Nel momento in cui la mia mano scende sulla sua virilità, Tywin si slaccia i pantaloni che riescono a malapena a contenere la sua passione, lasciandomi libera di insinuarmi tra i suoi desideri più intimi.
Il suo tocco, sempre deciso e mai esitante, raggiunge l'interno della coscia, spingendosi ancora più in là. Il mio corpo freme di desiderio nel momento in cui sento l'altra mano risalire lungo la schiena e poi tirarmi all'indietro la testa, senza gentilezza. E' così che mi piace, l'uomo non deve essere gentile sotto le lenzuola, ma rude e appassionato, maschio e determinato. Sento le sue labbra sul collo, il respiro si fa più pesante, il suo alito caldo e umido.
Un morso mi provoca uno spasmo più intenso e mi costringe a protendermi ancora di più verso di lui, la mia mano continua imperterrita, indugiando in carezze sensuali. Sotto queste dita esperte è come se fino ad ora non avessi mai saputo cosa fosse il vero piacere, è come se al loro passaggio lasciassero una sottile linea infuocata, ed io amo il fuoco! Fuoco che sento ancora di più avvampare quando le sue labbra ghermiscono le mie, strappandomi un gemito soffocato.

Non chiudo gli occhi, voglio guardarlo. Voglio vederlo dimenarsi per me, prodigarsi a lungo per il mio piacere, scorgere i suoi muscoli tendersi e guizzare ad ogni movimento e leccare il sudore provocato dallo sforzo. Le labbra di Tywin sono ancora sulle mie, impetuose, non lo definirei un bacio, anche se è proprio quello a cui assomiglia, è più un assalto primitivo, quasi animale, un tentativo di imporre la sua forza. Mi sta bene, non è di certo l'amore che cerco, sapevo perfettamente a cosa andavo incontro quando ho accettato il suo invito e anche Tywin lo sapeva. La sua lingua fruga nella mia bocca, si fa strada con accanimento, mentre la sua mano d'acciaio continua il suo sapiente gioco. Non riesco a trattenere un gemito, ed un altro ancora, sento di essere arrivata al limite e proprio in questo fatidico momento, Tywin si ferma, si stacca da me e mi guarda famelico.

Non riesco a distogliere lo sguardo, non voglio, adesso è lui che pretende di vedermi avvinta alla sua passione. Senza fare nulla, lui sa che in questo momento mi domina con tutta la sua brutalità e il suo furore, lui è il mio maestro implacabile e spietato, io sono sua proprietà, quella che non ha altra scelta se non sottomettersi e sottostare ai suoi desideri. Il piacere mi inebetisce, non posso più attendere oltre, Tywin sembra rendersene conto e con veemenza libera dalla scomoda presenza dell'abito il mio corpo pronto ad esplodere. In un groviglio di stoffe e lenzuola, faccio scivolare via anche l'ultimo indumento che copre la sua pelle: siamo entrambi nudi, alla fioca luce della candela che imprime nella notte le nostre sagome ansimanti e tremolanti. Non riesco a pensare a nient'altro che al mio desiderio di lui, del suo corpo contro il mio. So che coviamo lo stesso desiderio, non puoi negarlo Tywin, stiamo combattendo la stessa battaglia, lo sento da come mi spingi su di te.

Siamo in sintonia anche a letto, non avevo dubbi, il cuore batte all'impazzata per lo sforzo, ma non voglio fermarmi, voglio arrivare fino alla fine, siamo vicini. Inarco la schiena e chiudo gli occhi, spingendo la testa all'indietro, mentre avverto un piacere sublime. Nel medesimo istante la situazione si ribalta, adesso sono io sotto di lui, lo afferro schiacciando le cosce contro il suo corpo forte. Adesso cosa mi farai Tywin? Non riesco a trattenere un sorriso malizioso, mentre con le mani cingerò i suoi fianchi aiutandolo nei movimenti decisi ed energici, abbandonandomi alla visione sensuale di lui sopra di me.