Non so da quanto tempo sto fissando il vuoto, quel bastardo di Drako mi ha costretto a tornare in tenda con quel suo “Alacazam”che fa con gli occhi, proprio come mia cugina, quanto li schifo. Non devo uscire di qui, non devo toccare Elen quando verrà a curarmi, sempre se verrà sul serio, visto che l’ho usata praticamente come uno scudo. Dovrei dispiacermi? Forse! Ma no, non lo farò, chi se ne frega! Non ho sonno ed inizio ad avvertire un certo fastidio per le ferite alla schiena, se mi stendo la paglia si infila nella carne, quindi devo star seduto ed ogni tanto devo aprire la bocca o tutte le ferite che ho al palato finiranno col cicatrizzarsi attaccandosi alla lingua. Gli occhi mi cadono sul violino che sbuca dal cassettone e mi viene quasi istintivo prenderlo e portarmelo sulle gambe. Si sarà scordato ancora dall’ultima volta che l’ho aggiustato, così inizio a pizzicare le corde per giungere alle tonalità giuste. Continuo nell’opera meccanicamente, ma la mente vaga e torno al ciondolo inesorabilmente, lo avevo seppellito con tutto il mio rancore, con tutte le mie colpe, con tutto ciò che avevo provato e che volevo dimenticare e vedermelo sventolare così avanti agli occhi, non ha fatto altro che riportarmi alla mente un passato che avrei preferito dimenticare, con quei due volti che mi hanno tormentato per lungo tempo. Devo essere stato veramente un idiota.
"Kiss while your lips are still red
While he's still silent"
Le parole di una vecchia melodia che composi… ho iniziato a cantarle senza rendermene conto
"Rest while bosom is still untouched, unveiled
Hold another hand"
Sussurrando… con un fil di voce, non ho voglia di farmi sentire da qualcuno e la bocca mi fa ancora male
"While the hand's still without a tool
Drown into eyes while they're still blind"
Ma ricordo che cantarla mi lasciava impressa una forte malinconia
"Love while the night still hides the withering dawn"
Come dovrei interpretare il fatto che la mia voce abbia preso corpo senza la mia volontà… la mente gioca brutti scherzi. Le dita continuano a scivolare lente sulle corde, con piccoli tocchi e sonorità appena accennate, inizio a calmarmi, la musica ha sempre avuto questo effetto sedativo su di me, mia madre fu la prima a capirlo…
Elen entra in tenda, pensavo che non sarebbe venuta… non la guardo, non ho voglia di farmi vedere così. “Entra” mi limito a borbottare ed a poggiare il violino sul letto, le lascerò fare… dopotutto necessito del suo aiuto, almeno potrò riposare decentemente…