Aiden Urthadar
Si può dire qualsiasi cosa su Lantis, ma non che sia poco collaborativo.
Mi dà carta bianca per le mie indagini, accettando anche la mia richiesta di lasciare il Primo alla Torre. Sinceramente, non me lo aspettavo: pensavo che la sua nomina fosse una mossa politica per controllare me e di conseguenza l'influenza di Lumen, ma ora mi dà il permesso di recarmi con un perfetto sconosciuto all'Ecate... non che possa fare molto da là, ma si tratta comunque di una libertà di cui non tutti godono.
L'importante è il luogo che si può raggiungere, dall'Ecate... devo aver fatto un ottimo lavoro per aver ottenuto un tale livello di fiducia. <<Vi ringrazio. Sarà fatto>>, dico congedandomi, accennando un inchino mentre pronuncio queste parole. Esco poi dalla stanza, assicurandomi che il servo sia ancora lì e intimandogli con un'occhiataccia di non muoversi nemmeno per pisciare finché il reggente non avrà lasciato quella camera.
Mi avvicino alla finestra e mi appoggio al davanzale, devo riflettere bene su chi portarmi appresso: sir Fanon si è già reso utile e non avrei difficoltà nel lavorare con lui, ma ha dimostrato di avere la bocca larga, un po' troppo larga per i miei gusti... L'altra invece, la donna misteriosa, sembra più riservata e più incline al lavoro losco, ma proprio per questo... è un'incognita. Da quanto ho capito non è una nobile, anche perché se lo fosse l'avrei sicuramente riconosciuta, quindi potrei conquistare il suo silenzio con del semplice denaro... o con altro. Non mi sono sfuggiti i suoi nemmeno tanto velati apprezzamenti, a tavola. Dovrò ragionarci bene, ma nel frattempo ho altro da fare piuttosto che pensare a nuovi alleati: devo infatti assicurarmi di avere ancora la lealtà di quelli vecchi.
Mi alzo dal davanzale e poso gli occhi sulla porta della camera di Adamantia. <<Lady Feralys si trova nelle sue stanze?>>, chiedo al servo, ma tenendo lo sguardo fisso sul mio obiettivo. Con la coda dell'occhio vedo lo sguattero che mi fa segno di sì con la testa: la mia amica è quindi rincasata, da poco probabilmente, dato che altrimenti si sarebbe degnata di presentarsi alla riunione. Bene... parliamo un po'. Mi avvicino alla porta e le do tre colpi energici. <<Sono Aiden>>, mi limito a dire, con il tono per nulla alterato. Non lo sono infatti, già quella sera avevo capito con chi avessi a che fare e di che pasta fosse fatta la strega rossa: la mia stessa pasta. La sua calda voce mi invita a entrare e rispondo all'ordine senza farmelo ripetere due volte: apro la porta e la chiudo celermente alle mie spalle. <<Adamantia, sei meravigliosa come sempre>>. La guardo divertito, ghignandole. <<Il reggente non era molto contento della tua assenza>>, dico mentre, dandole le spalle, vago per la stanza e mi avvicino alla finestra, lasciando scorrere un dito sul cassettone. <<Era di cattivo umore stamattina... una reazione comune, credo, subito dopo la morte di un caro genitore>>. Non mi giro per godermi la sua reazione, rimarrei troppo deluso se lo avesse già scoperto da altri. <<Gli ho detto che hai avuto un malore... forse ti stai allenando troppo, vero?>>. Afferro i lembi delle tende e le chiudo con estrema calma ed accuratezza, in modo che nemmeno un raggio di sole riesca a filtrare tramite il tessuto. Mi giro finalmente verso di lei, i nostri visi sono illuminati solo dalla luce delle candele. <<Parliamo>>.
Azione di Adamantia che invita Aiden a entrare concordata con Polliciotta