Vorrei gridare dal dolore. Urlare con tutto il fiato che ho in corpo, ma non voglio dargli questa soddisfazione.
La lama della
sua spada è conficcata nel basso ventre, mentre la gamba destra è immobilizzata a causa del peso del suo corpo. Faccio un respiro profondo: il dolore è intenso e violento, ma non voglio cedere.
-
Niente... è niente rispetto al supplizio che affligge il mio animo- penso, mentre avverto un'altra dolente fitta.
Poi, improvvisamente, un'idea: tentare di liberarmi da questa posizione, potrebbe rivelarsi molto doloroso.
Una mossa sbagliata e potrei peggiorare notevolmente la mia ferita, ma sono in grado di fargli provare comunque dolore... anche restando perfettamente immobile.
Mantenendo sempre lo sguardo su di
lui, connetto la mia mente all'essenza del mio potere elfico: la simbiosi.
Voglio che provi sulla sua pelle tutto il mio dolore. Non solo la sofferenza fisica che sto provando in questo preciso momento, ma soprattutto quella morale.
La disperazione, che avverto per la morte di
Elwing, deve riversarsi nel suo cuore, nella sua mente, nella sua anima.
Spero, in questo modo, di riuscire a distrarlo, anche solo per un momento.
Se riuscirò nel mio intento, afferrerò con fermezza
Earine e cercherò di colpirlo in pieno volto, con tutta la forza che ho.
La distanza che ci separa non è molta...
lui è in ginocchio... ce la posso fare.
Quale potrebbe essere la sua reazione? Il profondo affetto che nutro (e nutrirò per sempre!) per
lei, come fosse una sorella... la disperazione per averla persa per sempre... il senso di fallimento per non essere stata in grado di proteggerla, di prendermi cura di
lei... come reagirà innanzi a tutto questo?
Quasi sicuramente, conoscendo il soggetto, qualora riuscissi nel mio intento, la sua reazione non sarà affatto piacevole, concluso l'effetto del mio potere: spero sarà così arrabbiato da cercare di colpirmi in altro modo, così da liberarmi da questa lama infernale.
Al termine della mia azione, a prescindere dall'esito, gli dirò:
"
Allora? Non rispondi alla mia domanda?"
Simbiosi - Gli elfi nascono dalla natura e con essa hanno forte affinità, sono in grado di comunicare con la flora e la fauna nel linguaggio antico della madre terra: i fiori, le rocce, le creature, ecc. I maghi e gli stregoni sono loro stessi frutto della natura, la luce e l’ombra fanno parte del Tutto, quindi gli elfi sono in grado di connettersi anche alle loro menti, riescono dunque a percepire ed infondere, a loro volta, le proprie emozioni. Gli effetti sono diversi a seconda del grado: Esperto - Avverte le sensazioni ed emozioni altrui ed è in grado di manipolarle, infondendo le proprie. Quindi se l’elfo è in uno stato di calma e la persona con la quale si rapporta è colmo di ira, ritrovandosi sotto l’effetto della simbiosi, anch’egli si calmerà. (ciò vale per tutti gli stati umorali)
Spero di aver interpretato correttamente le posizioni e le distanze. In caso contrario... modifico ^^
(*spera di non aver toppato pure con la simbiosi ^W^*)