Zagarth Sovengard
Scaglio la sfera con un gesto repentino della mano così da infilargliela in quella lurida boccaccia. Sorrido malignamente, soddisfatto della sua sofferenza. Ryuk urla come uno scimmione in preda al dolore, lasciandomi velocemente il collo per poi afferrarmi i capelli, mandando a monte il mio piano di spingermi verso le ragazze. “Devi ridarmi ciò che mi appartiene o giuro che troverò un modo per ammazzarti e se non sarà oggi, dovrai guardati le spalle ogni giorno, perché stai ben certo, che non avrai pace fin quando non riavrò quella dannatissima collana!” mi avverte con evidente difficoltà nell'articolare la sua bocca incendiata, caricando poi un pugno. Mi porto entrambe le braccia davanti al viso, verticalmente, così da coprirlo interamente e proteggermi dai suoi colpi ripetitivi. Un urlo rabbioso attira la mia attenzione, poi un colpo secco, e in una frazione di secondo mi ritrovo con il culo per terra, sullo stesso fango che abbiamo calcato fino a poco fa. “Voi due imbecilli, guardatemi in faccia. Che ognuno di voi vada nelle propria tenda, non azzardatevi ad uscire fino a domattina, Elen verrà a curarvi, anche se vi meritereste di continuare a sputare sangue e nessuno di voi si azzarderà a sfiorarla in alcun modo, sono stato chiaro? Domani metteremo in chiaro la questione e deciderò i provvedimenti da prendere.” ci apostrofa Drako, incazzato come non mai, e ci guarda fisso negli occhi.
Senza proferire parola, mi incammino come un automa zoppicante verso la mia tenda, tenendomi la ferita sul collo con una mano. Il dolore si fa sempre più forte, e camminare in queste condizioni è decisamente un'impresa titanica.
Appena entrerò mi sdraierò sul pagliericcio, attendendo un eventuale arrivo di Elen.