Discussione: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

Ryuk Leithien

“Mhhhhh” alcuni raggi solari arrivano a darmi il buon giorno, dormire in riva al lago è stato a dir poco rilassante, non ricordo neanche quando mi sono addormentato con precisione, presumo mentre la ragazzina ha iniziato a parlare, non ricordo neanche cosa ha detto, vabbè me lo ripeterà se ne avrà voglia, anche se non me ne importa un bel niente, non può capire in ogni caso.



Mi rendo conto di aver lasciato la sagoma del culo in terra, ho anche il pantalone sporco, dovrei cambiarmi forse, mi alzo poggiando le mani in terra, imbrattando anche quelle di terriccio e foglie, poi avverto una certa sensazione allo stomaco, ho un po’ di aria compressa da lasciar libera, quindi piego leggermente la schiena e lascio andare una scoreggia di quelle epocali, avrà rimbombato per tutto l’accampamento, ci metto pure un bel sbadiglio.



“Oh, Buongiorno!”. Alzo gli occhi al cielo, sembra che il tempo oggi non prometta nulla di buono, è scuro ed il sole si vede a tratti, c’è anche un po’ di vento. Sento una forte risata, forse qualcuno ha apprezzato il saluto del mio intestino, decido quindi di vedere chi ha un minimo di senso dell’umorismo e m’incammino verso le tende, dove credo aver sentito provenire la voce. Dopo aver raccolto il violino e mosso qualche passo, noto la tizia con la maschera inginocchiata a terra, ok che era bella forte, ma non penso che la puzza sia arrivata fino a qui, accanto a lei c’è pure Niniel



lei non sembra ridere, in ogni caso ho un buon giorno anche per lei, così alzo un po’ la gamba destra e metto il culo a punta Prooooooooooooooooot.


“Ohhhh, stamattina vi suono qualcosa di diverso” La mia espressione deve essere alquanto eloquente sull'entità del puzzo

Jarak

Prooooooooooooooooot.

Apro di scatto gli occhi, nel panico. Mi guardo intorno, senz'aria, mettendoci qualche istante a realizzare dove mi trovo. Le mie mani tastano il terriccio, mentre sopra di me vi è la folta chioma dell'albero sotto qui devo essermi addormentato. Il mio ultimo ricordo sono le fiamme della pira, che bruciavano selvagge il cadavere dell'elfa, e la melodia di Ryuk... la stanchezza del viaggio deve aver preso il sopravvento.

Dopo essermi goduto per qualche minuto le prime luci dell'alba mi alzo in piedi e cerco di pulirmi la veste alla bell'e meglio, dandole energici colpi per eliminare almeno i residui di terra. Dubito comunque che qui prestino particolare attenzione all'igiene, quindi non me ne preoccupo troppo e con i vestiti ancora leggermente sporchi mi incammino verso le tende.

Giunto all'accampamento, dei rumori provenienti dallo stomaco mi convincono a dirigermi verso la dispensa. Se ieri non ho visto male, dovrebbe essere la tenda che si trova nelle vicinanze del tavolo e del pentolone.

Entrato nella tenda in questione, infatti, vi trovo del cibo, spezie e gli utensili utili in cucina: senza troppi complimenti cerco del pane e delle fette di formaggio e mi gusto un panino improvvisato. Terminata la colazione esco dalla tenda e respiro a pieni polmoni l'aria del mattino, fresca, forse fin troppo, e accompagnata da nuvoloni neri che non promettono nulla di buono. Noto la donna mascherata, Niniel e Ryuk poco lontano da dove mi trovo, la prima si trova in ginocchio, sembra quasi raccolta in preghiera. Rimango ad osservare la scena dalla mia posizione, in silenzio.

Elen Nárë Vanya

I pensieri continuano a tormentare il mio sonno e io mi giro e mi rigiro invano.

Tra un po' i guerrieri partiranno, forse dovrei andare a salutarli al glados, ma non sono proprio dell'umore adatto.
Proooooooooooooooooot
Che diamine sta succedendo? Nascondo la testa sotto le coperte per cercare di isolarmi dal resto dell'accampamento, devo dormire almeno qualche ora perchè con questo ritmo non potrò resistere a lungo.

Cerco di pensare ai miei momenti felici, alle risate gioviali, agli odori e ai suoni di casa, forse così riuscirò ad addormentarmi e a fare bei sogni.
...
Il profumo dei gelsomini in fiore si espande libero nell'aria e io balzello leggera inseguendo una libellula, l'erba fresca solletica i piedi scalzi quando all'improvviso mi ritrovo a volare...

Prooooooooooooooooooooooooooooooot
Eh noooo!
Mi giro di scatto e SBAAAAM, cado a terra avvolta nelle coperte come un salame.

Mi metto a sedere a terra, con la schiena contro il pagliericcio, e mi massaggio il punto della testa che ha battuto.

Ci manca solo un bernoccolo per iniziare bene la giornata.

Oddio... ci mancava l'idiota numero 2.



Perché? Perché? Perché?
Questa sembra pietrificata e questo scorreggia a più non posso, manco avesse un tamburo nello stomaco.
Riuscirò mai a portare a termine il mio compito? Queste continue, maledette interruzioni...

"Buongiorno - pronuncio rivolgendo lo sguardo nella sua direzione - Ma sì, ogni tanto fa bene cambiare musica e soprattutto aria, a quanto pare..." concludo con un tono velatamente sfrontato.



"Jarak"

Ah, ecco. A quanto pare anche Jarak si è rifatto vivo. Non lo vedevo da ieri sera.



Sarei tentata di alzare i tacchi ed andarmene, dopotutto ci sono loro qui, ma non conosco bene Jarak ed Occhi di Falco è decisamente inaffidabile: se questa tizia dovesse sentirsi davvero male... sarebbe una schiocchezza lasciarla nelle loro mani. Mi toccherà restare ancora un po' qui. Che palle, maledizione!
Mi avvicino ulteriormente alla donna, mettendomi proprio di fronte a lei ed alzando leggermente la voce, le domando:

"Stai male, per caso?"



Poi... ma cosa? Mi sembra che... ma no, non è possibile... eppure... sembra proprio che... sta... ridendo?!
Va bene che questa sta completamente fuori di testa, ma... che caspita succede? Perché ride mentre rimane ferma, immobile, in ginocchio?

Mi abbasso verso di lei, sempre mantenendo alta la guardia, e cercando di guardarla negli occhi le chiedo...

"Insomma... che ti prende?"

Lady Blackstone

Sento un'altra voce.
Chi è? Mira?



"Stai male, per caso?".
Altrochè. E' una delle ragazzine che mi si avvicina.



"Insomma... che ti prende?".
Mantengo un sorriso forzato per un po'. "Dev'essere strano per te vedere una donna pregare."



Mi alzo in piedi e faccio per superarla per poi bloccarmi all'uscita della tenda. Dopo essermi voltata nella sua direzione le raccomando, seria: "E dovresti annunciarti prima di entrare nelle tende altrui.".



Dovrei cominciare a punire severamente questi modi irrispettosi verso la mia persona. Dovrebbero essere frustati a sangue, magari. Tutti questi barbari avranno vita diffcile con me.
Non mi interessa se l'elfa avrà qualcosa da obiettare, così esco dalla tenda senza dar retta ai presenti e mi dirigo verso i locali del bagno.

Questa. Sta. Fuori.
Ma di brutto, proprio. Come un terrazzo.



Invece di ringraziare perché mi sono "preoccupata" per la sua salute, mi risponde pure in malo modo?
Ho commesso un gravissimo errore: questa l'acido non ce l'ha sotto il mantello, ma in quel cazzo di cervello fuso che si ritrova!!! Ma dovrai abbassarre la cresta con me, Mascherina. Eccome se dovrai.



Questo comportamento altezzoso non mi piace per niente.
Ho preso nota per la prossima volta: stesse anche per crepare davanti ai miei occhi... resterò a guardare.
Fanculo a lei. Da quando si ride mentre si prega? Questa è fusa!!!



Avrei una voglia pazzesca di suggerire ad Occhi di Falco di offrirle lo stesso trattamento che ha riservato al collo di Torcia Umana qualche giorno fa, visto che non ha nemmeno fatto colazione ancora, ma decido di fare un respiro profondo, mentre la osservo allontanarsi.
Basta perdere tempo, sarà meglio darsi da fare.
Afferro nuovamente il recipiente, che avevo lasciato sul tavolo, e mi avvio verso la pira.
O meglio... verso ciò che ne è rimasto.
Le esalazioni presenti nell'aria sono ancora abbastanza intense, ma non sarà certo questo o la presenza del fumo a fermarmi.
Inizio a raccogliere lentamente le ceneri con le mie mani.

-Questo... - penso osservando la polvere scorrermi tra le dita - Questo è tutto ciò che resta di te. Solo questo...-

Posso avvertire la sofferenza stringere il mio cuore come in una morsa.



E' come se qualcuno potesse afferrarmi il cuore ed iniziare a stritolare.

"Il tuo sacrificio non sarà stato vano, Amica mia. Te lo prometto. Farò il possibile per vendicare la tua scomparsa e non avrò pace finché non ci riuscirò..." mormoro a denti stretti, mentre una lacrima mi riga il volto.

Non c'è tempo per piangere. Non ora.
Mi asciugo il volto, raccolgo il recipiente e mi dirigo lentamente nella sua tenda.
La mia, almeno per ora, è inutilizzabile.
Nascondo il recipiente dietro il pagliericcio, in modo che nessuno possa vederlo, e mi distendo un pochino.
Non ho intenzione di allontanarmi per ora. Lo farò al termine di questa battaglia e, di sicuro, dopo che Drako sarà tornato. Chissà che fine avrà fatto... non l'ho più visto.
Speriamo solo di non... zzz... avere... zzzzzz... altre... zzzzzzzzzzz... sorprese... zzzzzzzzzz...





Scary... perdona Niniel ed il suo linguaggio. E' ancora sconvolta, poveretta... =.=

Ryuk Leithien

Aspetto il buongiorno anche di Jarak, ma non arriva, forse sono stato troppo affettuoso nei suoi confronti e non sa come reagire, vabbè... lo capisco, non accade tutti i giorni che ti scoreggino in faccia di prima mattina, il buon odore di campagna che ti apre i polmoni. Mi volto nuovamente verso Niniel e la tizia, si è ripresa, infatti si alza e parla alla ragazza, ma sì... andiamo anche a da lei, non penso che prima mi abbia sentito nelle condizioni nelle quali versava, merita anche lei di un pò di "perfume de Ryuk", ho giusto l'ultimo residuo di gas che si sta rivoltando nell'intestino per uscire, deve essere quello dall'aroma più intenso, sicuramente le darà una bella svegliata.



"Bonjour" dico ad alta voce per far accorgere della mia presenza, mentre avanzo verso di loro



Proprio nello stesso momento Niniel alza i tacchi, meglio così: meno gente con la quale condividere il mio prezioso dono. Certo che sta tizia è proprio strana, non riesco a capire quanti anni possa avere con questa maschera addosso, pare avere un fisico decente, pure le tette non sembrano male, ma tutto può essere bardata com'è, forse ha una strana malattia o è un cesso di proporzioni epiche, sta di fatto che sono curioso e resto ad osservarla qualche secondo in silenzio
"Che bella maschera! Ve l'ha mai detto nessuno? Se volete ve la pulisco un pò, ve la tiro a lucido e fate prendere un pò di aria alla pelle, non sia mai si sciupi eh!"



Proprio in quel momento mi scappa un fil di peto, di quelli tanto silenziosi quanto letali, non riesco a trattenere una smorfia di immenso compiacimento, è l'ultima della lunga serie, ma le ho riservato il meglio.



Cerco di riacquistare una espressione normale, mentre le natiche mi vanno a fuoco e sento già la puzza arrivare prepotente dalle mie spalle, ma faccio finta di nulla "Dicevamo... lucidatina?" Eddai levati sta maschera

Elen Nárë Vanya

Mi alzo imbronciata e con gli occhi segnati dal pianto e dal mancato sonno.
Prendo dalla sacca un abito pulito, quello che ho indosso necessita di una bella lavata quindi mi avvio verso il laghetto.
Jarak è dalla dispensa, silenzioso, mi limito a salutarlo con un cenno della mano poi afferro una mela che addento durante il tragitto verso la "lavanderia".

Mi spoglio e entro coi piedi nel lago. Rabbrividisco, l'acqua è fredda quindi mi immergo solo fino alle ginocchia e mi lavo senza perdere tempo a giocherellare.

Mi asciugo velocemente, mi rivesto e inizio a lavare i panni sporchi.

Alto in ciel
Oh canta usignol, canta usignol
alto nel ciel
Canta, usignol
Oh canta usignol
Canta
Oh canta usignol

Canto intanto immergo l'abito rosso nel lago poi lo sfrego energicamente con la sabbia, ripeto le azioni per un po' di volte fin quando il tessuto non diventa pulito, infine lo risciacquo e lo stendo.

Appesi alle corde ci sono ancora quelli di Dahmer e nel vedeerli mi viene un groppo in gola... "vendetta"... "anima nera"... "ha cercato di strangolarmi" ... "incurante di ciò che calpesti attorno"... Le frasi di Niniel riecheggiano nella mia mente, tutti concetti non molto diversi da quelli di Ryuk.
"...gli ho staccato una gamba di netto recentemente con una facilità disarmante e ne ho goduto profondamente. Queste sono le scene che mi piace guardare, queste sono le cose che mi piace fare: uccidere, martoriare, strappare, schiacciare, sbudellare, scuoiare. Abituati, là fuori ce ne sono a centinaia come me, ai quali non importa un bel niente di quello che ci circonda e dei cadaveri sui quali passano"
E se anche lui fosse così? E se anche a lui piacesse tutto ciò?
Con questi dubbi e queste domande mi corico sul manto erboso per cercare di dormire un po'.

Larieth Slagant

Sento qualcosa di umido appoggiasi sulla mia guancia, apro gli occhi all'improvviso e davanti a me vedo un meraviglioso esemplare di lupo bianco, mi alzo di scatto e mi metto a sedere sul pagliericcio, lo osservo un attimo perplessa, il lupo si mette a sedere sulle zampe posteriori e mi osserva a sua volta.

Lo spavento iniziale comincia a placarsi, se avesse voluto attaccarmi, l'avrebbe già fatto, invece resta li fermo a scrutarmi piegando la testa di lato.
<<Ehi bello, che ci fai tu qui?>>. L'animale per tutta risposta abbassa lo sguardo e con il muso mi indica una cosa per terra.

Guardo attentamente quello che sembra essere una pergamena spiegazzata, il lupo con il naso la spinge vicino ai miei piedi come se volesse darmela.
Mi chino per prenderla, quando vedo il lupo uscire dalla mia tenda di corsa.

Senza attendere oltre srotolo la pergamena.

Larieth, figlia mia, ti devo parlare, vediamoci al calar del sole nella foresta di Brecilian, vicino all'antica quercia.
Tuo padre

Rileggo più volte queste poche parole, ovvio sono contenta di aver notizie di mio padre, ma quel "ti devo parlare" non promette nulla di buono.
Vorrei che fosse già il momento di incontrarlo, la curiosità e l'ansia di sapere, mi sta uccidendo, ma mancano ancora parecchio ore al tramonto.