ADAMANTIA FERALYS
Tre colpi decisi.<<Sono Aiden>>
Rimetto subito a posto la collana di ambra, è uno dei simboli della dinastia Feralys e dei suoi rami cadetti, se dovesse sparire o finire in mani avide, mi caccerei in guai seri con la mia famiglia: la tradizione prima di tutto!
"Entra pure, caro." - Aiden ha i sensi di un'aquila, appena ha fiutato la mia presenza alla Torre si è precipitato nella mia camera: oh, amico caro, vuoi sapere ogni cosa che accade sotto i tuoi occhi, non è vero? Sei astuto e sfuggente, e riesci a mascherare bene queste tue qualità, ma io ti leggo dentro, noi due siamo uguali. Le tue attitudini potrebbero essermi di grande aiuto per risolvere il problema Waters.
<<Adamantia, sei meravigliosa come sempre>> - il comandante si prodiga in graditi complimenti, di certo sa come parlare ad una donna, poi mi guarda in modo strano, quasi divertito, prima di voltarsi a fissare la mobilia di quart'ordine della stanza e continuare - <<Il reggente non era molto contento della tua assenza>> - toh, strano, ogni volta che mi assento scoppia un caso nazionale, mentre cani e porci qui fanno il bello e il cattivo tempo. Ma è ciò che dice dopo che mi lascia di stucco, resterei quasi a bocca aperta, se non mi facessero male le mandibole - <<Era di cattivo umore stamattina... una reazione comune, credo, subito dopo la morte di un caro genitore>>. Elaboro mentalmente questa affermazione arricciando le labbra, lui non mi vede, mi da le spalle. Possibile che sia una banale coincidenza? La richiesta di Tywin prevedeva già uno scenario in cui re Rickard era morto e Lantis era il nuovo sovrano. Possibile che abbia portato a termine il lavoro cominciato più di un anno fa?
<<Gli ho detto che hai avuto un malore... forse ti stai allenando troppo, vero?>> - l'ultima domanda è chiaramente una provocazione nei miei confronti, sa benissimo dove andare a parare. C'erano alcune persone in sala ieri sera che hanno assistito all'invito di Lord Tywin e adesso questa cosa mi mette in seria difficoltà. Ma quel maledetto di un re non poteva andarsene al diavolo in qualsiasi altro giorno della settimana? E tu, Tywin, stregone dei miei stivali, non potevi mandarmi un dannato biglietto invece di spiattellare in faccia a tutti l'invito? Ormai è andata, meglio mostrarsi calma.
Certo anche tu, Aiden!!! Un malore! Una scusa migliore potevi trovarla? Ho appena pensato che sei astuto e adesso smonti tutte le mie convinzioni in un attimo? Un malore. Stringo con i pugni la stoffa del vestito per evitare di colpire Aiden con una gragnuola di legnate alla testa. Che rabbia!
Faccio un respiro profondo, devo anche essere diventata più pallida di come già sono. Va bene, calmiamoci, non tutto è perduto posso sempre modificare un pò la bugia con uno spruzzo di verità.
Un altro gesto inaspettato del Comandante mi spiazza: ora siamo al buio, solo le candele, sempre accese, rischiarano la stanza e illuminano misteriose i nostri volti. <<Parliamo>> - dice con voce calma e sensuale, voltandosi verso di me. La notte che ho passato con Tywin deve aver risvegliato certe voglie che qui alla Torre avevo dovuto sopire, mio malgrado; non mi dispiacerebbe gettare Aiden su questo letto e scoprire se sotto quell'aspetto da distinto cavaliere e gentiluomo si nasconde in realtà un energico amante. Oh, Raiden! Cosa vado a pensare, devo risolvere prima delle cose importanti, questione di vita o di morte.
"Parliamo, ma certo. Parliamo un attimo di te, comandante." - mi avvicino di più - "Cosa vuoi tu veramente? Cosa stai cercando di fare qui alla Torre?" - inizio a giocare con i lacci della sua cintura - "So che sei un uomo ambizioso e so anche che hai mente qualcosa di ben preciso, ma non so cosa. Stai giocando la tua personale partita a scacchi e mi stai usando come una pedina." - tiro leggermente un laccio, come se volessi sfilargli la cintura, ma non arriverò a tanto - "Posso lasciarti fare fintanto che i tuoi obiettivi non intralciano i miei, come si dice: tu fai un favore a me, io lo faccio a te."
Lascio andare le stringhe e appoggio entrambe le mani sulla sua spalla destra mettendoci sopra il mento, la mia bocca vicino all'orecchio: "Sei pronto a scoprire tutti i miei segreti e confessarmi i tuoi?" - gli sussurro in un soffio.
Poi mi allontano, mi siedo sul letto e lo guardo col sorriso stampato in faccia: "Dovrei ringraziarti per avermi coperto col principe, anzi col re, anche se sei stato un pò maldestro. Se Lantis chiedesse a chiunque altro era in sala quella sera gli direbbero subito dell'invito di Lord Tywin e sia io che tu saremmo nei guai. Quindi terrò i ringraziamenti per la prossima volta. Bene." - lo invito a sedersi accanto a me con un esplicito gesto della mano - "Sono stata al castello nero. Un bel posto, un tantino tetro e buio, però ... Nevicava. Sai che ad Asshai solo i vecchi di oltre settant'anni ricordano di una forte nevicata sulla Terra delle Ombre? Da noi il clima non è così freddo."
Lo guardo, in attesa di risposte chiare. Ovviamente a lui non frega niente del tempo, così come a me, ma non posso essere sempre io a cominciare. Dammi quello voglio, Aiden, dammelo ora.