"
Oltre a parlare con le falene, parli pure con le piante... prossima volta che passi per il paese dei fiori, salutami i crisantemi, sono miei amici da molto tempo"
So perfettamente che lo scopo è quello di irritarmi, ormai ho imparato a conoscere un minimo questo soggetto, ma non ho intenzione di restare qui tutto il giorno a perdere tempo con lui.
"
Sai com'è... sono un'elfa. Ma capisco che non posso pretendere che un cervello come il tuo, grande quanto un'oliva, possa generare un ragionamento logico o minimamente intelligente. Sarebbe chiedere troppo".
Solo in quel momento mi accorgo che anche
Elen, evidentemente stremata, ha perso i sensi.
Mi avvicino a lei e, dopo aver constatato che effettivamente è solo svenuta, mi dirigo verso
il cretino.
"
Sarà meglio chiedere a Larieth di tornare qui. Non è il caso di lasciare Elen da sola, visti i recenti sfortunati avvenimenti!" pronuncio con tono severo, per poi rivolgere lo sguardo verso
Maschera di Ferro.
Non resto minimamente colpita dalle sue scuse "improvvise". Non lo conoscerò a fondo, ma non mi sembra tipo da carinerie, quindi, mentre mi piego sulle ginocchia e metto il suo braccio destro intorno al mio collo, aggiungo:
"
A volte? Però... siamo ottimisti - abbozzo un sorriso -
Comunque non c'è di che. Qualche giorno fa hai fatto lo stesso per me, quindi non ringraziarmi. Quanto al mio tocco... delicatezza non è sicuramente il mio secondo nome, ma cercherò di fare del mio meglio. Domani hai una battaglia che ti aspetta e devi essere in forze".
Non voglio più perdere un alleato. Non voglio perdere nessun altro, anche se si tratta di
lui.
Dobbiamo assolutamente vincere questa guerra e vendicare i nostri... caduti...
Ancora una volta l'immagine del corpo straziato della
mia Amica si para davanti ai miei occhi. Pensare che si trova qui, a pochi passi da me, mi fa stare male. Pensare che non ho fatto nulla per proteggerla...
"
Dov'è Elen? Non l'avrete mica lascata da sola con la pazza?"
Mi accorgo solo ora della presenza di
Larieth. Devo mantenere la lucidità, dannazione, devo.
"
Stavo proprio per chiederti di raggiungerla. E' svenuta, probabilmente a causa dello sforzo che ha fatto per curarci. Mi prenderò io cura di lui, ma raggiungila per favore: non è il caso, appunto, di lasciarla sola con quella tizia".
Tuttavia la
giovane elfa abbandona velocemente la tenda. Avrà udito le mie parole?
-
Pazienza - penso leggermente seccata -
Il mio dovere l'ho fatto-
Dopo aver fatto accomodare
lo scemo sul pagliericcio, inizio subito a preparare un infuso per il lavaggio delle ferite che ha riportato sul braccio. Centaurea minore, consolida maggiore e millefoglie fanno sicuramente al caso nostro.
"
Ho notato che hai sviluppato un nuovo potere - enuncio senza voltarmi -
Ti tornerà sicuramente utile in battaglia"
Intanto prendo un po' di elicriso, al fine di preparare degli impacchi freddi per fermare eventuali emorragie.
Una volta che tutto è pronto, mi dirigo al pagliericcio ed inizio a medicare.
Cerco di avere un tocco leggero, onde evitare di causargli altro dolore, ma ammetto che non mi dispiacerebbe vederlo soffrire ancora un po'.
"
Per tua fortuna - affermo mentre continuo la medicazione -
so distinguere l'acido dalle erbe curative".
Resto in silenzio qualche secondo e poi aggiungo:
"
Davvero sei così cretino da credere che quella tizia abbia confuso gli unguenti? Scemo sì, ma non credevo fino a questo punto. Persino la tua nuova amica se n'è accorta..."
Sono proprio curiosa di sentire cosa mi risponderà. Fare conversazione con
lui non è mai facile, ma vedremo se stavolta riusciremo a scambiare due parole senza azzannarci.
Voglio curarlo e correre ad allenarmi. Tuttavia se, una volta uscita dalla tenda, qualcuno mi fermerà per chiedermi informazioni riguardo alla battaglia... stavolta non rimanderò. Mi siederò al tavolo con loro e vedrò di rispondere a tutte le loro domande. In caso contrario... un duro allenamento mi aspetta.