryuk e porto la mano sulla sua ancora ferma sulla mia pancia "Si...stiamo bene" raccolgo con le dita dell'altra mano le sue lacrime e gli sorrido ancora "Tutti e tre" mi sento totalmente inebetita e neanche mi preoccupo di non mostrarlo, poi ritrovo un minimo di contegno e torno a voltarmi verso Valerius "Prima di rientrare in tenda Drako ci ha consigliato di riposare, tra poche ore al sorgere del sole indosseremo le nostre armature ed andremo a reclamare ciò che è nostro. Le armate reiette sono già schierate ed il rifugio dei ribelli è circondato, non riusciranno a fermarci" lo informo dato che è entrato in tenda successivamente al discorso di Drako, anche se potrei non averlo notato persa com'ero nei miei pensieri. Sarà uno scontro difficile, dovremo impugnare di nuovo le nostre armi e combattere contro avversari forti e numerosi, inevitabilmente subiremo altre perdite ma ce la faremo, come ce l'abbiamo fatta oggi, ed io e Ryuk non permetteremo che a questo bambino accada nulla. "Se avete bisogno di una culla, potrei costruirne una io" mi volto sorpresa verso Dahmer, ci sta guardando impacciato ed in un modo assolutamente nuovo per me, non ha quell'aria strafottente che già da un pò ha accantonato qui al campo e non mi guarda con quella solita ironia, come se fosse pronto ad uscirsene con qualche battutina stupida, d'altra parte è sempre stato quello il nostro rapporto. Oggi però mi guarda in modo diverso, guarda entrambi in modo diverso e forse è per il bambino, forse è per la gioia della vittoria, forse è perchè anche lui sta rivalutando determinate cose grazie alla vicinanza di Niniel, come è successo a lei. "Grazie Dahmer... sarà una bella culla" mi limito a rispondergli con un sorriso riconoscente, prima che lasci la tenda. Apprezzo questo suo gesto ed apprezzo gli sforzi che ha fatto per mostrarsi migliore, forse in fin dei conti è vero che questa guerra ha cambiato in meglio anche la sua di vita, oltre che la mia e quella di tanti altri tra noi, ne sono felice "Andiamo anche noi?" chiedo poi a mio marito, prendendogli la mano.


    *Frasi ed azioni di Elen concordate

  8. #3398
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    E proprio quando sono già con la testa altrove, immerso nella visione di me nel futuro prossimo, mi ritrovo travolto da un forte abbraccio che travolge anche Esperin, mi rendo conto solo dopo che è Elen, la quale ci rivolge un sorriso largo ed entusiasta. "Scusate..." ci dice visibilmente in imbarazzo "Questo è un dono degli Dei, assieme alla vittoria... sono felice per voi, sarete degli ottimi genitori" Le sorrido di rimando, portando la mia mano sulla sua testa, come faccio solitamente, e le scompiglio i capelli "Ce la metteremo tutta, grazie Elen" Non riesco ancora a parlare, come se ogni emozione fosse troppo grande, troppo... difficile da esprimere, la mia mano non si muove dalla pancia di Esperin, ma quando Valerius entra in tenda porto l'attenzione a lui, è strano, sembra affaticato col viso provato <<È finita...E ora?>> Alzo la mano al cielo chiusa in un pugno, come a voler simulare il segno della vittoria <<Siete vivi. Dei... bene. Siete vivi>> Siamo vivi... stiamo bene ed abbiamo vinto, come potrebbero andar meglio le cose? Mi sento colmo di nuove energie "Si...stiamo bene. Tutti e tre" Indico la mia mano in modo che anche Valerius possa unirsi alla notizia che ci hanno appena dato "Prima di rientrare in tenda Drako ci ha consigliato di riposare, tra poche ore al sorgere del sole indosseremo le nostre armature ed andremo a reclamare ciò che è nostro. Le armate reiette sono già schierate ed il rifugio dei ribelli è circondato, non riusciranno a fermarci" I miei soldati sono già pronti all'assedio, assieme alle mie istruzioni hanno avuto quelle di Drako, chi meglio di lui per guidarli al fronte, sono certo che domani all'alba sarà tutto consumato prima del nostro arrivo, ognuno è pronto alle proprie posizioni, attaccheranno al primo raggio di sole "Se avete bisogno di una culla, potrei costruirne una io" Dahmer mi distrae dai miei pensieri e non riesco a nascondere un velo di stupore per la sua offerta, so che è un artigiano capace, ma lo sono anche io, magari non farà male averne più di una, con le mie intenzioni poi... "Grazie Dahmer... sarà una bella culla. Andiamo anche noi?" Mi volto verso Esperin e la prendo in braccio senza darle la possibilità di replicare. "Grazie Dahmer e... grazie a tutti" non mi dilungo in altro, chi mi conosce sa che questa mia breve frase è già tanto, ma accompagno il tutto con un largo sorriso prima di uscire dalla tenda ed entrare nella mia con ancora Esperin tra le braccia "Pensavo..." l'adagio piano sul pagliericcio, mentre mi siedo accanto a lei e le sistemo il cuscino "... che saremo sommersi da pannolini sporchi, da vomiti, non dormiremo la notte, probabilmente ci innervosiremo tanto l'uno con l'altra, magari mi lancerai pentole ed io ti urlerò di tutto." Le sorrido alzandole il lenzuolo sulle gambe "E non vedo l'ora di vivere tutte queste cose, con Auron me lo sono negato, è qualcosa che mi fa stare molto male, ma ora mi è stata data quest'altra possibilità e mi sento l'uomo più felice del mondo"

  9. #3399
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    SAGE BLOODBORNE

    Ryuk mi afferra il polso con forza: bene, sono riuscito a farlo rinvenire! Il buon vecchio metodo della nonna funziona sempre.
    Sembra felice per la notizia anche se penso che sentirla così, senza essere pronto, l'abbia scioccato non poco: certo che io sono una ricamatrice di pizzi e merletti in confronto alla delicatezza di Drako in certe occasioni!
    Mi scappa un sorriso che stona con le lacrime del feroce Leithien e la dolcezza serafica del viso di Esperin, e chi l'avrebbe mai pensato che fossero una così bella coppia! Mi congratulo con i due, mentre fa il suo ingresso in tenda anche Valerius, adesso ci siamo tutti o quasi ... manca Alinor. Non l'ho più vista dopo che io e Dahmer siamo andati alla fattoria, spero stia bene.
    Dopo che i due piccioncini sono andati via per trovare un pò di privacy, mi rivolgo agli altri, tra un pò sarà l'alba e abbiamo molto da fare ancora per assicurarci la vittoria, ma non voglio passare le prossime ore da solo in una tenda: "Andiamo a scaldarci al fuoco, berremo un pò di idromele e ci raccontaremo cosa faremo dopo, quando torneremo finalmente a casa, aspettando l'alba della nostra nuova vita. Ci state?" - dirò a tutti avviandomi al tavolo e ravvivando le fiamme del fuocherello che sono sopite sotto la cenere. Ho tanto voglia di non restare solo, quest'oggi.


  10. #3400
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Ryuk mi solleva prima ancora che io intuisca le sue intenzioni, mi ritrovo così sospesa tra le sue braccia e scoppio a ridere mentre ringrazia e saluta tutti con un gran sorriso per poi portarmi nella sua tenda e poggiarmi delicatamente sul pagliericcio "Pensavo..." si siede accanto a me e mi sistema il cuscino, mi piace quando si comporta così, quando mi riserva queste premure, anche se qualcosa mi fa sospettare che con la gravidanza tenderà ad esagerare, mi viene da sorridere nel pensarci "... che saremo sommersi da pannolini sporchi, da vomiti, non dormiremo la notte, probabilmente ci innervosiremo tanto l'uno con l'altra, magari mi lancerai pentole ed io ti urlerò di tutto" mi sorride e mi sistema il lenzuolo sulle gambe mentre io mi acciglio un attimo, non stavo ancora pensando a questo aspetto della maternità, sicuramente i primi mesi saranno impegnativi ed entrambi non abbiamo granchè pazienza o esperienza, ma non ne sembra dispiaciuto o preoccupato e non lo sono neanch'io, che sarà mai qualche pannolino in confronto alla gioia che porterà questo bambino....n-no? "E non vedo l'ora di vivere tutte queste cose, con Auron me lo sono negato, è qualcosa che mi fa stare molto male, ma ora mi è stata data quest'altra possibilità e mi sento l'uomo più felice del mondo" gli sorrido ancora, questa volta dolcemente, per poi avvicinarmi a lui e stringerlo forte tra le mie braccia, poggiando la testa sulla sua spalla "Sarai un ottimo papà per questo bambino e per quelli che verranno, come lo sei per Auron" Chiudo gli occhi per qualche istante ripensando a quello che ha passato e che per poco non l'ha allontanato da noi, ad Auron ed all'amore reciproco che ho letto negli occhi di entrambi, non ha potuto viverlo come un padre dovrebbe ma è riuscito comunque a recuperare il loro rapporto, adesso è solo questo che conta, la nostra famiglia "Sai...nell'esatto istante in cui mi hai confessato di amarmi ho smesso di oppormi al desiderio di noi due e di una nostra famiglia lontana da tutto questo ma non pensavo che sarebbe successo così presto ed ammetto che poco fa scoprirlo mi ha terrorizzata, pensavo che avremmo avuto più tempo per...non lo so, per essere pronti. Non fraintendermi, è solo che è successo tutto così velocemente per me, per noi...sono rimasta totalmente spiazzata. Ma poi mi hai stretto tra le tue braccia ed hai portato la mano sul mio ventre guardandomi in quel modo ed ho capito che non conta nient'altro, solo che questo bambino non abbia risentito della battaglia, che tutti e tre stiamo bene...non ho mai desiderato nulla in vita mia più di questo bambino e del futuro che avremo insieme." Sciolgo la stretta e torno a guardarlo negli occhi, i miei sono di nuovo lucidi e sorrido per non iniziare a piangere "Ho una buona mira, dovrai stare attento alle pentole" sposto la coperta e torno in piedi prendendo le sue mani per farlo alzare "Non ho voglia di dormire, ti va di fare una passeggiata? Questa è la nostra ultima notte qui al campo" lo tiro con me senza dargli modo di replicare e porto il suo braccio sulle mie spalle, intrecciando le mie dita alle sue e passeggiando verso il lago, la maggior parte della nostra permanenza qui, delle nostre conversazioni e dei nostri primi approcci si sono svolti con il lago come cornice e mi fa piacere passarci un altro pò di tempo prima di dire addio a questo posto che ha cambiato le nostre vite in modo così radicale. "Sentiamo..." gli dico mentre camminiamo, con tono scherzoso "continuerai a guardarmi in questo modo ed a ritenermi dolce ed attraente anche quando sarò grassa, stanca ed isterica e ti costringerò a girare mezzo Regno per soddisfare voglie improponibili?"

 

 

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