Esperin Raeghar
La septa mi raggiunge in sala, rivolgendosi ai servi per far servire del vino di accompagnamento al pasto.

Si accomoda accanto a me, poggiando il libro sul tavolo e guardandosi intorno. So che l'argomento è abbastanza delicato, e che non è il caso di parlarne senza essere certi che non ci siano occhi o orecchie indiscrete nei paraggi.

Imito il suo gesto, osservandomi intorno, ma siamo fortunatamente sole ed il lieve frastuono provocato dalle padelle in cucina dovrebbe coprire le nostre parole.

<<Non è il momento adatto...e non ho l'ordine di parlarvene, per cui....vi dirò tutto! Il male è incurabile, ma sono riuscita a capire di cosa si tratta. La notizia buona (per voi) è che l'avvelenatore aveva effettivamente come obiettivo solo Vostro padre, sembra una vendetta alquanto personale. Che Voi sappiate il Re era in diniego con qualcuno in particolare?>> mi dice con tono diretto, mentre comincia a mangiare in modo tutt'altro che consono all'etichetta, come solita fare. Il male è... incurabile. Infondo lo sapevo, me lo continuano a ripetere...dovrei essere ormai rassegnata all'idea di perdere mio Padre. Eppure...fa così male sentirlo, è come una pugnalata al petto ogni volta. La septa parla di una vendetta personale, no...fatico a crederci. Mio Padre è un ottimo Re, una persona buona, rispettata ed amata da tutti. Non credo sia possibile covare dell'odio giustificato nei suoi confronti, ed in tal caso non sarebbe certo dipeso da lui ma dall'ignoranza altrui. Le rispondo, sussurrando a mia volta <<No septa, sono certa di poterlo escludere. Chi ha fatto questo ha voluto certamente indebolire la sua posizione, non la sua persona. Mio Padre è un uomo come pochi>> e chi gli ha fatto questo pagherà con la vita, prima o poi.

La septa divora velocemente il cibo nel suo piatto, mentre io stuzzico qualcosa con lo stomaco ormai chiuso, e poi torno a parlarle <<Forse... sarebbe più appropriato discuterne in giardino. Tra poco gli alleati scenderanno per consumare il pasto>> così dicendo mi alzo, e la septa mi segue in giardino. Cammino qualche minuto in silenzio, immersa nei miei pensieri, cullata dal rumore dell'acqua che scorre nella fontana, e poi decido di affrontare l'argomento nonostante l'angoscia per quanto potrei apprendere su mio Padre. Scruto intorno a noi per avere la conferma che non ci sia nessuno, poi, a bassa voce, le chiedo <<Dunque...ditemi septa, cosa avete scoperto?>>. La osservo, ansiosa di sapere tutto.

*Post concordato con Maru per le azioni di Deirdre