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  1. #2621
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    "Trovo comunque superficiale categorizzare le persone, non dovresti farlo né con gli altri né con te stesso" Resto ad occhi chiusi, non mi va di proseguire il discorso, sopratutto perchè, per quanto si sforzi di ragionarci, non potrà mai capire la questione a fondo e come le ho detto prima, la cosa non mi dispiace per lei."a modo mio è più facile" Apro un attimo l'occhio destro e noto che ha barato, ha usato la telecinesi sulla pietra, contengo un sorriso e chiudo nuovamente gli occhi "buonanotte Ryuk" Lascio che vada via e che magari creda che io mi sia addormentato, la sua vicinanza mi provoca disagio, un disagio particolare, quando non ha quella puzza sotto al naso è a tratti piacevole, è una bella ragazza non lo nego e possiede un cervello funzionante. Per quanto io cerchi di ironizzare sulla questione, Esperin sta cercando di capire ed io lo apprezzo. Mi metto a sedere restando ancora un pò ad osservarmi attorno. Capisco perché vengono tutti al lago quando devono pensare o rilassarsi, la calma piatta delle acque infonde un certo senso di tranquillità, così come lo scrosciare della fontanella dalla statua sulla mia destra, credo di non essermi mai soffermato più di tanto ad osservarla. E’ strano come si passi infinite volte avanti ad un luogo e si crede di conoscerlo così bene, quando in realtà non sapremmo descriverlo nei particolari o apprezzarlo nella sua reale bellezza ed essenza. Trascorrere tutto questo tempo rinchiuso in questo accampamento mi sta insegnando proprio questo: fermarmi, guardare attorno e pensare.



    Non vale unicamente per i luoghi, ma soprattutto per le persone, mi sono sempre ritenuto un “incompreso”, da giovane godevo dell’oscurità riflessa di mio padre, crescendo mi sono accorto di come tutti mi vedessero come lui, nonostante non lo fossi affatto, ma ho finito per isolarmi ed allontanare ognuno inevitabilmente, non mi è mai pesato fino a qualche tempo fa. Non faccio che pensare al fatto di dover dire la verità ad Auron, dovrei raccontargli di sua madre, del perché l’ho abbandonato e di quanto io mi sia pentito di non essere stato presente nella sua vita, anche se probabilmente è la cosa migliore che io abbia fatto per lui, sta crescendo così bene e sono così fiero di lui. Mi alzo dalla riva del lago, ho un vuoto allo stomaco che ho intenzione di colmare con un po’ di sano cibo, anche se probabilmente non è fame quella che sento e sicuramente un po’ di carne non servirà a nulla, ma sempre meglio che restar fermo qui a non far nulla. Percorro le scale di terra e mi dirigo verso il tavolo delle riunioni, cammino spedito col capo basso e mi ritrovo frontale alla tenda di Esperin, alzo lo sguardo vedendola armeggiare dall’interno nel tentativo di chiudere del tutto il drappo, fasciata unicamente da una sottile vestaglia.



    Passo oltre e continuo ad avanzare per un paio di passi, ma è come se il corpo non risponda più ai miei comandi e quella morsa allo stomaco si sia allargata, fa più male. Senza neanche accorgermene mi ritrovo a stringere i pugni ed il respiro diventa irregolare, sono nervoso e questo nervosismo aumenta sempre più alla presa di coscienza del motivo di questo mio stato. Mi sono fermato, mi sono guardato attorno ed ho pensato: l’ho vista in questi giorni e l’ho vissuta, nonostante io conosca Esperin da anni, così tanti che non saprei neanche contarli, posso dire di averla guardata per la prima volta in questi giorni.



    Non sopporto l’idea di sentirmi attratto da qualcuno in questo modo, non è quello che voglio e soprattutto non con lei, perché mai dovrei concedermi di desiderare qualcosa di più, quando so già che tutto questo avrà un risvolto negativo? Non solo perché lei si opporrà con tutte le sue forze, ma perché, inevitabilmente, riesco a rovinare sempre tutto nella maniera più drastica. Mi conosco e so che tornerei quello di prima se tutto andasse male, non sono poi così forte come sembro, non lo sono mai stato. Ed è proprio perché non sono forte, che non riesco a negarmi questo desiderio, questo impulso che mi domina e prende le redini della ragione. Non ci penso un’altra volta, anzi… non ci penso affatto: mi volto e decido di entrare nella sua tenda, non m’importa di chi mi vedrà, non m’importa di cosa penseranno, non m’importa di niente. Sposto il telo e lascio che si richiuda alle mie spalle e vedo Esperin ancora in piedi, così bella come le ho detto ieri.



    Avanzo spedito verso di lei e cerco di cingerle la vita per stringerla a me, cerco di baciarla, un bacio vero e sentito, voglio sentire il suo profumo ed anche se non è cosa giusta, perché gliel’ho promesso, sono un uomo che ama sbagliare sempre e questa notte voglio sbagliare con lei.


  2. #2622
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Resto concentrata sul telo anche se noto con la coda dell'occhio che Ryuk si è fermato, mi sento a disagio così accelero i movimenti anche se è di spalle e probabilmente non ha neanche notato la mia presenza. Riesco a sbrogliare finalmente il drappo incastrato ed a chiuderlo meglio sentendomi subito più tranquilla e facendo poi qualche passo verso la candela per spegnerla prima di coricarmi,



    ma ancora una volta qualcosa mi fa desistere dal mio intento, sento infatti un rumore alle mie spalle, un movimento che mi mette in allerta, così mi giro di scatto e sgrano gli occhi nel vedere Ryuk entrare in tenda con uno sguardo che non so decifrare ma che mi toglie il fiato rendendo insostenibile quella morsa allo stomaco.





    Si avvicina deciso ed inaspettatamente mi cinge in vita facendomi trasalire, porto d'istinto le mani sulle sue braccia per allontanarlo e schiudo poi le labbra per dire qualcosa, per arrabbiarmi forse, è la reazione che dovrei avere... ma non ho la lucidità necessaria per parlare né per mandarlo via, non ho la forza di oppormi e questo mi spaventa da morire, sento di non riuscire neanche più a pensare, di avere un vuoto totale in testa.



    Mi stringe a sé e sento il suo respiro così vicino al mio viso, il suo corpo così vicino al mio, ed il suo profumo, il profumo della sua pelle... mi attrae, è inutile negarlo. Mi attrae come mai avrei pensato, come nessuno aveva mai fatto, come mai avrei ritenuto possibile soprattutto con lui.



    Mi tremano le gambe e mi irrigidisco continuando a tenere le mie iridi incatenate alle sue mentre sento il respiro irregolare ed il cuore martellare nel petto ma poi, quando le sue labbra toccano le mie, avverto chiaramente di stare perdendo il controllo, di aver spento la ragione e senza dubbio è uno sbaglio, senza dubbio dovrei ritrarmi, ma ogni fibra del mio essere desidera questo contatto. Le mie mani salgono dalle sue braccia verso l'alto fino ad arrivare sulle sue spalle per scivolare poi tra i suoi capelli , mentre le mie labbra cercano le sue dapprima con titubanza ed incertezza e poi con con sempre più desiderio ricambiando il suo bacio, un bacio intenso e passionale, un desiderio forte ed incontrollabile che non ho mai provato prima e che voglio vivere con lui, dimenticando tutto il resto.


  3. #2623
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    La guardo da vicino, a distanza minima, riesco a sentire il suo respiro sul mio viso, riesco a sentire il suo cuore battere contro il mio petto. Le sue mani si fermano veloci sulle mie braccia in un gesto deciso, forse per allontanarmi, forse per frenare una caduta, considerato il modo in cui l’ho avvicinata, ma quella forza si tramuta in una stretta che sa di altro, che risale lungo le spalle e si ferma tra i miei capelli.



    La bacio, la bacio realmente per la prima volta, dimenticando quello stupido avvicinamento nella mia tenda di ieri, riesco a sentirla, riesco a percepire che mi ricambia non solo nei gesti, ma con la mente, perché non bacio in questo modo qualcuno se non sono coinvolto su di un altro piano e questo dovrebbe frenarmi, ma gl’ingranaggi del cervello si rifiutano di mettersi in moto e non posso fare altro che abbandonarmi a tutto questo.



    Stringo la presa, la tengo stretta tra le braccia in maniera salda, senza farle male, voglio sentire la sua pelle contro la mia come se fossimo pronti per fonderci l’uno nell’altra. La mano destra scivola dal centro della schiena fino a risalire lungo la colonna vertebrale, le dita premono e sento la sua schiena nella sua interezza, fino ad arrivare alla base della nuca, la stringo in una morsa che si tramuta in una forte carezza al collo, fino a risalire oltre l’attaccatura dei capelli.



    Sento un calore improvviso esplodere al centro dello stomaco a riempire quel vuoto che non sapevo spiegarmi e sento che ogni cosa prende vita, ma allo stesso tempo perde di consistenza. L’altra mano risale dal suo fianco fino al ventre in una carezza che continua la sua risalita, Esperin ha un corpo che apprezzo in ogni sua curva, in ogni suoi spigolo o lunghezza, la pelle morbida e soda che oppone resistenza alla presa e che gratifica il tatto ad ogni carezza.



    Sento che voglio di più, ogni parte di me lo desidera ed al diavolo le promesse, ora non sono quel Leithien che ha sposato una Raeghar per un contratto, non siamo Ryuk ed Esperin, siamo solo un uomo ed una donna che ardono ed io ho tutta intenzione di non sottrarmi all’impulso irrefrenabile di abbandonarmi a lei con ogni fibra del mio corpo che finalmente risponde alla mia volontà.



    La stringo ancora baciandola con tutto l’ardore che possiedo, con gesti lenti, ma forti, con la passione che divampa e cresce sempre più, con le mani che cercano di privarla dei suoi abiti, quel sottile tessuto che ci separa, ed è così che con la destra, con la quale la tenevo salda più giù della schiena, risalgo per abbassarle la spallina, mentre il bacio lento si sposta al collo

  4. #2624
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Stretta tra le sue braccia mi lascio andare totalmente a questo desiderio inaspettato mentre un turbine di sensazioni mi investe in pieno e mi travolge sradicando qualsiasi mia certezza, qualsiasi convinzione, qualsiasi intenzione di discriminare cosa sia giusto fare o...assolutamente non fare. So che è sbagliato ma non mi importa di nulla, non voglio recuperare il senno perso, non ho paura di lui o di quello che sto provando e neanche di quello che penseranno, voglio continuare a credere che esista solo questo momento, solo questa tenda e questo silenzio che ci avvolge interrotto solo dal respiro irregolare di entrambi, mentre le sue labbra continuano ad esplorare le mie e sento la sua stretta farsi ancora più decisa, più esigente.



    Le sue mani percorrono il mio corpo con passione, mi vuole e lo percepisco da come mi bacia, da come tocca la mia pelle, da come mi stringe e da come il suo corpo risponde, così come il mio, ed è sconvolgente sentirmi desiderata in questo modo ed ancor di più ricambiarlo con la stessa intensità.



    Le sue dita risalgono lungo la schiena accompagnate da un brivido che mi toglie il respiro, fino ad arrivare alla nuca e stringerla in una morsa che poi si scioglie in una carezza decisa...



    ...mentre l'altra mano dal ventre risale verso l'alto, sento la pelle reagire al contatto con le sue dita, il respiro sempre più corto e la mente sempre più sconnessa dal corpo.



    Mi ritrovo a sollevarmi in punta di piedi per ricambiare con più audacia il bacio e per aumentare la vicinanza tra i nostri corpi, tra le nostre labbra, mentre porto le mani sul suo viso e poi sul suo petto, premendo sulla sua pelle con decisione per scendere poi sui fianchi e risalire dietro la schiena stringendolo a me con forza, guidata dalla passione che sento ardere in me in questo momento, per lui. Ad ogni suo bacio, ad ogni sua stretta, ad ogni sua carezza mi allontano sempre più dalla ragione e mi perdo in queste sensazioni per me assolutamente nuove, e mi sento donna, mi sento viva come mai prima d'ora. Ma l'intensità dei suoi baci cresce, così come l'esigenza delle sue carezze, e lentamente, istante dopo istante, inizio ad avvertire un senso di disagio che dapprima cerco di scacciare ma che ad un tratto ridesta nella mia mente quei pensieri che finora ho voluto tenere lontani. Il peso del suo nome e del mio, il suo modo di fare ieri in tenda, quando si è preso gioco di me strappandomi quel bacio e ridendomi poi in faccia in modo così ostentato, le parole che mi ha riferito Elen su ciò che pensa e che vorrebbe da me, il fatto che neanche due giorni fa abbia cercato la compagnia di una volgare meretrice da quattro soldi e che proprio ieri sia arrivato quasi ad uccidermi in allenamento, quel suo sguardo carico d'odio, quel suo desiderio di farmi male, quel dolore che ho provato quando ero a terra, quel rossetto sulla sua spalla. Che sto facendo? Tutto questo è sbagliato, tutto questo deve finire prima ancora di iniziare, qualsiasi cosa sia, tutto questo non deve esistere, soprattutto non con lui, nonostante quello che sto provando ed a cui continuo a non riuscire ad oppormi. Le sue labbra scendono sul mio collo lentamente e mi ritrovo ad inclinare la testa all'indietro mentre una mano risale tra i suoi capelli, chiudo di nuovo gli occhi e sento di stare cedendo ancora...



    ...ma proprio in quel momento un forte senso di fastidio mi pervade, ma non è il solito a cui ero ormai abituata in sua presenza, è fastidio vero che mi porta ad irrigidirmi di riflesso ed a scostarmi quando sento la sua mano abbassare la spallina della vestaglia "Fermati Ryuk" le mie labbra sono gonfie ed arrossate per l'ardore del bacio, il respiro è irregolare ed il battito accelerato, le gambe tremano così come forse anche la voce, che però quasi subito torno a controllare.



    "Fermati" ripeto ancora più a me stessa, incrocio per un attimo le sue iridi ma poi distolgo lo sguardo perchè sono cosciente che i miei occhi in questo momento stiano dicendo tutt'altro, porto le mani al petto per coprirmi, questa vestaglia è troppo scollata ed aderente, non avrei dovuto indossarla, non avrei dovuto lasciarlo entrare in tenda, non avrei dovuto lasciarmi toccare ma soprattutto...non dovrei desiderare che continui a farlo.



    "Esci dalla mia tenda" gli dico con tono fermo, allontanandomi ancora di qualche passo senza guardarlo, non voglio questo, non posso permetterlo, non mi umilierò mai in questo modo, riducendomi ad essere una delle donnette che hanno contribuito ad accrescere il suo ego, non io, non una Raeghar, non con lui.

  5. #2625
    GdR Master L'avatar di Eclisse84
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Ryuk Leithien

    Più la stringo tra le mie braccia, più le mani percorrono il suo corpo e più il desiderio che ho di lei cresce, invadendo ogni cosa nella mia mente, oscurando ogni barlume di ragione, non che la cosa sia insolita, in queste situazioni non mi fermo mai pensare, c’è ben altro che guida le redini della mia volontà, a volte non mi fermo neanche a guardare chi tengo stretta a me, ma la consapevolezza che sia proprio lei, una donna che rappresenta tutto ciò che non sono, legata ad un famiglia che ha da sempre oscurato la mia, dovrebbe in qualche modo frenarmi, ma non è così.



    D’altra parte perché dovrebbe importarmi del casato, del nome che porta e tutto il resto, ai chilometri di perché e ma, che si frappongono tra me e lei. Fino a qualche giorno fa non mi sarei posto alcuna domanda, tutte le sue frecciate, tutte le frasi al vetriolo, sarebbero scivolate via come olio sull’acqua. Ma quei gesti che mi ha riservato, la sua presenza costante nei momenti bui, come la dipartita di mio Padre, aver risparmiato parole, a lei più che concesse, in presenza del suo corpo ormai privo di vita, quella forma di rispetto che mi ha mostrato, il sostegno inaspettato… probabilmente mi hanno punto come non avrei mai voluto e non ho più permesso di fare a nessuna da anni.




    Ho inavvertitamente aperto una porta, quella che credevo chiusa, anzi sigillata, la stessa porta che probabilmente era meglio murare, perché ho il timore di ciò che lei potrebbe vedere al suo interno, l’ultima donna che ha varcato quella soglia… è stato un disastro. Ma nonostante tutti questi pensieri, nonostante mi stia meravigliando del fatto che io riesca anche solo a distaccare la mente per un attimo da ciò che sto facendo, mi permette di scegliere se abbandonarmi a ciò che desidero, se continuare come se lei non fosse altro che l’ennesima donna da circuire ed abbandonare o aprire quella porta, porta sulla quale ho già la mano, non mi resta che scegliere se spingere o tirare. "Fermati Ryuk" Non sento, non voglio sentire, continuo a stringerla, continuo a cercare le sue labbra, non voglio scindere questo contatto "Fermati" Si irrigidisce, diventa una statua impassibile tra le mie mani e mi guarda con una espressione che non riesco a capire, il suo respiro è affannoso, le labbra rosse che mi reclamano ancora, ne sono convinto, le sue pupille grandi e scure che mi parlano in un modo totalmente diverso e per un momento sono deciso a non ascoltare cosa mi sta chiedendo, per un momento solo... ho il desiderio di prendere lo stesso cosa voglio e cosa vuole lei, anche se afferma il contrario "Esci dalla mia tenda" Si allontana di qualche passo, si copre portandosi le mani al petto, come se poi avessi bisogno di quella sottile sottana per capire come è fatta, come se si potessero cancellare questi minuti che ci siamo concessi.



    Eccola la piccola Raeghar dagli occhi grandi che mi guarda come se io fossi quel lupo menzionato da Aiden, come se lei fosse quell’agnello, ma in questo momento mi sento come se i ruoli fossero del tutto invertiti. Il respiro è ancora alterato, ma non per l’eccitazione, non per il sangue che scorre ancora caldo come un fiume in piena nella mie vene, non è neppure rabbia, forse delusione, ma neanche… dovrei ridere di lei, dovrei dirle che è come dicevo io, che mi vuole, che l’ho dimostrato, che è come tutte quelle che si sentono superiori ed inevitabilmente ci cascano come pere cotte, un numero tra tante, un filo d’erba in un vasto prato, che non è poi così diversa come crede di essere.



    Ed invece mi sento come se mi avessero strappato qualcosa dalle mani, come se fossi io quello che non è poi così diverso dagli altri, quello che ci è cascato. Non dico niente, non replico, la guardo solo per qualche istante come se volessi gettarle addosso quello che penso o che dovrei pensare, con una risata che non esplode nella gola, ma mi lascia la bocca aperta e l'unica cosa che riesco a dirle è un semplice "Buonanotte, Esperin" Mi volto, mi volto deciso ed esco dalla tenda



    chiudo quella porta, anche se la mano è ancora stretta sul pomello, così stretta che le nocche fanno male, è meglio così, è meglio chiudere questa cosa alla quale non trovo senso.

  6. #2626
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    Nonostante fossi stanco, non mi sento prettamente riposato quando la voce squillante di Elen mi sveglia di soprassalto. Eppure, scorgo la sera essersi fatta più buia, probabilmente siamo prossimi alle ore notturne. Mi stropiccio gli occhi ancora intontito, mi sfugge tutto questo cinguettare di Elen ma poi guardo cosa ha in mano... ah ecco, l'ha trovata finalmente, la trottola! "Sono bravo, eh?" dico sarcastico sedendomi sul pagliericcio. La osservo sorridere e sembra che i miei dubbi e i miei pensieri siano lontani anni luce. E il volto di Caligus farsi sempre più appannato, sfocato. "Ti piace? Se vuoi, posso modificarla o cambiare colore, dimmi pure" le dico mentre mi alzo e metto una casacca marrone, per poi infilarmi i calzoni. Mi fisso allo specchio, la barba cresce lenta, mi piace così, non voglio certo somigliare a... lui. A Caligus. Dalla nebbia, quel volto esplode prepotente dinanzi agli occhi, ma lo scaccio con un gesto della testa. Mi volto verso Elen e le sorrido: "Ti va di provarla? Non ho visto se è buona a girare come penso". Attendo una sua risposta, al momento credo che concentrarmi su uno stupido pezzo di legno che gira potrebbe aiutarmi a non pensare ad altro.

  7. #2627
    sim dio L'avatar di albakiara
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Elen


    Cercando di fare meno rumore possibile indietreggio verso il drappo socchiuso della tenda per sgattaiolare fuori e lasciarlo dormire quando la sua voce mi ferma <<Sono bravo, eh?>>
    Sorrido mentre lo osservo indossare casacca e calzoni per poi rimirarsi allo specchio <<Nono, è perfetto così... cioè perfetta... la trottola>> rispondo alla sua domanda distratta dall'immagine del suo viso riflessa. Non so perchè tutte le volte che sono sola con lui divento impacciata e stupida.
    <<Ti va di provarla? Non ho visto se è buona a girare come penso>> mi chiede e io annuisco, peccato che non sia mai riuscita a fare un lancio decente.
    Con le mani impercettibilmente tremanti afferro un lembo del cordino, quello senza nodo, e lo poggio sulla parte panciuta della trottola poi lo arrotolo lungo tutta la scanalatura intagliata partendo dal perno.
    Ecco, ora arriva il difficile... Incastro tra le dita il nodo posto all'altro capo del cordino e stringo la trottola tra le mani rigirandola da una parte all'altra per trovare l'inclinazione con cui lanciarla, cosa che non ho mai capito.
    Titubante la lancio e tiro la corda verso me ma appena la punta di metallo tocca il terriccio compatto inizia a oscillare malferma fino a terminare la corsa dopo pochi giri <<Hem... Tranquillo, non è colpa della trottola, non mi è mai venuto un lancio decente... - mi chino a raccoglierla da terra e gliela porgo - Provala tu!>>

  8. #2628
    L'avatar di mary24781
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    DAHMER GRAY

    Elen mi pare un po' impacciata, ma alla fine mi dice che la trova perfetta così com'è. Prepara un bel tiro, arrotola la cordicella ben bene intorno alle scanalature della trottola, ma è titubante nel lancio e l'angolazione del braccio e del polso è sbagliata. La trottola fa quel che può ma arranca fino ad arrendersi e accasciarsi di lato. La guardo con un mezzo sorriso, scommetto che era il suo primo tiro. Strano che mi abbia chiesto proprio una trottola, dato che non sa farla girare. O magari l'ha voluta proprio per imparare. Me la porge infatti, forse è il caso che le mostri come fare. Mi piaceva questo gioco, mi piaceva la sfida che rappresentava. Non devi pensare troppo per il tiro, ma nemmeno buttarla a caso. E' puro istinto, meccanica, tecnica. E' spontaneità allo stato puro. Eppure la mente è concentrata, le aspettative sono tutte per quella piccola trottola che speri batta il tuo avversario. Quando la vedi cozzare contro l'altro, quando la vedi spadroneggiare, sbocciarla via con prepotenza ne sei fiero. E' la tua forza e la tua abilità che hanno vinto su quelle di un altro. Ora, invece, non ci sono avversari, dovrebbe essere noioso giocarci. Non è così. Quando arrotolo la cordicella, mi raccomando con Elen che deve essere ben stretta ma non troppo, che bisogna darle la giusta tensione. Le mostro come il polso e il braccio tendono paralleli al pavimento, come il lancio deve essere sicuro. "Quando la tiri, non devi pensare a niente. O la va o la spacca. E' rapido, veloce è come..." e mi blocco per quel che stavo per dire. Come uccidere qualcuno con uno stiletto. Come una pugnalata al cuore. Come quella che vorrei conficcare a Caligus in questo momento se i miei sospetti fossero fondati. "... Come un fulmine. Sì è come un fulmine, devi essere molto celere" borbotto poco convinto. Devo smetterla di pensare a ciò che è successo in neutra, quella bietola lessa di Vicent ha detto che l'avrebbe tenuto sotto controllo e forse la mia è solo una paranoia. Lancio e la trottola gira veloce, balla e saltella vivace per il pavimento, la giostra dura un bel po', non ho perso il mio smalto da lanciatore, vedo. Guardo Elen con un sorrisetto compiaciuto, chissà se ha notato quel particolare... "Visto? I colori diventano più belli quando gira forte, diventa quasi argento... come i tuoi capelli" le dico svelandole il motivo per cui ho scelto quelle combinazioni di colori. Argento come i capelli di Elen, argento come a volte sembra la neve di Aeglos all'alba. Argento come il mare ghiacciato quando l'inverno è al suo zenith. Scaccio queste immagini: ora sono interessato solo ad Elen e al suo sorriso.

  9. #2629
    Moderatrice L'avatar di serenarcc
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    Re: [Deus ex Machina GDR] Quest Reietti

    Esperin Raeghar


    Quando Ryuk esce dalla tenda resto ancora per qualche istante in piedi con le mani a coprirmi il petto, lo sguardo fisso nel punto in cui è scomparso dal mio campo visivo ed una morsa in gola che stringe sempre più forte. Lentamente le mani e le gambe smettono di tremare ed il respiro torna più regolare così come il battito del cuore, ma è in quel momento che all’agitazione del momento si sostituisce la presa di coscienza di quello che è appena successo. Le sue labbra sulle mie, le sue mani sul mio corpo, i suoi occhi così carichi di desiderio così come i miei…gli stessi occhi che prima di andarsene sembravano volermi urlare qualcosa, forse rabbia, forse derisione, forse niente, forse mi sono solo immaginata tutto. Non posso credere di averlo fatto davvero, di essermi lasciata andare in questo modo, di essere arrivata ad un passo dal cedere nonostante quello che ho sempre pensato di lui e che ho sempre voluto per me. Tutti i miei discorsi, tutte le mie prese di posizione, tutte le mie convinzioni… ho dimenticato tutto, ho ridicolizzato qualsiasi mio precedente comportamento nei suoi confronti, ho perso qualsiasi credibilità. Starà ridendo di me, mi stupisco che non l’abbia fatto già prima di andarsene così come ieri, starà pensando che aveva ragione, che ha vinto, che sono una stupida ed in fin dei conti lo penso anche io. Come dargli torto? Gli ho dimostrato esattamente quello che supponeva, ho ceduto tra le sue braccia come se non avessi più un briciolo di buonsenso o di inibizione, come se non fossi più io e non fosse più lui, dovrei vergognarmene ed è così anche se ancora non riesco a ragionare lucidamente e continuo solo a pensare a quanto sia stato…sbagliato, tremendamente sbagliato. Come ho potuto mettermi in una situazione del genere, proprio io che ho sempre accantonato questo genere di impulsi, che non ho mai perso in questo modo il controllo, che non sono certo il genere di donna che cede ad una notte di passione con un uomo che non ama. Mi stendo sul letto con ancora la luce accesa ad illuminare l’ambiente, so che non dormirò come so che se uscissi potrei ritrovarmelo davanti e non ne ho alcuna intenzione, pur sapendo che dovrò farlo prima o poi, che non potrò certo evitarlo per sempre, anche se lo vorrei. O forse no, non ho alcuna intenzione di lasciarmi condizionare da lui, da qualcosa che non ha alcuna importanza, non gli darò mai questa soddisfazione anche perchè non farebbe che confermare ulteriormente quello che già pensa. Ne parlerà con gli altri, l’ha già fatto con Elen quando non ne aveva alcuna prova figuriamoci ora che ne ha avuto conferma, magari con Dahmer, magari lo sentirà Drako… vorrei solo sprofondare sotto terra pur di non dover affrontare le conseguenze di questi pochi minuti di follia pura, anche se dovrei farlo a testa alta. Chiudo gli occhi, scaccio quelle immagini persistenti nella mia mente, cerco di convincermi che non ha importanza, che questa cosa finirà nel dimenticatoio, che ho solo…cosa? Ceduto ad un impulso? Ad un’attrazione puramente fisica che non sono stata in grado di controllare? Questa non sono io, ed è questo a sconvolgermi più di tutto perché so che non è solo quello, che non potrebbe mai essere solo quello per come sono fatta, per come mi comporto, per gli slanci che ho avuto in questi giorni nei suoi riguardi. E’ tutto così ridicolo, tutto così irrazionale… ed anche se non riesco a comprenderlo, a darmene una spiegazione, è questo a farmi paura più di tutto ed è questo che devo assolutamente stroncare sul nascere perché è sbagliato e può solo finire male. Resto distesa ad occhi chiusi per non so quanto tempo, forse minuti, forse ore, pensando a come comportarmi ed affrontare le conseguenze di questo errore.

  10. #2630
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