La prima notte trascorsa nell'accampamento non è stata delle migliori. Per carità... non mi lamento certo dell'alloggio, infatti, per la prima volta nella mia vita, ho uno spazio tutto mio: una tenda ariosa in cui potermi rifugiare da sola, con i miei pensieri ed un comodo giaciglio in cui potermi concedere un po' di sano riposo.
Finalmente non sono più costretta a dormire in una stanza umida e maleodorante, circondata da un branco di maschi che tentano, nel migliore dei casi, di tagliarti la gola alla prima occasione, rannicchiata, nel vano tentativo di scaldarmi, su un gelido pavimento di pietra... No... non è l'alloggio il mio problema...
Mi sollevo lentamente per mettermi a sedere: è inutile continuare a tentare di dormire... non ho riposato bene stanotte e pretendo di riuscirci adesso?
Ora che il sole è alto nel cielo, sicuramente quel tipo, quel
Drako, ci riunirà da qualche parte per farci una sorta di discorso di incoraggiamento... non è forse questo che fa un vero leader?
Un capo saggio e giusto... non ho mai conosciuto un uomo con simili caratteristiche nella mia vita... di solito sono tutti mossi da un desiderio di sangue, proprio come quell'
Efrem. Quando capiranno che l'unico modo per riportare la pace è abbandonare quell'inutile brama di vendetta? Quando comprenderanno che il popolo è stanco del sangue, della rabbia, delle grida, del terrore?
Forse sono solo una povera illusa. Forse il mondo non cambierà mai perché ci sarà sempre un movente per cui odiarsi, ricorrere alle armi ed ucciderci tra noi.
"
Stupida, stupida Niniel" sussurro a me stessa alzandomi in piedi.
Non è questo il momento per perdersi in futili utopie.
"
Vorrei richiamare la vostra attenzione per qualche istante"
"
Come volevasi dimostrare. Andiamo a sentire cos'ha da dire" - sentenzio prima di abbandonare la mia tenda per recarmi nel punto di incontro.
I raggi del sole sono accecanti ed istintivamente porto una mano sugli occhi, nel tentativo di abituarli a tutta questa luce. Pochi passi e la mia attenzione viene rapita dalla giovane donna dalla folta chioma argentea: non conosco il suo nome, ma a quanto pare non si è ancora ripresa visto che dorme ancora. Chissà che bella sorpresa avrà al suo risveglio: aprire gli occhi e ritrovarsi in un luogo sconosciuto, circondata da gente sconosciuta.
Passo lentamente dietro ad
Elwing, attenta a non fare il minimo rumore onde evitare di interrompere il monologo del capo (non sia mai gli venisse in mente di rivolgermi qualche domanda perché sono arrivata per ultima... non ho decisamente voglia di perdermi in chiacchiere...) ed ascolto con attenzione le sue parole:
"
Avete fatto la vostra scelta e ve ne sono grato. Alcuni di voi hanno messo a rischio la propria vita per trarmi in salvo, nella notte appena trascorsa e questo mi ha riportato alla mente molte cose. Ma… non sono qui per tediarvi, non ho intenzione di pronunciare grandi discorsi per prepararvi alla guerra, perché in cuor vostro, son certo, che ne avete la piena coscienza. Vedo nei vostri occhi una fiamma che arde, fatene la vostra arma più grande, anche quando giungeranno i momenti di crisi… perché questi verranno e non voglio mentirvi, probabilmente saranno devastanti. Ma noi… fratelli e sorelle da oggi possiamo considerarci una famiglia, possiamo contare l’uno sull’altra e sosterrò ognuno di voi, come sono certo che voi stessi farete con me... "
"
E sosterrò ognuno di voi, come sono certo che voi stessi farete con me"... Queste ultime parole iniziano a rimbombarmi in testa: sostenersi a vicenda. Chissà perché ma era proprio questo che mi aspettavo da
Belial ed invece... Mi ritrovo nuovamente a fare i conti con la mia ingenuità: la sete di vendetta di quell'uomo è smisurata... come ho potuto pensare, anche solo per un momento, che avrebbe rinunciato al suo scopo? Che mi avrebbe ascoltata? La vendetta è come un veleno: ti consuma lentamente.
Spero riuscirà a sopravvivere in questo caos... sicuramente ce la farà... è un abile combattente ed un uomo forte e caparbio... ma sì... fatti suoi! Non ho intenzione di perdere anche solo un altro minuto di sonno per colpa sua!
Ho imparato a mie spese che cercare di condurre qualcuno sulla via della ragione è, quasi sempre, una battaglia persa. Se dovessi incontrarlo di nuovo, e sono certa che succederà, mi limiterò a fare un ultimo tentativo... convicerlo ad abbandonare questo bisogno venefico di vendetta, ma se le sue intenzioni non dovessero lasciarmi altra scelta... non esiterò.
Mors tua vita mea.
Soltanto quando vedo
Drako darci le spalle ed allontanarsi silenziosamente verso la sua tenda, torno alla realtà.
Ok, lo ammetto, mi sono persa l'ultimo pezzo del discorso, ma sono convinta che
Elwing mi farà sicuramente un breve riassunto.
A proposito di
Elwing... forse dovrei domandarle se ha voglia di allenarsi un po' con me.
Dopotutto, al momento, è la sola di cui posso fidarmi.
Per quanto riguarda i maschi non ne parliamo proprio: escludendo il capo, c'è un tizio strano e taciturno avvolto in una morbida pelliccia di lupo;
A seguire c'è una specie di depravato che ha passato la serata a fissare i vari posteriori femminili presenti nell'accampamento, ieri, (crede che non mi sia accorta di niente? Oppure è talmente pieno di sé da non curarsi minimamente di ciò che ognuno di noi può pensare sul suo conto? Sarà meglio per lui se terrà le mani in tasca o, comunque, molto lontane da me. Com'è che si dice? Stai diverse miglia lontano dal mio culo!) ed a puntare quella ragazzina priva di sensi in infermeria...
...infine "
Zaghi"... ma che razza di tipo è uno che accetta veramente di essere chiamato in quel modo?
Per quanto riguarda la fauna femminile, ancora non sono riuscita a farmi un'idea: sembrano così innocenti e giovani... hanno idea di cosa significhi togliere la vita a qualcuno? Di cosa si prova?
Ancora una volta ho lasciato che la mia mente si concedesse il lusso di divagare, quindi mi sono resa conto solo ora di essere rimasta sola con questi tre soggetti.
Dopo aver, inavvertitamente, ascoltato uno stralcio dei loro discorsi, decido che è meglio allontanarsi per dedicarmi a qualcosa di utile.
Elwing non è più qui quindi, forse, è tornata nella sua tenda... sarà meglio andare a chiamarla per proporle questa sessione di allenamento. Una delle tante, ahimé.
Nel tornare indietro, verso "il dormitorio", noto che una delle due giovani donne dai capelli turchini sta dicendo qualcosa... tipo un: "
...io sono Larieth. Posso entrare?"
Deduco che la ragazzina abbia finalmente aperto gli occhi... bene. Almeno sappiamo che sta bene e che, almeno per ora, l'infermeria non sarà più necessaria.
"
Ehi, Elwing, ci sei? Posso entrare?"
Se la troverò nella sua tenda, come penso, ok, altrimenti proverò a cercarla altrove per sapere se vuole allenarsi con me o meno.