Vicent Dreth
Sul tavolo vi è ora presente ogni genere di leccornia, il tutto rigorosamente accompagnato da vino rosso e servizio in argento.
Nonostante i miei occhi gioiscano ad una tale visione è il mio stomaco a parlare. Non ho proprio fame. So che dovrei sforzarmi di mandare giù qualche boccone, primo per mantenermi in forze, secondo per educazione e terzo perché non voglio proprio offendere la cuoca ma purtroppo tutto ciò che sta accadendo non giova minimamente al mio appetito.
Osservo furtivamente la principessa e Lady Waters mentre abbandonano la sala, tornando ben presto al mio piatto vuoto.
E va bene, proviamoci.
Sto giusto optando per una succulenta coscia di pollo ma è proprio in quel frangente che interviene Lady Feralys posandosi su di me, mi volto di sbieco leggermente sorpreso ricordando di mascherare nell’immediato la mia introversione rivolgendole uno sguardo diretto; è più forte di me purtroppo non sono abituato ai contatti con le donne.
A differenza di una certa conoscenza non è il mio passatempo correre dietro le sottane delle nobildonne…
<<Vi avevo detto di tenere d'occhio, la strega. Il principe le ha chiesto di combattere per il Regno e lei ha rifiutato, riuscite a spiegarvi il perchè?>>.
Touché.
Ho notato anche io che il principe sia stato davvero severo in toni; c’era poi qualcosa nelle sue parole, nel suo sguardo, una sorta di rancore nei confronti della septa e, sì, anche di sfiducia. Nella strega dell’ovest invece, se metto per un attimo da parte il suo passato, ho visto un palese fastidio ma soprattutto… una resa.
Vi rifletto attentamente.
Non sono nella testa di vostra altezza ma può essere che sia semplicemente preoccupato per le sorti della battaglia.
D’altronde la donna è l’anello debole del gruppo e se il suo rifiuto di usare la magia persiste nel tempo non immagino in un possibile scontro le conseguenze…
C’è però il ma.
Vi è infatti l’ipotesi più infida: quella che sia una traditrice.
In cuor mio mi rifiuto di pensarlo perché sono convinto che chiunque abbia un lato buono e dunque una possibilità di redimersi dalle proprie colpe - e lei sta pagando tutt'ora a caro prezzo il suo passato - ma c’è anche una seconda ragione a dirla tutta, ed è la principessa.
Il legame che si sviluppa con una septa è pari all’amore materno: rispetto, fiducia e soprattutto affetto. Non lo vorrei dunque… Non vorrei che la principessa subisca l’ennesima pugnalata alle spalle.
Non lo merita. Non è giusto.
Stringo una mano a pugno e sospiro pesantemente... C’è qualcosa che non va qui, ho un brutto presentimento.
Mantengo lo sguardo su Lady Feralys mentre si alza con la scusa di un cambio d’abito, noto che mi fa persino un occhiolino a cui rispondo annuendo.
Torno poi nuovamente sul famoso cosciotto di pollo ma - ahimè - è sparito. Strano… Eppure sono certo che fino a qualche secondo fa fosse lì...
Oh al diavolo ho ben altro a cui pensare piuttosto che le sparizioni di cosce di pollo!
<<… Il mio nome è Aiden Urthadar, piacere di conoscerla>>.
Ed eccolo qua, il solito Sir Urthadar.
Non ha smesso di sorridere neanche per un attimo da quando è entrato in stanza ed a giudicare dal suo appetito direi che la battaglia imminente non gli faccia né caldo né freddo.
Del tutto opposta è invece la reazione del capitano De Lagun.
Come me anche a lei sembra mancare l’appetito... E' inoltre silenziosa ma soprattutto pensierosa.
La osservo preoccupato mentre si congeda ma mi trattengo dal seguirla: se vi è una cosa che ho capito delle donne è che quando vogliono rimanere da sole è meglio non disturbarle…
L’ira degli dei è una sciocchezza al confronto.
Dunque siamo rimasti solo in tre.
Io, Lady ProudMoore e Sir Urthadar; data la parlantina dell’ultimo convengo che la mia presenza sia quasi irrilevante, decido dunque di andarmene.
<<Milady>>, mi alzo rivolgendole un lieve inchino del capo <<Purtroppo ho rimembrato alcune… faccende importanti da dover sbrigare…>>, sono sempre stato un pessimo bugiardo opto dunque per dire la verità... omettendo però la ragione della mia assenza, <<ma, data l’ottima compagnia, vi lascio in tutta tranquillità a gustarvi la vostra cena>>, Sir Urthadar non è così stolto da compiere sciocchezze proprio nelle mura del castello e dunque sono sicuro di quanto appena detto.
Afferro una mela e faccio qualche passo verso l’ingresso dicendo un <<vi auguro una buona continuazione>> prima di voltare l’angolo.
Ora devo solo capire come fare la mia prossima mossa: devo controllare cosa sta facendo la strega dell’ovest senza però destarle sospetti.
Mordo sovrappensiero la mela, sto per dare un secondo morso quando mi blocco ad osservarla.
Un momento… La septa non ha mangiato!
Fortuna vuole che la serva - Agatha - sia di passaggio proprio in questo momento. Mi faccio dunque preparare un bel vassoio, non conoscendo i gusti della septa le dico di aggiungere un poco di tutto ed informandomi della stanza in cui alloggia la strega congedo la donna lasciandola ai suoi doveri.
Mi ritrovo così davanti alla porta, conscio che probabilmente io sia l’ultima persona che la donna vorrà vedere… D’altronde nel pomeriggio le ho - involontariamente - rimembrato il suo passato. Busso delicatamente alla porta e schiarendomi la voce dico: <<Perdonate l’orario ed a maggior ragione se vi ho disturbato…>>, mi blocco per un attimo incerto sul come continuare, <<Sono Sir Dreth e vi avrei portato un vassoio con qualcosa da mangiare>>.
Ora c’è solo da sperare che il suddetto vassoio non me lo ritrovi per cappello.
Ps: L'azione della serva è stata accordata con la master.